bogarelli

IL CALCIO ITALIANO E IL RITORNO DEGLI INTRAMONTABILI DINOSAURI – NELLA PARTITA PER NOMINARE IL NUOVO AD DELLA LEGA DI SERIE A SI MUOVE L’EX NUMERO 1 DI INFRONT MARCO BOGARELLI CHE METTE IN PISTA RICCARDO JELMINI (EX 'TELECOM ITALIA', ORA CEO PRESSO 'DIGITALGO GROUP') – IN CORSA ANCHE ARAIMO ('DISCOVERY'), MAMMÌ (IN USCITA A FINE MESE DA 'SKY ITALIA') E DE SIERVO (AD DI 'INFRONT ITALIA')

gaetano micciche

Fulvio Bianchi per repubblica.it

Perché non si riesce a nominare il nuovo ad della Lega di serie A? La questione si trascina ormai da troppi mesi e il presidente Gaetano Micciché non vede l'ora di completare la sua "squadra". Ma forse dovrà rassegnarsi ad aspettare il 2019... Possibile che in Italia non esista una persona che non riesce a raggiungere la maggioranza? Si sono scomodati anche i "cacciatori di teste" della Egon Zendher, importante società internazionale.

 

bogarelli

Sono circolati decine di nomi anche di altissimo livello. Ultimamente si è tenuto un casting con Araimo (Discovery), Mammì (in uscita a fine mese da Sky Italia) e De Siervo (ad di Infront Italia). La commissione della Lega (Micciché, Lotito, Antonello e Campoccia) ha sentito i tre candidati ma nel frattempo sono spuntati altri curricula, italiani e pure spagnoli. I presidenti di A sono disorientati e spaccati (non è una novità). L'ex n.1 di Infront Marco Bogarelli adesso ha messo in pista anche Riccardo Jelmini, suo amico. Jelmini, ex Telecom Italia, ora è ceo presso DigitalGo Group. Non ha forse grande esperienza di media, tv e sport se lo paragoniamo a Matteo Mammì o Luigi De Siervo. Ma non si capisce bene cosa vogliono fare i presidenti, se ad esempio nel 2021 vogliono puntare sul famoso canale della Lega.

 

bogarelli

Qualcuno suggerisce anche la strada dei due direttori generali, ma bisognerebbe cambiare prima lo statuto e si finirebbe, se va bene, ad aprile. E poi, affidarsi a Bogarelli, sarebbe il ritorno alla vecchia guardia, non certo quel rinnovamento auspicato da Micciché, manager abituato a decidere in fretta guardando avanti, non indietro. Intanto dopo la dura, estenuante battaglia fra Sky e Mediapro per i diritti tv, il "colosso" spagnolo (rappresentato in Italia proprio da Bogarelli, guarda caso...) non ha mai chiesto che gli venissero restituiti dalla Lega i 56 milioni dati come caparra e la Lega non li ha mai restituiti. Lunedì 3 dicembre è previsto un consiglio di Lega: si parlerà ancora dell'ad. Ma in attesa del nuovo, c'è Marco Brunelli che sta facendo il suo lavoro nel migliore dei modi, e questo è meglio non dimenticarlo.

 

BOGARELLI GALLIANI

Giorgetti: "Pronti a migliorare la riforma del Coni". Ma i tempi si allungano

"Alla Camera va così, poi c'è lo spazio per i miglioramenti. Prima del Senato sicuramente qualcosa faremo", parole del sottosegretario Giancarlo Giorgetti sulla riforma del Coni, inserita nella legge di bilancio che dovrebbe approdare a Montecitorio la prossima settimana (è già slittata due volte, ora è prevista per mercoledì 5 dicembre: segno che qualcosa non torna...). "C'è la dinamica del Parlamento, i tempi e i ritmi sono questi. Adesso cerchiamo di fare una proposta, stiamo lavorando per migliorare, come su tutto. Incontri con Giovanni Malagò? Quando si riprende dal fuso...

 

riccardo jelmini

Abbiamo già in calendario di rivederci".Giorgetti, stamattina al Coni in occasione dei lavori dell'assemblea di metà quadriennio della Federazione italiana canottaggio, che lo ha nominato socio onorario, non ha precisato la data del possibile incontro ma potrebbe già essere la prossima settimana. Il sottosegretario ha incrociato a Palazzo H il presidente del Coni che è rientrato ieri sera da Tokyo dove è stata presentata ai comitati olimpici mondiali la candidatura italiana ai Giochi invernali 2026 con Milano e Cortina.

 

INFRONT LUIGI DE SIERVOluigi de siervo e claudio lotito

"Non ho mai fatto il canottiere però per ragioni familiari ho sempre remato visto che sono figlio di un pescatore" ha spiegato Giorgetti al Salone d'onore del Coni ricevendo il diploma di socio onorario della Federcanottaggio. Giorgetti è stato poi alla Federazione danza sportiva, sempre al Coni, e ha salutato con cordialità Malagò. Il n.1 dello sport è sicuro che questa "partita" non sia per niente chiusa, anche se Giorgetti e Valente sperano di finire tutto in fretta. Ma non è affatto detto, è possibile che slitti al 2019 e si vada in esercizio provvisorio con la Finanziaria. C'è chi sostiene che non si possa fare una legge "contra legem", che sia necessario un decreto per una questione così importante e che, comunque, molte cose debbano ancora essere chiarite. Intanto, i soldi che spetterebbero al Coni: con 40 milioni non potrebbe certo occuparsi della preparazione olimpica e di 44 Federazioni. E poi, la nuova società, Sport e Benessere spa, voluta dal governo, avrebbe un suo ufficio stampa, un suo ufficio marketing, eccetera? C'è il rischio di aumentare le spese, non contenerle, duplicando gli uffici. Intanto, Matteo Renzi, è sceso in campo al fianco di Malagò. "Ha detto bene il Coni: neanche con il fascismo si era arrivati a tanto".

 

diletta leotta matteo mammì

Così l'ex presidente del consiglio e leader del Pd Matteo Renzi ha commentato, in un'intervista alla Gazzetta dello sport, l'iter di riforma del Coni. "Non entro nel merito - spiega Renzi - dico solo che questo governo pretende di occupare tutti gli spazi di potere. Le regole sportive internazionali pretendono che la politica rispetti l'autonomia dello sport". Renzi poi aggiunge: "I dati economici sono tornati negativi, si perdono posti di lavoro e questi fanno la guerra al Coni? Salvini vuol fare le formazioni a Gattuso, Giorgetti vuol fare il capo del Coni. Si occupino delle tasse invece che del calcio". Anche le onorevoli Madia e Boschi, in commissione bilancio della Camera, sono state molto severe sulla riforma. La Boschi si augura un ampio dibattito parlamentare, non un articolo messo su in "maniera frettolosa e poco ponderata". Ma tutti gli emendamenti del Pd e di Forza Italia sono stati respinti. Ora la parola, prima o poi..., alla Camera. Successivamente si va al Senato e se cambia qualcosa si torna alla Camera. Per questo l'ipotesi di slittare al 2019 è realistica. Il governo ha problemi ben più seri della riforma dello sport, che può aspettare. Magari sino al 2021, si augura Malagò...

alessandro araimoTAVECCHIO BENEDINI LOTITO BOGARELLIDILETTA LEOTTA MATTEO MAMMI'

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…