ibra gazidis

“NON È PIÙ IL MIO MILAN, NON C'È UN PROGETTO” – IBRAHIMOVIC LANCIA FULMINI CONTRO L’AD GAZIDIS. PESA IL LICENZIAMENTO DI BOBAN FONDAMENTALE NELLA DECISIONE DI ZLATAN DI TORNARE A MILANELLO – ALTA TENSIONE ALLA VIGILIA DELLA COPPA ITALIA, ANCHE IL CAPITANO ROMAGNOLI È INTERVENUTO NELLA DISCUSSIONE CON GAZIDIS. ASSENTE MALDINI (IN USCITA) -RAGGIUNTA L'INTESA SUGLI STIPENDI...

Alessandra Bocci e Marco Pasotto per la Gazzetta dello Sport

 

ibra gazidis

Acque agitate in casa Milan alla vigilia della semifinale di ritorno con la Juve. Ieri mattina l' a.d.Gazidis è tornato a Milanello dopo tre mesi (durante i quali il centro è ovviamente rimasto chiuso parecchie settimane) pensando di motivare la truppa con la notizia dell' accordo raggiunto con la proprietà sul tema della riduzione degli stipendi, ma si è ritrovato con alcuni nodi da sciogliere. 

 

In un confronto durato tre quarti d' ora, più che rose ha raccolto spine. Soprattutto nell' atteggiamento di Ibrahimovic, che a questo punto sembra deciso a cambiare aria a fine stagione. Fra Zlatan e Gazidis evidentemente non c' è empatia, e gran parte della squadra non ha gradito la scelta di tempo del manager rossonero.

ibra gazidis

 

Sono più o meno le undici quando arriva l' a.d., portando in dote il sì di Elliott alla controproposta dei giocatori sul taglio agli stipendi.

 

Una controproposta decisamente favorevole ai tesserati: la prima richiesta della proprietà era infatti stata molto più invasiva per le buste paga. In pratica i giocatori del Milan subiranno un taglio del 50% sullo stipendio di aprile, diluito nei mesi: il 30% di quella mensilità, più il taglio di alcuni giorni lavorativi per i mesi successivi.

 

ibra

Ma se Gazidis pensava di motivare i giocatori anche con il raggiungimento di un accordo ritenuto vantaggioso per loro, e accettabile dalla società (la trattativa è stata mediata da Maldini e Massara), si sbagliava. Il tempismo evidentemente non è il suo forte: Gazidis aveva già subìto l' assalto di Ibra quando si era presentato a Milanello alla vigilia di Milan-Genoa, dopo l' esplosione del caso Boban, e questa volta non è andata diversamente.

 

«Non è più il mio Milan, non c' è un progetto, se io sono qui è soltanto per passione», avrebbe detto lo svedese, probabilmente ancora seccato per il licenziamento di Boban, fondamentale nella sua decisione di tornare a Milano. Alcuni giocatori non sarebbero stati contenti per questa presa di posizione di Zlatan, si racconta a Milanello. Ma Ibrahimovic, si sa, non è tipo da moderare i toni quando decide di dire qualcosa.

PAOLO MALDINI ZVONIMIR BOBAN

 

Il suo affetto nei confronti del Milan è intatto, le possibilità che il rapporto possa andare avanti però piuttosto minime, visto lo stato dell' arte. Il primo a prendere la parola dopo il discorso di Gazidis è stato comunque il capitano Romagnoli, che ha chiesto il perché di una visita considerata tardiva e poco opportuna nei contenuti data l' imminenza di un match decisivo. Gazidis, parlando un po' in inglese e un po' in italiano, si è difeso con garbo e senza mai perdere la calma.

ibra

 

Ha spiegato che la questione del taglio degli stipendi era stata risolta dalla sede di Londra soltanto il giorno prima, e anche per questo motivo aveva atteso prima di presentarsi a Milanello. Ha fatto presente la solidità della proprietà, che ha intenzione di riportare il club in alto ma aveva trovato disastri finanziari e ha dovuto cominciare a mettere mano nei conti.

 

Ha ribadito la voglia di investire, a cominciare dal progetto stadio, senza dimenticare la parte sportiva, perché la squadra è il core business e senza prestazioni sportive non si può fare il salto di qualità. Ha chiesto ai giocatori di dare il duecento per cento da qui alla fine, ha ripetuto che al Milan nei prossimi due mesi saranno tutti sotto osservazione nei rispettivi ruoli e che quindi i conti non si possono fare ora.

ibra

 

Come rappresentante dei giocatori ha parlato anche Bonaventura e ha detto la sua anche Begovic, il secondo portiere in scadenza di contratto fra poco (era in prestito per sei mesi dal Bournemouth e l' accordo non sarà rinnovato).

 

Ibra, Bonaventura, Begovic: tutti giocatori che potrebbero fare le valigie fra poco. Ma sono stati loro, con Romagnoli, a chiedere ragione del comportamento della proprietà, considerata poco presente.

 

A Milanello c' era il d.s. Massara ma non c' era Maldini, presente invece fino al giorno precedente. Un' assenza che non è passata inosservata e che dal club motivano per via di impegni presi precedentemente. Era invece ovviamente presente Pioli con il suo staff, e chissà come avrà reagito sentendo dire che si giocherà le sue chance di permanenza al Milan in queste settimane. L' ombra di Rangnick è sempre più presente, ma ancora ieri Gazidis ha tenuto a precisare di non tener conto delle indiscrezioni.

boban gazidis

 

I giocatori hanno fatto presente quanto possano essere destabilizzanti e l' a.d. ha chiesto di ignorarle, semplicemente perché nessuna decisione sarà presa prima della fine di questa stagione tormentata.

 

Quindi, piedi di tutti sull' acceleratore, è necessario andare forte per confermarsi al Milan.

 

La presenza di Gazidis, d' altra parte, partiva dalla necessità di motivare la squadra. Gli è stato chiesto di tornare più spesso e ha promesso che lo farà, anche se non rientra nell' ottica anglosassone di un amministratore delegato. Questa però è Italia, e c' è una squadra costantemente alle prese con incertezze e ostacoli. La partita con la Juve può aiutare a superarli, anche se la paura di inciampare è tanta.

 

 

gazidisMASSARA MALDINI PIOLI GAZIDIS BOBAN

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...