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QUELLA TESTA DI DAZIO DI TRUMP VUOLE METTERE IN TRAPPOLA L’EUROPA – IL “COATTO DELLA CASA BIANCA” HA CHIESTO ALL’UE DI IMPORRE TARIFFE COMMERCIALI DEL 100% SULLE IMPORTAZIONI IN ARRIVO DA CINA E INDIA, ALLEATI DELLA RUSSIA, PER AUMENTARE LA PRESSIONE SU PUTIN – UN TRANELLO PER L'EUROPA: SE ACCETTA LA SUA RICHIESTA SI DA' LA ZAPPA SUI PIEDI, DOPO I DAZI AMERICANI; MA SE LA RESPINGE FORNISCE A TRUMP IL PRETESTO PER DIRE CHE LE MISURE PIÙ DURE CONTRO MOSCA NON SONO STATE VARATE PER COLPA DELL'UE – FUBINI: “A TRUMP INTERESSA CHE L’EUROPA AIUTI L’AMERICA A FRENARE L’ASCESA DELLA CINA, NON A FERMARE LA GUERRA DI PUTIN…”

1. TRUMP DELUDE GLI ALLEATI

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

Ursula von der leyen e donald trump a Turnberry in Scozia - foto lapresse

[…] Lunedì e martedì le autorità americane hanno avuto colloqui con gli interlocutori europei, in particolare l'inviato speciale per le sanzioni David O'Sullivan, allo scopo di discutere eventuali nuove misure da imporre alla Russia.

 

Trump avrebbe chiesto ai membri della Ue di imporre dazi del 100% sulle importazioni in arrivo da Cina e India, per aumentare la pressione su Putin. Così in realtà cerca di metterli in trappola, perché se accettano la sua richiesta creano difficoltà economiche al Vecchio Continente, già colpito da dazi del presidente Usa, ma se la bocciano gli danno la scusa per dire che le misure più dure contro Putin non sono state varate per colpa loro.

 

2. IL PRESSING DI DONALD SU BRUXELLES: IMPONGA A CINA E INDIA DAZI DEL 100 PER CENTO

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

vladimir putin narendra modi xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization

[...] Trump [...]  si è collegato a una riunione a Washington fra negoziatori europei ed americani e ha presentato una richiesta, teoricamente in vista di un obiettivo importante per entrambi: limitare le entrate russe da petrolio. Il «Corriere» ne ha parlato nell’edizione del 9 settembre.

 

Trump ha proposto che l’Unione europea imponga dazi fino al 100% su Cina e India, se le due superpotenze asiatiche continuassero a comprare greggio dalla Russia. Eppure lo stesso presidente degli Stati Uniti che al vertice del G7 in Canada in giugno lasciò cadere nel vuoto una proposta dell’Unione europea e della Gran Bretagna che andava nello stesso senso.

 

xi jinping e ursula von der leyen

Bruxelles e Londra volevano ridurre da 60 a 45 dollari al barile il tetto al quale gli importatori avrebbero potuto comprare petrolio russo senza esporsi a sanzioni. Senza il sostegno americano, quest’idea perde gran parte della sua efficacia. Eppure le vendite di gas e petrolio sono la chiave della guerra di Vladimir Putin.

 

Le tasse sui minerali fossili rappresentano quasi il 40% delle entrate del governo di Mosca, una cifra circa equivalente al totale della spesa per l’apparato militare e repressivo del Cremlino. Un calo anche solo del 10% o 20% di quelle entrate metterebbe sotto pressione il bilancio di Mosca, dunque alla lunga anche lo sforzo di guerra.

 

URSULA VON DER LEYEN DONALD TRUMP - ANDREA CALOGERO PER LA STAMPA

Trump rigetta l’idea di ridurre le entrate di Mosca imponendo un tetto più basso al prezzo del petrolio russo. Piuttosto, chiede all’Europa di adottare il suo stesso metodo: «Tariffe secondarie» e cioè dazi altissimi contro la Cina e l’India, se importano greggio russo.

 

[...]

 

L’approccio proposto da Trump, di sicuro, può innescare una nuova guerra commerciale fra due superpotenze economiche. L’Unione europea nel 2024 valeva 516 miliardi di dollari di esportazioni della Cina, il 14,5% del totale. Quest’anno diventerà il primo mercato per i prodotti della Repubblica popolare, dopo il crollo dell’export verso gli Stati Uniti proprio a causa dei dazi.

 

Se Bruxelles fissasse dazi elevati contro Pechino a causa degli acquisti di petrolio russo, la risposta di Xi Jinping non potrebbe che essere come quella già data contro gli Stati Uniti quando Trump aprì la guerra commerciale in aprile scorso: Pechino colpirebbe l’Unione europea con dazi altrettanto alti e taglierebbe l’accesso dell’Europa alle terre rare; Paesi esportatori come l’Italia, la Germania e gran parte dell’Europa centro-orientale rischierebbero di cadere in una recessione, stretti fra i muri tariffari delle prime due economie del mondo.

 

vladimir putin narendra modi xi jinping

L’Europa sarebbe ancora più in crisi e dunque meno in grado di aiutare l’Ucraina stessa. La strada proposta da Trump porterebbe a una perfetta eterogenesi dei fini: danneggerebbe (anche) Kiev, invece di aiutarla.

 

Se il presidente degli Stati Uniti insiste chiedendo all’Europa «tariffe secondarie» contro la Cina dev’essere dunque per un altro motivo. Con ogni probabilità, la sua priorità è di arruolare i governi dell’Unione europea nella sua rivalità con la superpotenza asiatica.

 

A Trump interessa che l’Europa aiuti l’America a frenare l’ascesa della Cina, non a fermare la guerra di Putin. Ma se l’Europa rifiutasse di imporre le «tariffe secondarie» contro Cina e India, allora Trump potrebbe dire che gli Stati Uniti non sono tenuti a cercare di aiutare Kiev, perché l’Europa per prima si rifiuta di farlo.

 

DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA MOSTRA LA SUA FOTO CON VLADIMIR PUTIN - FOTO LAPRESSE

Sarebbe il pretesto perfetto per disimpegnarsi. La proposta di abbassare il tetto del prezzo del petrolio russo sembrava più efficace e meno destabilizzante. L’Europa la applica, ma da sola. Per Trump, è come se non esistesse.

antonio costa - xi jinping - ursula von der leyen vladimir putin narendra modi xi jinpingIL SIGNOR QUINDICIPERCENTO - DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - MEME BY EMILIANO CARLI

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