calcio religione

DIO, SALVACI DA UN RIGORE AL NOVANTESIMO! - IL RAPPORTO TRA CALCIO E RELIGIONE È BEN NOTO: MOLTI TIFOSI, CALCIATORI E ALLENATORI NON NASCONDONO LA LORO FEDE - IN QUESTO MONDIALE STIAMO ASSISTENDO A DIVERSI "ATTI DI FEDE" -  L'ESULTANZA DELL'ECUADOR, CON I GIOCATORI CHE SI UNISCONO IN CERCHIO A PREGARE, IL C.T. DEL BRASILE TITE CHE DURANTE GLI ALLENAMENTI STRINGE UNA CORONA DEL ROSARIO, MA ANCHE…

l esultanza dell ecuador

Antonio Giuliano per “Avvenire”

 

Danno del tu al pallone, ma in campo lasciano intendere di avere un'altra relazione confidenziale, ben più importante. È il rapporto privilegiato con Chi li ha convocati in questo mondo per la partita della vita. Sono i devoti del pallone, un gruppo di "fedeli" quanto mai numeroso anche in questo surreale Mondiale in Qatar.

 

l esultanza dell ecuador

Un segnale forte c'era già stato nella gara d'esordio tra i padroni di casa del Qatar e l'Ecuador. Dopo quindici minuti di gioco la stella dei sudamericani, il capitano Enner Valencia ha sbloccato il risultato su rigore. La sua esultanza si è trasformata subito in una preghiera corale con i suoi compagni di squadra: tutti in ginocchio abbracciati e poi ognuno di loro con le dita rivolte verso il cielo. Una scena dal grande impatto visivo e simbolico anche perché si è trattato del primo gol ufficiale di questa rassegna iridata. Ma è curioso che sia passata in sordina nel Mondiale delle fasce, delle magliette e delle proteste anche plateali.

tite con il rosario

 

Sui social invece non è sfuggito l'oggetto che aveva nelle mani durante un allenamento il ct della Nazionale brasiliana Adenor Leonardo Bacchi, detto Tite. Stringeva proprio una corona del rosario, ma non è una novità perché la fede del tecnico dei verdeoro è nota. Lo ha ribadito nei giorni scorsi a GloboEsporte. com il suo padre spirituale Jeferson Mengali.

tite

 

Il sacerdote ha spiegato: «Tite ha sempre un'immagine di Nostra Signora di Aparecida negli spogliatoi, lascia una candela accesa e prega prima e dopo ogni partita». E ha poi svelato: «Ha in tasca un rosario che gli regalai quando era allenatore del Corinthians. Questa non è superstizione, è segno della fede, della sua religiosità. Sa di avere Dio che veglia su di lui, come veglia su tutti noi».

 

kim min jae 4

In un torneo che vede coinvolti tutti i continenti ognuno prega nella sua lingua il suo Dio. E a riprova che la devozione non conosce confini il tatuaggio del sudcoreano Kim Min-jae, difensore anche del Napoli, ci porta dal Sudamerica alle lontane latitudini dell'Asia. Il cristiano Kim alzando la maglietta in Qatar ha mostrato sulla schiena il suo "tattoo" artistico, ispirato al dipinto "Il trionfo del cristianesimo sul paganesimo" del francese Gustave Dorè. L'opera è uno degli oltre duecento quadri che Doré ha realizzato con scene ispirate alla Bibbia.

 

In questa in particolare, il pittore ha voluto raffigurare Gesù e i suoi Angeli che scacciano i falsi dei adorati nell'antichità. E Cristo in primo piano svetta ora anche sulla pelle di Kim Dal sacro al profano, il pallone rotola sì, ma l'ultimo tocco, quello decisivo, è sempre di Dio. Parola di uno dei grandi protagonisti del calcio moderno a caccia con la sua Argentina dell'unico titolo che manca ancora nella sua fenomenale bacheca.

 

messi argentina messico

È Lionel Messi, capitano della Nazionale albiceleste, che alla vigilia di Qatar 2022 ha dichiarato «Speriamo che Dio ci aiuti... Penso sempre che Dio sia colui che decide, Dio sa quando è il momento, qual è il tempo e cosa deve accadere. E sono sempre grato per tutto quello che mi è successo sia nel calcio che nella vita».

 

FIRMINO

Eh già, perché può anche accadere di rimanere a guardarlo sul divano di casa il Mondiale, quando invece ci contavi tantissimo. È andata proprio così al brasiliano Roberto Firmino rimasto fuori dalla lista dei convocati. Sui social non ha nascosto la sua delusione ma ha precisato: «Le cose non sono andate come immaginavo, ma posso guardare indietro e avere un cuore grato nei confronti di Dio per avermi già permesso di vivere questo sogno. Resto fiducioso che Dio abbia in serbo il meglio per me».

 

Del resto sarebbe troppo facile ringraziare Dio solo quando si vince o quando si ha successo. Ne è pienamente consapevole un tecnico mai banale come quello del Portogallo (a cui ha fatto vincere l'Europeo nel 2016), Fernando Santos. «Le vie di Dio sono diverse dalle nostre - ha detto in un'intervista a The Pillar - Potrebbero esserci cose che penso sarebbero buone per me, ma Dio le vede diversamente».

fernando santos

 

Non ha dubbi sul fatto che ci sia superstizione anche nel calcio e che talvolta i giocatori usino la religione anche come portafortuna, ma è lapidario: «Ma non lo classificherei nemmeno come religione ». Con la qualificazione agli ottavi già in tasca, il ct portoghese però vede ben oltre il sogno della Coppa del Mondo: «Ho fede in Gesù Cristo. So che è risorto dai morti, e so cosa vuole per la mia vita, ed è quello che cerco di fare affinché un giorno anch' io possa risorgere dai morti e vivere nella Nuova Gerusalemme».

 

 Dalle porte del calcio insomma alle porte del cielo, senza nessuna meraviglia visto che già l'allora cardinal Ratzinger scorgeva nella febbre dei Mondiali e nel potere di coinvolgimento di questo sport un bisogno «primordiale dell'umanità». Se questo gioco ci attrae è perché lo viviamo come «esercitazione alla vita e il superamento della vita in direzione del paradiso perduto».

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO