hamilton schumi

HAMILTON SETTEBELLEZZE: COME LUI SOLO SCHUMI – L’INGLESE CONQUISTA IL SETTIMO TITOLO MONDIALE: HA CANCELLATO SENZA VOLERLO LE IMPRESE DEI SUOI IDOLI, DA SENNA A SCHUMACHER - CI SARÀ UN MOTIVO SE NELLE ULTIME CENTINAIA DI GARE HA MESSO LE RUOTE FUORI PISTA SOLTANTO IN SPAGNA NEL 2016 PER AVER FATTO LA CORRIDA COL COMPAGNO ROSBERG? L'OTTAVO TITOLO È QUASI SCONTATO - DOPO LA LOTTA ALLE DISUGUAGLIANZE E AL RAZZISMO, VUOLE DIVENTARE IL... - VIDEO

 

hamilton

GIORGIO URSICINO per il Messaggero

 

 Divino. La personalità immensa di Lewis Hamilton si allunga sempre di più sulla Formula 1. Una presenza devastante, quasi soprannaturale. Non ha rivali. Ormai corre solo contro se stesso per cercare di allungare i mille record che ha già messo in cassaforte. A differenza di quanto faceva da giovane, non ama più duellare.

 

Un Re non lo fa. Non è bello. Si muove solitario come un Faraone e, quando sposta il manettino nella posizione hammer time, non guida, ma pennella poesia. Ieri l'apoteosi. Su una pista infida al limite del praticabile, che forse non si era mai vista nel campionato delle monoposto più veloci del mondo, si è andato a prendere la sua settima corona iridata con una lectio magistralis.

 

Ha uguagliato Schumi che sembrava inarrivabile e, quasi certamente, lo staccherà. Per portare a casa il risultato bastava passeggiare fino al traguardo. L'unico avversario che poteva impensierirlo navigava nelle retrovie dopo aver fatto una sagra di testacoda tanto da finire doppiato. Un'umiliazione.

hamilton

 

Al via, sotto il diluvio, si erano scatenati tutti i rampolli rampanti, giovani di bellissime speranze e tanto talento come Max Verstappen e Charles Leclerc. Vuoi vedere che oggi con il sovrano sazio, e la sua spaziale Freccia Nera non in grado di scaricare a terra il suo enorme potenziale, c'è gloria anche per gli altri? Così via allo spettacolo, con testacoda, controsterzi e uscite sul prato manco fosse il Rally di Montecarlo.

 

IRVINE SCHUMI

Il Maestro guardava disinteressato, navigava in posizione anonima. Non è così che si guida una F1. Non è così che si tratta una Mercedes. Intanto Lewis, come un computer, registrava nel suo casco le infinite varianti del circuito allagato: l'aderenza, le pozze, i rischi di acquaplaning. Poi, al pit stop per il cambio gomme, il cambio marcia: andiamoci a prendere la coppa, a modo mio.

 

Vederlo guidare era una meraviglia: macchina sui binari tanto da sembrare di essere su un tracciato diverso, nessuna sensazione di precarietà, il controllo era assoluto. Gli altri, per andargli dietro, provavano a cambiare di nuovo le gomme, ma non era quello. Lewis continuava con le intermedie diventate slick fino alla bandiera a scacchi.

briatore schumi

 

Per gli amanti degli incidenti, una mezza delusione; per i puristi della guida, una vera libidine. Ci sarà un motivo se nelle ultime centinaia di gare ha messo le ruote fuori pista soltanto in Spagna nel 2016 per aver fatto la corrida col compagno Rosberg? E se quest' anno ha vinto 10 gare su 13 (9 volte è partito dalla pole) acciuffando il titolo con tre gare di anticipo?

 

Dopo il traguardo i lacrimoni più che di gioia di emozione. Ha cancellato senza volerlo le imprese dei suoi idoli, da Senna a Schumi che, nel 2013, gli ha lasciato la Stella tedesca per consacrarsi fenomeno. Fermata la Mercedes un po' sporca, ma intatta, nessuno aveva il coraggio di interrompere un momento tanto solenne: il Re Nero solo con se stesso. A rompere gli indugi è stato Vettel che, dall'alto dei suoi 4 mondiali, si è inchinato al pilota più vincente di tutti i tempi, lo ha abbracciato con slancio e referenza, cancellando in un attimo i vecchi rancori. Ha vinto più di tutti, ma soprattutto ha conquistato tutti.

hamilton

 

Non c'è più nessuno che non riconosce che il principe della velocità sia lui. Un padrone assoluto che ha preso per mano lo sport più globale del pianeta e lo sta portando verso nuovi territori. Mai sgarbato. Mai sopra le righe. È tempo che non si ricordi una sua polemica, una mancanza di rispetto per i colleghi.

 

Ai piedi del podio l'Hamilton pensiero, che non sembra quello di uno sportivo, ma di un politico. Nel giorno della consacrazione, non dà importanza alle imprese sportive: «Ringrazio tutti i ragazzi dei box e quelli in fabbrica, senza il loro lavoro questi risultati non sarebbero stati possibili. Un pensiero anche alla mia famiglia: mi è sempre stata vicino».

hamilton

 

Poi parla del futuro, con discrezione, senza enfasi. Non un accenno all'ottavo titolo che è quasi scontato: «Il prossimo anno mi piacerebbe essere ancora qui, mi trovo bene, mi diverto ancora. Ho programmi in piedi molto coinvolgenti con la Mercedes che mi piacerebbe molto portare avanti.

 

La lotta alle disuguaglianze e al razzismo, quest' anno abbiamo fatto cose importanti, ma c'è ancora molto da fare. E poi la svolta energetica e la mobilità sostenibile sulla quale è impegnata la nostra Casa. Ci credo molto, mi piacerebbe essere il testimonial, è una sfida appassionante».

wolff hamiltonhamiltonbottas wolff hamiltonhamiltonhamilton

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?