the return of xander cage

IL CINEMA DEI GIUSTI - “DAI QUALCHE CALCIO IN CULO, TI FAI LA RAGAZZA, E CERCHI DI ESSERE FIGO MENTRE LO FAI”. BELLA LA VITA PER IL PELATONE VIN DIESEL CHE TORNA DOPO QUINDICI ANNI A VESTIRE I PANNI DELLO 007 MANESCO E SCOPATORE IN “THE RETURN OF XANDER CAGE”, CAZZATONA DIVERTENTE E CON POCHISSIMA LOGICA NARRATIVA

Marco Giusti per Dagospia

 

The Return of Xander Cage The Return of Xander Cage

“Semplificando: dai qualche calcio in culo, ti fai la ragazza, e cerchi di essere figo mentre lo fai”. Bella la vita per Xander Cage detto XXX, il pelatone Vin Diesel che torna dopo quindici anni a vestire i panni dello 007 manesco e scopatore della sua prima avventura in questo XXX: The Return of Xander Cage diretto da D.J.Caruso e scritto da F. Scott Frazier, cazzatona divertente e con pochissima logica narrativa dove si può davvero far di tutto. Andare in moto sotto le onde dei Caraibi, buttarsi senza paracadute da un aereo in volo, passarsi per gioco delle granate pronte a esplodere.

 

Se sei XXX lo puoi fare, anche se ormai sembri più Aldo di AldoGiovanniGiacomo, pronto per Fuga da Reuma Park, che il vecchio Xander Cage scopatore di un tempo. Ma quando a Londra XXX ritrova mai lavato il suo pellicciotto da 50 chili (sai come schiuma lì sotto…) e si fa un mucchio di ragazze solo per sfizio, Vin Diesel sembra tornare il vecchio eroe di quindici anni fa.

The Return of Xander Cage   The Return of Xander Cage

 

“E’ tempo di essere patrioti”, gli fa il suo nuovo capo Toni Colette, trumpianissima. “Non ci sono più patrioti”, risponde il compagno XXX, “solo ribelli e tiranni”. “E tu come ti collochi?”, fa lei. “Io sono XXX”, fa lui. Potrebbe aggiungere anche un esticazzi e non ci starebbe male. Insomma, avevamo lasciato Xander Cage nel 2002 nella sua prima avventura, XXX, diretto da Rob Cohen, dove aveva lo stesso pellicciottone, faceva lo skate sui vassoi degli alberghi di lusso e si faceva Asia Argento (o no?). Nel sequel del 2005, XXX2, il suo posto l’aveva preso il rapper Ice Cube come Darius Stone.

 

Ma le cose non funzionavano meglio. Così, in questa terza e nuova avventura, dopo una sequenza iniziale che vede il suo vecchio capo Gibbons, un sempre grande Samuel L. Jackson, saltare in aria mentre assolda come xxx l’asso brasiliano Neymar, il calciatore più caro del mondo, Toni Colette, ottima e ironica attrice che non si capisce come faccia a non ridere alle sue stesse battute, vice di Gibbons, lo richiama in servizio.

 

The Return of Xander Cage    The Return of Xander Cage

Lui, dato per morto, se la sta spassando sullo skateboard a Santo Domingo rubando i decoder per vedere le partite dei mondiali di calcio e spupazzandosi una bellona tutta curve da vecchio paginone di Playboy. Ma il dovere è il dovere. Xander Cage deve salvare il mondo. Cioè recuperare una scatoletta, il “vaso di Pandora”, che devia dallo spazio dei satelliti che fanno esplodere stadi e qualsiasi altra cosa in ogni parte del mondo. Una sorta di attentati dell’Isis… Così mette in piedi la sua squadra di fedelissimi e va alla caccia di un’altra squadra. Ma anche questi sono agenti XXX e non si capisce più chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Conta poca.

 

The Return of Xander Cage  The Return of Xander Cage

Contano le ercolate, come si diceva ai tempi del peplum nostrano, cioè le esibizioni spettacolari di Xander e dei suoi uomini e la costruzione dei personaggi sul modello playstation. Visto che siamo in una coproduzione asiatica ecco il grande Donnie Yen, appena visto in Rogue One, come Xiang, diciamo l’antagonista, la bella indiana Deepika Padukone come Serena, la bulgara Nina Dobrev come la tecnica Becky, la modella australiana Ruby Rose Skotchdopole come la cecchina lesbica Adele, il barbuto scozzese Rory McCann, già il Mastino di Game of Trones, come Tennyson, esperto in botti con le auto. Mettiamo nel mucchio anche il ritorno di Ice Cube con due mitra in mano e una serie di cinesi da filmcommision di Shanghai.

 

The Return of Xander Cage     The Return of Xander Cage

La storia è difficile da spiegare perché non si capisce quasi niente. Tutto il film si riassume davvero nel concetto: botte, scopate e fare il figo. Se non ti annoia tutto questo menamose, se non cerchi un filo di logica, ti diverti anche parecchio. Certo, Vin Diesel non è più quello di un tempo, ma almeno lotta per una giusta causa… In sala dal 19 gennaio. 

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