RONALDO FUORI CAMPO - IL REAL METTE IN VENDITA IL FENOMENO CICCIONE - PER AVERE "GORDO FLASH" BASTA SCUCIRE APPENA 24 MILIONI (MORATTI LO VENDETTE PER 55) MA, A PARTE I DIETOLOGI, NON LO VUOLE NESSUNO.
Da Affari Italiani (www.affaritaliani.it)
Ventiquattro milioni per dirsi addio. Il Real ha messo in vendita Ronaldo. Non a livello ufficiale, certo. Don Florentino (Perez) non ha messo i manifesti sulle strade di Madrid con la foto di Ronie e la scritta 'saldi'. Però il dado è tratto. Se un magnate di buona volontà dovesse presentarsi alla corte delle merengues con 24 mln in contanti, avrebbe il via libera per portarsi a casa il Fenomeno.
Che poi quello fissato da Perez sia un prezzo di favore, è discorso molto opinabile. Due estati fa il club blanco rapì il centravanti sudamericano lasciando sul tavolo di Moratti 55 milioni (pagabili in tre comode rate, sulle quali ci sono state discussioni e vertenze tra le due società, ndr). Ma si sa come vanno le cose nella vita e nel calcio: ieri la gloria, oggi il declino. Ronaldo non è più il re del pallone come un tempo. Le stagioni madrilene le ha vissute tra alti e bassi.
E senza vincer nulla di importante. Il fatto che la tifoseria lo abbia soprannonimato Gordo - Ciccione - (o Flash Gordo in modo ironico) è il sintomo di estremo disagio tra le parti. Giusto un paio di settimane fa ci fu uno screzio fra il giocatore e alcuni tifosi al termine dell'ennesimo match deludente di Ronie. Che ora è scappato in Brasile. Nessuna fuga non autorizzata, nessun Carnevale da vivere giorno e notte, stavolta. E' stato chiamato in nazionale e l'aria della Seleçao gli fa certamente un gran bene. Almeno al morale. Il centravanti ha chiamato con sè anche la fidanzata Daniela Cicarelli nel viaggio che lo ha portato oltreoceano. Con lei si rinchiude nei momenti difficili. In attesa di un matrimonio che si farà.
"I problemi finiranno quando la palla comincerà ad andare in rete", ha dichiarato in queste ore dal ritiro della Seleçao. Già, però questo digiuno non è un dettaglio proprio insignificante. Soprattutto per un centravanti che ha fatto della puntualità in zona gol un fiore all'occhiello in carriera. Misero il bilancio attuale: una rete nelle ultime dodici partite (al Mestalla contro il Valencia, ndr) ufficiali. E non regala una gioia al pubblico del Bernabeu dal 16 gennaio, quando riuscì a battere il portiere del Real Saragozza. Per non parlare della Champions con i galacticos eliminati dalla Juventus e Ronaldo capace di produrre giusto uno spunto degno di nota (scatto bruciante e tirop deviato sul palo da Buffon) in centottanta minuti. Addio sogni di gloria...
Ora il Fenomeno è in attesa di capire il futuro. Già, perchè 24 milioni non sono bruscolini. Moratti ha mantenuto ottimi rapporti con Ronie, ma il clan interista non sembra gradire un suo ritorno. Altro che figliol prodigo: solo il patron vuole ancora bene al Fenomeno dalle parti di Via Durini. Nessuno ha dimenticato la fuga tra i fans nerazzurri. E ancor meno sono piaciute le dichiarazioni dei mesi passati, su un suo desiderio di far coppia a Madrid con Adriano. Discorso simile a Barcellona: la tifoseria si è dichiarata contraria al suo arrivo. Ed è tutta da verificare la volontà di un patron come Abramovich ad aggiudicarsi il giocatore.
Il sogno (proibito) dei grandi club oggi si chiama Fernando Torres. Sul Nino sì che Inter, Barça, Milan (che già con Gilardino si è fatto un regalo di lusso, ndr) e Chelsea si ingolosirebbero. E se andate a chiedere a Mourinho (mister del Chelsea) chi lo fa davvero impazzire, lui risponderà senza esitazione: "Sheva e Kakà".
Senza poi dimenticare i tanti giovani emergenti nel ruolo. Non è un segreto che grandi club italiani stiano seguendo il nigeriano Stephen Makinwa o l'erede di Bojinov a Lecce: il talentuoso montenegrino Mirko Vucinic. Per non parlare del genoano Diego Milito - che Preziosi giura di voler tenere con sé in vista della serie A (magari acquistando per la difesa il fratello dell'attaccante, Gabriel, che oggi gioca nella Liga). Strana la vita: lontani i giorni in cui il mondo era ai piedi di Ronaldo...
Dagospia 31 Marzo 2005
Ventiquattro milioni per dirsi addio. Il Real ha messo in vendita Ronaldo. Non a livello ufficiale, certo. Don Florentino (Perez) non ha messo i manifesti sulle strade di Madrid con la foto di Ronie e la scritta 'saldi'. Però il dado è tratto. Se un magnate di buona volontà dovesse presentarsi alla corte delle merengues con 24 mln in contanti, avrebbe il via libera per portarsi a casa il Fenomeno.
Che poi quello fissato da Perez sia un prezzo di favore, è discorso molto opinabile. Due estati fa il club blanco rapì il centravanti sudamericano lasciando sul tavolo di Moratti 55 milioni (pagabili in tre comode rate, sulle quali ci sono state discussioni e vertenze tra le due società, ndr). Ma si sa come vanno le cose nella vita e nel calcio: ieri la gloria, oggi il declino. Ronaldo non è più il re del pallone come un tempo. Le stagioni madrilene le ha vissute tra alti e bassi.
E senza vincer nulla di importante. Il fatto che la tifoseria lo abbia soprannonimato Gordo - Ciccione - (o Flash Gordo in modo ironico) è il sintomo di estremo disagio tra le parti. Giusto un paio di settimane fa ci fu uno screzio fra il giocatore e alcuni tifosi al termine dell'ennesimo match deludente di Ronie. Che ora è scappato in Brasile. Nessuna fuga non autorizzata, nessun Carnevale da vivere giorno e notte, stavolta. E' stato chiamato in nazionale e l'aria della Seleçao gli fa certamente un gran bene. Almeno al morale. Il centravanti ha chiamato con sè anche la fidanzata Daniela Cicarelli nel viaggio che lo ha portato oltreoceano. Con lei si rinchiude nei momenti difficili. In attesa di un matrimonio che si farà.
"I problemi finiranno quando la palla comincerà ad andare in rete", ha dichiarato in queste ore dal ritiro della Seleçao. Già, però questo digiuno non è un dettaglio proprio insignificante. Soprattutto per un centravanti che ha fatto della puntualità in zona gol un fiore all'occhiello in carriera. Misero il bilancio attuale: una rete nelle ultime dodici partite (al Mestalla contro il Valencia, ndr) ufficiali. E non regala una gioia al pubblico del Bernabeu dal 16 gennaio, quando riuscì a battere il portiere del Real Saragozza. Per non parlare della Champions con i galacticos eliminati dalla Juventus e Ronaldo capace di produrre giusto uno spunto degno di nota (scatto bruciante e tirop deviato sul palo da Buffon) in centottanta minuti. Addio sogni di gloria...
Ora il Fenomeno è in attesa di capire il futuro. Già, perchè 24 milioni non sono bruscolini. Moratti ha mantenuto ottimi rapporti con Ronie, ma il clan interista non sembra gradire un suo ritorno. Altro che figliol prodigo: solo il patron vuole ancora bene al Fenomeno dalle parti di Via Durini. Nessuno ha dimenticato la fuga tra i fans nerazzurri. E ancor meno sono piaciute le dichiarazioni dei mesi passati, su un suo desiderio di far coppia a Madrid con Adriano. Discorso simile a Barcellona: la tifoseria si è dichiarata contraria al suo arrivo. Ed è tutta da verificare la volontà di un patron come Abramovich ad aggiudicarsi il giocatore.
Il sogno (proibito) dei grandi club oggi si chiama Fernando Torres. Sul Nino sì che Inter, Barça, Milan (che già con Gilardino si è fatto un regalo di lusso, ndr) e Chelsea si ingolosirebbero. E se andate a chiedere a Mourinho (mister del Chelsea) chi lo fa davvero impazzire, lui risponderà senza esitazione: "Sheva e Kakà".
Senza poi dimenticare i tanti giovani emergenti nel ruolo. Non è un segreto che grandi club italiani stiano seguendo il nigeriano Stephen Makinwa o l'erede di Bojinov a Lecce: il talentuoso montenegrino Mirko Vucinic. Per non parlare del genoano Diego Milito - che Preziosi giura di voler tenere con sé in vista della serie A (magari acquistando per la difesa il fratello dell'attaccante, Gabriel, che oggi gioca nella Liga). Strana la vita: lontani i giorni in cui il mondo era ai piedi di Ronaldo...
Dagospia 31 Marzo 2005