cappioli

LO RICONOSCETE? E’ STATO LANCIATO DA RANIERI, HA SEGNATO IN UN DERBY, LASCIATO UN PEZZO DI CUORE A CAGLIARI E ORA VIVE A BALI. SI SVEGLIA ALLE 4 DEL MATTINO PER SEGUIRE LA SQUADRA PER CUI TIFA – E’ STATO TRA QUELLI CHE INDIRETTAMENTE HANNO CONTRIBUITO AL SECONDO SCUDETTO DELLA LAZIO. IL SUO SOGNO? “MI PIACEREBBE VEDERE MOU COME MAZZONE…”. DI CHI SI TRATTA? – VIDEO

Simone Lo Giudice per ilposticipo.it

 

 

Massimiliano Cappioli

Nella sua vita ha sempre cercato il mare e le emozioni. Così era quando giocava con i Pescatori Ostia negli anni '80. Così è stato a Cagliari quando tutto è cominciato davvero agli ordini di Claudio Ranieri. Così è stato ancora a Palermo, quando la sua storia con il grande calcio si è chiusa per sempre dopo l'ennesimo grande salto. Padre macellaio, madre casalinga, Massimiliano Cappioli non ha avuto mai paura di cambiare le cose: in campo con un gol dopo una lunga rincorsa, fuori con una scelta di rottura.

 

Nella sua seconda vita ha voluto il mare con sé anche d'inverno: lo ha trovato in Indonesia, a Bali, l'ultima isola in ordine tempo dove è riuscito a dare un senso a tutto. Anche alle ore piccole che fa per seguire la Roma, lontana quasi 12mila chilometri. L'amore più grande della sua vita: quello che non conosce le distanze.

 

Massimiliano, com'è nata la scelta di vivere su un'isola?

Avevo questo sogno fin da bambino: volevo diventare calciatore, poi andare a vivere su un'isola. Si è avverato. Mi divido tra Bali e l'Italia, faccio metà e metà. Io sono uscito dal mondo del calcio e passo l'inverno al caldo. La mia compagna è indonesiana. Per colpa del Covid è stato complicato viaggiare. Spero che la pandemia finisca al più presto per ritornare alla normalità.

 

Che cosa ha fatto dopo il calcio?

Massimiliano Cappioli

Sono andato in giro per il mondo. Sono stato negli Stati Uniti in California e a Las Vegas. Ho visto New York, San Francisco e Los Angeles. Mi sono goduto il mondo e spero di godermelo ancora. Alla mia età capisci che la vita è breve e che passa tutto in fretta.

 

E oggi che cosa fa?

Faccio il calciatore in pensione. Sono stato un ragazzo intelligente. Quando giocavo facevo investimenti. Mia sorella gestisce tutto. Lavora per me così io posso vivere per sei al mare. Resta tutto in famiglia.

 

Com'è nata la passione per il calcio?

Da ragazzo sognavo di giocare nella Roma, di fare un gol alla Lazio nel derby, poi di andare su un'isola. Si è avverato. Sognavo di esordire con la Nazionale: ho giocato una partita. È andato tutto alla grande.

 

C'erano sportivi nella sua famiglia?

Solamente mio fratello: era bravo, ma un po' sfaticato. Si allenava poco. Se vuoi fare il calciatore a 14-15 anni devi essere disposto a fare sacrifici. Non puoi fare tardi la sera. Se ti distrai un attimo, perdi tutto.

 

Che mestiere facevano i suoi genitori?

Mio papà è romano di Borgo Pio e ha un fratello gemello: si chiamano Romolo e Remo. Con un padre così non potevo non essere romanista! Vendeva la carne al mercato, poi ha aperto una macelleria. Mia madre calabrese invece ha sempre fatto la casalinga.

Massimiliano Cappioli

 

Lei ha cominciato con i Pescatori Ostia: che cosa ricorda dei suoi inizi?

È stata la squadra con cui ho iniziato. A 16 anni ho fatto il provino alla Roma. Avevamo vinto 4-0: avevo fatto una doppietta e due assist. Nelle giovanili giallorosse c'erano Francesco Scaratti e Giorgio Perinetti. Ho iniziato nel 1981-82. Sono stato chiamato in prima squadra da Nils Liedholm e Sven Göran-Eriksson.

 

 

Perché Cagliari è stata speciale?

Ci sono arrivato in un momento difficile per la società. Avevamo paura perché il club stava rischiando il fallimento in Serie C1. Andarci è stata una fortuna. Abbiamo vinto. In quattro stagioni siamo passati dalla C alla A fino alle Coppe. A Cagliari ho lasciato un pezzetto del mio cuore. Sono stato lì per sei anni.

 

Che cosa le ha insegnato Claudio Ranieri?

Il mister è romano e romanista come me. È stato lui a lanciarmi tra i professionisti. Aveva fiducia in me e io l'ho ripagato con tanti gol importanti. Abbiamo fatto il doppio salto, poi ci siamo salvati in Serie A. Con Carlo Mazzone ci siamo qualificati in Europa. Ho vissuto sei anni straordinari. Dopo gli anni '70 e lo scudetto di Gigi Riva non c'era più stato un Cagliari così bello. Per questo ci vogliono ancora bene.

 

Che cosa c'era di speciale tra lei e Mazzone?

È stato il mio padre calcistico. Quando lo facevo arrabbiare, segnavo per farmi perdonare. Siamo stati insieme al Cagliari e alla Roma, poi al Bologna e al Perugia. È stato Mazzone a riportarmi nella Capitale.

totti Massimiliano Cappioli

 

Qual è stato il presidente più vulcanico che ha incontrato?

Io ho avuto gli Orrù e Massimo Cellino a Cagliari, Franco Sensi alla Roma, Giampaolo Pozzo all'Udinese, Ivan Ruggeri all'Atalanta, Giuseppe Gazzoni al Bologna. Il più vulcanico era Luciano Gaucci del Perugia. Però erano un po' tutti imprevedibili quando si arrabbiavano.

 

Che cosa ricorda di Francesco Totti?

Ho capito subito che sarebbe diventato un campione. Aveva tanta personalità. Totti manca in campo e fuori. Con Daniele Rossi e Bruno Conti è uno dei giocatori giallorossi più famosi. Tutti e tre dovrebbero stare alla Roma.

 

Com'è vivere la settimana che porta al derby?

Stupendo! A Roma, nel bene e nel male, si parla del derby per tutto l'anno. È davvero una partita a sé. Può vincerlo anche la squadra messa peggio in quel momento. È sempre 50 e 50.

 

 

Domenica 27 novembre 1994, Lazio-Roma 0-3, lei ha segnato il gol del raddoppio: è stato il suo giorno più bello?

Senza dubbio! Per tutta la settimana Mazzone ci aveva caricato con i giornali. Voleva che leggessimo che cosa dicevano di noi e della Lazio. In quel derby non c'è stata partita. Loro erano più forti, ma abbiamo vinto 3-0. Ci siamo anche divertiti. Se ti fai fregare dalla tensione è la fine. Se vince la paura finisce 0-0.

 

Vedremo mai Mourinho come Mazzone sotto la Curva Sud nel derby?

A José piacciono queste cose, anche se non è romano e romanista. Ora però siamo un po' delusi perché la squadra non gioca bene. Se la Roma dovesse vincere il derby però ce lo vedrei bene Mou sotto la Sud.

Massimiliano Cappioli

 

Chi è favorito in questo derby?

La Lazio ha un gioco: quello che non vediamo con Mourinho. Il quarto posto è lontano. Le altre corrono. La Juventus  si è messa alla spalle l'Atalanta. Se la Roma avesse vinto a Udine anche giocando male oggi la classifica sarebbe migliore. Le prime quattro vogliono vincere lo scudetto. Faranno pochi passi falsi.

 

Come giudica la stagione di Nicolò Zaniolo finora?

Ha tanta potenza, con i piedi però è un po' rozzo. Ha poca fantasia. Tutti aspettiamo Zaniolo, dopo due anni è giusto farlo. Dovrebbe usare un po' di più la testa. Troppe volte vuole strafare e si incarta.

Qual è stato il momento più bello della sua carriera dopo la Roma?

Alla fine quando ho lasciato la Serie A per andare al Palermo. Mi sono messo in gioco per riportare il club in B. Abbiamo vinto il campionato. Sono diventato un idolo. A Palermo mi hanno trattato come un leader, per loro ero un campione che aveva lasciato la A per andare in C. Ho fatto 15 gol importantissimi.

E in altre piazze invece?

Nel 1998-99 con il Bologna sono arrivato in semifinale sia in Coppa Uefa che in Coppa Italia. All'Udinese l'anno prima siamo stati eliminati dall'Ajax in Europa. Abbiamo chiuso al terzo posto. Quel piazzamento oggi sarebbe bastato per andare in Champions League. Allora ci giocavano solo i campioni, mica tutti.

CARLETTO MAZZONE AMEDEO CARBONI

 

Che cosa ricorda dell'anno a Perugia?

Ricordo Perugia-Juve del maggio 2000. La Juve ha sbagliato tutto, ha giocato una partitaccia. Sembrava che fosse il Perugia a dover vincere lo scudetto. Poi c'è stato l'intervallo di 45 minuti. Pioveva. La Juve doveva farci cinque gol, ma non è stato così. Per loro era una finalissima. Sul campo però hanno fallito.

E il suo amico Alessandro Calori ha segnato il "gol-scudetto"...

Ho provato un grosso dispiacere perché abbiamo fatto vincere la Lazio. All'Olimpico sul maxi-schermo uscì il mio nome: Perugia-Juve 1-0, gol di Cappioli. Lo fecero di proposito. Al ritorno mi hanno chiamato i miei amici: non volevano che tornassi a Roma perché avevo fatto vincere la Lazio, ma non era vero...

Quando tornerà uno scudetto a Roma?

mourinho

Spero il più presto possibile. Mourinho e Sarri sanno come si vince. Speriamo che la nuova stagione porti novità. Alla Roma servirebbero cinque-sei titolari di primo livello. L'allenatore deve avere più potere.

Che cosa la lega a Marco Delvecchio?

Abbiamo giocato insieme alla Roma e ai Pescatori Ostia alla fine della mia carriera. Ci siamo ritrovati lì. Abitavamo vicino al mare. Ci vedevamo spesso. È stato bello chiudere insieme.

 

C'è un Cappioli nel calcio di oggi?

Io ero un centrocampista che si inseriva e faceva gol importanti. Apprezzo chi fa reti pesanti. Mi piace Antonio Conte come allenatore: i suoi giocatori corrono, tutti quanti partecipano all'azione offensiva.

Perché non ha fatto l'allenatore?

Perché avevo troppe idee in testa! Ho preferito girare. Nel calcio non ci torno. Lo seguo e mi basta così. Mi sveglio alle quattro del mattino a Bali per vedere la Roma. Lo faccio per amore.

Ha qualche hobby?

Mi piace giocare a padel. Faccio tanto sport: al mare pratico surf e windsurf. Farlo mi fa stare bene.

 

 

 

MAZZONE 9

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