agnelli elkann

JOHN ELKANN SAPEVA DEI TRUCCHETTI CONTABILI DELLA JUVENTUS – I PM SCRIVONO CHE, NON SOLO L'EX PRESIDENTE ANDREA AGNELLI, MA ANCHE L'AZIONISTA DI MAGGIORANZA ELKANN (NON INDAGATO) “APPARE PIENAMENTE A CONOSCENZA DELLE PROBLEMATICHE FINANZIARIE E SOPRATTUTTO DELLE COSIDDETTE MANOVRE CORRETTIVE” ATTUATE DALLA DIRIGENZA BIANCONERA – IL CLUB AVREBBE SFRUTTATO LA PANDEMIA PER METTERE IN ATTO LA MANOVRA SUGLI STIPENDI E COPRIRE I BUCHI IN BILANCIO

Estratto dell’articolo di Claudia Guasco e Valeria Di Corrado per “Il Messaggero”

 

ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

Persino la pandemia è stata sfruttata dalla dirigenza della Juve per alimentare «le manovre illecite, finalizzate a gonfiare i ricavi e rinviare la rilevazione di debiti già maturati». Insomma, con la scusa del Covid, i dirigenti del club bianconero hanno potuto mettere in atto la manovra stipendi per far quadrare i bilanci, nonostante i «costi scriteriati ed eccessivi».

 

«L'esplosione dell'epidemia da Covid-19 ha offerto copertura formale a tale disegno societario, finendo per costituire, più che un danno, un'autentica opportunità, ovviamente di natura illecita, per la società», spiegano i pm di Torino nella richiesta di misure cautelari presentata a giugno (e poi respinta dal Tribunale) nei confronti dei vertici di Juventus Fc.

 

AGNELLI JOHN ELKANN

Non solo l'ex presidente del cda Andrea Agnelli, per il quale erano stati chiesti i domiciliari, ma anche l'azionista di maggioranza John Elkann (non indagato) «appare pienamente a conoscenza delle problematiche finanziarie e soprattutto delle cosiddette manovre correttive», che poi per la Finanza sono «manovre illecite», «studiate al fine di alleggerire i bilanci e consentire la permanenza sul mercato della Juventus, senza perdere i pezzi pregiati». […]

 

john elkann a venezia

A confermarlo è lo stesso Fabio Paratici, ex responsabile dell'area sportiva, parlando di sé in terza persona: «Perché non è che Paratici faceva le plusvalenze perché c'aveva voglia di fare plusvalenze, ma perché qualcuno gli diceva di farle». Emerge, secondo la Procura, «un contesto criminale di allarmante gravità» e una «pronunciata capacità delinquenziale», tra contabilità in nero per i rapporti con gli agenti sportivi, reticenza dei dirigenti juventini interrogati, pizzini in cui si parla di valori «reali e virtuali» dei giocatori, decine di documenti «occultati al di fuori della sede legale» e custoditi presso studi legali coperti da guarentigie. Ma i finanzieri sono riusciti a trovarli, tanto che un dirigente commenta così: «Qui ci fanno le pulci».

 

Quando le ispezioni della Consob cominciano a diventare un problema, in casa Juve il clima si surriscalda. E l'ex direttore finanziario Stefano Bertola è dell'idea di tirare fuori i documenti, per non incappare in guai peggiori: «Lasciano le persone sulla graticola. È uno stile di conduzione della casa. Ma ci sono di mezzo anch' io, che tra l'altro firmo il bilancio 2019-2020 e so il c..o che mi sono fatto per stare dietro a quei numeri. Sembriamo una manica di servi imbecilli». È il sistema Juventus quello che emerge dalle carte dell'inchiesta, con la Procura che contesta agli indagati notizie false sugli stipendi dei calciatori, perdite di esercizio inferiori a quelle reali, manipolazione del mercato e plusvalenze artificiali per 155 milioni di euro.

 

andrea agnelli con john elkann

È la famosa bolla: «Ci sono le plusvalenze che migliorano le perdite nette dei prossimi anni. Questo genera un tornado, ma abbiamo bisogno del tornado», dice un manager intercettato a febbraio 2021. Bertola è preoccupato: «Vedo riaffacciarsi le ombre del passato». L'ex presidente Andrea Agnelli ammette: «Abbiamo ingolfato la macchina con gli ammortamenti e la me..a che sta sotto», e l'ad di Exor, John Elkann, avverte: «Attenzione a non dire che le politiche che sono state fatte in questi anni erano dissennate».

 

L'ex consigliere Enrico Vellano, il 26 agosto 2020, scrive una mail ad Agnelli, in vista di un bilancio in perdita per 369 milioni e una posizione finanziaria netta negativa per 600 milioni: «Questi numeri non includono le plusvalenze da cessioni, quest' ultimo valore (come discusso tante volte e sai meglio di me) è probabilmente il più critico e il più importante da gestire».

 

andrea agnelli con john elkann

Cifre peraltro riviste ieri dal cda juventino che, riunitosi ieri ancora sotto la dirigenza Agnelli, ha riapprovato alla luce degli ultimi sviluppi il bilancio relativo al 2022, stabilendo una chiusura in perdita di 239,3 milioni di euro.

 

ACCORDO CON LA ROMA La summa di acquisti «senza senso», di un «piano disastroso di recupero bilancio» e di «un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali» che danno un «beneficio immediato» costringendo però a un «carico ammortamenti» per gli anni successivi è rappresentata dal Libro nero FP, foglio scritto a mano dall'attuale direttore sportivo Federico Cherubini (non indagato) che attacca la strategia del suo predecessore Fabio Paratici.

 

john elkann

Operazioni a specchio, ravvicinate, a somma zero per dare sollievo ai bilanci. Come i 29 milioni incassati dalla Roma per la cessione di Leonardo Spinazzola che a sua volta ha venduto alla Juve Luca Pellegrini per 22 milioni: le cifre della transazione sono state iscritte a bilancio dalle società, in realtà si sono mossi solo 7 milioni. […]

 

Il colpo finale per i bianconeri arriva con l'acquisto di Cristiano Ronaldo e l'ex ad Maurizio Arrivabene spiega così il disastro che sta per abbattersi sul club più titolato d'Italia: «Il primo aumento di capitale serviva per puntellare le operazioni già nate ai tempi di Higuain, noi invece l'abbiamo usato per comprare Ronaldo. Poi è chiaro che è scoppiata la gomma, eravamo a 300 all'ora».

john elkann e andrea agnelli 2john elkann e andrea agnelli 1john elkann e andrea agnelli 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”