bowery new york

A NEW YORK S’AVANZA UN NUOVO DISTRETTO DELL’ARTE MODERNA – È LA BOWERY, MENO INGESSATA DI CHELSEA E CON UN PUBBLICO CHE VA DAL FINANZIERE ALL’EX FIGLIO DEI FIORI – ITALIANI IN BELLA MOSTRA, CON LE PERSONALI DI FEDERICO SOLMI E ANTONIO SCACCABAROZZI

Luca Beatrice per “Il Giornale

 

New York è la città nel mondo in cui la geografia dell'arte cambia di continuo e c' è il rischio, da un anno all' altro, di perdere le coordinate se non si è più che informati e attenti. All' inizio degli anni '80 tutto si svolgeva downtown , dove cresceva la cultura alternativa tra gli spazi di Soho in cui è cresciuta la Graffiti Art e i locali post punk tipo il leggendario CBGB' S. Poi sono arrivati i negozi di moda, gli affitti sono decuplicati e le gallerie, soprattutto le più giovani, hanno dovuto cercarsi altri quartieri, a cominciare da Tribeca.

BOWERY NEW YORKBOWERY NEW YORK

 

Ma la vera e propria migrazione c' è stata dalla fine dei '90 in poi, con i primi pionieri ad aprire in Chelsea, fino a poco prima luogo di magazzini e depositi in riva all' Hudson. Rapidamente l' arte ha conquistato interi edifici, mentre i più ricchi si sono comprati degli spazi giganteschi da far concorrenza ai musei: Gagosian, Matthew Marks, Andrea Rosen, Luhring Augustine, 303, giusto per citarne alcuni.

 

Oggi, a detta di chi New York la conosce e la vive, Chelsea è il supermercato dell' arte, attraente per l' alta società e i vip ma del tutto priva di quel fascino sperimentale che ne aveva caratterizzato gli esordi. Prezzi inarrivabili e mostrare i muscoli, questo il comandamento: il 10 settembre le principali gallerie hanno inaugurato tutte insieme, il che dimostra come lo spirito di concorrenza funziona di più se coeso.

 

BOWERY NEW YORKBOWERY NEW YORK

Dal vate pop Roy Lichtenstein al fenomeno della pittura americana Dana Schutz, dal fotografo tedesco Wolfgang Tillmans al concettuale Mike Kelley, le proposte messe in campo per aprire la nuova stagione sono davvero impressionanti, soprattutto se confrontate alle difficoltà che ancora si avvertono in Europa, segno che qui la crisi è davvero alle spalle.

 

Chi cerca il nuovo ha bisogno di freschezza e di avvertire un clima meno ingessato, non si accontenta di Chelsea ma va sulla Bowery, un tempo quartiere fuori gioco per la sua pericolosità. Una vera e propria operazione di bonifica è stata compiuta dalla nuova sede del New Museum, cui sono seguite decine di gallerie molto interessanti, con proposte che vanno dal «sotterraneo» al pop.

 

Gli spazi costano ancora relativamente poco, anche se qualcuno afferma che la moda di Orchard Street e delle vie limitrofe sta facendo lievitare i prezzi, dunque non è escluso un ulteriore trasferimento di massa, magari a Brooklyn.

 

BOWERY NEW YORKBOWERY NEW YORK

Proprio ai confini della Bowery vediamo da Postmasters una delle mostre più interessanti del settembre newyorkese, la personale di Federico Solmi, dimostrazione che anche per un italiano, pur non incensato come Cattelan e Vezzoli, è possibile farcela se ci si sforza di integrarsi con il tessuto cittadino e di proporsi non come un transfuga, ma come un artista internazionale.

 

Solmi, 42 anni, che a Bologna faceva il macellaio, ha deciso di giocarsi la carta New York con i suoi video d' animazione molto complessi, inseriti dentro quadri oggetto molto colorati. In questa sua seconda mostra ha disegnato un' allegoria del potere: uno stile davvero originale che gli ha permesso di conseguire il John Simon Guggenheim Memorial Fellowship e di ottenere una cattedra alla Yale University. Storie che possono capitare solo nel nuovo mondo.

 

Altro pezzo d' Italia è alla Scaramouche di Daniele Ugolini, che per la prima volta presenta in America il lavoro concettuale di Antonio Scaccabarozzi, seguendo il successo della linea analitica della nostra arte che comincia a incuriosire anche oltre oceano. Un autore sottile, delicato. Chissà se crescerà di prezzo come è stato per Castellani o Scheggi.

OPERA DI FEDERICO SOLMIOPERA DI FEDERICO SOLMI

 

Dietro molte gallerie pare esserci il supporto della finanza e infatti per questa ragione si vedono artisti crescere improvvisamente di prezzo. Di norma la scommessa è prendere un venticinquenne e portarlo da 20 a 200mila dollari in pochi mesi. Se poi non funziona, avanti un altro. Capita anche che il mercato, nelle sue imperscrutabili logiche, vada a riscoprire il talento di un artista di cui si erano perse le tracce, come la pittrice astratta Jackie Saccoccio, da 11 Rivington, la quale dopo un lungo isolamento oggi va di gran moda.

 

FEDERICO SOLMIFEDERICO SOLMI

Uno spazio molto potente è Salon 94, specializzato nella pittura che peraltro non passa mai di moda: si dice che i proprietari abbiano un particolare fiuto per gli affari e le scoperte e che possano permettersi il lusso anche di rilanciare il lavoro dell' aborigeno dal nome impronunciabile Warlimpirrnga Tjapaltjarri. Sorge a pochi palazzi dalla nuova sede di Sperone Westwater, sempre un' istituzione, che ha scelto di riaprire con l' inglese Richard Long.

 

La cosa più divertente è la «fauna» che affolla le inaugurazioni della Bowery: c' è di tutto, dal finanziere all' alternativo, dal punk al vecchio figlio dei fiori. Insomma sembra di essere tornati ai tempi di «New York New Wave», senza la pesantezza seriosa che contraddistingue gran parte delle fiere internazionali.

 

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi stefano de martino bruno vespa pier silvio berlusconi gerry scotti antonio ricci

DAGOREPORT- SE IN RAI SI BALLA LA RUMBA, IN MEDIASET IMPAZZA UN ISTERICO ‘’BALLO DI SAN VITO’’ - DAVANTI AL PERSISTENTE SORPASSO DELLA “RUOTA” VESTITA DI NUOVO DA GERRY SCOTTI SUI “PACCHI” DELLO SCULETTANTE DE MARTINO, CHE FARÀ L'AD RAI, GIAMPAOLO ROSSI? RITORNERÀ IN ONDA FRA 7 GIORNI “CINQUE MINUTI” DI BRU-NEO VESPA METTENDOSI DI MEZZO TRA IL CLAUDICANTE TG DI CHIOCCI E L’AZZOPPATO "AFFARI TUOI"? - GIÀ INCAZZATO PER IL DECLINO VERSO LA MEZZANOTTE DI “PORTA A PORTA”, L’80ENNE CONSIGLIORI DELLA MELONA SA CHE NELLA TESTA DI ROSSI FRULLA L’IDEA DI ACCOMPAGNARLO, PIANO PIANO, IN UNA RSA A GIOCARE A BRISCOLA? - SE VIALE MAZZINI È UN COVO DI VIPERE, A COLOGNO MONZESE NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA. "STRISCIA LA NOTIZIA" VERRA' MESSA DA PARTE, DAVANTI ALL’INASPETTATO TRIONFO DELLA “RUOTA” IN UNA FASCIA FONDAMENTALE PER LA RACCOLTA PUBBLICITARIA E PER LO SHARE DELLA PRIMA SERATA? - PIER SILVIO SI RICORDERÀ DI CIÒ CHE DISSE BALDANZOSO ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI"? AH, SAPERLO....

giorgia meloni rating fitch

DAGOREPORT: IL GRANDE BLUFF - ALLA GRANCASSA SUONATA IN GLORIA DI GIORGIA MELONI DA PARTE DEI MEDIA FILO-GOVERNATIVI SULLA DECISIONE DI FITCH DI PROMUOVERE IL RATING ITALIANO, HA FATTO IERI IL CONTROPELO L’EDITORIALE SULLA PRIMA PAGINA DEL “CORRIERE DELLA SERA’’ - SOTTOLINEA FEDERICO FUBINI: SENZA I 200 MILIARDI DEL PNRR PORTATI NEL 2022 DA CONTE E DRAGHI IN DOTE AL GOVERNO MELONI, ANCHE LA MINIMA CRESCITA DELLO 0,5% NON SAREBBE MAI AVVENUTA E LA PROMOZIONE L’ARMATA BRANCA-MELONI LA VEDEVA COL BINOCOLO - SECONDA FORTUNA: GRAZIE AL TAFAZZISMO DELL'OPPOSIZIONE E ALL'IRRILEVANZA DEL MONDO SINDACALE (GRAN PARTE DEGLI ISCRITTI DELLA CGIL SONO PENSIONATI; MENTRE LA CISL È PASSATA NELLE FILA GOVERNATIVE), IL BELPAESE DEI MELONI REGISTRA I SALARI TRA I PIÙ BASSI D’EUROPA, FERMI A DIECI ANNI FA, CHE ABBASSANO SEMPRE DI PIU' IL NOSTRO POTERE D'ACQUISTO…

andrea orcel giuseppe castagna giancarlo giorgetti giorgia meloni

DAGOREPORT: TE LO DÒ IO IL TERZO POLO BANCARIO! – IL CEO DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, GRAZIE AL GOLDEN POWER PIANTATI DAL LEGHISTA GIORGETTI, MINISTRO DEL MEF, OGGI È LIBERO DELL’ASSEDIO DI UNICREDIT MA NON CI PENSA PROPRIO DI FINIRE SOTTOMESSO AL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, PREFERENDO LE NOZZE COL CRÉDIT AGRICOLE ITALIA – OVVIAMENTE UN’OPERAZIONE DI ESTREMA INGRATITUDINE SAREBBE UN SCHIAFFO IN FACCIA A GIORGETTI E AL GOVERNO: MA COME, DOPO CHE CI SIAMO INVENTATI CHE UNICREDIT COME ‘’BANCA STRANIERA’’, ORA RISCHIAMO DI RITROVARCI CON IL ‘’NOSTRO’’ BANCO BPM INGHIOTTITO DAI FRANCESI DI AGRICOLE? SARANNO TEMPI DURI PER IL BUON CASTAGNA…

matteo ricci francesco acquaroli

FLASH! – SI RACCONTA CHE IL CANDIDATO MELONIANO ALLA REGIONE MARCHE, FRANCESCO ACQUAROLI, MAGARI CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA INCAPACITA’ COMUNICATIVA, HA COMINCIATO A DARE I NUMERI ALL’IDEA DI DUELLARE CON MATTEO RICCI SULLA DISTANZA DI TRE CONFRONTI ORGANIZZATI DAL TG3 REGIONALE - INTERPELLATA, LA VIGILANZA RAI AVREBBE FATTO PRESENTE CHE LA DECISIONE SPETTAVA AL DIRETTORE DEI TG REGIONALI, ROBERTO PACCHETTI, UN VARESOTTO IN QUOTA LEGA – ET VOILÀ, DEI TRE SCONTRI NE È SOPRAVVISSUTO UNO, CON GRAN SCORNO DELLA REDAZIONE DEL TG DELLE MARCHE…

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...