OGNI ROVESCIO HA LA SUA MEDAGLIA E I MISSINI DIVENNERO TIPINI FINI
AN, DIECI ANNI DOPO: DIMENTICA L'ARCHETIPO PER PERDERSI NELLO STEREOTIPO
PARTY BERLUSCONIENNE, PELLICCE E PEPPINO DI CAPRI, DANIELA FINI FA LA RIFFA
AN, DIECI ANNI DOPO: DIMENTICA L'ARCHETIPO PER PERDERSI NELLO STEREOTIPO
PARTY BERLUSCONIENNE, PELLICCE E PEPPINO DI CAPRI, DANIELA FINI FA LA RIFFA
Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo
EIA, EIA, TRALALA'
Barbara Jerkov per La Repubblica
Dopo la celebrazione delle idee, quelle per cui come recita lo slogan del decennale «prima eravamo in pochi oggi siamo maggioranza», a sera la nuova destra di governo festeggia a tavola. Cena di gala per 1.100 invitati all´hotel Sheraton, guest star Silvio Berlusconi. «Non potevo non esserci», saluta il premier facendo galante il baciamano alle signore. Arriva direttamente da Milano, il pomeriggio lo ha passato alla Fondazione Craxi, la sera la dedica ai post missini, equanime com´è giusto con tutti i suoi alleati.
Al tavolo d´onore lo attendono Fini con la moglie Daniela (abitino nero, generosamente scollato davanti e dietro), Peppino Di Capri, il comico Pino Insegno, la cantante Rita Forte, il senatore Consolo, organizzatore della serata, insieme alla moglie Natasha Romanoff, erede autentica dell´ultimo zar di tutte le Russie. Bella compagnia, variegata, dame eleganti e ingioiellate.
Il Cavaliere brinda ad uso dei fotografi con i padroni di casa, anche se i bicchieri sono vuoti. Appare disteso: dovrebbe essere improbabile, in queste condizioni, dover parlare di politica. Ma i "nodi" delle candidature incombono, e Berlusconi tra una portata e l´altra ha un breve colloquio con Italo Bocchino, possibile candidato in Campania.
I triumviri di An siedono invece a tre tavoli diversi: La Russa è l´anfitrione di quello alla destra di Fini, Matteoli alla sinistra, Alemanno un po´ più in là. Per il resto, parlamentari e sottosegretari, ministri, quadri di partito e rispettive signore. Molti visoni sulle spalle, ignorando il guardaroba. Ovunque decorazioni bianche rosse e verdi, tricolore i centritavola, tricolore i palloncini che fanno molto convention Usa. Pure il menù è di quelli delle grandi occasioni. Dal esce spada e salmone marinati alla torta del decennale.
Si comincia con l´Inno di Mameli, tutti in piedi. Fra una portata e l´altra è tutta una processione per omaggiare Berlusconi, ma le guardie del corpo rendono difficile avvicinarsi per chiunque. Donna Assunta Almirante, invece, si concede volentieri. Lei, l´imperatrice madre, non nega né un caro né un carissima a nessuno, porge la mano con le unghie laccate di rosso, sorride.
E mentre gli ospiti si dedicano alle pietanze, va in scena una riffa condotta da Daniela Fini (primo premio, un tv color). Poi la colonna sonora: Peppino Di Capri, Rita Forte, ma anche "I Nuovi Angeli" e il nuovo gruppo di Mogol, ultimamente molto legato al ministro Gasparri, "Libera musica da concerto". Gli anni Settanta vanno per la maggiore. E tutti gli artisti, tiene a precisare Consolo al microfono, sono qui «amichevolmente». La Russa a un certo punto invita Berlusconi a cantare. Il premier dribbla con una battuta: «Se canto io, poi direbbero: Berlusconi in pista, l´Italia alla sinistra. No grazie...». E dice no anche Fini, invitato a ballare un twist.
Per il brindisi finale, Consolo ha fatto preparare una torta speciale. La torta del decennale. Una mimosa, in realtà, ma tricolore. La regia prevede che La Russa, Alemanno e Matteoli vengano coinvolti nel taglio del dolce. Brindisi, discorsi, applausi.
CANTA CHE TI PASSA
Alessandra Longo per la Repubblica
Che cosa siete disposti a fare pur di gratificare il vostro Capo? Dentro Alleanza Nazionale i livelli di venerazione nei confronti di Gianfranco Fini sono cresciuti di pari passo alla sua carriera politica. Dicono che, l'altra sera, alla festa di An per il decennale, Silvio Berlusconi sia rimasto impressionato dalla cieca abnegazione che ha spinto un uomo mite e sconosciuto ad affrontare un pubblico di mille persone per compiacere il presidente Fini. Fulvio Milone, professione «dirigente di banca», si è esibito al microfono cantando la canzone preferita del leader, «My Way» di Frank Sinatra.
Un pezzo difficile che nemmeno il simpatizzante Peppino Di Capri, star della sala, ha voluto eseguire. Il bravo Milone, introdotto da Ignazio La Russa, si è buttato con zelo. Una performance sicuramente provata e riprovata tra le mura domestiche, davanti allo specchio. Parole, quelle di «My Way», che sembrano fatte apposta per piacere al leader di An, reduce da svolte storiche. Sentite: «Rimorsi? Ne ho avuti pochi. E comunque talmente pochi che non vale nemmeno la pena di menzionarli». My way, appunto. Applausi alla fine. Per il bancario Milone un momento di gloria.
Dagospia 01 Febbraio 2005