icardi insigne

ICARDI AL NAPOLI E INSIGNE ALL’INTER? NON E’ FANTAMERCATO MA UN’OPERAZIONE CHE PUO' PRENDERE QUOTA: ECCO PERCHE' - L’ALA DEI PARTENOPEI GUADAGNA 4,6 MLN NETTI A STAGIONE: PER LE CASSE NERAZZURRE NON SAREBBE UN PROBLEMA - L'ASSO NELLA MANICA DI DE LAURENTIIS CHE PUO' INGOLOSIRE WANDA NARA CON LA PROSPETTIVA DI UNA CARRIERA CINEMATOGRAFICA…

Carlo Tarallo per “la Verità”

 

icardi

Mauro Icardi al Napoli e Lorenzo Insigne all' Inter. Molto più di una suggestione: i contatti tra la società azzurra e l' entourage del bomber argentino sono intensi, e non nuovi. Già nell' estate torrida del 2016 - quella della cessione di Gonzalo Higuain alla Juventus - Aurelio De Laurentiis tentò in tutti i modi di portare Maurito al San Paolo, uno stadio che per gli argentini ha un sapore particolare.

 

I contatti furono intensi ma infruttuosi, però il canale di comunicazione è rimasto aperto e cordiale. In questi ultimi giorni l' idea è diventata trattativa, perché De Laurentiis, come di consueto parsimonioso, ha messo sul piatto la contropartita tecnica che nessuno si aspettava: Lorenzo Insigne. Il neocapitano partenopeo (ha avuto la fascia alla partenza di Marek Hamsik, lo scorso febbraio) non è mai diventato bandiera; l' ex capitano nerazzurro bandiera lo è stato, ma il patatrac degli ultimi mesi ha reso praticamente obbligatorio l' addio a fine stagione. Si pensava potesse andare alla Juventus, Icardi, ma l' affare è complicatissimo: Giuseppe Marotta, ex dirigente della Signora appena passato alla corte di Zhang, rischierebbe una rivolta popolare se Maurito finisse in bianconero.

 

insigne

Tra i due addii, il più imprevedibile sarebbe quello di Insigne, se non fosse che domenica scorsa De Laurentiis si è fatto scappare una frase sibillina ma neanche troppo: «Abbiamo compreso», ha detto il presidente azzurro, «chi è più corretto per un gioco ancelottiano e quindi più da prossimo futuro Napoli e chi invece, magari, pur essendo un grandissimo campione di grandi prospettive, forse è meglio che giochi da qualche altra parte».

 

Grandissimo campione Lorenzo Insigne lo è di certo, di prospettiva pure: ha 27 anni, un contratto in scadenza nel 2022, la voglia di dimostrare di essere un fuoriclasse e un indiscutibile talento che lo porterebbe ad essere l' esterno offensivo di sinistra ideale nel 4-2-3-1 spallettiano. E se Luciano Spalletti andasse via dall' Inter? Poco male: Insigne ha dimostrato di poter ricoprire anche il ruolo di seconda punta.

icardi

 

Per i nerazzurri non sarebbe un problema sfamare gli appetiti di Mino Raiola, procuratore (anche se non ancora ufficialmente) di «Lorenzinho»: il capitano del Napoli guadagna 4,6 milioni di euro netti a stagione, un aumento non sarebbe un problema per le casse nerazzurre. Che la sua avventura al Napoli possa concludersi, non è più un mistero all' ombra del Vesuvio: lo stesso Insigne, lo scorso 10 marzo, un' ora dopo il gol del pareggio segnato a Sassuolo, ma soprattutto una settimana dopo il rigore del possibile pareggio contro la Juve sparato sul palo, con immancabili (e ingiuste) critiche a accuse, non le mandò a dire: «Io non voglio far polemica», si sfogò Insigne, «accetto le critiche e ho un carattere particolare: a volte ho sbagliato e ho sempre chiesto scusa.

de laurentiis

 

Tutti possono sbagliare un rigore, cercherò di dare sempre il 100% finché resterò qua». Finché resterò sto qua: parole che ai tifosi sono apparse come l' annuncio di un possibile addio. Soprattutto se lette alla luce delle dichiarazioni di De Laurentiis tre giorni dopo: «Insigne? Non mi risulta sia sul mercato», disse il cineasta da Salisburgo (trasferta di Europa League), «non c' è un prezzo per lui, non interessa o forse interessa a molti, è appetibile, è normale, ma un conto è desiderare e un altro è mettere un prezzo».

 

icardi meme

Da parte sua, Icardi a Napoli andrebbe di corsa: Carlo Ancelotti non vede l' ora di schierarlo accanto ad Arek Milik nel 4-4-2 che ha in mente per il prossimo anno. I due si completano: Milik è un centravanti moderno, al quale piace venire incontro ai centrocampisti, aprire spazi, svariare. Con Icardi a far da punta classica in area, formerebbero una coppia potenzialmente da 40 gol a stagione: del resto Maurito, attraverso Wanda, ha sempre ripetuto che avrebbe preferito giocare insieme a Lautaro Martinez. Soldi? Non sarebbero un problema: Icardi ha un contratto fino al 2021 a 4,5 milioni netti a stagione, Wanda Nara all' Inter ne aveva chiesti 9, a 7,5 si potrebbe chiudere sul Golfo. Tra i due club l' accordo si troverebbe: De Laurentiis dovrebbe rinunciare all' idea di uno scambio alla pari, perché se è vero che Icardi - che ha una clausola rescissoria di 110 milioni - ormai è in rotta con l' Inter, è vero pure che Ancelotti, in qualche modo, va accontentato. Insigne e una trentina di milioni potrebbero bastare per assicurarsi, dopo tre lunghi anni di corteggiamento, le prestazioni del sudamericano.

spalletti marotta zhang

 

 De Laurentiis (coadiuvato in maniera quanto mai decisiva in questa trattativa dal ds Cristiano Giuntoli, che in occasione della trasferta del Napoli a Parma, lo scorso 24 febbraio, avrebbe incontrato uno dei professionisti che curano gli affari di Icardi) sta cercando di ingolosire Wanda Nara anche con la prospettiva di una carriera cinematografica.

wanda nara

 

Film già visto. Basta tornare di nuovo all' estate 2016, quando il patron azzurro volò (invano) in elicottero dalla soubrette-procuratrice per acquistare il bomber: «Il Napoli», raccontò Wanda, «ha offerto a Mauro 7 milioni di euro più 3 per i diritti d' immagine. Inoltre De Laurentiis propose di diventare socio nella società d' immagine di Mauro. Tutti a Napoli vogliono Icardi: presidente, allenatore e squadra, ma lui è capitano dell' Inter. Il film Natale a Londra (cinepanettone prodotto quell' anno da De Laurentiis, ndr)?

Non mi è possibile trasferirmi a Londra, la situazione attuale non me lo permette.

De Laurentiis mi ha offerto un programma sulla tv italiana. È già la terza offerta che ci fa». La quarta è arrivata: che sia quella buona?

insignewanda narawanda narawanda narawanda narainsignewanda narawanda narade laurentiisinsigne

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....