djokovic

CHE FARANNO GLI ORGANIZZATORI DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA CON "NOVAX DJOKOVID"? IL DIRETTORE DEL TORNEO SERGIO PALMIERI: "NOI ACCETTEREMO SOLO QUELLI CHE SONO IN REGOLA"IL NUMERO 1 DEL MONDO NEI GUAI: DOPO L’ESPULSIONE DALL’AUSTRALIA, FRANCIA E USA GLI SBATTONO LA PORTA IN FACCIA. E NOLE VIENE ANCHE SCARICATO DAGLI SPONSOR. IL MARCHIO LACOSTE, FRANCESE: “ACCORDI DA RIVEDERE” – SOLO IN SERBIA LO TRATTANO COME EROE NAZIONALE. PER LUI UN FUTURO IN POLITICA? LA MAGGIORANZA DEI SUOI CONNAZIONALI LO VORREBBE COME PRESIDENTE

Vincenzo Martucci per "il Messaggero"

 

djokovic

A Belgrado l'hanno accolto come un martire e gli altri serbi ancora in gara agli Australian Open sono pronti ad immolarsi per lui, dimentichi che anche in patria l'eroe nazionale Novak Djokovic non ha rispettato le norme di sicurezza e ha messo in pericolo sotto Natale grandi e piccini pur sapendo di aver contratto il Covid il 16 dicembre.

 

Ma l'amore della sua gente non basta a restituire il sorriso e la serenità al numero 1 del mondo, dopo 12 giorni super-stressanti, conclusi con l'espulsione dall'Australia. Le cattive notizie lo stanno travolgendo, a valanga.

 

 

novak djokovic 2

PARIGI ADDIO Già quando ha messo piede a Dubai, in transito da Melbourne, il fenomeno serbo ha avuto conferma ufficiale del ministro degli affari interni australiano, Karen Anrews, che la cancellazione del visto nel paese dei canguri fa scattare automaticamente il divieto d'ingresso nel paese per i successivi tre anni. Che, a meno di successivi sconti, equivale anche ad altre tre edizioni della prima tappa stagionale dello Slam, che il 34enne Nole si è aggiudicato 9 volte.

 

La seconda cattiva notizia ha raggiunto il re di 20 Slam - co-record insieme a Federer e Nadal - mentre si destreggiava fra un selfie e l'altro davanti alla sua gente: «Tutti gli atleti, professionisti o dilettanti, che arrivano in Francia per una competizione dovranno essere vaccinati per entrare in un impianto sportivo».

 

alexander vucic

Evidentemente, sotto pressione del primo ministro Emmanuel Macron, che dichiaratamente e strenuamente vuol rendere la vita difficile ai No Vax, il ministro dello sport, Roxana Maracineanu, ha dovuto rivedere ufficialmente la sua posizione, ed allargare il passaporto vaccinale che prima era obbligatorio solo per gli spettatori, sbarrando qualsiasi favoritismo.

 

La cattiva notizia dal Roland Garros del 22 maggio/5 giugno diventa pessima, perché segue in scia il ben noto atteggiamento intransigente in materia di Covid degli Stati Uniti e quindi le ferree regole che verranno imposte anche agli atleti nei prossimi due tornei Masters 1000 sul cemento, il 10-20 marzo a Indian Wells, in California, e il 23 marzo/3 aprile a Miami, in Florida. Un'attitudine sempre più generalizzata che fa facilmente immaginare, a ruota, nell'allineamento anche degli organizzatori dei successi appuntamenti di pari livello, Madrid, del 15-21 maggio, e Roma dell'8-15 maggio.

novak djokovic 1

 

PRESSIONI Il bollettino delle sciagure di Novak è peggiorato ulteriormente con la nota ufficiale dello sponsor principale, il marchio Lacoste, francese, che veste sul campo da tennis come fuori il numero 1 del mondo per una cifra annuale che sfiora i 10 milioni di dollari e costituisce un terzo delle sponsorizzazioni stagionali del campione.

 

Il giornalista-blogger Ben Rothenberg ha riportato il comunicato della famosa azienda di abbigliamento sportivo fondata dal mitico Moschettiere René Lacoste nel quale si puntualizza: «Quanto prima parleremo con Novak Djokovic per esaminare e rivedere gli eventi che hanno accompagnato la sua presenza in Australia».

 

E' un avvertimento o una vera e propria minaccia? Di certo rilancia il pericolo di una forte emorragia economica che si accompagnerebbe ad un già evidente scadimento dell'immagine personale di Djokovic.

novak djokovic

 

Il quale rischia concretamente di perdere il comando della classifica al termine di Melbourne e, se davvero fosse costretto a saltare dopo il primo Slam anche i primi due Masters 1000 e pure il secondo Major, a Parigi, potrebbe già salutare in automatico il primato di fine stagione dopo aver eguagliato nel 2021, con sei anni al vertice, il primato del suo idolo, Pete Sampras. E, con meno premi e meno bonus di rendimento e di classifica, si riproporrebbe lo spettro dei 50 milioni di dollari di perdite per questa ostinazione a non vaccinarsi.

 

IL FALSO EROE DJOKOVIC

Stefano Semeraro per "la Stampa"

 

djokovic

Un tunnel di selfie attraverso tre continenti, rigorosamente con la mascherina indossata, a cui si è offerto a testa alta, da vincitore. Poi l'accoglienza da eroe, con i tifosi imbandierati e la scritta Nole ti si ponos Srbije, Nole, sei l'orgoglio della Serbia, sparato sul megaschermo di un grattacielo. Il ritorno di Novak Djokovic in patria si è srotolato fra Melbourne e Dubai, dove il numero 1 del mondo, espulso dall'Australia, ha fatto tappa prima di atterrare al «Nikola Tesla» di Belgrado.

 

Al gate, nel finger che lo portava al suo sedile in prima classe; ovunque ha trovato qualcuno pronto a regalarsi uno scatto con l'uomo più famoso al mondo delle ultime due settimane. Perché se è vero che maggioranza dell'opinione pubblica lo critica, non sono pochi - e moltissimi in Serbia - quelli che, ora più che mai, vedono in lui un profeta e un martire della libertà di opinione, vittima «di una farsa piena di bugie» (copyright del presidente serbo Vukic).

MEME SU DJOKOVIC IN AUSTRALIA

 

Ad aspettarlo fuori dalla Vip lounge di Belgrado c'erano alcune centinaia di tifosi che hanno subito iniziato a scandire slogan («Dio ti benedica!», «Sei il nostro campione!») e a sollevare il tricolore, ma il campione è stato fatto uscire da una porta laterale. Il fratello Djordje lo ha caricato in automobile e trasportato nel suo appartamento, dove resterà nei prossimi giorni.

 

djokovic

Magari meditando su un futuro da politico a cui un sondaggio riservato di qualche anno fa potrebbe dare credito: la maggioranza dei serbi lo vorrebbe come presidente, e Novak, politica a suo modo l'ha già fatta sostenendo che il Kosovo è il cuore della Serbia, e contestando prima dall'interno e poi dall'esterno la leadership del tennis con il suo sindacato Ptpa (professional tennis players association).

 

A Melbourne gli altri tennisti serbi in gara hanno già lanciato il loro grido di battaglia: «Vendicheremo Novak sul campo». Con Djokovic arroccato nella sua dimora di Belgrado come un re medievale dopo un tradimento, si allargano intanto gli effetti della vicenda. Lo sponsor Lacoste ha annunciato di voler «rivedere insieme al campione gli eventi di Melbourne».

Djokovic si allena in Spagna il 31 dicembre 2

 

In Spagna, dove Djokovic possiede a Marbella una villa da 8 milioni di dollari, il premier Pedro Sanchez, spalleggiato dal cancelliere Olaf Scholz in visita ufficiale, ha ribadito che «qualsiasi sportivo che desidera competere in Spagna deve rispettare le regole sanitarie». Senza eccezioni. Dopo gli Australian Open nel programma di Djokovic c'era la trasferta americana, ma da non vaccinato non potrebbe competere nè a Miami nè a Indian Wells e anche Roma e Parigi rischiano di diventare off limits.

 

«È un campione controverso, non un esempio per i giovani come Federer e Nadal», ha dichiarato ai microfoni di «Radio Anch' io» il direttore degli Internazionali d'Italia Sergio Palmieri. «Se parteciperà agli Internazionali dipende da lui. Noi accetteremo tutti quelli che sono in regola». Il Roland Garros in un primo tempo si era detto pronto ad accettarlo anche senza vaccino, ma nelle ultime ore il ministro dello sport Roxana Maracineanu ha annunciato che il green pass sarà obbligatorio. Per tutti. «In che mondo vivremmo - ha insistito l'ex ministro degli interni Christophe Castaner - Se, solo perché sei una star, ti fosse concesso di non rispettare le regole?». Liberté e fraternité, certo. Ma prima di tutto, egalitè.

proteste pro djokovic in serbia alexander vucic novak djokovicoppositori di djokovicdijana srdjan e djordje djokovic sostenitori di djokovicpark hotel melbourne 5DJOKOVIC19Djokovic si allena in Spagna il 31 dicembreNovak Djokovic 2dijana e srdjan djokovic Djokovic arriva a Melbourne

 

Novak DjokovicIl modulo di Djokovic

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...