gabriele gravina mourinho

“MOURINHO PER LA PANCHINA AZZURRA? GLI HO MANDATO UN MESSAGGIO E MI HA RISPOSTO CON UNA RISATA…” (TRADOTTO: NON VEDE L'ORA) – IVAN ZAZZARONI, DIRETTORE DEL CORRIERE DELLO SPORT, PARLA A “UN GIORNO DA PECORA” DELLA CANDIDATURA LANCIATA DA DAGOSPIA DELLO "SPECIAL ONE" A CT DELL’ITALIA – “QUESTA COSA LO FA RIDERE…” – “CALCIOMERCATO.COM” SPIEGA PERCHE’ "MOU" SAREBBE L’UOMO GIUSTO PER L’ITALIA...

Da Un Giorno da Pecora

jose mourinho

Chi per il dopo Spalletti? “Mancini dubito, sarebbe molto complicato. Ci potrebbero essere De Rossi e Cannavaro oppure anche una scelta alla De Biasi. Mourinho? Magari, con José ho un rapporto solido, ci sentiamo tutti i giorni. Gli ho mandato lo screenshot del pezzo di Dagospia in cui si paventava questa ipotesi e lui mi ha risposto con un ‘ahahahah’…”

 

A raccontarlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Cosa vuol dire secondo lei quella risata con cui le ha risposto il portoghese? “Che questa cosa lo fa ridere, è in Turchia a prendere dieci milioni l’anno…”

 

Se è stato giusto esonerare Luciano Spalletti? “Il modo è stato sbagliato ma se valutiamo i risultati è stata una scelta corretta: in condizioni normali dovremmo essere più forti della Norvegia”. A parlare, ospite di Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, è il giornalista e direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. 

mourinho buruk fenerbahce galatasaray

 

L’ormai ex ct contro la Moldavia, stasera, si siederà in panchina da esonerato. “I tempi e i modi sono stati sbagliati. Da da quando faccio il giornalista, in 45 anni,  mai vista una cosa del genere, non è mai successa prima". Con che spirito andrà in panchina Spalletti”. Chi meglio al suo posto, Ranieri o Pioli? “Ranieri è la primissima scelta della federazione, il suo incarico con la Roma secondo me è marginale, fa il senior advisor”. Ma ha già detto chiaramente che ha smesso col ruolo di allenatore. “Lui è come i Pooh: deve smettere, deve smettere ma poi non lo fa mai…”

 

ITALIA, SERVE IL NOME FORTE. ECCO PERCHÉ MOURINHO SAREBBE L’UOMO GIUSTO

Da calciomercato.com

 

GABRIELE GRAVINA aleksander ceferin

La notte è buia e il tunnel in cui si è infilata la Nazionale Italiana continua a sembrare lunghissimo. Di sprazzi di luce, all'orizzonte, nemmeno per sbaglio. E anche colui che doveva attestarsi come lume d’emergenza da seguire pedissequamente per ritrovare la rotta, ha disattivato l'interruttore. Era e doveva essere Claudio Ranieri l'unica scelta in questo momento. Per esperienza. Per buon senso. Per meriti e palmares. Per stile nel dire e fare le cose. Quasi fin troppo giusto per essere vero.

 

E vero, infatti, non è stato, se non nelle prime pagine dei quotidiani in edicola stamattina. La verità è che tutti hanno dato per scontato ciò che scontato evidentemente non era. Che Claudio Ranieri avrebbe detto sì.

 

Che così come fatto per "senso del dovere" con le sue Cagliari e Roma, avrebbe fatto lo stesso anche con la Nazionale Italiana. Eppure, se c’è un insegnamento che ho appreso da questo mestiere e dall’aver avuto il privilegio di avere a che fare con la signorilità e la classe di mister Ranieri, è che il rifiuto non mi sorprende.

rangers fenerbahce josè mourinho

 

Perché di "rifiuto", semplicemente, non si tratta. Casomai, considerato il soggetto, dovremmo far riferimento a "senso di responsabilità" e "parola data" per un impegno già preso a Roma e per un progetto - quello di Gasperini - dove la posizione di Ranieri sarà centrale; decisiva nel far schermo - specialmente all'inizio - al mare di voci da cui a Roma Gasperini verrà travolto. Ranieri ha detto no e tutti, evidentemente, in questa vicenda, avevano ascoltato solo Gravina. Senza chiedersi se, effettivamente, anche la controparte sostenesse l'idea.

 

E così, il giorno dopo, quel buio appunto resta totale. Lo stesso di un presidente federale che a questo punto non sa più che pesci pigliare. Qualcuno mormora di Stefano Pioli, che dovrebbe liberarsi dai suoi impegni sauditi e su cui resta forte anche la Fiorentina. Qualcun altro azzarda l'ipotesi di un Mancini-bis.

jose mourinho

 

Altri ancora virano addirittura su Fabio Cannavaro, la cui parabola di allenatore - fin qui - è stata tra il disastroso e il grottesco. Tutti nomi, diciamoci la verità, che scaldano zero e soprattutto che troverebbero una situazione molto prossima al concetto di "disastro" in quel di Coverciano.

 

Perché l'Italia - questa Italia - sembra francamente allo sbando. E oltre all'esperienza e alle idee, probabilmente in questo momento servirebbe anche un po' di carisma. Servirebbe, insomma, la presenza del cosiddetto "uomo forte". Qualcuno in grado di fare da scudo a un gruppo oggettivamente debole, dove oltre a mancare qualità in campo paiono assenti anche gli attributi dentro lo spogliatoio.

 

E in uno scenario appunto in cui le opzioni mormorate sono quelle sopracitate, una soluzione di senso potrebbe essere non agire di fretta, prendersi qualche giorno di pausa - il prossimo impegno in fondo sarà solo a settembre - e provare magari ad arrivare a un profilo degno di una nazione quattro volte campione del mondo e due volte campione d'Europa.

JOSE' MOURINHO

 

Perché al di là di tutto, la Nazionale Italiana merita rispetto. La storia e il palmares non sono esattamente quelle da affidare al 'primo che passa', come invece sembrano suggerirci le ipotesi di questa concitata mattinata di martedì 10 giugno.

 

Un consiglio, se mai Gravina ne avesse bisogno - e in questo momento pare proprio di sì - allora ci sentiamo di darlo. Considerando l'assenza di opzioni, perché non provare con un tecnico straniero di grande carisma? Uno come José Mourinho, per intenderci. In scadenza l'anno prossimo col Fenerbahce, lo Special One conosce meglio di chiunque altro le nostre dinamiche, le nostre psicosi, i nostri difetti. Certo, non potremmo aspettarci un calcio moderno o la promessa di un grande spettacolo, ma considerate le alternative e il materiale umano a disposizione, chi potrebbe darci questo?

 

A Mourinho si chiederebbe in fondo di fare ciò che sa fare meglio: di ergersi a scudo, di creare un gruppo, di compattarlo con le sue battaglie "noi contro il mondo" e di riportarci per lo meno a giocare un Mondiale. Competizione, per giunta, dove non serve inventarsi niente; ma, anzi, dove la vecchia regola del 'prima non prendiamole' ancora si può applicare in una modalità di torneo dove alla fine si chiede a una squadra di giocare al massimo solo sette partite.

 

jose mourinho

Oggi più che mai sarebbe quella scelta forte di cui avremmo bisogno; in controtendenza con il passato e con i nomi tiepidi che popolano web, radio e tv dopo il no di Ranieri. Una scelta che avrebbe senso. E che, proprio per questo, temiamo, non si avvererà. Perché la notte, purtroppo, rimane assai buia.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...