arrigo sacchi

SACCHI DI CARBONE - "CON LA VITTORIA DELL'INTER IL CAMPIONATO E’ RIAPERTO MA LA SQUADRA DI INZAGHI PRATICA IL NON GIOCO: PRIMO NON PRENDERLE, DIFENDERE CON TUTTI E ATTACCARE CON POCHI” – ARRIGO SACCHI SCATENATO: "IL NAPOLI? A SAN SIRO PENSAVO GIOCASSE IL FRATELLO GEMELLO DI KVARATSKHELIA” – L’AVVISO A SPALLETTI: “A MILANO E A TORINO C'È UNA MENTALITÀ VINCENTE” - E SUL RAZZISMO NEGLI STADI: "NESSUNO DI NOI HA LA COSCIENZA A POSTO”

Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

Arrigo Sacchi, il campionato si è riaperto?

arrigo sacchi ct

«Direi di sì».

 

L'ha sorpresa un Napoli così timido a San Siro?

«Alcuni giocatori non sembravano quelli che abbiamo visto finora: mi sono chiesto se Kvaratskhelia fosse il fratello gemello...».

 

Spalletti deve allarmarsi?

«Non è una catastrofe, ma deve ritrovare mentalità vincente, entusiasmo, generosità, passione. E quel gioco brillantissimo fatto finora».

 

È un'Inter da rimonta?

«Ha giocato la sua partita: primo non prenderle, difendere con tutti e attaccare con pochi. Però è stata più pericolosa del Napoli».

 

Inzaghi ha esaltato la voglia dei suoi di aiutarsi.

«L'Inter ha una grande rosa: Lukaku e Dzeko sono bravi e poi ne entrano altri due di grande valore. Ma per me una squadra deve essere un collettivo, dove tutti praticano l'aspetto offensivo e quello difensivo, in continua evoluzione, uniti da un filo invisibile che è il gioco. E in Italia di squadre così ce ne sono veramente poche».

SIMONE INZAGHI

 

Tra queste c'è il Napoli?

«Il Napoli che abbiamo visto nella prima fase era stata la squadra più bella, divertente e anche più vincente. Senza bellezza è difficile vincere».

 

Per Spalletti il lavoro da fare è soprattutto mentale?

«A Milano e a Torino c'è una mentalità vincente. A Milano più nel Milan che nell'Inter, che pratica un calcio tattico, con una prevalenza del non gioco, dove si confida nel singolo o nel contropiede».

 

È Lukaku che favorisce questo atteggiamento?

sacchi ancelotti 3

«Lukaku si sta muovendo come non si era mai mosso e migliorerà ancora. È proprio un problema del calcio italiano. I padri fondatori di questo sport lo avevano pensato come uno sport offensivo, ma in Italia si è trasformato in individuale e difensivo. Questo ci ha permesso di vincere qualcosa, ma mai pensando di essere i più bravi. Sa cosa mi disse Pelé a Euro 2000?».

 

Che cosa ?

«"Avete dei buoni giocatori, ma non giocano mai al calcio". Ed era vero. Perché per noi il calcio non è coraggio, non è bellezza. E senza queste cose non c'è innovazione».

 

Nel Milan vede una scintilla di innovazione o no?

INTER NAPOLI - IL FALLO DI SKRINIAR SU KVARATSKHELIA NON SANZIONATO DALL ARBITRO SOZZA

«La cosa importante è la compattezza, senza la quale non ci sono sinergie, collaborazione, comunicazione e interiorizzazione. Le distanze sono fondamentali. È un blocco che si muove avanti e indietro: il Milan quando lo fa, nasconde quello che non è stato capace di nascondere il Napoli: perdere un po' di autostima significa cominciare ad avere più paura che coraggio».

 

È il Milan l'anti-Napoli?

«Acquisire una mentalità vincente non è facile. Questi ragazzi hanno compiuto un capolavoro l'anno scorso e stanno cercando di ripetersi: dovranno fare qualche sforzo per essere un collettivo. C'è poi un'altra valutazione».

 

arrigo sacchi

Quale?

«Il Milan, mio e di Capello, ha stupito tutti, creando un grande collettivo. Ma quel Milan c'era per il club che aveva alle spalle: con la sua storia, la sua visione, il suo stile. Il club viene prima della squadra, così come la squadra viene prima del singolo».

 

Con l'unione di queste tre componenti si fa la storia?

«Le racconto un aneddoto: ero nelle Marche a presentare un libro, in una cittadina che era stata colpita dal terremoto. Un uomo, tra le cose che aveva salvato dalla sua casa, aveva la prima pagina dell'Equipe del giorno dopo la nostra vittoria sulla Steaua in Coppa Campioni, nel 1989: "Usciti da un altro mondo" era il titolo. Tutti si aspettavano che dopo il primo gol, tornassimo indietro a difendere. Invece ci siamo fermati dopo il quarto gol: quando hai autostima in quello che fai, non ti fermi mai. Se fai un gol e lasci il gioco agli altri non credi in quello che stai facendo. E le vittorie senza bellezza restano negli almanacchi, ma non nella testa delle persone».

 

A Lecce c'è stato l'eterno ritorno del razzismo.

INTER NAPOLI

«Nessuno di noi ha la coscienza a posto: non abbiamo aiutato le persone ad essere educate. Noi vogliamo vincere come viviamo. E in che modo viviamo? L'Unione europea tre-quattro anni fa ha stabilito che il 50% della corruzione in Europa era italiana: il calcio è il riflesso della società e della cultura di un Paese. E fare squadra da noi è una delle cose più improbabili. Quando si vince, alla fine va bene tutto.

arrigo sacchi

 

Ma non è così. Se vogliamo migliorare dobbiamo dire le cose come stanno: finché pensiamo che i soldi possano aggiustare tutto, lo spettacolo non sarà dei migliori».

 

La Juve ha tante assenze, una situazione ambientale non facile, ma viene da sette vittorie senza subire gol. Allegri naviga in ogni mare?

«Non bisogna mai dimenticare i soldi. La Juve ha speso più di tutte e quindi è anormale se non vince».

 

Che ne pensa di una vittoria come quella di Cremona?

«Che ci sono dei giocatori di qualità. Per quanto riguarda il gioco, mancano diversi uomini. Ma siamo sempre nel campo del tatticismo che c'è anche nel Paese e significa giocare sull'errore dell'altro: il gol è arrivato perché il portiere ha sbagliato totalmente la barriera sulla punizione».

 

È lecito aspettarsi qualcosa di più dalla Roma?

ARRIGO SACCHI

«Mourinho è grande personaggio, un istrione, un comunicatore. Ama di più vincere con poco gioco. Però ha tanti pregi. E sa gestire i gruppi».

 

C'è una squadra che le piace più di altre?

«La Lazio, che spende sempre poco, gioca un buon calcio. L'Atalanta oggi fa più fatica, ma per la stima che ho in Gasperini spero possa risolvere i problemi: quello che ha fatto rimarrà nella storia».

 

Questi 52 giorni di sosta porteranno altre sorprese?

«Guardando i problemi di Liverpool, City o Psg, direi proprio di sì. Vale per chi ha giocato in Qatar, perché nel Mondiale tu dai la vita. E bisogna anche vedere chi reagisce più velocemente alla lunga pausa: peserà più la testa. Ma anche le gambe hanno preso una bella botta».

arrigo sacchiSkriniar Kvaratskheliaarrigo sacchi

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)