sinner lara leito

“NON SONO FIDANZATO” – NONOSTANTE LE FOTO PUBBLICATE DA "CHI" CHE LO RITRAGGONO CON LA BOMBASTICA LARA LEITO, SINNER SPEGNE LE VOCI SU UNA PRESUNTA RELAZIONE CON LA MODELLA RUSSA (VERITA’ O STRATEGIA?) – “ABBIAMO VISTO COME UNA FOTO POSSA PORTARE A INTERPRETARE LA REALTÀ IN MODO SBAGLIATO. SONO RIMASTO SORPRESO" – "I RAPPORTI CON I COLLEGHI DOPO IL CASO CLOSTEBOL? ALCUNI DA CUI MI SAREI ASPETTATO UN MESSAGGIO NON MI HANNO SCRITTO. I NOMI PERÒ PREFERISCO NON FARLI”

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Lorenzo Ercoli per il Corriere dello Sport - Estratti

« Sono un ragazzo di 23 anni molto semplice, partito da un piccolo paesino. Son bravo a giocare a tennis ma non cambio il mondo». Forse neanche Jannik ha capito fino in fondo il segreto della sua popolarità, ma le prime ore al Foro Italico gli sono bastate per capire l’impatto che ha avuto sul tennis e sullo sport italiano.

 

Le grida d’amore di chi lo ha visto passare sotto il ponte, le orde di ragazzini - e qualche genitore - che si affacciano alla siepe per scorgere un attimo privato del loro campione, il boato nella celebrazione delle nazionali campioni del mondo e le urla miste applausi a sottolineare ogni gesto durante l’allenamento: una piacevole anticipazione di ciò che accadrà sabato 10 maggio, giorno dell’esordio contro il vincente della sfida tra Mariano Navone e il classe 2007 Federico Cinà.

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Il derby sarebbe suggestivo, ma questi non sono pensieri che sfiorano la mente di Jannik. Nonostante sia uscito da dominatore e stia tornando da tale, l’altoatesino si approccia Internazionali BNL d’Italia con prudenza e senza presunzione: «Il mio obiettivo è Parigi, sono qui per scoprire a che livello sono ma non penso di arrivare e battere chiunque. Voglio iniziare provando a passare il primo turno e poi vedremo come andrà, ci sono tante cose che devo riassimilare. Sono comunque molto tranquillo, fisicamente e mentalmente sono riposato: sicuramente questo pagherà nel corso del’anno».

 

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I tre mesi di stop con l’impossibilità di allenarsi in campo fino al 13 aprile, giorno in cui ha avuto il via libera per preparare adeguatamente il rientro, sono stati croce e delizia. Da una parte il tempo con la famiglia e gli amici, dall’altra l’assenza dal circuito: «Inizialmente è stato strano, difficilmente mi era capitato di non toccare la racchetta per così tanto tempo. Sono ripartito gradualmente, quando ho spinto di più è uscita qualche vescica alla mano.

 

Ma poi sono contento di come mi sono allenato. Una cosa complicata di questo stop è stata l’impossibilità di vedere sport dal vivo, non so quanti lo sanno ma non potevo andare a vedere partite di calcio o fare il tifo per i miei amici nelle gare di motorsport e ciclismo. Quale sarà la cosa più bella il giorno del primo incontro? Tornare in un campo e ritrovare il tifo. Poi ci saranno un po’ di pressione e qualche dubbio, è giusto anche così, ma non ho paura».

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Ed è da qui che Jannik riparte. Anche perché, dopo aver superato i mesi in cui la contaminazione da clostebol doveva restare un segreto, seguiti dallo scoppio della notizia agli US Open e dalla diffidenza di alcuni colleghi negli spogliatoi, ormai niente può più scalfirlo. Soprattutto in Italia, dove il pubblico non solo non lo ha abbandonato, ma, se possibile, lo ama ancora di più. Proprio durante la lunga assenza dal campo, Sinner si è reso conto dell’impatto che ha anche lontano dal tennis, e forse anche per questo ha deciso di spegnere subito le voci su una presunta relazione con la modella russa Lara Leito: «Ho capito di essere una persona importante anche quando non gioco a tennis, ricevendo tante attenzioni.

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Abbiamo visto come una foto possa portare a interpretare la realtà in modo sbagliato. Sono rimasto sorpreso di ciò, ma non sono fidanzato. I rapporti nello spogliatoio? Il tennis è uno sport individuale alla fine. Mi sono sentito un po’ con Draper e Sonego, con i quali mi sono allenato. Ho ricevuto messaggi da colleghi che non mi sarei immaginato, mentre alcuni da cui me lo sarei aspettato non mi hanno scritto. I nomi però preferisco non farli».

 

festa. Il primo boato del Centrale è arrivato nel tardo pomeriggio, quando il nome del numero 1 del mondo è stato scandito durante la celebrazione per le nazionali azzurre campioni di Coppa Davis e Billie Jean King Cup. La parola però l’ha presa Matteo Berrettini, lasciando aperta la possibilità della sua presenza nel torneo, senza però sbottonarsi troppo: «Ringrazio tutti i ragazzi, perché è un trionfo arrivato dopo un periodo difficile. Grazie a voi tifosi: queste coppe sono soprattutto vostre. Siamo tutti pronti e carichi per il torneo».

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