valentino rossi 3

"LA DOMENICA CHI SEGUIVA LE DUE RUOTE FACEVA SEMPRE LA STESSA DOMANDA: CHE HA FATTO VALENTINO ROSSI?" – MAURIZIO DE GIOVANNI ESALTA IL CAMPIONE DI TAVULLIA: "COME MAZZOLA E RIVERA, NUVOLARI E FERRARI, È STATO PER VENT'ANNI UNO DI FAMIGLIA E HA CAMBIATO IL NOSTRO MODO DI GUARDARE LA GARA. FINO A IERI VALENTINO ERA UN PILOTA MOTOCICLISTICO IN ATTIVITÀ, E DA OGGI È UNA LEGGENDA POP CHE DIVENTERÀ PROVERBIALE…"

Maurizio De Giovanni per "la Stampa"

 

valentino rossi

Chissà quand'è che succede. Chissà qual è il momento preciso in cui un atleta, uno sportivo o anche un cantante, un attore, un regista o uno scrittore smette di essere una persona o un personaggio e diventa il simbolo stesso dell'epoca in cui ha svolto meravigliosamente la sua attività. Certo, immaginiamo che questo privilegio di essere consapevoli della propria grandezza non tocchi a tutti. Ci sono quelli, tanti, che riscuotono il riconoscimento di far parte della cultura popolare e dell'identità del loro tempo solo molto dopo, quando saggisti e storici esaminano in retrospettiva il fenomeno e riescono a ricostruirne gli elementi.

 

valentino rossi versione robin hood

Mentre accadono sono rilevanti solo le cose brutte, l'undici settembre, la pandemia, Chernobyl o Fukushima; per i fenomeni positivi è più difficile, il senso della grandezza del momento è indistinto nella dimensione dei contorni. Ma questo cinque agosto dell'anno secondo del Covid appena defunto, un giorno qualsiasi in mezzo all'estate fatta di pioggia devastante al Nord e di caldo infernale al Sud, promette di lasciare un segno a fuoco nell'anima di chi segue le cose di questo strano, difforme e umorale Paese. Perché fino a ieri Valentino Rossi era un pilota motociclistico in attività, e da oggi è una leggenda pop che diventerà proverbiale.

 

MAURIZIO DE GIOVANNI

Ci avete mai fatto caso di quanto sappiano essere incredibilmente improvvisi certi eventi, che invece erano tanto prevedibili da sembrare, una volta avvenuti, necessari? Di quanto arrivino tra capo e collo certe notizie, di quanto lascino un senso di accorata solitudine come se nessuna parte del cuore e della mente abbia mai realmente creduto potessero accadere? Il popolo dei tifosi della MotoGp, degli appassionati del rombo crescente in attesa dello spegnimento dei semafori, dei cultori delle cilindrate e delle gomme soft si stempera e si confonde in quello degli italiani meno attenti, di quelli che poco ne capiscono e che non saprebbero nemmeno dire con quale marca da ultimo ha corso il meraviglioso ragazzo marchigiano dal sorriso fanciullesco e dalla voce sottile: tutti ugualmente attoniti al nunzio, come è giusto che sia.

 

valentino rossi versione dottor rossi

Perché Rossi Valentino da Tavullia ha smesso di essere un semplice essere umano ed è diventato un numero, esattamente il 46, graficamente un po' inclinato perché sempre in corsa, e un marchio e un simbolo, quello di un'Italia che vince e che stravince, che sgomita e fa a sportellate, che fa polemiche ma fa sorridere e che straborda di talento e fa sembrare normali le imprese più straordinarie. Eppure, direbbe l'immancabile solone professionista della minimizzazione, veleggia verso i quarantadue anni, età in cui la totalità degli sportivi è in pensione; eppure era da tempo che le sue straordinarie capacità si erano andate appannando, allontanandolo da quel podio che era stata casa sua per più di un ventennio; eppure forse è il caso di lasciare spazio alle nuove generazioni. Noi risponderemmo a queste eccezioni con un deciso diniego, tenendo perfino a essere maleducati nei modi, perché è fin troppo ovvio che non ci troviamo davanti a un semplice sportivo, a un semplice quarantaduenne, a un semplice pilota non più vincente. Questo, signore e signori, non è un signor Rossi, anche se si chiama proprio così.

valentino rossi e michael schumacher

 

Questo è il numero 46, quello al cui passaggio il cuore salta un battito, quello che ha cambiato il modo di guardare una corsa, quello che ha segnato il suo tempo. Come Mazzola e Rivera, per intenderci: come Domenico Modugno, come Tazio Nuvolari, come Enzo Ferrari e come De Gasperi. Questo è l'uomo per il quale ognuno, per cinque lustri, ha fatto sempre la stessa domanda quando la domenica aveva dentro le due ruote: che ha fatto Valentino? Così, semplicemente, Valentino. Il figlio, il fratello di tutti, uno di famiglia, riconoscibile e riconosciuto, un fenomeno semplice, una grandezza comprensibile, una bellezza abbracciabile.

 

Da oggi, amici, noi siamo quelli che potranno dire un giorno che quando correva Valentino le cose erano così e colì, che quando correva Valentino succedeva questo o quello, che quando correva Valentino c'erano queste o quelle cose. Perché noi siamo diventati, da un giorno all'altro, quelli che quando correva Valentino c'erano. Per fortuna non siamo orfani di Valentino. Siamo convinti che la sua contiguità, l'attitudine alla comunicazione e al sorriso e il senso di amicizia e di prossimità che ne caratterizzano la personalità farà sì che la sua presenza nelle nostre vite di spettatori televisivi, di ascoltatori radiofonici e di appassionati di sport si incrementerà addirittura.

 

valentino rossi 18

Ci farà ancora compagnia, ci mancherebbe, e ne siamo esplicitamente felici; ma è tale l'abitudine a vedergli indossare il casco sulla testa riccioluta e a vederlo battagliare a velocità siderali curva dopo curva col ragazzotto spagnolo di turno che il pensiero di doverci limitare ad ascoltarlo commentare una gara altrui ci pesa sul cuore come un'intollerabile punizione. Nell'estate che ha visto una certa bandiera a tre colori sventolare molto spesso e un certo inno suonare forte e orgoglioso, temiamo che l'impresa di smettere di questa gigantesca figura oscuri il ricordo di campionati europei e di medaglie d'oro luminose.

Valentino Rossi 2

 

Fossimo stati informati prima, avremmo pregato il numero 46 di attendere. Gli avremmo forse chiesto: facci godere questi pezzi di gloria un po' insperati che ci sono piovuti addosso, non appannarci il sorriso con la tua assenza. Meglio, molto meglio però non averlo saputo prima. Perché adesso che l'estate è diventata quella della mancanza, qualche vittoria ci serve per non piangere troppo.

valentino rossi con il suo angelo custodelewis hamilton e valentino rossivalentino rossi 19Valentino Rossivalentino rossivalentino rossi e la bambola gonfiabile

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...