
ACCOLTELLA, MA NON TROPPO - AD ALESSANDRIA UN 46ENNE CHE HA ACCOLTELLATO MOGLIE E FIGLIO È STATO SCARCERATO: GRAZIE A UNA PERIZIA MEDICA L'ACCUSA E' STATA DERUBRICATA DA TENTATO OMICIDIO A LESIONI PERSONALI PERCHÉ LA FORZA IMPRESSA DURANTE LE COLTELLATE ERA STATA “BLANDA E LIEVE”. IN SOSTANZA, PUR AVENDO COLPITO MOGLIE E FIGLIO ALLA SCHIENA E ALL’ADDOME, NON POTEVA UCCIDERLI - ORA L'UOMO È SOTTOPOSTO ALL'OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA E…
Estratto dell’articolo di Adelia Pantano per "la Stampa"
Una tavola ancora imbandita, i piatti lasciati a metà, le bottiglie sul tavolo. È l'immagine ferma nel tempo che i carabinieri della Scientifica si trovarono davanti entrando in un appartamento di via Aldo Moro, a Tortona (Alessandria), il pomeriggio del 2 marzo. In pochi minuti, una domenica di routine familiare si era trasformata in un teatro di urla, sangue e paura.
Cristian Mihai Amariei, pizzaiolo di 46 anni, aveva afferrato un coltello e si era scagliato contro la moglie Rodica, 51 anni, e il figlio Richard, 23. Lei colpita alla schiena, lui all'addome. A dare l'allarme era stata la figlia minore Estera, spaventata dalle grida, corsa dai vicini.
Quel giorno Amariei venne arrestato con l'accusa di tentato omicidio e maltrattamenti.
Ma sette mesi dopo lo scenario cambia: non più tentato omicidio, bensì lesioni personali volontarie e maltrattamenti. Derubricazione che ha spiazzato la parte civile.
La svolta è arrivata dalla perizia medico-legale disposta dal procuratore aggiunto Enrico Arnaldi Di Balme. Il consulente ha stabilito che, pur essendo stati colpiti punti vitali, la forza impressa dall'uomo era «blanda e lieve», e quindi troppo esigua per produrre conseguenze letali. Tradotto: si può escludere la volontà di uccidere anche se la donna era stata colpita alla schiena e il figlio all'addome.
Una conclusione che ha ridimensionato il quadro accusatorio, smontando l'ipotesi più grave.
L'uomo, scarcerato a fine maggio, è sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e viene inserito in un percorso terapeutico previsto per i reati di violenza domestica.
Nei primi interrogatori aveva parlato di un «black-out», dichiarando di non ricordare l'aggressione.
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Il 27 ottobre Amariei comparirà davanti al giudice per l'udienza preliminare con l'accusa di lesioni volontarie e maltrattamenti. Da una parte, un'accusa ridimensionata dalle perizie; dall'altra, una famiglia che prova ad andare avanti. In mezzo, la giustizia chiamata a stabilire se davvero una persona che impugna un'arma contro la moglie e il figlio si possa valutare per la forza «lieve e blanda» che imprime alle sue coltellate.