LA “PIRLATA DISPERATA” - DERBY ALLA JUVE GRAZIE A UN COLPO DA MAESTRO DI PIRLO: “NON RIESCO A DESCRIVERE LA FELICITÀ DI VINCERE UN DERBY SEGNANDO ALLO SCADERE IN 10. È STATO IL TIRO DELLA DISPERAZIONE”

Giulia Zonca per “la Stampa

 

Fermare il tempo è la sua specialità e dentro questo derby Andrea Pirlo è andato oltre. Ha strozzato il cronometro, ha cambiato il senso della partita, ha sconvolto il tifo. Da qualsiasi parte stesse.

pirlo 3pirlo 3

 

Ha segnato negli ultimi cinque secondi di una gara giocata in salita, con un uomo e una marcia in meno. E non su punizione anche se sempre con un colpo dei suoi: da fuori area, 27 metri per la precisione, e con un tiro da 101 all’ora. Uno di quelli che restano, che spostano e che difatti ha festeggiato come fosse la finale Mondiale.
 

Dopo una corsa elettrica e gli abbracci carichi di riscatto, Pirlo descrive il valore dell’ultima magia. Diversa da tutto quanto ha fatto fina a qui. E non si tratta di un conto semplice: «È bellissimo vincere un derby all’ultimo secondo, in 10. È stato il tiro della disperazione. Diamo continuità ai risultati, che è la cosa più importante, poi se succedono cose come questa meglio ancora».

 

Cose come questa, cioè fuori dall’ordinario persino per uno che è un’eccezione vivente. Fuori repertorio di un calciatore chiamato «maestro» e abituato alle meraviglie. E fuori formato perché Pirlo entra nella storia dei derby, delle partite thrilling, dei rovesci di fronte e il tutto in una gara dove non ha brillato. Eppure, come spesso gli capita, ha firmato ogni momento importante.

 

andrea pirlo corre per il campoandrea pirlo corre per il campo

Si è preso il rigore e la vittoria, un successo che non smette di estasiarlo, lui di solito così parco di parole ed emozioni sfacciate: «Non riesco a descrivere la felicità di vincere un derby segnando allo scadere». Non il suo abituale vocabolario. E Vidal aggiunge applausi e inchini: «L’ho visto e l’ho servito. Sono i gol che sa fare lui, che sa fare solo lui». Ancora una volta unico: è già capitato però stavolta ha un sapore particolare. Inebriante. Di derby ne ha giocati tanti, questo lo ha marchiato. 
 

juve real vidal juve real vidal

Si prende pure, se mai ce ne fosse bisogno, la libertà di archiviare qualsiasi dubbio sulla sua convivenza con Allegri. Ha avuto qualche giornata storta in questa stagione, giusto una flessione al rientro dall’infortunio che è coincisa con la trasferta di Champions ad Atene, la fase critica. Lui non è al meglio, Allegri lo schiera titolare dopo lunghi pensamenti. Pirlo non brilla e, inedito assoluto nella sua storia in bianconero, il gioco si mette a girare proprio quando esce.

 

allegri allegri

Visti i precedenti con l’allenatore poteva essere un segnale di pericolo, invece è già un lontano ricordo e Allegri ci tiene a farlo notare: «Qualcuno mi ha dato del matto troppo in fretta». In realtà non era questione di giudizi sbrigativi, solo di storia passata che poteva fastidiosamente ripresentarsi, invece Pirlo ha subito ripreso a girare ai ritmi abituali, ha omaggiato il nuovo modulo che gli rende più facili i movimenti, ha recuperato il posto d’onore e adesso ha scritto un altro pezzo di storia. Celebrato a dovere.
 

In quella corsa nel delirio, a metà tra il getto di adrenalina e l’incredulità assoluta per il tempismo da capolavoro, si porta la mano all’orecchio. Un attimo, un micro sfogo per chiarire che bisogna aspettare comunque la fine, anzi aspettare che lui decida quando è finita perché i veri leader hanno sempre l’ultima battuta. E hanno il potere di stravolgere l’ordine costituito, di alterare risultati ormai dati, di essere dove il destino ti aspetta. Di spremere secondi al tempo scaduto.

 

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