MEDIA QUOTIADIANO - UN'OMBRETTA SUI COLLI DEL GOVERNO - FINI: TREMONTI? UN MINISTRO PRO-TEMPORE - UDC DEVOLUTION - ALEMANNO SALE - VERONICA SALVA-SILVIO - LO SPUTO ALLONTANA TOTTI DAL REAL - MORATTI, COME DISFARSI DI VIERI.
da www.mediaquotidiano.it
1 - ELICOTTERO. Prima dell'incontro con Silvio Berlusconi, il primo tempo della trattativa con il leader di Alleanza nazionale era stato condotto dal sottosegretario Gianni Letta. I due hanno volato insieme in elicottero verso Gaeta (dove si teneva il 230esimo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza) e poi sono rientrati per pranzare con il Cavaliere.
2 - SONDAGGI. Sul tavolo del pranzo a palazzo Grazioli Gianfranco Fini ha depositato anche alcuni fogli di un sondaggio che dà perdente la Colli nella corsa per la provincia di Milano. Il Cavaliere, che quei sondaggi già li conosceva, ha mostrato meraviglia ma ha capito che gli conviene cavarsi d'impaccio con una mossa a sorpresa. Aprire lui stesso la crisi lunedì, come scriviamo nel nostro pezzo d'apertura.
3 - SUSSURRI. Facciamo un passo indietro. Arrivati a Gaeta, Fini e Letta hanno trovato Tremonti ad aspettarli. Hanno partecipato insieme alle cerimonie della Guardia di Finanza. Quando lo speaker ha dato la parola a Tremonti, appellandolo con il titolo di "ministro", il vicepremier ha aggiunto sussurrando: "Pro tempore".
4 - FEDERALISMO. Mentre An mette nel mirino Tremonti, l'Udc si impegna ad affossare la cosiddetta devolution tanto cara a Bossi. Il partito di Follini è pronto anche alle imboscate parlamentari per bloccare la riforma federalista preparata dai leghisti. Quanto può tenere una maggioranza messa così male?
5 - CALENDARIO. Gli alleati ribelli, An e Udc, hanno dettato a Berlusconi anche un calendario legato all'approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria. Fino lo ha detto chiaramente al premier: "Il Dpef prima viene presentato al consiglio di gabinetto (dove sono presenti i capi-delegazione dei partiti al governo), poi al consiglio dei ministri, poi il 5 luglio va all'Ecofin".
6 - PROMOSSO. Per Alleanza nazionale la trattativa con Tremonti sulla scrittura del documento di programmazione economica e finanziaria sarà seguita dal ministro Alemanno. Si tratta di un primo riconoscimento di Fini all'esponente di An che ha ricevuto più preferenze alle europee, ovviamente dopo il vicepremier.
7 - VERONICA. Il Cavaliere storicamente gode di una pessima stampa in Italia (a parte i giornali di sua proprietà), che diventa terribile se si va all'estero. E allora la possibile redenzione di Berlusconi a livello internazionale ha bisogno di tutti i mezzi possibili. Come il libro "Tendenza Veronica", nel quale Maria Latella ricorda a tutti di essere l'unica giornalista italiana che può alzare il telefono e parlare con la moglie del premier. Ieri la Frankfurter Allgemeine Zeitung, il più autorevole quotidiano tedesco, gli ha dedicato una marchetta di mezza pagina (addirittura più del Corriere della Sera), con fotona grande della signora Lario e il titolo "Siamo diversi come il giorno e la notte". Alla fine il corrispondente italiano del giornale, Tobias Piller, si chiede ironicamente se il destino dell'opposizione italiana sia quello di riunirsi sotto la leadership di Veronica. Ma la campagna mediatica per l'estero del Cavaliere passa anche da qui.
8 - TOTTI. Dopo lo sputo a Poulsen, freddissimo il mercato attorno al Pupone. Molto probabile, a questo punto, la sua permanenza alla Roma. Piangono Sensi e Baldini, che ai settanta milioni di euro del Real Madrid ormai ci avevano fatto la bocca.
9 - VIERI. Moratti ora ha un problema: disfarsi di Bobo Vieri. Il pubblico non lo sopporta e la prestazione a dir poco fiacca all'Europeo non fa altro che far crollare la considerazione presso i tifosi. A favore di Vieri c'è il rapporto con Mancini: ci ha giocato insieme e in qualche modo si stimano. Ma gli otto milioni di euro di ingaggio annuo sono valutati come un regalo sconsiderato per un giocatore invecchiato e appesantito.
Dagospia 24 Giugno 2004
1 - ELICOTTERO. Prima dell'incontro con Silvio Berlusconi, il primo tempo della trattativa con il leader di Alleanza nazionale era stato condotto dal sottosegretario Gianni Letta. I due hanno volato insieme in elicottero verso Gaeta (dove si teneva il 230esimo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza) e poi sono rientrati per pranzare con il Cavaliere.
2 - SONDAGGI. Sul tavolo del pranzo a palazzo Grazioli Gianfranco Fini ha depositato anche alcuni fogli di un sondaggio che dà perdente la Colli nella corsa per la provincia di Milano. Il Cavaliere, che quei sondaggi già li conosceva, ha mostrato meraviglia ma ha capito che gli conviene cavarsi d'impaccio con una mossa a sorpresa. Aprire lui stesso la crisi lunedì, come scriviamo nel nostro pezzo d'apertura.
3 - SUSSURRI. Facciamo un passo indietro. Arrivati a Gaeta, Fini e Letta hanno trovato Tremonti ad aspettarli. Hanno partecipato insieme alle cerimonie della Guardia di Finanza. Quando lo speaker ha dato la parola a Tremonti, appellandolo con il titolo di "ministro", il vicepremier ha aggiunto sussurrando: "Pro tempore".
4 - FEDERALISMO. Mentre An mette nel mirino Tremonti, l'Udc si impegna ad affossare la cosiddetta devolution tanto cara a Bossi. Il partito di Follini è pronto anche alle imboscate parlamentari per bloccare la riforma federalista preparata dai leghisti. Quanto può tenere una maggioranza messa così male?
5 - CALENDARIO. Gli alleati ribelli, An e Udc, hanno dettato a Berlusconi anche un calendario legato all'approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria. Fino lo ha detto chiaramente al premier: "Il Dpef prima viene presentato al consiglio di gabinetto (dove sono presenti i capi-delegazione dei partiti al governo), poi al consiglio dei ministri, poi il 5 luglio va all'Ecofin".
6 - PROMOSSO. Per Alleanza nazionale la trattativa con Tremonti sulla scrittura del documento di programmazione economica e finanziaria sarà seguita dal ministro Alemanno. Si tratta di un primo riconoscimento di Fini all'esponente di An che ha ricevuto più preferenze alle europee, ovviamente dopo il vicepremier.
7 - VERONICA. Il Cavaliere storicamente gode di una pessima stampa in Italia (a parte i giornali di sua proprietà), che diventa terribile se si va all'estero. E allora la possibile redenzione di Berlusconi a livello internazionale ha bisogno di tutti i mezzi possibili. Come il libro "Tendenza Veronica", nel quale Maria Latella ricorda a tutti di essere l'unica giornalista italiana che può alzare il telefono e parlare con la moglie del premier. Ieri la Frankfurter Allgemeine Zeitung, il più autorevole quotidiano tedesco, gli ha dedicato una marchetta di mezza pagina (addirittura più del Corriere della Sera), con fotona grande della signora Lario e il titolo "Siamo diversi come il giorno e la notte". Alla fine il corrispondente italiano del giornale, Tobias Piller, si chiede ironicamente se il destino dell'opposizione italiana sia quello di riunirsi sotto la leadership di Veronica. Ma la campagna mediatica per l'estero del Cavaliere passa anche da qui.
8 - TOTTI. Dopo lo sputo a Poulsen, freddissimo il mercato attorno al Pupone. Molto probabile, a questo punto, la sua permanenza alla Roma. Piangono Sensi e Baldini, che ai settanta milioni di euro del Real Madrid ormai ci avevano fatto la bocca.
9 - VIERI. Moratti ora ha un problema: disfarsi di Bobo Vieri. Il pubblico non lo sopporta e la prestazione a dir poco fiacca all'Europeo non fa altro che far crollare la considerazione presso i tifosi. A favore di Vieri c'è il rapporto con Mancini: ci ha giocato insieme e in qualche modo si stimano. Ma gli otto milioni di euro di ingaggio annuo sono valutati come un regalo sconsiderato per un giocatore invecchiato e appesantito.
Dagospia 24 Giugno 2004