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PALLONI E DIRITTI GONFIATI - ''UN PATTO OCCULTO PER SPARTIRSI I DIRITTI TV SUL CALCIO'': SU QUESTO INDAGANO I PM DI MILANO - I LEGAMI CON L'AFFARE MILAN? UNO DEI SOGGETTI COINVOLTI NELL'INDAGINE SI SAREBBE ANCHE OCCUPATO DELL'ACCORDO CON MISTER BEE

1. “PATTO OCCULTO PER SPARTIRSI I DIRITTI TV”

Marco Mensurati ed Emilio Randacio per “la Repubblica

 

Giovanni Pitruzzella Giovanni Pitruzzella

Una sorta di «patto occulto» per celare le reali partecipazioni societarie per accaparrarsi la succosa torta dei diritti del calcio. Dietro al reato che la procura di Milano contesta ad almeno tre indagati — ostacolo alla vigilanza dell’Antitrust — , c’è questo sospetto, che accompagna l’assegnazione televisiva della Serie A per il triennio 2015-2018.

Dopo le anticipazioni di Repubblica, ieri mattina il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha confermato l’esistenza delle verifiche in atto — smentita sabato da Fininvest — , non svelando però altri dettagli.

 

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«L’inchiesta è in corso», spiegano gli inquirenti che restano abbottonatissimi circa la direzione che sta prendendo il loro lavoro, in atto dal giugno scorso e affidato ai pm Roberto Pellicano, Giovanni Polizzi e Antonio Filippini. A maggio era stata proprio l’Antitrust a lanciare i primi sospetti sull’accordo plurimilionario, ordinando alla Finanza una serie di perquisizioni anche alla Lega Calcio e acquisendo i con-tratti televisivi. Il sospetto era proprio che la spartizione fosse avvenuta in barba a regole e trasparenza.

 

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L’avvocato Ghedini, storico legale di Silvio Berlusconi, è stato ricevuto ieri mattina nell’ufficio di Bruti Liberati e poi in quello del procuratore aggiunto Giulia Perrotti, capo del pool «anticorruzione». Ghedini ha spiegato però ai cronisti di non voler dire nulla in relazione ai colloqui con i due magistrati.

 

Il fascicolo d’indagine per «ostacolo alla vigilanza dell’Antitrust» con al centro la compravendita dei diritti tv del calcio, ha registrato un paio di collegamenti con altri temi attuali. Uno è quello che ha portato all’arresto per riciclaggio del barone Filippo Dollfus de Volkesberg («si tratta di un riferimento minimale», ci tengono a sottolineare i legali Roberta Guaineri e Paolo Tosoni), ma che comunque riguarda la gestione di un conto estero.

 

FILIPPO DOLLFUS DI VOLCKERSBERGFILIPPO DOLLFUS DI VOLCKERSBERG

Differente, invece, il capitolo sulla cessione della minoranza dell’A.C. Milan. L’indagine non riguarda i termini dell’acquisizione — peraltro non ancora conclusa — , ma al momento analizzerebbe la posizione di un soggetto che ha un ruolo sia nella trattativa con il thailandese «Mister Bee», che nella spartizione dei diritti televisivi.

 

 

2. CALCIO: DIFESA DOLLFUS,VERBALI NON LEGATI DIRITTI TV O MILAN

(ANSA) - L'avvocato Paolo Tosoni, legale del barone Filippo Dollfus de Volkesberg, smentisce che "vi sia alcun collegamento tra le dichiarazioni rese dal mio assistito e l'indagine parallela e del tutto autonoma, che non ha preso le mosse dai suoi verbali, e relativa alla vendita dei diritti tv del calcio e men che meno tra le sue dichiarazioni e la cessione di quote del Milan".

 

Berlusconi e Ghedini Berlusconi e Ghedini

La precisazione del legale di Dollfus, arrestato in Svizzera nel maggio scorso con l'accusa di aver gestito una vera e propria "holding del riciclaggio", arriva dopo che si è parlato di un presunto legame tra l'indagine sulla gestione dei diritti tv del calcio aperta dalla Procura di Milano e quella relativa al barone, il quale, tra l'altro, nelle scorse settimane ha reso diversi interrogatori davanti ai magistrati ed è passato dal carcere ai domiciliari.

 

edmondo bruti liberatiedmondo bruti liberati

Stamani, tra l'altro, l'avvocato Tosoni ha incontrato il pm di Milano Roberto Pellicano, titolare dell'inchiesta sul barone e che coordina, assieme al pm Giovanni Polizzi, anche quella sui diritti tv. Stando a quanto spiegato dal legale, nei verbali di Dollfus ci sarebbe soltanto un accenno alla gestione di un conto che potrebbe aver causato il fraintendimento, ma "si tratta di un accenno minimale che, tra l'altro, nulla c'entra con l'indagine sui diritti tv e men che meno con la cessione di quote del Milan".

 

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