nedved piccinini

ZILIANI: "NEDVED HA LA MASSIMA DEVOZIONE PER GLI ARBITRI, A PATTO CHE LA JUVE VINCA. SE PER LA PIAZZATA FATTA PER L'ARBITRAGGIO DI CALVARESE DOPO LA SUPERCOPPA FOSSE STATO SQUALIFICATO PER 40 GIORNI, INVECE CHE MULTATO DI 5 MILA € DOMENICA NON AVREBBE POTUTO PRESENTARSI NEGLI SPOGLIATOI.  SAPETE COSA FECE NEDVED QUANDO IL COMPIANTO ARBITRO FARINA, L'1 DICEMBRE 2006, GLI MOSTRÒ IL CARTELLINO ROSSO? LO INSULTO’ E…" - "QUANDO ANCHE I GIORNALAI FANNO I GIORNALISTI", PAVEL NEDEVED JR VS SANDRO PICCININI

Da Il Fatto Quotidiano

nedved paratici foto mezzelani gmt 049

Gentile redazione, ho seguito molto perplessa le polemiche tra Commisso, presidente della Fiorentina, e Nedved, vicepresidente della Juventus: la pietra dello scandalo, al solito, è l' imparzialità o meno degli arbitri. A parte il livello becero del dibattito, a me sembra che attribuire sempre e solo le colpe al direttore di gara sia superficiale, se non ingeneroso e autoassolutorio. Che dite voi?

Elisa Dandolo

 

LA RISPOSTA DI PAOLO ZILIANI

Da Il Fatto Quotidiano

Gentile Elisa, il nostro pensiero, invece, è che abbia fatto bene Pavel Nedved, vicepresidente della Juventus, a ribattere alle accuse di Commisso che aveva parlato di "arbitri che fanno vincere la Juventus", di "porcheria" e di "schifo". Ed è stata una fortuna che Nedved, nell' occasione, non fosse sotto squalifica per insulti agli arbitri come svariate volte gli è capitato da quando è dirigente della Juventus: ad esempio quando fu inibito per un mese per essersi scagliato contro l' arbitro Valeri al termine di Juventus-Sampdoria 1-2 (6 gennaio 2013, due gol di Icardi, la Samp che vince a Torino con un uomo in meno).

 

fabio paratici pavel nedved

Per meglio capirci: se dopo la recente sconfitta della Juventus in Supercoppa contro la Lazio (a Ryad, 22 dicembre 2019, 1-3), per la piazzata fatta negli spogliatoi a fine partita per l' arbitraggio di Calvarese, Nedved fosse stato squalificato per 40 giorni, invece che multato di 5 mila euro (al pari di Paratici), domenica non avrebbe potuto presentarsi negli spogliatoi per dire a Commisso che gli arbitri vanno rispettati: e sarebbe stato un peccato, perché le prediche fatte dal suo pulpito sono vangelo.

PAOLO ZILIANI

 

Nedved ha la massima devozione per gli arbitri, a patto che la Juve vinca. Certo, anche lui è umano: e può succedere che anche dopo una vittoria, come in Atalanta-Juventus 0-3, vada lo stesso a insultare l' arbitro Orsato, ricevendo i soliti 5 mila euro di multa, rimproverandogli di aver fischiato un rigore contro la Juve, per fallo di Chiellini, rigore poi parato da Buffon.

 

Insomma: Nedved che dice che prendersela con gli arbitri quando si perde è un alibi, è stata una bella pagina del nostro calcio. E dimenticavamo: non solo i dirigenti dovrebbero prendere esempio da lui, ma anche i calciatori.

AGNELLI NEDVED

 

Sapete cosa fece Nedved quando il compianto arbitro Farina, l' 1 dicembre 2006, gli mostrò il cartellino rosso in Genoa-Juventus 1-1 per aver calpestato un avversario (sua specialità della casa)? Lo insultò e gli calpestò un piede. Fosse stato un giocatore del Pizzighettone o dell' Akragas gli avrebbero dato 2 anni. Giocava nella Juve, gli diedero 5 giornate.

 

PAVEL NEDVED JR VS PICCININI

DA https://it.blastingnews.com/

 

sandro piccinini

Al di là del merito dei casi di oggi, un consiglio gratis alla Juventus: per fare la morale agli altri sul comportamento da tenere a fine gara non mandi Nedved, spesso protagonista di sceneggiate irrispettose e intimidatorie verso gli arbitri #JuveFiorentina

 

Il tweet dell'ex telecronista Mediaset Sandro Piccinini ha scatenato la rabbia del figlio di Nedved, Pavel Jr.

 

Ovviamente c'era chi era schierato a favore di Pavel Nedved e chi invece sosteneva la tesi del presidente della Fiorentina Commisso. Ma quello che ha lasciato di stucco i tifosi bianconeri è stato il tweet di Sandro Piccinini. L'ex telecronista ha voluto dare un consiglio alla Juventus, sottolineando che il club non dovrebbe mandare a parlare Pavel Nedved, poiché, a suo dire, quando il vicepresidente bianconero era in campo era solito lamentarsi con gli arbitri e aveva un atteggiamento intimidatorio.

pavel nedved jr post

 

Queste parole di Piccinini hanno scatenato l'ira dei tifosi della Juventus e alla rabbia del popolo della Vecchia Signora si è aggiunta anche la reazione di Pavel Nedved jr, figlio del dirigente juventino. Il secondogenito del vicepresidente bianconero, tramite una storia su Instagram, è stato piuttosto duro e ha scritto: "Quando anche i giornalai fanno i giornalisti", queste le parole del ragazzo pubblicate sul noto social network.

 

 

Nedved difende la Juve

IL TWEET DI SANDRO PICCININI SU NEDVED

Pavel Nedved, ieri, ha parlato a diversi media per difendere la Juventus dagli attacchi del presidente della Fiorentina Commisso. Il vicepresidente bianconero ha rilasciato anche alcune dichiarazioni a Jtv: "Le parole di Commisso mi sono sembrate fuori luogo" ha detto Nedved, che poi ha aggiunto che quella di ieri è stata una bella partita ben giocata da entrambe le formazione e che i bianconeri hanno vinto meritatamente per 3-0. Inoltre, il vicepresidente della Juventus ha sottolineato che ultimamente le altre squadre fanno fatica a digerire le sconfitte contro i ragazzi di Maurizio Sarri e non accettano nemmeno le decisioni del Var.

 

 

Dunque per Nedved questi atteggiamenti non dovrebbero esserci perché non fanno bene al calcio.

 

Nedved invoca la calma

IL TWEET DI SANDRO PICCININI SU NEDVED

Pavel Nedved nel corso del suo intervento a Juventus TV ha anche spiegato che certe polemiche contribuiscono ad allontanare le persone dagli stadi e dunque certe dichiarazioni andrebbero evitate. Infine, il vicepresidente della Vecchia Signora ha spiegato che il club bianconero lavora per proporre il suo calcio sia in Italia che in Europa e perciò non capisce il senso di queste polemiche.

PAVEL NEDVED COME LUCIANO MOGGInedvedpiccinini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?