FORO THRILLING - QUARTI DA URLO CON NADAL, FEDERER E DJOKOVIC- MURRAY E LA WILLIAMS SI RITIRANO IN VISTA DI PARIGI- FOGNINI SALUTA TRA GLI APPLAUSI, IL CAPITANO AZZURRO BARAZZUTTI BACCHETTA LE ITALIANE: "NON HANNO GIOCATO BENE"

djokovicdjokovic

Francesco Persili per “Dagospia”

 

Foro thrilling. Fognini va sotto, rimonta e poi saluta il torneo al termine di una lotta punto a punto con Berdych. «Grazie Roma, sei stata meravigliosa», il suo tweet di commiato. Djokovic perde un altro set, soffre e poi schianta il brasiliano Bellucci. Battaglie di oltre due ore, elettricità, emozioni da terra rossa: gli Internazionali di tennis Bnl di Roma entrano nel vivo. La festa non la rovinano neanche Murray e Serenona Williams che salutano la compagnia per non pregiudicare il Roland Garros: Parigi, si sa, val bene un forfait all’ombra del Cupolone.

 

murray williamsmurray williams

Nadal, Federer e Djokovic staccano il biglietto per i quarti. Si prende un brutto spavento Nole che in serata sul Centrale mostra ancora un po’ di ruggine nel primo set perso per 5-7 contro il brasiliano Thomaz Bellucci, numero 68 del mondo. «Lui tirava con molta forza, variava il servizio, costruiva bene ogni punto: è stato difficile per me trovare la posizione giusta», spiega Djokovic che dopo l’ennesimo attestato d’amore nei confronti di Roma («Quando gioco qui mi sento italiano») racconta di aver fatto tesoro degli errori commessi in vista dei quarti di oggi contro Nishikori: «Spero di iniziare il match con maggiore aggressività e concentrazione anche perché il giapponese non è un avversario facile».

 

nadalnadal

Nel programma di oggi anche l’incrocio tra Wawrinka e Nadal mentre l’altro terraiolo spagnolo, l’inossidabile Ferrer, se la vedrà con il talento belga David Goffin che ha approfittato del ritiro di Murray. A sfidare un Federer in vena di amarcord («Il 2005, il 2006 e il 2007 sono stati i miei anni migliori: oggi è diverso, la mia vita è cambiata»...) ci sarà Berdych che in un Pietrangeli stracolmo ha battuto per la prima volta sulla terra battuta Fognini (6-3; 3-6; 7-6).

 

pennettapennetta

«Una sconfitta che brucia il doppio ma non si dica che ho perso per quella volée alta di rovescio nel tie break decisivo», ammonisce Fognini, raggiunto via Twitter anche dai complimenti di Fiorello.

 

L’unico rimpiantino per “il Fogna” è quello di non aver sfruttato la chance ad inizio terzo set quando poteva strappare il servizio a Berdych. «Non penso di dover recriminare nulla. Esco a testa alta – prosegue il tennista ligure – con un feeling ritrovato con questo straordinario pubblico».

 

Bicchiere mezzo pieno, dunque, in vista di Parigi. Roma consegna al tennis italiano un Fognini più solido anche nella gestione mentale e nervosa di un match? Corrado Barazzutti, allenatore della nazionale maschile e femminile, si unisce agli applausi del pubblico romano: «Fognini ha giocato un grandissimo torneo.

 

fognini 3fognini 3

Lui può avere alti e bassi come tanti altri giocatori, qui stava bene ed è andato molto vicino a battere Berdych. Un vero peccato che sia finita così: sarebbe stato bello vederlo nei quarti contro Federer». Il bilancio azzurro? «Bolelli è andato fuori ma contro Thiem ha giocato un grande match - continua il capitano azzurro di Davis - Arnaboldi ha perso contro Goffin, che è un signor giocatore. Tra i giovani bene Matteo Donati».

fognini 2fognini 2

 

Note dolenti, invece, dalle ragazze: «Sì, da loro ci si poteva aspettare qualcosa di più, non hanno giocato bene». Hanno subito il fatto di giocare in casa? «Non so, i motivi possono essere diversi - commenta Barazzutti - Succede nel percorso di una giocatrice che ci siano tornei in cui non ci si riesce ad esprimersi ai massimi livelli».

 

ITALIA GRAN BRETAGNA BARAZZUTTI ITALIA GRAN BRETAGNA BARAZZUTTI

Mentre Patrick Mouratoglou, l’uomo che ha portato al vertice la Williams, ha detto che gli piacerebbe lavorare con Camila Giorgi, ci si interroga su cosa manchi alla tennista marchigiana per il definitivo salto di qualità. «Camila ha commesso molti errori gratuiti e troppi doppi falli: così è difficile vincere - aggiunge Barazzutti - Deve ritrovarsi, come dire, resettarsi…» Ma nella top 100 la Giorgi è l’unica giocatrice azzurra nata negli anni ’90: i giovani sembrano in ritardo.

 

Esiste un problema di ricambio nel tennis italiano? «Vedremo tra qualche anno - spiega il capitano azzurro di Coppa Davis e Fed Cup - non dimentichiamo che la numero uno del nostro Sara Errani (classe 1987) ha davanti a lei ancora diversi anni di carriera. Tra i ragazzi ci sono Quinzi (classe 1996) che speriamo giochi meglio di come sta facendo ora, Matteo Donati (classe 1995) e Napolitano (classe 1995). Sono ottimista: e poi c’è sempre Fognini (classe 1987) che è in gran forma e ci fa ben sperare per Parigi...»

FOGNINIFOGNINI

GIORGIGIORGIfognini 4fognini 4marcore'marcore'federer 1federer 1federerfederermengoni dolceneramengoni dolcenera

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…