andrea agnelli

“SPERO NASCA QUALCOSA DI UTILE SENNÒ CI SCHIANTIAMO PIAN PIANINO” – DALL’INCHIESTA SUI CONTI DELLA JUVENTUS SPUNTA UNA CENA SEGRETA, ORGANIZZATA DA ANDREA AGNELLI  NELLA CASA DI FAMIGLIA CON ALCUNI PRESIDENTI E DIRIGENTI DI SERIE A (MAROTTA E SCARONI TRA GLI ALTRI) E CON I VERTICI DEL CALCIO ITALIANO, GRAVINA E DAL PINO. DOPO L'INCONTRO IL PRESIDENTE JUVENTINO DISSE: “SPERIAMO FUNZIONI, ALTRIMENTI NON SO COSA ALTRO FARE” – TROVATO ANCHE UN “LIBRO NERO” DEI PROCURATORI: “MANDATI ARTIFICIALI” AGLI AGENTI PER APPIANARE DEBITI MATURATI DAL CLUB BIANCONERO IN ANNI PRECEDENTI: “C’HO 450MILA EURO PER ARIA! DEVO SISTEMARLI...”

1 – QUELLA CENA «SEGRETA» A CASA AGNELLI CON I VERTICI DEL CALCIO

Massimiliano Nerozzi per il “Corriere della Sera”

Agnelli Cherubini Paratici

Da come la raccontano gli investigatori, pare una cena carbonara: è la sera del 23 settembre 2021 quando Andrea Agnelli organizza, «in via riservata», un incontro nella casa di famiglia, all’interno del parco «La Mandria», alle porte di Torino. Ci sono rappresentanti di alcune big – Beppe Marotta per l’Inter e Paolo Scaroni per il Milan – e dirigenti di squadre medio-piccole: Luca Percassi (Atalanta), Enrico Preziosi (Genoa), Stefano Campoccia (Udinese) e Claudio Fenucci (Bologna).

 

Soprattutto, partecipano pure Paolo Dal Pino, a quei tempi presidente della Lega calcio di serie A, e Gabriele Gravina, numero uno della Federcalcio. Nella riunione — raccontava ieri qualcuno dei protagonisti — si parlò di temi di interesse collettivo, tra media company e riforme del calcio italiano. Se la rilevanza penale è pari a zero, emerge semmai una questione di opportunità: di riunioni ristrette se ne sono fatte tante, basta solo non farsi beccare.

 

ANDREA AGNELLI MEME BY GNENTOLOGO

Il giorno successivo, Agnelli commenta l’incontro con Percassi, in una telefonata intercettata dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza: «Spero solo che da ieri sera (...) la presenza di Gabriele e Paolo era utile (...) spero che nasca qualcosa perché se no non so cosa fare. Ne abbiamo parlato io e te quando ci siamo visti qua in ufficio da me. Adesso bisogna che quest’elemento qua sia foriero di qualcosa di utile perché se no ci schiantiamo pian pianino (...)». A margine della conversazione, annotano i finanzieri, «Agnelli ribadisce che l’obiettivo fondamentale è quello di aumentare i ricavi del calcio italiano.

 

ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

Di certo — secondo i pm — in quel momento «la crisi della Juventus è tale che, in assenza di plusvalenze (“bloccate” per effetto dell’avvio dell’ispezione Consob), il patrimonio netto al 31 agosto 2021 risulta negativo». Lo si deduce da una telefonata tra il capo dell’area business Stefano Bertola e il capo dell’ufficio legale, Cesare Gabasio, e da una conversazione tra il direttore finanziario Stefano Cerrato e il partner di un grosso studio legale: «Però si aggiungono circa 40 di (...) mancate plusvalenze quindi abbiamo circa 60 di perdita, abbiamo il contributo da 75 (...) io non volevo far vedere che andassimo in negativo».

 

L’aumento di capitale, in menù il novembre successivo, «costituisce l’extrema ratio — chiosano i magistrati — a fronte di una situazione non più gestibile». Lo ammette Bertola, parlando con un analista partner di Kpmg: «Lui l’ha fatto perché era alla canna del gas... aveva l’aumento di capitale alle porte, ha provato il colpo di coda per evitarlo eh». Riassume l’ad, Maurizio Arrivabene: «Fatti i conti della serva noi dovevamo fare, per star tranquilli, un aumento di capitale di 650 milioni, non di 400 (...) per sanare». Conferma Cerrato: «Per sanare tutto in un’unica botta, si».

 

2 – IL LIBRO «IN NERO» DEI PROCURATORI. CIFRE SPOSTATE PER PAGARE I DEBITI

Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”

andrea agnelli

La prima ammissione è del ds Federico Cherubini: «Sì, sono a conoscenza di questa pratica». La «pratica» consisterebbe in «mandati artificiali» agli agenti per appianare debiti maturati in anni precedenti. «Contabilità in nero della Juventus», scrivono i pm a commento di un documento excel (sequestrato negli uffici del club) dal quale emergerebbe in maniera plastica l’esposizione debitoria della società, al 25 gennaio 2020, per 8 milioni di euro a favore degli agenti. Denaro di cui non vi sarebbe traccia nei bilanci. Il file riporta le operazioni di mercato per cui sono maturati i crediti e la differente causale con i quali sarebbero stati onorati.

 

«Tu lo sai che cosa c’ho pendente ancora in ballo? C’ho 450 mila per aria di due anni fa! Devo sistemare quelli e Giorgio (Chiellini, ndr) lo sa», spiega Davide Lippi (titolare della Reset Group e non indagato) a Cherubini il 27 luglio 2021. Tre giorni dopo insiste: «… sono due anni che sto aspettando di mettere a posto i soldi vecchi… cioè l’operazione di due anni fa di Spinazzola». Il primo agosto il ds riferisce ad Agnelli, che ribatte: «… di fatto dico, che ha fatto? Niente. Ha fatto una telefonata a Spinazzola».

 

Il giorno dopo Cherubini parla di nuovo con Lippi e spiega che non è possibile spostare la cifra sul rinnovo di Chiellini: «Ma lo mettono sul giornale e lo sputtanano, cioè noi siamo tutto quotato, siamo trasparenti su tutto. Famme ragionà a me, trovo io una soluzione». Il debito, stando alle indagini della guardia di finanza, sarebbe maturato nel 2019 con il trasferimento di Spinazzola alla Roma e il conseguente acquisto di Pellegrini. Ma dai contratti di mandato risulta che il club si sia avvalso non della Reset Group, ma della GG11 di Gabriele Giuffrida.

 

ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE

In un’altra intercettazione, Agnelli insiste che non si può inserire Lippi nel rinnovo di Chiellini: «… e di Giorgio non ha fatto un c....o Davide… le ultime due volte Giorgio l’ho fatto io… quindi non è che». Alla fine, i soldi sarebbero stati spalmati «fittiziamente» nella cessione di Hamza Rafia alla Standard Liegi. «Ho visto il mandato per Rafia, grazie… insomma si comincia a vedere qualcosa» commenta Luca Albano (dipendente della Reset).

 

E anche sul rinnovo di Chiellini. Il 16 agosto 2021, Stefano Bertola, capo dell’area business, commenta: «… questi rinnovano Chiellini e scopri che c’è… si parla di una procura a Lippi per 300 mila euro… non sapete che fatica si fa a far fare 300 mila euro di margine no? Non sapete la fatica che si fa e li volatilizzate così per uno che non... non ha fatto niente…». Rapporti «opachi» (ma non contestati) sia sotto «il profilo patrimoniale che sportivo», sarebbero stati ricostruiti negli accordi con Mino Raiola. E con altri agenti: tra loro Giuffrida, Giorgio Parenti, Giuseppe Galli e Silvio Pagliari (non indagati). Alcuni di loro avrebbe favorito acquisti e cessioni di calciatori minorenni per i quali la legge non prevede provvigioni. Da qui la necessità — secondo i pm — di «scaricare» il debito su altre iniziative di mercato.

 

andrea agnelli con john elkann

Sono 22 le fatture «inesistenti» (dal 2018 al 2021) contestate per un valore «fittizio» di quasi 2 milioni di euro. «Sento Fede se ci fa mettere qualcosa, ma tu mi dici il totale per favore? Se ciò qualche operazione scarica…da recuperare… quanti sono?», spiega un dirigente delle giovanili a un agente. Il quale, una ventina di giorni dopo, richiama: «Ti volevo ringraziare per avermi messo dentro a qualche operazione… che non abbiamo fatto nulla».

andrea agnelli con john elkannPAVEL NEDVED E ANDREA AGNELLI DIETRO SZCZESNYandrea agnelli con john elkann

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