calcio scommesse conte doni signori

PROCESSATE IL CALCIO ITALIANO! - SCOMMESSOPOLI, RINVIO A GIUDIZIO PER CONTE E ALTRI 103 (TRA CUI MAURI, COLANTUONO, DONI E SIGNORI) - MINACCE AL PM: “TI FACCIAMO SALTARE IN ARIA” - MATCH TAROCCHI ANCHE NEL TENNIS, INDAGATI BRACCIALI E STARACE

Giuliano Foschini e Marco Mensurati per “la Repubblica”

 

conteconte

«Processate il calcio italiano». Più che un atto d’accusa è un grido di dolore, quello che si alza dalla procura di Cremona, dove Roberto Di Martino, l’uomo che nel 2011 sollevò il velo sul grande suk del calcioscommesse, ha firmato l’atto conclusivo della sua indagine, la richiesta di rinvio a giudizio.

 

L’inchiesta è durata quattro anni, ed è passata anche attraverso momenti molto difficili. Solo ieri, a fascicolo chiuso, si è scoperto che nei giorni più caldi, quelli delle indagini sulla serie A, il magistrato ricevette in ufficio una pallottola calibro 7,65 con allegata minaccia, “ti facciamo saltare in aria”.

 

Come nei processi di mafia. E come nei processi di mafia i numeri sono da capogiro: 104 persone, secondo il pm, devono essere processate. Tra queste, oltre al ct Antonio Conte, il capitano della Lazio Stefano Mauri e l’allenatore dell’Udinese Stefano Colantuono, ci sono Cristiano Doni e Beppe Signori.

 

Le partite comprate, tra Serie A, Serie B e Lega Pro sono ufficialmente 60 negli ultimi 5 anni, «anche se - spiega un investigatore - ce ne sono altre 200 molto sospette». Molti anche i reati. Si va dall’associazione a delinquere fino all’avvelenamento doloso, passando per il riciclaggio e la frode sportiva.

 

CONTECONTE

L’udienza preliminare non si terrà prima di dicembre forse addirittura a gennaio, tempi allungati anche dalla assoluta impreparazione di un piccolo tribunale come quello di Cremona. Al momento manca sia una segretaria per fare le notifiche, sia un’aula sufficientemente grande da accogliere tutti gli imputati e i loro avvocati. Un po’ come successe a Grosseto per il caso della Costa Concordia.

 

Nel frattempo, anche in conseguenza di alcune novità contenute nella richiesta di Di Martino, il carrozzone della giustizia sportiva dovrà prendere qualche ulteriore decisione, non di poco conto: ad esempio dovrà decidere se e, nel caso, di quanto, penalizzare l’Atalanta per gli illeciti di Colantuono (e Marilungo) per le due gare contro il Crotone e il Padova. Decisione delicata. Potrebbe condannare i nerazzurri a una retrocessione e, di conseguenza, salvare il Cagliari.

CONTE 1CONTE 1

 

Ma il vero simbolo del naufragio del calcio italiano è la vicenda di Conte. Il ct da ieri è «imputato per frode sportiva». Avrebbe contribuito a truccare il risultato di Albinoleffe Siena. Non è una condanna, ma non è nemmeno una bella etichetta da portare in giro per il mondo su una maglia azzurra. Cadute invece le accuse di associazione a delinquere e di un’altra frode sportiva, quella di Novara-Siena.

 

A incastrare il ct, secondo la procura, le parole del portiere del Siena Coppola e del centrocampista Carobbio. Questo, in sintesi, il loro racconto: alla fine dalla gara d’andata tra le due squadre c’è una sorta di rissa. Nel ricomporla le due squadre si accordano per il ritorno: se una delle due avesse avuto bisogno di punti, l’altra glieli avrebbe lasciati. Alla vigilia della gara di ritorno, il Siena era stato promosso e l’Albinoleffe aveva bisogno di punti.

 

derby roma lazio   mauri e candreva  14derby roma lazio mauri e candreva 14

Durante la riunione tecnica due giocatori, Terzi e Carobbio dissero all’allenatore che se avessero vinto avrebbero perso la faccia. Conte, che in un primo momento aveva spronato i suoi a vincere, lasciò i suoi uomini fare ciò che ritenevano. E’ questo uno dei passaggi chiave di tutta la vicenda, anche dal punto di vista processuale. Perché la giustizia sportiva dà di questo passaggio una lettura molto più leggera rispetto a quella penale. Si sarebbe trattato “soltanto” di un’omessa denuncia.

 

Stefano  Colantuono Stefano Colantuono

Di diversa opinione Di Martino che, citando il contratto nazionale degli allenatori, sostiene che Conte avrebbe dovuto «salvaguardare la condotta morale dei calciatori ». Conte cioè non solo non denunciò l’accordo, ma venne meno al suo dovere, aiutando i giocatori - proattivamente - a truccare il risultato schierando proprio Carobbio, cosa che avrebbe potuto non fare. Il tutto senza considerare le altre situazioni in cui l’allenatore si era venuto a trovare in altri frangenti della sua carriera. A Bari, ad esempio, dove davanti al procuratore locale, Antonio Laudati fu costretto a giustificarsi “sono un coglione” - per storie simili.

BEPPE SIGNORIBEPPE SIGNORI

 

A processo, anche l’altro “caso” che ha scaldato per anni il clima intorno all’inchiesta, quello di Stefano Mauri. Per lui l’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. La procura è sempre stata sicura della colpevolezza del giocatore, tanto da chiederne e ottenere l’arresto.

 

Ad accusare Mauri, le dichiarazioni dei calciatori/associati Gervasoni e Carobbio, quelle di Almir Gegic membro di spicco “degli zingari”, la banda che finanziava le scommesse sulle partite truccate, oltre alle intercettazioni telefoniche, ai tabulati e ai riscontri del servizio centrale operativo della Polizia. Quel quadro si è aggravato dopo le dichiarazioni dell’ex latitante Hristian Ilievski, capo delgli Zingari, consegnatosi ad aprile.

Daniele braccialiDaniele bracciali

 

A corollario della sua inchiesta sulle scommesse, Di Martino ha anche chiuso l’inchiesta, nata da quella sul calcio, sulle scommesse nel mondo del tennis. Indagati tra gli altri Potito Starace e Daniele Bracciali. Un’indagine - stando alle indiscrezioni di chi ha letto i fascioli - «dai contenuti drammatici, peggio del calcio ».

 

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ FACILMENTE DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO CHE SPINGONO IL LORO MANAGER MILLERI AD OCCUPARSI DEGLI OCCHIALI ABBANDONANDO GLI INVESTIMENTI FINANZIARI AL GUINZAGLIO DELL’82ENNE CALTARICCONE - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?