fire emblem engage

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - LA CRUDELE STRATEGIA DI "FIRE EMBLEM ENGAGE", NUOVO EPISODIO PER NINTENDO SWITCH DELLA SERIE FANTASY DI INTELLIGENT SYSTEM. UN’AVVENTURA PIÙ LINEARE E MENO RIVOLUZIONARIA DEL PRECEDENTE MA UGUALMENTE RIUSCITA NEL PROPORRE SFIDE APPASSIONANTI PER UNA MENTE SENSIBILE ALLE EMOZIONI, EDUCANDO AD UN SENSO DI RESPONSABILITÀ PERCHÉ BASTA UN ERRORE PER… - VIDEO

Federico Ercole per Dagospia

fire emblem engage 8

Sono trascorsi più di tre decenni dall’esordio di Fire Emblem sulla prima console di Nintendo sebbene la serie si sia solo successivamente diffusa oltre il Giappone per giungere in occidente, anni di innumerevoli e quasi sempre riuscite epopee strategiche che continuano ancora a rivelarsi fonte di ludibrio tattico e ludico così come di sofferenza, persino di dolore, o almeno illusione di questi sentimenti, perché si tratta sempre di videogiochi. 

fire emblem engage 7

 

E’ ancora assai difficile abituarsi all’estinzione possibile di uno dei tuoi compagni di avventura, persone numeriche con un loro fittizio passato che sono cresciute assieme al protagonista attraverso epica e tragedia. Ma questa è una delle caratteristiche fondamentali di Fire Emblem, la morte permanente dei tuoi alleati in caso di errore, senza una pietosa resurrezione post Game Over, un pericolo che alimenta di ansia e timore ogni battaglia, muove verso il senso di colpa, anima il gioco di realismo, denuncia l’orrore definitivo della guerra anche quando fantasy e videoludica.

 

fire emblem engage 6

Negli ultimi Fire Emblem è possibile scegliere di “disattivare” la possibilità che gli eroi che lottano con noi si estinguano e chi sceglie quest’opzione è giustificabile e comprensibile, così che la tentazione di limitare la “sofferenza” nell’ultimo Fire Emblem Engage, uscito per Switch Nintendo, è stata ponderata da chi scrive. Tuttavia così facendo si smarrirebbe quella tragica irreversibilità che alimenta la grandezza della serie, quel suo pungolare la sensibilità e la responsabilità del giocatore verso i personaggi che controlla.

fire emblem engage 5

 

Seguito al gigantesco Three Houses, il migliore e più profondo episodio della serie, Fire Emblem Engage parrebbe orientarsi nella sua forma e nel suo racconto verso una direzione più tradizionale ed in verità è così solo in maniera parziale, perché non mancano idee nuove ed interessanti a confermarne la tattica validità e la potenza narrativa.

 

EROI DA PASSATO

fire emblem engage 9

Si comincia con un preludio spettacolare, dalle animazioni che stupiscono e coinvolgono subito per la loro messa in scena rigorosa e fantasiosa assieme. Vi si mostra l’annosa lotta manicheistica tra bene e male, narrazione comunque imprescindibile nel fantastico anche quando la si trascende con più o meno raffinatezza, come in Three Houses d’altronde. C’è un drago buono e uno cattivo e quest’ultimo viene sconfitto dall’eroe e i suoi alleati, soprattutto coloro che sono giunti da un altrove leggendario, spiriti di altri mondi che si rivelano essere quelli dei  Fire Emblem del passato.

 

fire emblem engage 5

Dopo secoli il protagonista Alear si risveglia confuso dal sonno nel quale era caduto dopo l’impresa. Il drago malefico si è risvegliato ed è ora di raccogliere i dodici emblemi (ognuno connesso ad uno spirito) per tornare a combattere insieme ad un nuovo manipolo di eroi che dovremo cercare di condurre sani e salvi fino alla fine del gioco, cosa assai dura che diviene quasi impossibile se deciderete di giocare nelle modalità più complesse, dove ogni errore può significare una tragedia, sebbene si possa “riavvolgere” il tempo per tentare un approccio diverso alla battaglia.

 

fire emblem engage 4

Tra uno scontro e l’altro ci sono momenti di parziale esplorazione e di attività utili al potenziamento o all’approfondimento della storia, segmenti che non hanno la qualità d’intrattenimento e la varietà di quelli “scolastici” di Three Houses ma risultano comunque affascinanti anche per la cura posta nel disegno delle ambientazioni.

 

fire emblem engage 3

Le battaglie risultano invece sempre -forse ancora di più- appassionanti proprio per la possibilità di evocare e fondersi con gli eroi del passato, variando così le proprie mosse offensive. Ci sono inoltre utili missioni secondarie per reperire nuovi alleati, salire di livello o trovare armi nuove. La colonna sonora è trascinante, funzionale al racconto e all’accelerazione dell’epica.

fire emblem engage 2

 

SCACCHIERA FANTASY

I personaggi della nostra squadra si spostano secondo le proprie facoltà motorie attraverso un campo di battaglia più o meno vasto, sempre vario nel suo disegno e segmentato in griglie formate da quadrati nello stile di una scacchiera. Ci sono eroi e nemici a piedi, a cavallo e in groppa a creature volanti. Ci si può armare di spade, asce, lance ( ognuna di queste armi è debole o in vantaggio rispetto all’altra, come da tradizione: la lancia è forte contro la spada che perde invece contro l’ascia che vince la lancia) oppure di magie e archi.

 

fire emblem engage 12

Quando si compie un’azione si assiste ad una veloce e coinvolgente animazione che infrange la visuale isometrica del campo di battaglia, facendoci sentire più vicino ai personaggi e ai loro avversari. Questi scontri possono durare anche decine di minuti, ma non si cede mai alla noia, la tensione accompagna sempre la meditazione tattica che precede ogni azione, accompagnata dal timore di avere compiuto un errore fatale. 

fire emblem engage 10

 

Fire Emblem Engage conferma il valore di una serie strategica che permane simile a se stessa malgrado mutazioni e variazioni, riuscendo ancora ad esaltare ed atterrire il giocatore con la sua “possibile” crudeltà, con il fascino dei suoi mondi favolosi in perenne crisi. Un’opera che richiede tempo e dedizione, un tempo del pensiero e del sentimento, che non risulta mai dissipato o sciupato ma gratificante per l’ingegno e per l’emozione.  

fire emblem engage 11fire emblem engage 1

 

fire emblem engage 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…