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CALCIO MARCIO - MALAGO’ MINACCIA DI COMMISSARIARE LA FIGC IN CASO DI SLITTAMENTO DEI CAMPIONATI DI SERIE B E LEGA PRO - ZILIANI: “IL RINVIO A GIUDIZIO DI CONTE SORPRENDE SOLO CHI IN QUESTI ANNI HA NASCOSTO LA TESTA SOTTO LA SABBIA”

1. MALAGO’: COMMISSARIAMENTO POSSIBILE, SE NON C’E’ REGOLARITA’ DEI CAMPIONATI

Da “repubblica.it”

 

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Giovanni Malagò non esclude provvedimenti drastici se i campionati di calcio di Serie B e Lega Pro non dovessero partire regolarmente, a seguito dello scandalo legato al Catania. "La mancata regolarità dei campionati è uno dei casi in cui l'ipotesi di commissariamento di una federazione è fattibile. Per evitare una situazione così drastica la federazione può commissariare una singola Lega? Assolutamente sì".

MALAGÒ: “FONDAMENTALE LA REGOLARITÀ DELLE ISCRIZIONI” – “Una federazione, non il calcio – aggiunge il capo dello sport italiano a margine della presentazione del social network MYTO, al Foro Italico – in assoluto può essere commissariata solo in determinati casi: se amministrativamente e finanziariamente ci sono dei problemi, e non mi sembra che questo sia il caso; se la giustizia sportiva non si muove, uno può dire “si muove male” ma è un concetto arbitrario soggettivo e non oggettivo; se ci sono elezioni non regolari o se c’è impasse tecnica e non mi sembra che l’elezione abbia avuto un esito diverso, oppure se c’è la mancata regolarità dei campionati e con questo intendo l’iscrizione.

la trimurti tavecchio macalli lotitola trimurti tavecchio macalli lotito

 

Chi si iscrive in un campionato deve giocare quel campionato, non è possibile che una squadra si iscriva in un campionato di Lega Pro e poi, dopo un mese, si scopre per conto della giustizia sportiva che in quel campionato non può o non ci deve stare”.

“SLITTAMENTO DEI CAMPIONATI È IPOTESI REALE E INDISPENSABILE” – “Chi parte deve finire, per evitare casi, vedi quello successo l’anno scorso per altri motivi a Parma – è il monito di Malagò – al momento, lo slittamento dei campionati è un’ipotesi molto reale. Sarebbe una cosa oggi indispensabile, per quanto accelerino i tempi… Quello non sarebbe un problema”.

TAVECCHIO: “L’IMPORTANTE È PARTIRE PULITI” – Anche per il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, lo slittamento non sarebbe un’ipotesi drammatica, a patto di risolvere tutte le questioni in sospeso prima del via: “Per l’Europa conta l’inizio dei campionati di serie A, abbiamo degli obblighi per Champions ed Europa League – spiega ai microfoni di UnoMattina Estate, su Rai 1 – Serie B e Lega Pro non hanno l’obbligo di partire il 21 agosto. Dobbiamo partire puliti, questo è il problema. Dobbiamo fare di necessità virtù, se partiamo con società non censurate o in itinere di censura, faremmo un errore. Se partono il 28 agosto anziché il 21, nel panorama federale non cambia niente”.

“NECESSITÀ FA L’UOMO LADRO” – “I tornei potrebbero slittare in funzione della magistratura – spiega Tavecchio, con riferimento al caso Catania e agli altri scandali scommesse emersi nelle ultime settimane – ma i processi sportivi dovranno avere immediato riscontro durante il mese di agosto. Come nascono gli scandali? Le società hanno problemi economici devastanti, vuoi per cattive gestioni o per costi esorbitanti e le necessità gravi fanno l’uomo ladro. I presidenti provano in maniera illecita a raccogliere fondi, sono situazioni frutto di un sistema in crisi che va messo a posto e questo non può essere fatto senza regole precise di controllo”.

“NUOVE REGOLE PRONTE MA ANCORA INAPPLICABILI” – La Figc ha elaborato delle regole ma, stando a quanto dice Tavecchio, non può metterle subito in atto: “Se partissimo subito con le nuove regole, ci sarebbero molte criticità, ci sarebbero società di serie A con problemi d’iscrizione – ammette il n.1 di via Allegri – Ci vuole un piano quinquennale per mettere a regime tutti i processi economici e salvare questo sistema. Oggi i diritti tv sono in soccorso ma se fossero messi a regime in maniera corretta, con aziende con bilanci seri, dove i costi gestionali non superano le spese, il Paese sportivo si salverebbe”.

“PULVIRENTI È REO CONFESSO, ISTRUTTORIA AGEVOLATA” – “Sul caso Catania, dal punto di vista sportivo la lealtà è stata calpestata, vilipesa – è l’amara analisi di Tavecchio – Un uomo di sport non può sentire queste cose. Ora c’è un reo confesso, c’è chiarezza, chi ha fatto il danno ha confessato e si parte con un punto chiaro. La giustizia parte almeno con un vantaggio e l’istruttoria sarà agevolata”.

“CONTE L’UOMO CHE SERVE PER ANDARE AGLI EUROPEI” – Infine, sull’imminente rinvio a giudizio di Antonio Conte nell’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse, il presidente federale ribadisce che la solidità della posizione del ct sulla panchina azzurra: “La sua motivazione per il sacrificio, per il lavoro è rimasta intatta e la Figc lo ritiene il commissario tecnico che serve per qualificarci agli Europei – garantisce Tavecchio – lui intende rispettare il contratto.

giovanni malagogiovanni malagoANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIOANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO

 

malago conte  foto mezzelani gmt005malago conte foto mezzelani gmt005

Quando sono arrivato tutti sapevano che Conte aveva questa situazione davanti alla giustizia e il problema non è mai stato sollevato, tutti volevano Conte ct a furor di popolo. Il contratto gli scade l’anno prossimo e non è stato condannato”.

 

 

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO 3ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO 3

2. CONTE, L’UOMO SBAGLIATO SULLA PANCHINA SBAGLIATA

Paolo Ziliani per il “Fatto Quotidiano”

 

Gruppo di famiglia in un interno. Ieri, in Federcalcio a Roma, foto-ricordo con il presidente Figc Carlo Tavecchio, il procuratore Stefano Palazzi e il presidente della Lega B Andrea Abodi riuniti per l’emergenza-partite comprate. E un convitato di pietra: il ct della Nazionale Antonio Conte.

 

Tavecchio: “Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal t e mp i o ”. Da Cremona rimbalza la notizia dell’i m m inente rinvio a giudizio di Conte per frode sportiva. Tavecchio: “Il rinvio a giudizio non è una condanna: Conte resta al suo posto rispettando il contratto”.

 

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Insomma: cacciamo i mercanti dal tempio, ma con giudizio. Come volevasi dimostrare: alla notizia che la Procura di Cremona sta per annunciare il rinvio a giudizio di Conte in sede penale, il mondo del pallone – a cominciare da giornali, tv e siti web che se ne occupano – cade dalle nuvole. La sorpresa, a dire il vero, sarebbe zero. Nell’intervista al Fatto Quotidiano pubblicata il 22 maggio, alle nostre domande il procuratore Di Martino aveva risposto così.

 

A proposito di quanto letto allora sui quotidiani, secondo cui lo “zingaro” Ilievski avrebbe scagionato Conte, disse: “È una sciocchezza. È una frase scorretta perché se Ilievski non ha avuto nessun contatto con Conte, non vuol dire che lo scagioni. (…) Al di là dei riscontri che mi ha dato sulle partite più importanti, come le due della Lazio e Novara-Siena 2-2 (…). Quanto alla domanda su quali fossero stati i capisaldi del suo lavoro d’indagine, la risposta fu: “Le confessioni complete di Carobbio, Gervasoni e Ilievski”.

TAVECCHIO PALAZZITAVECCHIO PALAZZI

 

Domanda: se i giornali scrivono che Ilievski scagiona Conte (classico esempio di velina di Palazzo) e Di Martino dice che si tratta di una sciocchezza, visto che Ilievski gli ha fornito il quadro completo – tra gli altri – della combine Novara-Siena 2-2 per cui Conte era stato assolto, voi cosa vi aspettereste: Conte archiviato o Conte rinviato a giudizio? “Se Ilievski non ha avuto nessun contatto con Conte, non vuol dire che lo scagioni”, spiega Di Martino.

 

In pratica: se l’allenatore A dice al giocatore B che c’è un accordo per pareggiare, e il giocatore B dice allo scommettitore C di scommettere sul pareggio, e tutto procede secondo i piani: il fatto che A e C non abbiano avuto contatti non è esattamente la prova d el l’innocenza di A, non vi pare? La verità è un’altra, che nessuno osa dire. Conte è diventato sì l’allenatore della Juventus e della Nazionale, ma lo ha fatto dopo aver sguazzato a lungo nel letamaio della B macchiandosi come pochi.

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIOANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO

 

Ad Arezzo (2006-2007) debutta in panchina lanciando infamanti accuse alla Juventus (quella del dopo-Calciopoli) che all’ultima giornata si fa battere in casa dallo Spezia 2-3 e condanna il suo Arezzo alla serie C. Lui ha appena vinto (inutilmente) a Treviso, ma non è nato ieri e ha capito tutto: “Per fortuna siamo nell’era del calcio pulito: begli amici, alla Juve sappiano che non stimo nessuno, solo i tifosi”, strepita. Va a Bari e per due anni i suoi giocatori gli vendono partite a bizzeffe sotto il naso: gliene squalificano 30 in due anni, 17 per illecito, 6 per omessa denuncia e 7 dopo patteggiamento. Ai pm che lo interrogano, il Conte che ad Arezzo fiutava i tarocchi a 400 km di distanza, con voce spezzata dice: “Non mi sono mai accorto di nulla. Sono un coglione, devono togliermi il patentino di allenatore”.

 

conte e tavecchio conte e tavecchio

Long John Silver che diventa Heidi. Poi va a Bergamo (breve interludiio in A) e si fa intercettare col pluri-pregiudicato capo ultrà “Bocia”, alias Claudio Galimberti, condannato a 3 anni il 20 aprile scorso: gli dice che lo stima molto, che è solidale con lui e “sputtana ” (il termine è degli inquirenti) i dirigenti dell’Atalanta. Ultima tappa nel viaggio a fari spenti del mister in serie B: Siena. Conte si porta da Bari come uomo di fiducia Stellini, uno che di soli illeciti patteggerà 3 anni e mezzo di squalifica e che Conte, per sicurezza, farà assumere anche alla Juve: e le partite taroccate del Siena non si contano.

 

Alla disciplinare Palazzi propone per lui un patteggiamento di 3 mesi: i giudici si mettono a ridere. Lo processano e gliene danno 10. “E gli è andata bene – assicura Sandulli dopo la conferma in secondo grado –, Conte era in odore di illecito”. Poi arriva lo scontificio del Tnas che polverizza la pena a 4 mesi. E alla fine, ecco Cremona: che lo spedisce in tribunale a rispondere di frode sportiva in un processo che si terrà a giugno 2016. In contemporanea con gli Europei di Francia.

 

ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO - LA FIRMA SUL CONTRATTO ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO - LA FIRMA SUL CONTRATTO

Gli avvocati della Figc, adesso, vogliono per Conte il rito immediato. E il certificato di assoluta verginità. Considerando che Di Martino non è Palazzi –che sul comodino ha le favole dei fratelli Grimm –la faccenda si fa dura. Tavecchio e Conte si dicono imbarazzati. Già. Ma considerando che la telenovela va in onda dal 2011, pensarci prima no?

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ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO 2ANTONIO CONTE E CARLO TAVECCHIO 2

 

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