carlo tavecchio

C’E’ QUALCOSA DI NUOVO NELL’ARIA ANZI TAVECCHIO! DALLA FINANZIARIA DELLA FEDERCALCIO ALLA LEGA DILETTANTI: IL PRESIDENTE DELLA FIGC OGNI MESE INCASSA 4 STIPENDI E UNA PENSIONE: IN TUTTI I CASI SI È "ASSUNTO" DA SOLO. I SUOI GUADAGNI SONO TOP SECRET - NELLA CORSA ALLA PRESIDENZA FIGC UN SONDAGGIO DA’ ABODI IN VANTAGGIO DI UN PUNTO

TAVECCHIOTAVECCHIO

Da La Verità

 

[...] Un sondaggio fra delegati pubblicato dall’agenzia Adn Kronos dà a sorpresa in vantaggio nella corsa alla presidenza Figc Abodi con il 49,8% contro il 48,2% di Tavecchio

 

2. TAVECCHIO FUORICLASSE DEGLI STIPENDI

Giacomo Amadori per la Verità

 

TAVECCHIOTAVECCHIO

Omissis, stipendi e affari, sembrano queste le tre parole chiave che si trova di fronte chi voglia esplorare l' intima essenza del potere di Carlo Tavecchio, il presidente della Federcalcio. Nei giorni scorsi abbiamo approfondito il lucroso business delle polizze assicurative, mentre oggi parleremo di retribuzioni, sbianchettamenti e investimenti immobiliari.

 

Partiamo dal primo punto. Tavecchio è un lavoratore così indefesso che incassa tutti i mesi quattro stipendi e una pensione. Bene direte voi, significa che è bravo e ricercato sul mercato. In realtà chi gli ha assegnato gli appannaggi non si è affidato ai curriculum: ad averli decisi - coadiuvato da una ristretta cerchia di amici - è lo stesso Tavecchio. Che, quindi, si attribuisce gli incarichi e contemporaneamente si paga il mensile.

 

Un modus operandi che la dice lunga sull' idea che il capo della Figc ha del suo ruolo: un domino di poltrone più che un servizio da rendere.

 

Tre mesi fa Giancarlo Abete, in giunta Coni, chiese, creando qualche imbarazzo, quanti emolumenti possa collezionare un presidente di federazione. La risposta non arrivò e Tavecchio ha potuto continuare a fare il collezionista.

VENTURA TAVECCHIOVENTURA TAVECCHIO

 

Innanzitutto ha diritto ai 36.000 euro che sono garantiti a tutti i suoi pari, cioè ai presidenti delle altre federazioni affiliate al Coni, dal nuoto alle bocce. Qualcuno potrebbe obiettare che la paga è bassa, ma è quella che il Comitato olimpico riconosce per incarichi che ritiene quasi onorifici.

 

E infatti a guidare le federazioni spesso sono pensionati come Tavecchio, che non devono rinunciare a professioni remunerative. Ma il buon presidente l' aumento è riuscito a darselo da solo. Per esempio ha occupato con i suoi la Federcalcio servizi Srl, la finanziaria della Figc. Qui il suo controllo è totale.

 

Fanno parte del cda gli ex presidenti, della Lega Pro (Mario Macalli) e della Lega nazionale dilettanti (Antonio Cosentino); il direttore generale della Figc, Michele Uva, e il presidente della Lazio, Claudio Lotito, tutti vicinissimi a Tavecchio e suoi fidati consiglieri. Tutti nominati fino a revoca, ovvero senza scadenza precisa.

 

ABODI TAVECCHIOABODI TAVECCHIO

Insomma, il mantenimento delle poltrone è legato all’umore del presidente e alla fedeltà dei prescelti. Macalli (inibito dalla Figc per 6 mesi e rinviato a giudizio per aver pagato con soldi della Lega i propri avvocati) e Cosentino sono decaduti dalla presidenza Figc ma restano nel cda della finanziaria.

 

Il segretario di questa cassaforte è il legale di fiducia di Tavecchio, Mario Gallavotti, mentre tra i sindaci - cioè i controllori - figurano Luca Galea (ex socio dello studio Gallavotti) e Sergio Scibetta (commercialista di fiducia di Lotito). Dal verbale di assemblea del 27 maggio 2015 apprendiamo che al secondo punto dell' ordine del giorno c' erano proprio i danè, come si dice in Lombardia, terra d' origine di Tavecchio: «Il presidente propone, in funzione delle responsabilità gestionali e dell' impegno che si richiede di profondere, di determinare la remunerazione annua da attribuirsi complessivamente al Consiglio d' amministrazione nella somma di euro 70.000», si legge.

TAVECCHIOTAVECCHIO

 

Quel giorno il cda approva e delibera che la ripartizione dei compensi avvenga «tenuto conto delle responsabilità connesse all' incarico attribuito e in funzione delle deleghe che a ciascuno saranno eventualmente conferite».

 

Non è difficile immaginare chi sia stato ritenuto il più oberato di responsabilità, anche se il compenso di Tavecchio non è indicato. Mentre è riportato quanto il presidente abbia deciso di assegnare ai sindaci: 25.000 euro a Galea, 15.000 a Scibetta. Andrea Abodi, candidato alla presidenza concorrente di Tavecchio, si legge sempre nel verbale, «non ha accettato la nomina di componente del cda». Ma sono gli ultimi due stipendi a destare i maggiori dubbi.

 

Quelli che il presidente Figc continua a ricevere dalla sua vecchia associazione, la Lnd, di cui è stato vertice sino all' elezione in Figc del novembre 2014. Infatti Carletto, il 27 gennaio 2015, quando è già al vertice del calcio italiano, si fa nominare anche presidente con pieni poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della Lnd Servizi Srl e della Lnd Immobili Srl. Nel verbale d' assemblea della prima un gigantesco «omissis» nasconde i compensi, ma dal bilancio del 2014 questi risultano essere complessivamente 91.794, che è ragionevole attribuire in buona parte proprio a Tavecchio.

LOTITO TAVECCHIOLOTITO TAVECCHIO

 

Nella seconda Tavecchio è affiancato solo da un vice, sino a poco tempo fa Antonio Cosentino. Anche qui omissis sulla retribuzione, sebbene nel bilancio 2015 figurino, come compensi per «l' amministratore», 35.807 euro. Alla fine, a quanto risulta alla Verità, tra pensione e salari vari, Tavecchio raggranella circa 140.000 euro, 100.000 in più dei colleghi delle altre federazioni. Ma i posti che Tavecchio ricopre non gli danno solo un ritorno economico, bensì pure un controllo strategico.

 

Per esempio, Lnd Immobili ha gestito nel 2008 l' acquisto del cosiddetto «PalaTavecchio», il palazzo di proprietà della Lnd in piazza Flaminio a Roma, costato 20 milioni di euro e venduto da una misteriosa fiduciaria. Un prezzo non proprio congruo, se è vero che solo 25 giorni prima del rogito l' edificio era stato ceduto da un altro venditore per poco più della metà (11 milioni) alla stessa fiduciaria.

 

Non si è mai capito chi si nascondesse dietro di essa e quindi chi abbia guadagnato 9 milioni con una plusvalenza ottenuta in sole 3 settimane. Evidentemente, si trattava di gente con un fiuto particolare per gli affari immobiliari. Di tutta questa storia, l' unico punto fermo è che nessuno della Lnd ci svelerà i retroscena dell' operazione.

 

Infatti la compravendita è stata curata dall' avvocato di fiducia di Tavecchio, Mario Gallavotti, il cui figlio, Carlo Gallavotti, secondo la rivista specializzata Soccerlife, sarebbe stato nominato responsabile del patrimonio immobiliare della stessa Lnd.

TAVECCHIOTAVECCHIO

 

Altro personaggio chiave del cerchio magico di Tavecchio è Galea: è contemporaneamente presidente del collegio sindacale di Lnd Immobili, di Federcalcio Srl e sindaco effettivo di Lnd Servizi. Tavecchio lo ha candidato a presidente del collegio sindacale Figc per la prossima assemblea generale elettiva (il 6 marzo prossimo). L' ennesimo incarico da gendarme per chi deve fare la guardia al bidone.

carlo tavecchiocarlo tavecchio

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...