LA LUNGA MARCIA DEL DOPING – LA PROCURA DI BOLZANO CHE INDAGA SU SCHWAZER DUBITA ANCHE DEL FAVOLOSO ORO CONQUISTATO A PECHINO NEL 2008 – L’AVVOCATO RESPINGE LE ACCUSE

Andrea Pasqualetto per “Il Corriere della Sera

 

ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER

«Il doping risulta provato dal 2010, pur sussistendo gravi indizi riconducibili fino al 2008, prima delle Olimpiadi di Pechino». È la sorprendente conclusione a cui sono arrivati gli investigatori che hanno indagato sul caso del marciatore azzurro Alex Schwazer. Sorprendente perché, al di là degli effetti penali dell’inchiesta da poco conclusa dalla procura di Bolzano, allunga un’ombra su uno dei successi più prestigiosi della storia dell’atletica azzurra: l’oro nella 50 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Pechino, coronato dall’atleta altoatesino con il record olimpico. 


Il documento fa parte del faldone depositato dagli inquirenti con l’avviso di conclusione delle indagini, nel quale vengono riportati nel dettaglio i capi d’accusa. Al di là delle certezze sul doping confessato dallo stesso Schwazer alla vigilia delle Olimpiadi di Londra del 2012 e al di là dei sospetti sugli europei di Barcellona, dove il marciatore ha paradossalmente conquistato l’oro dopo la squalifica per doping del russo Stanislav Emelyanov, il pm si sofferma su due periodi: dal 10 al 23 giugno 2008 e dal 6 al 27 luglio dello stesso anno (i Giochi di Pechino sono dell’agosto successivo).

 

ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER

E scrive che «al fine di alterare le proprie prestazioni agonistiche ha fatto uso di una tenda ipossica in grado di replicare la ridotta disponibilità di ossigeno tipica dell’alta quota, abbassando la percentuale di ossigeno nell’aria. L’uso della tenda è vietato in Italia, in quanto inserita nella “Lista dei metodi proibiti” pubblicata dal ministero della Sanità». Così, l’accusa. Che tuttavia sembra non avere alcuna intenzione di affondare troppo il colpo e non esclude l’ipotesi di giungere con l’ex marciatore a una sorta di patteggiamento, la cosiddetta «messa alla prova», con sospensione del processo e cancellazione di ogni macchia penale sul passato.

 

ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER

«Non accetto che si dubiti sulla regolarità dell’oro olimpico di Pechino del mio cliente — ha replicato deciso l’avvocato Gerhard Brandstätter, difensore di Schwazer con il suo collega Domenico Aiello — C’è un clima di caccia alle streghe che allontana dalla verità e la verità è una sola, quella che lo stesso Alex ha confessato: la sua è stata una debolezza circoscritta al 2012. I valori sballati che emergono dal 2010, solo un paio, rientrano nella media e si tratta di valori di allenamento. Documenteremo la regolarità anche di questi». Aiello ha voluto sottolineare come «in Italia un certo tipo di onestà e di sincerità non paghi mai, specie nelle aule di giustizia». 

ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER


Con Schwazer sono indagati per favoreggiamento i due ex medici federali Pierluigi Fiorella e Giuseppe Fischietto e l’ex velocista e dirigente Fidal Rita Bottiglieri. «Da parte della Federazione vi era da anni la consapevolezza che il comportamento di Schwazer era da considerarsi sospetto e che per Fischetto, Fiorella e Bottiglieri rasentava la certezza», scrivono gli investigatori. Mentre il pm precisa: «Prima nel 2008 e poi nel marzo 2012 il tecnico federale Vittorio Visini manifestava i propri dubbi al dottor Fischetto che però ometteva di informare l’antidoping del Coni». E lo stesso avrebbe fatto il suo collega Fiorella «pur avendo a disposizione i dati ematici oltre la norma nella primavera del 2010, nella primavera del 2011 e nel febbraio 2012». La difesa dei due medici è netta: «Non sapevamo del doping». 
 

 

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...