fascisti allo stadio

ULTIMO STADIO: BRACCIA TESE IN CURVA – LA MAPPA DELLE TIFOSERIE PIU’ FASCISTE: DALLA LAZIO ALL’ACIREALE, I CLUB A TINTE NERE PIU’ ESTREMISTI D’ITALIA. LO STUDIO DEL MINISTERO DELL’INTERNO TRACCIA UN PROFILO DAL NORD AL SUD: A CAGLIARI UN GRUPPO DI NEO-NAZISTI 

Sonia Montrella per www.agi.it

 

Non rappresentano la maggioranza ma ogni domenica alcune tifoserie italiane si colorano di tinte nerissime. Sono i gruppi che si dichiarano apertamente fascisti, che riempiono non solo gli spalti della serie A, ma anche (e soprattutto) quelli delle serie B e nella Lega Pro. È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del ministero dell’Interno che, attraverso un monitoraggio costante, offre un censimento completo sulle tifoserie. In particolare, dei 328 gruppi attivi, 151 sono orientati politicamente.

i fascisti allo stadio

 

Di questi, 40 sono di estrema destra, 45 di destra, 33 di sinistra e 21 di sinistra radicale. E non è una tendenza recente, ovviamente. “Il fascismo nelle curve – ricorda l’Espresso - si infiltra durante il Ventennio: lo sport fa presa sulla gente e l’interesse popolare verso il calcio aumenta alimentato dai successi della nazionale con le due vittorie ai mondiali nel ‘34 e ‘38, e la medaglia d’oro alle Olimpiadi nel ‘36. Tutto ad aumentare il senso d’identità nazionale.

 

CHI SONO E COSA FANNO?

Le tifoserie di destra “sono gruppi attivi, almeno politicamente, più delle tifoserie di sinistra: fanno comunicazione online, puntano sull’immagine, gli slogan, organizzano incontri su temi di attualità e si considerano impegnati. Per politicizzati però s’intende non solo l’esposizione di uno striscione o il canto di qualche coro. In alcune terre calcio e politica si intrecciano, capi curva e membri importanti della tifoseria hanno stretti legami o fanno parte delle file di partiti e movimenti. A destra i gruppi sono noti: Forza Nuova, Casa Pound, Skinheads, ma anche la Lega Nord”.

DI CANIO SALUTO ROMANO

 

DALLA LAZIO ALL’ACIREALE, I CLUB A TINTE NERE

Lo zoccolo duro del fascismo calcistico si trova ne Triveneto, con il Treviso, il Padova e il Vicenza, da sempre tenute d’occhio dalla Digos. Ma non solo.

 

Hellas Verona – Tra i club più caldi, la tifoseria di estrema destra dell’Hellas “si è fatta conoscere negli anni per episodi fascisti e apertamente xenofobi. Sugli spalti si sono sedute tifoserie anticamente organizzate come le "Brigate Gialloblu", fondate nel 1971 e che fanno il verso a quelle nere di Benito Mussolini.

 

O la "Banda Loma" di Alberto Lomastro, indagato, e poi assolto, insieme a Yari Chiavenato (prima Forza Nuova, poi nelle liste di Lega Nord) per una storia datata 1996 quando dalla curva fu fatto pendere a mo’ di impiccagione un manichino nero come protesta nei confronti della società che voleva acquistare un giocatore africano”. Resistono il Verona front, la Gioventù scaligera, tutte tifoserie storicamente collegate con i bonehead inglesi del Chelsea.

fascisti allo stadio 2

 

Non solo. Nel 2011, in una partita contro il Livorno, i tifosi dell’Hellas animano lo stadio con uno show tutto fascista: cori, striscioni, saluti romani e insulti di ogni tipo partono dal settore ospiti. L’accusa è di aver violato la legge Mancino sulla discriminazione e violenza razziale. Ma sono tutti assolti: il fatto non è reato. La motivazione?  Lo stadio non è luogo dove viene fatta propaganda politica.

 

Lazio – La tifoseria laziale è storicamente nera. E il caso Anna Frank, scoppiato negli ultimi giorni, è solo l’ultimo episodio che ha visto i dirigenti della squadra ritrovarsi a gestire un caso difficile. La Lazio è anche una delle tifoserie che mantiene legami oltre confine proprio per le sue idee politiche. “Il filo nero lega da est ad ovest l’Europa, spalleggiano i laziali gli Ultras Sur un gruppo di tifosi del Real Madrid, i polacchi del Wisla Cracovia e gli ungheresi del Levski Sofia, con cui i romani sono gemellati.

 

fascisti allo stadio 1

“Il sostegno reciproco viaggia su internet, basta un invito e i tifosi vengono a tenere alto l’onore della squadra in partite delicate come il derby della Capitale”. Dichiaratamente fascista anche Paolo di Canio, calciatore di punta della Lazio. "Sono un fascista, non un razzista" si era giustificato dopo la squalifica e la multa di 10.000 euro per il saluto romano durante Lazio-Juventus nel 2005 e accusato di aver violato la legge Scelba sull’apologia al fascismo.

 

Juventus – Sotto lo sguardo attento del Viminale c’è anche la tifoseria della Juventus per via di alcuni “gemellaggi con il Legia Varsavia, e il Den Haag, quest’ultima dichiaratamente antisemita”.

 

Inter – Dagli skinhead agli irriducibili, la tifoseria dell’Inter rappresenta una delle roccaforti del calcio fascista della Lombardia. La stessa Azione skinhead, l'organizzazione che riuniva i boneheads milanesi di Base autonoma, era strettamente legata prima con gli Skins e poi ai Boys San dell'Inter (l'acronimo San si riferisce alle Squadre d’azione di Benito Mussolini).

fascisti allo stadio

 

Non è un caso se uno dei leader della curva Nord era Paolo Coliva (detto “l'Armiere”), già nel gruppo dirigente di Azione skinhead a Milano, arrestato nel dicembre del 1990 per l'accoltellamento di un giovane dei centri sociali e morto di Aids nel 1993. Attualmente è il gruppo degli Irriducibili ad aver raccolto il maggior numero di esponenti dell'estremismo Skin88 legato al tifo interista.

 

Torino – Nella tifoseria della seconda squadra del Torino diversi gruppi ospitano frange neonaziste. Tra questi, i Granata korps e Viking.

 

Chieti – Storicamente nera, la tifoseria del Chieti si arricchisce nei primi anni ottanta quando si trovano posto in curva gli Ultras, gli Sconvolts, i Fedayn e i Viking.

 

ANNA FRANK 5

Tra le regioni dell'Italia Meridionale, la Campania è pressoché immune dal fenomeno, mentre in Puglia fioriscono gruppi e gruppuscoli con la presenza di Skin88: Arditi del Bari, l’ex Regime rossonero del Foggia, l’Azione diretta del Taranto i Kaotici del Lecce. Impregnate di neonazisti anche le curve di: Monopoli, Barletta,Trani. In Basilicata e Calabria i neonazisti sono presenti nelle curve del Matera, Potenza, Lamezia Terme, Catanzaro.

 

ANNA FRANK ROMANISTA

Quanto alla Sicilia, a Palermo gli Skinhead hanno il loro alter ego in curva con esponenti che hanno legato la loro presenze a gruppi come Teste rasate, Warriors e Legione. L'estrema destra fa sentire il proprio peso anche nelle curve di Messina, Siracusa, Gela, Acireale. In Sardegna gli ex Furiosi del Cagliari hanno rappresentato il gruppo ultrà più schierato su posizioni neonaziste, mentre una frangia minoritaria attualmente è presente nella curva dell'Olbia.

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...