rapina al louvre

TUTTE LE FALLE NELLA SICUREZZA CHE HANNO PERMESSO A QUATTRO LADRI DI SVALIGIARE IL LOUVRE E SCAPPARE - L'ALLARME ALLA FINESTRA DA CUI SONO ENTRATI I CRIMINALI ERA STATO DISATTIVATO PERCHÉ GUASTO: DIVERSA LA VERSIONE DEGLI INQUIRENTI, SECONDO I QUALI L'ALLARME HA SUONATO, MA È STATO IGNORATO - UNA VOLTA ENTRATI, I CRIMINALI HANNO APERTO CON UNA SMERIGLIATRICE LE TECHE IN CUI C'ERANO I GIOIELLI DI NAPOLEONE E SE LI SONO PORTATI VIA - È POSSIBILE CHE LA BANDA, CHE HA OPERATO IN SOLI SETTE MINUTI, AVESSE DEI COMPLICI ALL'INTERNO DELLA SICUREZZA DEL MUSEO, AFFIDATA AD AGENZIE PRIVATE - POI C'E' IL MISTERO DEL CAMION MONTACARICHI, CHE I NOVELLI "LUPIN" SONO RIUSCITI A PIAZZARE ACCANTO AL LOUVRE, CONTROMANO E SU UN MARCIAPIEDE, SENZA CHE NESSUNO DICESSE NIENTE...

1 - "TROPPO VULNERABILE" IL MUSEO SIMBOLO FINISCE SOTTO ACCUSA

Estratto dell'articolo di AN. GI. per “la Repubblica”

 

la rapina al louvre 1

L'allarme del Louvre è scattato ieri mattina soltanto alle 9.37, quando i rapinatori se n'erano già andati. Secondo la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, l'operazione è stata di una «rapidità sconcertante». Il sistema d'allarme risultava attivo, ma potrebbe non essere risuonato all'interno della Galleria d'Apollo.

 

La procuratrice non esclude che sia stato ignorato dai custodi, forse nella concitazione del momento. I custodi d'altronde, ha precisato, non sono armati e la loro priorità era mettere al riparo i visitatori in un orario in cui il museo era già aperto.

 

Per ritrovare la refurtiva e il commando, una sessantina di investigatori sono già al lavoro. C'è la scena del crimine, ci sono le immagini del Louvre e delle telecamere nelle strade adiacenti. Un passante ha segnalato alla polizia un gilet giallo abbandonato da uno dei rapinatori durante la fuga.

 

la rapina al louvre 2

In un video diffuso ieri da Bfmtv si vede uno dei banditi muoversi con calma nella Galleria d'Apollo, mimetizzato in casacca da cantiere. Nessuna guardia nelle vicinanze. Un'operazione «chirurgica», secondo la polizia, che non esclude possibili complicità interne. La sicurezza del Louvre è affidata in larga parte ad agenzie private, come ha ricordato ieri il ministero dell'Interno. [...]

 

Gli inquirenti stanno raccogliendo tracce di dna, impronte e micro-particelle lasciate sulle vetrine in cui erano custoditi i gioielli, sul gilet giallo ritrovato e sul camion con piattaforma elevatrice utilizzato per introdursi nel museo. Prima di darsi alla fuga, i rapinatori hanno tentato di incendiare il veicolo per cancellare ogni indizio, ma senza riuscirci. Nelle prossime ore saranno interrogati i vari testimoni, dipendenti compresi. L'obiettivo è ricostruire non solo quei sette minuti, ma anche i giorni precedenti per identificare possibili sopralluoghi, movimenti sospetti del commando che ieri ha messo in scacco il Louvre.

 

ladro in azione al louvre

Il museo parigino, colosso stratificato nei secoli, non è mai apparso così fragile. Con oltre nove milioni di visitatori l'anno, vie di fuga obbligatorie, circuiti separati per personale e opere, cantieri quasi permanenti che modificano percorsi e prospettive, si è creata una topografia instabile che i quattro rapinatori hanno saputo sfruttare.[...]

 

Qualche ora dopo la rapina, la direttrice del Louvre, Laurence des Cars, ha inviato una nota interna ai dipendenti ricordando come i musei non siano più "santuari". Nel 2024, la prima donna a guidare il museo di Parigi in oltre 230 anni di storia aveva scritto una lettera al ministero della Cultura che doveva restare riservata: nel testo, des Cars descriveva uno stato di degrado avanzato tra infiltrazioni d'acqua, allagamenti e obsolescenza tecnica. [...]

 

2 - «COLPE ENORMI GLI ALLARMI ALLE FINESTRE ERANO INATTIVI»

Estratto dell'articolo di S. MON. per il “Corriere della Sera”

 

furto al louvre 2

«Secondo le mie informazioni, un mese fa l’allarme della finestra è stato disattivato perché scattava a sproposito», dice Didier Rykner, 63enne critico d’arte diplomato all’École du Louvre, fondatore del giornale online La tribune de l’art che si occupa di politica culturale e da anni spina nel fianco della sindaca Anne Hidalgo e della presidente del Louvre, Laurence des Cars.

 

È certo che l’allarme sia stato disattivato?

«Un mese fa, sicuramente. Me lo hanno confermato diverse fonti e ho visto un documento che lo prova».

 

Potrebbe essere stato riattivato prima di ieri?

furto al louvre 1

«Sì, in teoria. Ma evidentemente no, perché secondo la cronologia fornita dalle autorità l’allarme è suonato alle 9.37 e i banditi sono usciti alle 9.38. Questo prova che ha suonato quando ormai i ladri erano dentro e hanno rotto la vetrina dei gioielli, non quando hanno forzato la finestra del balcone per entrare».

 

Altre disfunzioni nella sicurezza?

«Certamente. Il montacarichi, per esempio. Come è possibile che un camion di quelle dimensioni sia stato portato lì dai banditi, comodamente parcheggiato in direzione opposta al senso di marcia, e manovrato una domenica mattina senza destare sospetti? Si è parlato di un cantiere ma in realtà in quel punto c’è solo una palizzata che è presente peraltro da anni, nessun lavoro in corso». [...]

 

3 - LA SCALA, I GILET GIALLI IL BLITZ IN 7 MINUTI (CON FUGA IN SCOOTER) «ERANO STRANIERI»

Estratto dell’articolo di S. Mon. per il “Corriere della Sera”

 

i gioielli rubati al louvre 1

Dopo la clamorosa rapina il museo è rimasto chiuso per tutta la giornata, ieri, «per preservare le tracce dei banditi e qualsiasi indizio utile per l’inchiesta». Ma per circa tre quarti d’ora, dalle 9 alle 9.45, i visitatori hanno fatto in tempo a entrare e alcuni hanno pure visto i banditi in azione. I malviventi — quattro, secondo il ministro dell’Interno, Laurent Nuñez — sono arrivati poco dopo le 9.

 

Uno al volante del camion con il montacarichi, l’altro seduto come passeggero, e altri due giunti probabilmente con i due scooter che serviranno poi alla fuga. Hanno parcheggiato il camion in prossimità del balcone del primo piano che dà sulla Senna. [...]

 

Lì, intorno alle 9.30, hanno usato una macchina smerigliatrice per tagliare il vetro della portafinestra. Sono entrati così nella Galleria di Apollo, dove sono custoditi i gioielli della Corona di Francia. Secondo la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, hanno minacciato i guardiani. Cinque di loro hanno comunque cercato di proteggere i visitatori e di farli uscire dalla sala. [...]

la rapina al louvre

 

Una volta entrati nella galleria, i banditi sempre con la smerigliatrice si sono dedicati a tagliare le vetrine, sotto gli occhi sbalorditi di alcuni visitatori rimasti nella sala, mentre il resto del museo veniva fatto evacuare nel panico.

 

Dopo avere preso nove gioielli di immenso valore, i banditi sono tornati sui loro passi, sono passati dalla finestra sul balcone e sono scesi grazie al montacarichi con il quale erano saliti. Hanno abbandonato la smerigliatrice vicino al camion, e sono scappati a bordo di due scooter Yamaha TMax.

i gioielli rubati al louvre 3

 

Totale dell’azione: 7 minuti. Nella fuga hanno lasciato cadere il pezzo forse più pregiato, la corona dell’imperatrice Eugenia, ritrovata più tardi, ammaccata, a qualche metro. Testimoni hanno riferito che i ladri parlavano tra loro in una lingua straniera. Secondo la procuratrice Beccuau, l’ipotesi di una «ingerenza straniera» anche se non è privilegiata [...]

furto al louvre 3furto al louvre 4rapina al louvre 3rapina al louvre 1rapina al louvre 4furto al louvre 5rapina al louvre 2i gioielli rubati al louvre 2

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")