ibra leone

“TU PUOI DIVENTARE QUALCOSA ANCHE SENZA TALENTO PERCHE’ SE HAI VOGLIA, CREDI IN TE STESSO, NON MOLLI, PUOI DIVENTARE QUELLO CHE VUOI” (DELLA SERIE: ANCHE LE BRECCOLE MATURANO) – CI VOLEVA IBRAHIMOVIC PER SMONTARE LA FRUSTA RETORICA SUL TALENTO E LE ECCELLENZE – L’INTERVENTO A RADIO DEEJAY: “IL PALLONE D’ORO? NON SO PERCHÉ NON L’HO MAI VINTO…” – E POI RACCONTA COME HA CONQUISTATO LA MOGLIE…  - VIDEO

 

 

Da DEEJAY.IT

 

 

IBRA

Zlatan Ibrahimovic torna a raccontare la sua storia e a parlare di alcuni dettagli della sua straordinaria carriera. L’attaccante svedese, tornato in Italia per indossare di nuovo la maglia del Milan, è protagonista della Serie A nonostante la carta d’identità reciti 40 anni, età in cui molti dei suoi rivali hanno già da qualche anno terminato la carriera.

 

Questa mattina Zlatan Ibrahimovic è stato ospite di Deejay Chiama Italia, il programma in onda su Radio DEEJAY ogni mattina feriale dalle 10 alle 12. Il bomber, con la sua ormai proverbiale sincerità, ha risposto alle domande dei conduttori Linus e Nicola Savino, presentando il suo nuovo libro Adrenalina. Un’occasione anche per ribadire il proprio amore per l’Italia e il suo rapporto stretto con il nostro Paese:

 

L’Italia è il paese che mi ha aperto le porte nel mondo del calcio e mi ha fatto diventare chi sono oggi. Le sono molto riconoscente. Con tutto il rispetto per l’Olanda, tutto è iniziato qui. Secondo me l’Olanda è una scuola di talenti, che ti porta poi negli Stati top. Ho sempre detto che l’Italia per me è una seconda casa.

 

 

Zlatan Ibrahimovic: "Ero a un passo dalla firma con il Napoli"

SAVINO IBRA LINUS

Durante la sua presenza in radio, Zlatan Ibrahimovic ha anche confermato il retroscena svelato nel suo nuovo libro, ovvero la concreta possibilità di vederlo giocare con la maglia del Napoli. Lo svedese infatti aveva pensato alla squadra campana per il suo grande ritorno in Italia dopo l’esperienza con i Los Angeles Galaxy, ma una decisione di De Laurentiis ha cambiato i suoi piani:

 

Ero in America e Mino mi diceva di tornare a giocare in Europa, in Italia, che è la mia seconda casa. In quel momento c’era il documentario di Maradona, ho visto le immagini dei tifosi del Napoli in città quando ha vinto. A quest’età mi serve l’adrenalina per andare avanti. Ho parlato con il Napoli, Mino aveva già fatto tutto. Il giorno in cui avrei dovuto firmare De Laurentiis ha mandato via Ancelotti. Io parlavo tanto con lui, mi diceva com’era la città, come mi vedeva in campo. Quando De Laurentiis lo ha mandato via, mi ha dato un senso di insicurezza. Da lì mi ho preso un’altra strada.

zlatan ibrahimovic - milan liverpool

 

Tra l’altro, la nuova esperienza di Ibra nel campionato italiano sarebbe dovuta durare giusto qualche mese, da gennaio a giugno 2020:

 

Non è facile essere qui da solo, senza la mia famiglia, a cui sono molto legato. Avrei dovuto fare quattro mesi a Napoli e vincere lo scudetto, poi tornare in Svezia. Invece con il Milan è andata bene, ho rinnovato il contratto. Ho fatto un po’ l’egoista, non ho parlato con lei. Ho un po’ questa paura: ogni volta in cui si avvicina il momento in cui devo ritirarmi prolungo il contratto.

 

 

 

II retroscena sull'esperienza di Ibrahimovic al Milan

In Adrenalina, come già avvenuto nel suo primo libro Io, Ibra, Zlatan racconta anche alcuni retroscena sulla sua esperienza, attuale e passata, sul Milan. Della rosa di oggi, in particolare, è stato difficile il suo rapporto con Rafael Leao:

 

Leao non correva. Ho provato in tutti i modi, ma con lui non trovavo contatto mentalmente. Con ognuno avevo trovato un punto su cui spingere. Con lui però non riuscivo. Quest’anno lui nel precampionato ha fatto tutto da solo, è esploso ed è partito da solo.

 

IBRA

Inoltre lo svedese ha confermato a Deejay Chiama Italia il retroscena della volta in cui ha messo Gennaro Gattuso a testa in giù in un bidone della spazzatura, quando i due erano compagni di squadra al Milan:

 

La storia di Gattuso è vera, l’ho messo a testa in giù in un bidone della spazzatura. Gattuso è una grande persona, mi stimolava tanto. Ha una grande mentalità, mi caricava tanto. In campo dava sempre il 200%. E quella è anche la mia filosofia, perché come ti alleni è poi quando sei anche in campo. L’ho visto l’altro giorno al mio compleanno, mi mancava molto.

 

Per sentire e vedere la parte dell’intervista di Ibrahimovic a Radio DEEJAY in cui parla del Milan e dell’Italia, clicca sul video qui sotto.

 

 

Ibra sul pallone d'oro: "Non so perché non l'ho vinto"

Nonostante una carriera straordinaria, Zlatan Ibrahimovic non ha mai vinto il Pallone d’oro, il riconoscimento assegnato ogni anno al calciatore più forte:

ibra gattuso

 

Perché non ho mai vinto il pallone d’oro? Non lo so, non dipende da me. Io gioco a calcio. Dipende da come gli altri vedono le cose. Ora ha vinto Messi il pallone d’oro e tanti dicono che lo avrebbe meritato Lewandowski. Non è una cosa che mi ferma. Certo, sarebbe stato bello vincere la Champions o il pallone d’oro, ma non cambia la mia carriera e la mia qualità individuale. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi giocatori e grandi squadre. E poi qualcosa ho vinto…

 

Nella sua vita da giramondo lo svedese ha vissuto anche l’esperienza americana, a Los Angeles, dove ha potuto avere una vita totalmente diversa da quella a cui era abituato:

 

ibra e la moglie

Il calcio americano è tanto marketing, non vogliono lavorare sul talento e sul creare un giocatore. Così è difficile crescere. Giocano a calcio adesso? Beh gliel’ho fatto vedere io in due anni come si gioca… Lì il calcio è uno sport secondario, non ero così famoso. Andavo in spiaggia a giocare e mi dicevano “Però, sei bravo”. E mi invitavano a giocare ogni domenica. Mi sentivo più uno tra tanti, potevo andare e sentirmi normale. Qua in Europa è un’altra storia.

 

 

Le curiosità sulla vita privata di Ibrahimovic

L’attaccante ha poi svelato a Linus e Nicola Savino qualche piccola curiosità sulla sua vita privata, a cominciare dal rapporto complicato con il genere femminile:

 

Da giovane ero molto timido con le ragazze. Avevo questo foglietto in cui mi ero scritto tutte le domande e le imparavo a memoria. Anche se parlavano di cose personali, io sapevo a memoria cosa chiedere.

 

Con la moglie Helena Seger, invece, ha usato una strategia del tutto particolare:

 

ibra dedica a kjaer

Lei ha dieci anni in più di me. Ci siamo conosciuti perché l’ho bloccata con la Ferrari. Ho parcheggiato in doppia fila davanti alla sua automobile. Poi quando le ho chiesto il numero, la prima volta in cui le ho scritto, invece di scrivere Ibrahimovic ho firmato il messaggio come “Ferrari rossa”. Però è andata bene, sono felice.

 

Per ascoltare l’ultima parte dell’intervista e vedere Ibra in diretta radio, bisogna cliccare sul video qui sotto.

 

 

Il messaggio di Ibra ai tifosi del Milan: "Continuiamo a lottare per lo scudetto"

ibra esulta dopo un gol del milan

Infine Zlatan Ibrahimovic ha voluto mandare un messaggio ai tifosi del Milan, dopo la recente eliminazione dalla Champions League, avvenuta con la sconfitta contro il Liverpool nell’ultima giornata dei gironi:

 

Siamo delusi di essere usciti dalla Champions, mi dispiace tanto. Ma continuiamo a lottare per lo scudetto e faremo di tutto per vincerlo. Non molliamo, diventiamo più forti. Nel fallimento esiste il successo. Purtroppo siamo usciti dalla Champions, ma prenderemo esperienza per lottare per lo scudetto.

ibra 5zlatan ibrahimovic diego armando maradonamaterazzi ibrahimovic 6IBRA

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...