gigi maifredi

"SONO STATO IL PAPA LUCIANI DELLA JUVE, NEL SENSO CHE SONO DURATO POCHISSIMO” - LA BOMBASTICA INTERVISTA A GIGI MAIFREDI, L'EX ALLENATORE PROFETA DEL "CALCIO CHAMPAGNE" - "LA JUVE MI VOLEVA ANCHE NEL '88. BONIPERTI CHIAMO' A CASA. MIA MOGLIE RISPOSE: “E IO SONO GRACE KELLY' E ATTACCÒ" - "IL GIOCO A ZONA L'HO INVENTATO IO, CON CATUZZI E ZEMAN, SACCHI VIENE DOPO" - L'ERRORE COMMESSO CON L'AVVOCATO, GLI SCAZZI CON TACCONI, ANCELOTTI "FORTUNATO" E IL CALCIO MODERNO…

Estratto dell'articolo di Simone Monari per www.repubblica.it

gigi maifredi 9

 

Il 20 aprile compirà 76 anni, ma Gigi Maifredi è sempre lui. Quello del calcio champagne. Ogni frase un titolo, a volte un titolone. “Dopo la Juve non è che mi sono spento, ma ho mollato, sbagliando. Ho accettato diverse altre proposte, per guadagnare, ma non ero più io”.

[…]

 

Maifredi, ovvero il gioco a zona . Ma tutti pensano a Sacchi. 

gigi maifredi 8

“Io dico sempre che la zona l’ho inventata io, con Zeman, che però era laggiù, dai. Sacchi viene dopo, a parte che Arrigo a Parma giocava a cinque. Ma a dirla tutta, se proprio vogliamo dare a Cesare quel che è di Cesare, il primo a fare la zona fu Catuzzi, a Bari, inizio anni ‘80. Enrico, bravo, e sfortunato. Io sono venuto subito dopo. Ci ragionavo, su quel calcio lì. Allora si giocava col tornante a destra, il fluidificante a sinistra, ma perché? Così m’inventai il calcio simmetrico. Quattro difensori con due centrali e due laterali, e davanti un riferimento con due ali, in mezzo un regista basso e due interni”.

gigi maifredi gianni agnelli

[…]

 

È il calcio champagne che diventerà famoso a Bologna. Quanto le è servito fare il rappresentante?

“Moltissimo, nelle relazioni umane, ovviamente. Prima vendevo champagne. Anzi, ferma: comincio all’Alemagna, anni ’70, panettoni e non solo, poi passo alla Stock di Trieste, liquori e distillati”.

 

[…] Alla Juve non andò. 

“Io sono uno geniale, non ci piove”.

 

Modesto meno.

“Attenzione a non scambiare la presunzione con la personalità”.

 

In un’intervista a Xavier Jacobelli nel 2017 ha detto però d’esserlo stato, presuntuoso.

“Dicevo prima, sono geniale ma non ho grande volontà. Sono uno che dà tutto e subito. La presunzione sta lì, poi mi brucio, come Icaro. Chi va alla Juve è il Papa, io che oltretutto sono cattolico e vado a messa la domenica, mi sentivo così. Seduto alla destra di Dio, che era l’avvocato Agnelli. Solo che son stato Papa Luciani, con tutto il rispetto naturalmente. Voglio dire che sono durato pochissimo”.

 

gigi maifredi 20

Poco accettato dall’ambiente? Ancora oggi c’è chi ricorda i problemi con Tacconi, il portiere di allora che non voleva fare il “libero”.

“Quante sciocchezze, Stefano era un bravissimo ragazzo, anche se capiva d’aver iniziato la parabola discendente della sua carriera, […] Solo che lui senza volerlo si prestava al gioco dei giornalisti, […] Il mio problema fu che avevo dimostrato a Bologna di essere il più bravo, e andai a Torino senza preparare nulla, convinto che bastasse. Pensavo d’aver già dimostrato, ma lì ogni mattina c’erano trenta giornalisti e venti televisioni. Non ci ero abituato. Era la mia prima vera occasione, magari mi sarebbe servita, dopo Bologna, un’altra esperienza. […]

gigi maifredi 19

 

Torniamo agli errori.

“Avrei dovuto partire dalla devozione di alcuni della vecchia guardia nei confronti di Zoff, persona stimabilissima con cui avevano vinto Uefa e Coppa Italia facendo gruppo quasi contro il mio arrivo, avrei dovuto ritemprarli, convincerli. Non lo feci. Poi anziché provare a dare un’identità nuova e diversa alla Juve, pensai a riprodurre il Bologna e fu un altro errore”.

 

gigi maifredi 18

L’avvocato Agnelli però avrebbe voluto farle firmare un triennale, all’inizio dell’avventura.

“Verissimo, e io gli dissi di no, che un anno sarebbe bastato, che io ero fatto così, lui non capì che era un atto d’amore verso il club, ma non scrivere così, io che dico che l’Avvocato non capì non sta bene. Forse neanche è vero”.

 

[…] Gli avesse dato retta?

  “Sarei ancora lì, avrei vinto molto prima che i cinque anni che occorsero. Ma come dicevo, ci furono anche momenti belli, la squadra prese a giocare benissimo”.

 

Poi finì tutto a Marassi, contro la Samp.

gigi maifredi 17

“Dopo un’ora di gioco in panchina, siamo 0-0, penso a quanto siamo bravi, mi dico ehi Gigi stiamo dominando la Samp prima in classifica”.

 

[…] Era metà febbraio del 1991.

“E mi girano i coglioni. Mollai. Invece avrei dovuto tener duro. Sarebbe servita la società, ma Montezemolo non c’era mai, veniva solo la domenica, per un allenatore la società è determinante, ti dà forza, sicurezza”.

 

[…]

 La leadership in panchina cos’è?

“Ci sono due tipi di leader. Il leader all’esterno, che deve essere autoritario, e quello all’interno, che deve essere autorevole. Io ho sempre preferito questa soluzione, devi avere personalità, basarti non sul potere di farti fare una certa cosa, ma sul convincimento, che è ben diverso”.

 

gigi maifredi 16

[…] Fra l’altro Agnelli pensò a lei già nell’88, dopo la sua prima stagione in rossoblù. 

«Una mattina squilla il telefono, risponde Bruna, mia moglie. ‘Pronto, sono Giampiero Boniperti’. E lei: “Certo, e io sono Grace Kelly”. E riappende. Va detto che di scherzi a casa mia i miei amici me ne facevano tanti in quel periodo. Il giorno dopo suonano alla porta, è il fiorista con un gigantesco mazzo di rose. Era di Boniperti, che fra l‘altro aveva richiamato subito”. 

 

Un tecnico che ammira.

gigi maifredi 13

“De Zerbi, bresciano, ambizioso, la Premier – allena il Brighton da metà settembre - gli farà bene perché lo obbliga a un altro tipo di calcio, tempo fa glielo dissi, non copiare troppo Guardiola”.

 

Mica è l’unico.

“Vero, quel suo tiki taka resta fantastico, ma aveva giocatori fantastici, lui stesso ha cambiato, guardate ora con Haaland, ha un riferimento e fa un altro calcio”.

 

Bravo a cambiare.

“Molto. E furbo anche di più, lui è il Dio degli allenatori e può fare quel che vuole. È uno che se fa la pipì a letto può dire che ha sudato”.

 

Meglio Ancelotti?

“Carletto è fortunato”.

 

Insomma…

“Quando andò via dal Bayern Lewandoski disse: ‘Ora la smetteremo di fare ‘sti allenamenti da asilo’. I bravi allenatori non sono necessariamente quelli che vincono, ma quelli che migliorano i giocatori”.

 

gigi maifredi 12

[…]

Il calcio d’oggi?

“La Premier mi piace più della nostra A, campionato imperfetto, il più imperfetto di tutti, quello inglese. Il calcio ha bisogno dei contasti, se no diventa un gioco da fermo”.

 

Del Var che pensa?

“Funziona se non toglie personalità all’arbitro”. 

 

[…]

Torniamo a Miami, e al Marocco. 

gigi maifredi 15

“Andrei solo, senza mia moglie, con un paio di collaboratori. Ma son restio. Miami sono oltre 12 ore di volo, è troppo. Il Marocco è molto più comodo. Fra poco dobbiamo prendere una decisione. Pensi che oltre vent’anni fa andai in Spagna, all’Albacete. Appena finiva la partita prendevo la macchina per tornare qui a Brescia, 1600 km. Sono fatto così”. […]

 

gigi maifredi 10maifredi gianni agnellimaifredimaifredigigi maifredi 11

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)