SENSI FA PACE CON TUTTI, ANCHE CON SE STESSO - DELOGU ALLA FIGC

Articolo di GIOACCHINO ROSSINI per Il Messaggero
DUE ore insieme, come buoni amici, come se niente fosse successo. Franco Sensi e Antonio Giraudo, come a dire la Roma e la Juve, il gatto e il topo, il bianco e il nero.

"Ti rispondo per le rime" ha detto Sensi a Giraudo che l'aveva stuzzicato in un'intervista esclusiva a Tuttosport. Costretto per l'occasione a non fare un titolone di mercato fantasia, come suggerisce la premiata formula Jacobelli. Ma di tutto questo leggerete a parte: sappiate però che Franco Sensi ha scelto la via della pace, con la P maiuscola. Domenica sera ha riallacciato i rapporti con Giorgio Tosatti, che lo ha ospitato alla Domenica Sportiva; qualche giorno fa aveva ricucito il rapporto con Candido Cannavò con una telefonata che andrebbe segnalata al duo Teocoli-Crozza; ieri ha stretto vigorosamente la mano a Giraudo davanti allo sguardo divertito di Franco Carraro.

Il rendez vous, con tanto di pasticcini e aranciata, si è consumato alla federcalcio dove i due grandi finti nemici si sono messi d'accordo sulle strategie che porteranno un nuovo presidente in via Allegri. Identikit stabilito: una persona per bene, dotata di discreta intelligenza, un po' vanitoso ma non troppo. Insomma un altro Nizzola, visto che l'originale non è più presentabile. Non Zoff, che proprio Giraudo ha bocciato impietosamente nell'intervista a Tuttosport, e nemmeno Gazzoni Frascara, che era andato vicino alla nomination ma è già uscito di scena per la ferma opposizione di Campana.

E allora? Nonostante Petrucci abbia promesso un presidente entro l'anno, se ne parlerà nel 2002. Perché prima bisogna approvare il nuovo statuto e per far questo la prima data utile, calendario alla mano, è quella del 28 dicembre. Da oggi fino a quella data, bisognerà convincere le parti che la bozza preparata dal professor Delise è quella giusta. Sensi e Giraudo sono convinti di sì, anche perché la Lega si attribuisce contrattualmente un fortissimo potere esecutivo, anche sugli arbitri, ma chissà gli altri, specialmente Vicini e Campana.

La vera notizia, però, è un'altra: per la prima volta è stata trovata quella che i politici definiscono "convergenza" sul nome del prossimo presidente federale. Passa in prima posizione, a sorpresa, Mariano Delogu, consigliere della lega dilettanti, ex presidente del Cagliari nonché ex sindaco del capoluogo sardo, da sempre nel mondo del calcio, da sempre amico di tutti, in linea con l'attuale Governo: è infatti senatore indipendente nelle liste del Polo. Il nome doveva restare segreto, così come quello del candidato alla vicepresidenza Innocenzo Mazzini, che ha il problema della barba. Ma pochi minuti dopo la fine della riunione in via Allegri, uno degli intervenuti ha fatto la soffiata. Indovinereste mai chi? Si attendono segnali dall'opposizione.

Dagospia.com 4 Ottobre 2001