higuain

HIGUA-STOP- TRATTATIVA JUVE-MILAN IN STALLO: IL 'PIPITA' VUOLE ESSERE CEDUTO A TITOLO DEFINITIVO (E NON IN PRESTITO) E CHIEDE 9 MILIONI L'ANNO: I ROSSONERI OFFRONO 7,5 – SCONCERTI: "LA JUVE MI SEMBRA ARRIVATA ALL'AFFARE UN PO' STROZZATA, QUASI GIOCATA DAL CHELSEA CHE NON LE HA PRESO NÉ RUGANI NÉ HIGUAIN. COSÌ, VENDERE MALE HIGUAIN AL MILAN DIVENTA UN PRIMO TRIBUTO AL LUSSO RICHIESTO DALL' INGAGGIO DI RONALDO"

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

higuain inter juve

In questo strano triangolo, inaudito da pensare fino a pochi giorni fa, l' affare è certamente del Milan. Con 55 milioni potrebbe portarsi via Higuain e Caldara perdendo Bonucci che in questa squadra non voleva più giocare. Per evitare un danno il Milan farebbe due splendide mosse. Il problema è semmai economico, ora dovrà vendere giocatori fuori propaganda come Bacca e André Silva, ma questo è un altro argomento. Partire da una debolezza, la voglia di andarsene di Bonucci, chiudendo con un rilancio plateale, mi ricorda il colpo che fece Marchionne con la General Motors quando la Fiat era sull' orlo del fallimento.

 

cristiano ronaldo

Disse a tutti che erano pieni di debiti, disse la verità con enfasi fino a spaventare gli americani che per liberarsi dell' affare pagarono due miliardi di penale. E con quei soldi la Fiat ricominciò. Higuain è quella penale, mai darlo a un grande avversario, anche se dormiente.

 

Saperlo vendere era più importante di averlo saputo comprare. E venderlo è nel gioco un danno per lo stesso affare Ronaldo. Adesso Ronaldo non è più solo l' ultimo addendo di una grande somma, alla fine quel che resta è il risultato di una sottrazione, Ronaldo meno Higuain. Il risultato è per forza diverso. La Juve poi vincerà come sempre, ma è il principio che non è da Juve. È un passo indietro nel concetto del lusso, dell' arroganza come parte integrante della forza. Questa è un' operazione necessaria, non furba. Il Milan ha tre segni positivi: l' addio di un capitano che voleva andarsene, la sua sostituzione con un difensore giovane importante, il centravanti che voleva. Tutto nell' estate del risparmio necessario. La Juve mi sembra arrivata all' affare un po' strozzata, quasi giocata dal Chelsea che non le ha preso né Rugani né Higuain. Così, vendere male Higuain al Milan diventa un primo tributo al lusso richiesto dall' ingaggio di Ronaldo.

higuain 21

 

Naturalmente hanno ragione i realisti, i conti si fanno sempre alla fine, ma per Leonardo sarebbe una grande partenza. E per il Milan una nuova realtà.

 

 

 

HIGUAIN IN STALLO

higuain bonucci

Da gazzetta.it

 

Giornata calda per il maxi-affare di mercato tra Milan e Juventus: Gonzalo Higuain e Mattia Caldara passerebbero in rossonero, Leonardo Bonucci tornerebbe in bianconero. La scorsa notte infatti, il vertice tra il d.t. milanista Leonardo e Nicolas Higuain, fratello-agente del Pipita, ha dato esito positivo, avviando di fatto il domino.

 

Nel pomeriggio di oggi altro incontro tra l'a.d. bianconero Beppe Marotta e il d.s. Paratici che a Casa Milan hanno incontrato Leonardo e Nicolas Higuain. Il vertice è andato inizialmente bene ma in serata sono emersi due nodi che hanno rallentato la trattativa: la buonuscita di Higuain con la Juve e l'ingaggio che prenderà al Milan.

 

cristiano ronaldo

RISO A CASA MILAN — In serata, incontrando i giornalisti, Marotta si è lasciato sfuggire un "mica tanto" alla domanda se fosse tutto chiuso per Higuain. Proseguiranno i colloqui con gli agenti dei calciatori coinvolti nella trattativa. Al momento è infatti segnalato Beppe Riso, procuratore di Caldara, a Casa Milan.

 

 

 

HIGUAIN STOPPER FORMULA E INGAGGIO IL PIPITA S' IMPUNTA CON JUVE E MILAN

Marco Pasotto per la Gazzetta dello Sport

 

icardi higuain

Dopo aver visto le luci di Casa Milan accese fino alle tre della scorsa notte, i tifosi rossoneri avevano preso un certo gusto all' idea dell' accelerata decisiva. Della fumata bianca imminente. Luci accese al quarto piano, quello degli uffici dirigenziali e quindi anche di Leonardo, che si era chiuso in conclave con Nicolas Higuain, il fratello-agente di Gonzalo, e i suoi legali.

 

La (netta) sensazione era quella di un incontro fiume - circa quattro ore - da cui sarebbe scaturito un sì. Magari non definitivo, ma comunque un prologo da trasformare in epilogo lungo la giornata di ieri. L' epilogo invece non è arrivato e la trattativa che dovrebbe portare il Pipita a Milano, sbloccando parallelamente quella - già virtualmente chiusa - che trasferirebbe Bonucci alla Juve e Caldara al Milan, è finita in modalità stand-by.

 

GIUSEPPE MAROTTA

INCONTRI I motivi non sono cambiati rispetto all' altro ieri: la palla continua a restare fra i piedi di Gonzalo, che invece di buttarla dentro si è allargato un po' in fascia, dove la porta si vede di meno. Una situazione che si è ingarbugliata proprio sul rettilineo finale e che al momento non metterebbe a repentaglio l' intero affare, ma di certo lo rallenta e rende complicato da decifrare.

 

Il concetto è stato chiaro nel momento in cui i dirigenti bianconeri Marotta e Paratici ieri pomeriggio sono usciti da Casa Milan, dopo aver incontrato Leonardo, al termine di un faccia a faccia che ha sancito il pieno accordo fra i club ma non è servito a mettere il sigillo finale sull' affare. Marotta, intercettato in centro, ha poi confermato pubblicamente: «Tutto fatto? Mica tanto...».

 

higuain 90

DUE PROBLEMI Sui motivi che hanno rallentato la faccenda si sono rincorse diverse voci. Per esempio si è parlato di un mancato accordo fra giocatore e Juve sulla buonuscita - una cifra che si aggirerebbe sui 4,5 milioni -, ma in realtà ci sono due fattori molto più concreti. Il primo: come era già filtrato lunedì, il Pipita non gradisce - eufemismo - la formula del prestito con diritto di riscatto e chiede una cessione definitiva. Leonardo gli ha spiegato che si tratta di una formula che permette al Milan di non gravare su un solo bilancio in chiave Fair play finanziario, e che in realtà è da considerare come un acquisto a tutti gli effetti.

 

caldara

Soprattutto per un club che spenderebbe 18 milioni per un anno di prestito (seconda rata da 36). Ma evidentemente non è servito. Il secondo fattore riguarda l' ingaggio: Gonzalo, che alla Juve guadagnava 7,5 milioni (bonus compresi), ora ne chiederebbe 9. Ecco, in questo contesto un' eventuale buonuscita bianconera aiuterebbe, ma giova sottolineare un passaggio importante: pur di portare Higuain a Milanello, il Milan è arrivato a offrirgli gli stessi sette milioni e mezzo che percepisce a Torino. Ma non è bastato nemmeno questo

.

bonucci biondo platino

OCCHIO A GIROUD In un contesto del genere ovviamente la Juve non sta con le mani in mano. Il limite del 9 agosto (chiusura del mercato inglese) è vicino, ma in queste ore in casa Chelsea sta prendendo corpo una trattativa per cedere Giroud al Marsiglia sulla base di 20-30 milioni. La novità è che se il club di Abramovich cedesse a breve il francese, potrebbe aprire il fronte Higuain. L' uscita di Morata, insomma, non è vincolante. Infatti non è un problema finanziario, ma il Chelsea deve realizzare delle plusvalenze per restare nei paletti del famigerato Fair play finanziario. In tal caso Sarri verrebbe accontentato. Però tutto deve accadere maledettamente in fretta per dare ai bianconeri un' alternativa di mercato significativa per il bomber argentino.

 

sarri

CHE RITMI Oggi comunque i dialoghi milanesi proseguiranno, e va detto che ieri non c' è stato un attimo di sosta.

Dapprima Marotta e Paratici hanno incontrato Nicolas Higuain, poi si sono tutti spostati a Casa Milan, quindi nuovo colloquio fra dirigenza bianconera e fratello del giocatore. Il tutto sempre alla presenza dei legali dell' argentino. Una giornata a ritmi molto serrati, ecco perché la sensazione era quella di un affare in dirittura di arrivo.

 

Si riprenderà a trattare cercando di trovare la quadra con il giocatore, ribadendogli la sua assoluta e inamovibile centralità nel progetto tattico-sportivo rossonero, e come la formula non debba costituire una discriminante. Il tutto partendo dall' importantissima base che Milan e Juve sono d' accordo su tutto. Manca solo l' autografo del Pipita e, dopo il suo, quelli di Bonucci e Caldara. Di tempo per convincerlo fortunatamente ce n' è ancora.

higuain

PAPU GOMEZ CALDARA

 

caldara

 

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)