formentera

C’ERA UNA VOLTA FORMENTERA – NELL’ULTIMO ANNO L’ISOLA DELLE BALEARI, CHE ERA DIVENTATA UNA “COLONIA” DE' NOANTRI, HA PATITO LA CHIUSURA DELLE FRONTIERE - MA SE GLI ITALIANI LATITANO, NELL’ISOLA STANNO TORNANDO GLI SPAGNOLI (CHE LA EVITAVANO PERCHÉ ERA UNA DEPANDANCE TRICOLORE) - LA NOVITA'? A FORMENTERA RITORNANO I NUDISTI...

Gianluigi Nuzzi per "la Stampa"

 

43. formentera, spagna

L'Italia perde la sua ultima colonia, conquistata a fatica alla fine dello scorso millennio quando gli hippy tedeschi ammainarono il loro vessillo sulle grotte di Cap de Barbaria e sui chiringuito della playa de Mijorn, mandando in demolizione le vecchie jeep militari. Su Formentera si era innalzato sovrano il nostro tricolore, dalla piada senza strutto del «Lucky» alla discoteca «Tipic» di quel Daniele Leali ora appena uscito senza graffi dallo scandalo di «Terrazza Sentimento» del suo amico Alberto Genovese. 

 

playa de ses illetes, formentera, balearic islands, spain

Formentera, icona mistica delle Baleari, incrocio tra movida, neonichilismo e naturismo, torna sotto il potere temporale del re di Spagna. La balcanizzazione della variante Delta e il marketing della paura hanno fatto da volano ai flussi turistici di spagnoli, portoghesi, francesi e tedeschi, facendo precipitare la presenza degli italiani. Certo, i nostri connazionali rimangono ma niente a che vedere rispetto agli anni d'oro quando gli spagnoli evitavano casa loro, questa perla del Mediterraneo perché «ormai lì si parla solo italiano». 

 

formentera 10

Oggi gli spagnoli sono tornati a essere maggioranza con un rumoroso effetto del contrappasso sull'economia del divertimento che vuole gran parte dei locali in mano a imprenditori italiani (dai chioschi sulla spiaggia a gelaterie, ristoranti, discoteche), pionieri nostalgici del colonialismo del tempo che fu. Sia chiaro, sull'isola a contare i soldi veri e le proprietà di finche e appartamenti da affittare sono sempre stati gli spagnoli. 

 

bobo vieri a formentera con bellezze al bagno

Da chi possiede un parco a due ruote che conta ormai 15mila motorini e li noleggia tra Ibiza e Formentera a 30 euro al giorno con incassi da favola a chi conta cespiti anche da 200 appartamenti che affitta nell'estate dilatata da maggio a ottobre. E come a casa nostra c'è chi ostenta la ricchezza, sfrecciando in Lamborghini da faro della Mola al porto per mostrare a tutti che il denaro nemmeno si conta più ma si pesa, e chi invece ancora si presenta al caffè centrale di San Francisco, sempre con sandali impolverati e jeans strappati, quando si è forse il possidente numero uno di Formentera. 

 

federica pellegrini a formentera 2

Per Mario Losio, proprietario dell'omonimo locale a San Francisco «il crollo del turismo italiano ha fatto sparire romani, milanesi e napoletani che un tempo costituivano la maggioranza, lasciando spazio a veneti e piemontesi... e poi il nostro turista spende mentre quello spagnolo controlla tre volte il conto e quello tedesco manco lo vedi perché va in spiaggia con l'ombrellone proprio e i panini fatti a casa». «Degli italiani sono spariti i gruppi chiassosi - aggiunge Andrea, socio del Lucky, chiosco a Mjgiorn - rimangono famiglie che spendono senza problemi». 

 

formentera 12

E se si chiede la causa di tutto ciò, del tradimento degli italiani, pochi indicano il Covid in sé. I commercianti ritengono che in Italia si sia fatta molto terrore, tratteggiando una Spagna zona rosso scuro con cluster in tutte le Baleari e così convincendo i più a dirottare su mete italiche. È prevalsa Puglia, Sardegna, ancora Liguria, Calabria e Romagna. In effetti, a Formentera regole e controlli vengono adottati cercando di non turbare i turisti. 

formentera 4

 

Nei ristoranti si cena distanziati, mascherina da indossare nei locali al chiuso, discoteche rimaste ferme. Sui giornali locali on line i titoli sulla pandemia non sono (quasi) mai d'apertura. Eppure l'incidenza della positività ormai qui è al 18% e se dall'amministrazione affermano che il picco di quest' ultima ondata alle Baleari è stato raggiunto la settimana scorsa, in molti preferiscono una vacanza strutturata con vita di spiaggia, cene a casa, insomma il contrario della movida che fu. 

 

formentera 7

Difficile giudicare la propria paura e cautela, figurarsi quella degli altri ma camminare la sera per San Fernand, San Francisco ed Es Pujols fa impressione. I capannelli, lo struscio, quel ciondolare lento del dopo spiaggia sono ricordi. Alle 23 le strade si svuotano, la gente rincasa, la guardia civil verifica se nei locali al chiuso i clienti indossano la mascherina. 

 

E così, quasi per paradosso, l'isola ritrova anche la sua dimensione più profonda del secolo scorso, la sua anima naturalista, i nudisti riconquistano metri di spiagge, lo sguardo sul tramonto mozzafiato da Cap de Barbaria, la macchia mediterranea assordata dalle cicale, l'istmo delle passeggiate prima di immergersi nell'acqua che esprime un arcobaleno di colori. Però anche qui è rigorosamente vietato soffermarsi: entrare sognare uscire prego. 

formentera 5

 

In tasca, anche quelli che si portavano della marijuana per fumarsela e viaggiare a modo loro ora tengono una mascherina pronta all'uso. E i piedi tornano per terra.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”