gabriele gravina

INVECE DI DIRE CHE SONO DEI COGLIONAZZI, GRAVINA DIFENDE I CALCIATORI COINVOLTI NEL CASO SCOMMESSE: “I RAGAZZI SONO DIVENTATI CARNE DA MACELLO. NON LI ABBANDONEREMO MAI” – POI REPLICA A LEGA E FRATELLI D’ITALIA CHE HANNO CHIESTO LE SUE DIMISSIONI E IL COMMISSARIAMENTO DELLA FIGC: “AFFERMAZIONI APPROSSIMATIVE. L’AUTONOMIA DELLO SPORT VA RISPETTATA” - GRAVINA, LA CUI COMPAGNA SI E' CANDIDATA ALLE REGIONALI COL CENTROSINISTRA, GODE DI UNA MAGGIORANZA SOLIDA IN CONSIGLIO FEDERALE E NON HA ALCUNA INTENZIONE DI FARSI DA PARTE...

gabriele gravina

 (ANSA) "Ho la sensazione che stiamo giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani. Ho il dovere, come padre e come nonno, di difendere la dignità di tanti giovani italiani che in questo momento stanno diventando carne da macello, a livello di comunicazione diffusa e non particolarmente onesta". Così il n.1 della Figc, Gabriele Gravina, torna sulla vicenda delle scommesse "Dobbiamo tutelare l'integrità morale, accompagnare questi ragazzi in un processo di crescita in cui ciascuno di noi si assume le proprie responsabilità. Le nostre sanzioni infatti prevedono anche l'opportunità di un recupero. Noi questi ragazzi non li abbandoneremo mai"

 

 

 (ANSA) "Questi soggetti hanno commentato in maniera non approfondita sui temi specifici, perché ho visto approssimazione in alcune affermazioni". Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, replica alla richiesta di sue dimissioni da parte della Lega e di commissariamento della Figc da parte di Fdi. "La risposta è stata una risposta decisa da parte di tutto il movimento sportivo, che rivendica, come devo fare io, il principio del rispetto dell'autonomia, che implica al suo interno un altro principio, che è quello della democrazia. Questi due concetti hanno un sentimento di fondo: la libertà che non può essere calpestata da nessuno".

 

gabriele gravina luciano spalletti gigi buffon

"Le richieste di mie dimissioni fatte dalla Lega? Bisogna approfondire meglio alcuni argomenti, sennò corriamo il rischio di far danni al nostro Paese, e non solo al mondo del calcio - ha sottolineato Gravina a margine della presentazione del premio Aics di cultura sportiva Beppe Viola - Ho sentito parlare di responsabilità nel mondo del calcio legato alle scommesse: se il mondo del calcio non avesse, tra novembre e dicembre 2020, inserito nei suoi principi statutari le sanzioni per chi scommette, avremmo dovuto adeguarci alle leggi dello Stato, e quindi non avremmo avuto nessuna sanzione in capo a questi ragazzi, e invece noi riteniamo di aver adottato norme di tutela".

 

"Il doping? C'è stato un caso, ma l'abbiamo individuato. Noi non siamo responsabili di chi si dopa: dobbiamo stabilire le norme e individuare e punire chi si dopa - ha aggiunto il n.1 della Figc - Ho sentito parlare anche di infrastrutture: legittimamente, il governo italiano ha comunicato in maniera forte che non c'è un euro a favore di questo tipo di attività. La Federazione non è un'azienda di costruzioni che realizza stadi; noi ci siamo preoccupati nell'offrire opportunità, non a caso abbiamo portato a casa Euro 2032, un successo nazionale e internazionale".

 

 

LEGA E FRATELLI D’ITALIA PARTE L’ATTACCO A GRAVINA 

meloni gravina

Matteo Pinci per “la Repubblica” - Estratti

 

C’è una parte della maggioranza di governo che da ieri vuole la testa di Gabriele Gravina: Lega e Fratelli d’Italia. Obiettivo: cambiare il pallone.

 

E, soprattutto, liberare una poltrona molto ambita, quella di presidente della Federcalcio. Il primo sasso l’ha lanciato il partito di Salvini con una nota: «Cosa deve accadere ancora per rivoluzionare la guida del movimento? È sempre più necessario, per rispetto di milioni di appassionati e in particolare dei più giovani, un radicale cambiamento a partire dalle dimissioni del presidente Gravina».

 

Per Fratelli d’Italia si è esposto il responsabile dello sport, Paolo Marcheschi, invocando non le dimissioni ma il commissariamento: «Il calcio italiano ha necessariamente bisogno di un’opera autoriformatrice e il fenomeno delle scommesse rappresenta solo la punta dell’iceberg. La soluzione non è la richiesta di dimissioni di Gravina, quanto verificare se vi siano le condizioni di un commissariamento della Figc da parte del Coni».

 

(...)

la russa gravina malago marotta boban

Sì, ma Gravina? La sua compagna Francisca Ibarra (sorella di Maximo, ex ad di Sky e Wind oggi in Engineering) nel 2019 si era candidata alle regionali in Abruzzo con una lista civica a sostegno di Legnini e della coalizione di centrosinistra. Con invidiabile equilibrismo, Gravina negli anni ha tenuto buoni rapporti con tutte le forze politiche senza schierarsi tout court: sulmonese d’adozione, è una delle idee del Pd e M5s come candidato forte del campo largo per le regionali del 2024 in Abruzzo: ipotesi smentita dall’interessato, che da imprenditore ha interesse a restare neutrale. Per il Carroccio è il bersaglio ideale, anche perché la Lega è rimasta quasi a bocca asciutta nella manovra in cui Fratelli d’Italia ha messo le mani sullo sport italiano.

 

All’interno del partito di Meloni, Gravina può ancora contare su appoggi importanti. Il ministro Abodi nel 2017 fu il frontman della coalizione messa in piedi proprio da Gravina per sfidare il compianto Tavecchio alla presidenza Figc. E ieri Abodi ha tagliato corto: «Dimissioni di Gravina? Questa è una posizione della Lega e di altri parlamentari, ma io sono concentrato sulle emergenze».

 

gravina spalletti

Sabato scorso, nella partita della Nazionale a Bari contro Malta, Gravina era in tribuna accanto al senatore Melchiorre e al sottosegretario Gemmato, due big del partito con cui dialoga, e bene. E da Giorgia Meloni ha incassato la benedizione per l’Europeo 2032 da organizzare a metà con la Turchia di Erdogan.

 

Ma in Fratelli d’Italia non mancano i nemici giurati. Ad esempio Salvatore Caiata, ex 5 stelle, eletto fra i deputati di FdI: ex presidente del Potenza, rivendica un posto nel Consiglio della Figc in quota Lega Pro (al posto di Giuseppe Pasini, promosso in B con la Feralpisalò) in quanto primo dei non eletti all’ultima tornata.

 

Ha portato avanti una battaglia legale in Figc senza successo: proprio martedì il Tribunale federale ha dichiarato improcedibile il ricorso e dunque serviranno nuove elezioni.

 

salvini

Lo stesso Marcheschi, politico, tifoso viola e dj, da tempo è oppositore di Gravina: nel 2015, a meno di un mese dal voto, si candidò alla presidenza della Lega Pro di cui era stato subcommissario. Si presentò a sorpresa come terzo uomo, contro Gravina e Pagnozzi. Sembrò a molti una manovra per pescare fra gli scontenti nella fazione di Gravina ed eroderne il consenso, con la benedizione di Lotito. Prese 7 voti, Gravina fu eletto con 31.

 

(…) Gravina, il cui mandato scade nel 2025, ha resistito alla mancata qualificazione ai Mondiali 2022, gode di una maggioranza solida in Consiglio federale e non ha alcuna intenzione di farsi da parte. 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?