stadio coronavirus

VIRUS IGIENE DEL MONDO MARCIO DEL CALCIO? - ZAZZARONI: ''HO LA SENSAZIONE (CHIAMALA SENSAZIONE) CHE QUALCUNO STIA UTILIZZANDO L’EMERGENZA PER TENTARE DI CANCELLARE GLI ERRORI COMMESSI PRIMA. TAGLIANDO I COSTI, NON PAGANDO MENSILITÀ AI CALCIATORI, OPPURE PROVANDO A EVITARE LA RETROCESSIONE O FALLIMENTI DI ALTRO GENERE, TIPO UNA POSIZIONE FINALE IN CLASSIFICA NON IN LINEA CON GLI INVESTIMENTI DELL’AZIONISTA. SO DI AMMINISTRATORI CHE CHIAMANO ESPONENTI DEL GOVERNO PER…''

 

Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

ivan zazzaroni (2)

 

Non cambieremo mai, non cambieranno mai. Anche in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo da oltre un mese gli interessi particolari continuano a prevalere su quelli generali. Sono giorni che assistiamo al balletto del «si deve giocare», «non si deve giocare»: da un parte alcuni presidenti e dirigenti, sempre gli stessi, sempre i soliti, che fanno e dicono di tutto affinché la stagione si chiuda qui, dall’altra istituzioni nazionali e internazionali (Gravina, Infantino, Ceferin, Agnelli, Rummenigge) che si battono per la ripresa dell’attività e il ritorno a una semi-normalità, in condizioni di sicurezza, con un solo obiettivo: che il virus, oltre alle migliaia di vittime che sta mietendo, non faccia milioni di morti che camminano. Intendo operai, ristoratori, baristi, tabaccai, camerieri, bagnini, albergatori che una volta sopravvissuti alla pandemia si ritroveranno senza lavoro, senza un soldo, senza un futuro.

 

stadio coronavirus

Mi soffermo sul calcio italiano, un mondo che frequento dall’80 pieno di personaggi che riescono sempre a non sorprendermi. Ho la sensazione (chiamala sensazione) che qualcuno stia utilizzando l’emergenza per tentare di cancellare gli errori commessi prima che entrasse in scena il virus. In che modo? Tagliando i costi, non pagando alcune mensilità ai calciatori, oppure provando a evitare la retrocessione o fallimenti di altro genere, tipo una posizione finale in classifica non in linea con gli investimenti dell’azionista.

 

stadio coronavirus

So per certo di amministratori che telefonano a esponenti del Governo per spingerli a imporre la chiusura della serie A e so anche di alti dirigenti sportivi che fanno di tutto per ingigantire le difficoltà. Ora, se questi soggetti avessero veramente a cuore la salute della gente lascerebbero fare agli esperti: non proverebbero cioè a condizionare le decisioni di un Esecutivo assai confuso che si ritrova a contrastare un nemico sconosciuto.

 

malagò gravina

L’Italia, nei momenti più difficili della sua storia, ha avuto amici-nemici potentissimi che l’hanno resa vittoriosa da alleati, sconfitta da avversari, inaffidabile comunque; spesso il nemico vero, per i nostro Paese, è l’italiano, il disfattista, il badoaicazzimiei, lo stesso che ha tentato di truffare lo Stato con le mascherine, e l’hanno beccato, mentre sono già numerosi e impuniti quelli che sempre con le mascherine fottono migliaia di connazionali spaventati, vendendo a otto ciò che hanno pagato uno.

 

Sì, i disfattisti e i qualunquisti o gli ignoranti, questi ultimi spesso nutriti d’invidia: si ferma il rugby, si ferma il basket, si ferma la pallavolo, perché non si ferma il calcio? E la ruzzola? Avete mai sentito dire che uno di questi sport sia la quarta industria nazionale per fatturato capace di garantire oltre un miliardo di tasse ogni anno? Poi, per chiudere la litania, i faziosi che rifiutano anche solo di conoscere le ragioni altrui, ai quali abbiamo cercato di insegnare una semplice verità: aspettiamo che sia la scienza a dirci «giocate», ma nell’attesa facciamoci trovare pronti alla migliore delle eventualità. Perché neanche la scienza è esatta. E questa è la triste rivelazione del coronavirus che ci ha condannati ad ascoltare, tra tanti scienziati di livello, anche decine di esperti del nulla.

andrea agnelli 2rummeniggeceferin

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO