MEDIOBANCA, CERCASI COSSIGA DISPERATAMENTE
I TORMENTI DI AGNELLI, MARANGHI E CESARE GERONZI
ORIANA? NO, THANK YOU. NESSUNO SI FILA LA SUA "RABBIA"
I TORMENTI DI AGNELLI, MARANGHI E CESARE GERONZI
ORIANA? NO, THANK YOU. NESSUNO SI FILA LA SUA "RABBIA"
Lunedì 15 ottobre (S.Teresa d'Avila).
Riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa di Gianni Agnelli, ad Arcore Antonino Ligresti ha chiesto al Cavaliere come salvare la Sai dagli artigli del Toro (assicurativo). A insaputa di Franco Cingano, a piazzetta Cuccia Vincenzino Maranghi si è informato con Gaetano Marchetti e Bernardino Libonati sulla possibilità di autonominarsi presidente di Mediobanca e conservare lo stipendio. A insaputa di Umberto Agnelli, a Torino Cesare Romiti ha proposta una tregua all'Avvocato sull'Hdp guidata dal figliolo Maurizio. A insaputa di Ezio Mauro, a Garavicchio il principe-editore Carlo Caracciolo è diventato il numero uno delle cliniche private romane.
Martedì 16 ottobre (S.Edvige).
Nuove riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa dei lettori di libri e dei frequentatori delle università, a Bari l'allievo prediletto di Mieli Prof. Cutolo, Pierluigi Battista, ha scritto un nuovo saggio storico-politico. A insaputa di Antonio D'Amato, in via dell'Astronomia il dinamico Stefano Parisi si è candidato a direttore generale della Rai. A insaputa di Stellazza Pende, a piazzetta Bossi Francesco Micheli rimpiange ancora il giorno in cui si è fatto intervistare in cima agli alberi del suo "Shenandoah" dall'ex signora Tardelli. A insaputa degli amanti del green, a Linate il presidente della Sea, Giorgio Fossa, si è dimesso da presidente della Federazione italiana golf. A insaputa dei giornalisti dell'Economist, a Crema l'americanista Beppe Severgnini continua a spacciarsi per collaboratore del magazine inglese.
Mercoledì 17 ottobre (S.Ignazio).
Ancora riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa di Ferruccio De Bortoli, nella cittadina Gand (Fiandre) l'Italia di Silvio Berlusconi subisce una pesante sconfitta (diplomatica): l'esclusione dal triangolare politico-militare Francia-Inghilterra-Germania. A insaputa di Renato Ruggiero, nelle stesse ore a Roma il presidente del Consiglio annuncia che sarà in campo nel match del secolo, America contro il Resto del Mondo, organizzato da Giuliano Ferrara e il guerriero del "Grande Fratello", Pietro Taricone. A insaputa di George W.Bush, a Segrate Carlito Rossella si è dimesso dal "Circolo di Berlino per protesta contro il socio (inaffidabile e moroso) Paolino Mieli.
Giovedì 18 ottobre (S.Luca).
Ultime riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa di Marcello Pera e di Gaetano Mele (Rcs), al "Corriere della Sera" di via Tomacelli Ludina Barzini, l'Anna La Rosa di Palazzo Madama, conserva un piccolo ufficio per diramare inviti senatoriali (e interviste) al suo direttore. A insaputa di Francesco Cossiga, a palazzo Chigi sta per essere bocciata la candidatura del gen. Jean a presidente di Finmeccanica. A insaputa di Gianni Riotta, sul Foglio Mattia Feltri ha scoperto che Augusto Minzolini della Stampa non ha mai lasciato (con la testa) la buvette di Montecitorio.
Venerdì 19 ottobre (S.Isaac Jogues).
E' stato Bruno Tassan Din, ai tempi amministratore della Rizzoli, ad introdurmi al mensile "Prima comunicazione" diretto dallo spregiudicato Umberto Brunetta e dalla enigmatica Alessandra Ravetta. Sul numero appena arrivato in edicola scorro un'intervista ad un ex dipendente del "Corriere della Sera", il discusso Alberto Donati che in viale Rizzoli continua a fare il bello e il cattivo tempo. Sarà infatti il manager (dimesso) dall'Rcs a mandare in edicola "City" per conto del "Corriere della Sera". Davvero strano. Anche se a dirigere l'ultimo "free press" forse non sarà Lanfranco Vaccari.
Ps. Perché Pit Bull non ringhia più dalla pagine di "Prima" invece di scodinzolare festoso come un cocker tra le gambe di Paolo Mieli, Giuliano Ferrara, Carlo Rossella, Giulio Anselmi, Marcello Sorgi, Gianni Riotta, l'editore del Tempo Domenico Bonifaci e Luca di Montezemolo? Nelle quattro paginate di slurp-slurp, l'unico grrr! é dedicato al polpaccio di Paolo Graldi: "Per la prima volta da molti anni, il quotidiano di via del Tritone è andato, sulla piazza romana, sotto le centomila copie di vendita".
Sabato 20 ottobre (S.Irene).
Una notiziola apparsa oggi a pagina 29 del "Corriere della Sera" attira la mia curiosità. Titolo: "Mediobanca, più vicina la conferma di Cingano". Dunque, la questione della presidenza, almeno a dare ascolto alla "velina" fatta diffondere ad arte da Cipresso Maranghi, sarebbe stata risolta. Ma una vocina mi avverte che i giochi restano ancora tutti aperti. Nel porto di Barcellona, capitale della Catalogna, qualcuno ha visto Vito Gamberale e Giancarlo Elia Valori pescare un messaggio (in bottiglia) indirizzato al mio amicuzzo Franceschiello Cossiga. Che a suo tempo, respinse sdegnato e offeso per i modi, l'offerta di andarsi a sedere in piazzetta Cuccia. Mittente della missiva? Il nome è noto. L'indirizzo, invece, è quello sconosciuto di un convento di clausura.
Domenica 21 ottobre (S.Orsola).
Sdraiato sull'amaca della vita mi dondolo chiedendomi perché "Le Monde" abbia scelto di pubblicare l'articolo di Antonio Tabucchi, "grande firma" del Corriere della Sera, contro Carlo Azeglio Ciampi per la sua esternazione su Salò e rifiutato, invece, di pubblicare l'invettiva di Oriana Fallaci dopo l'attentato alle Twin Towers di New York. Eppure gli agenti editoriali della Rizzoli avevano fatto, inutilmente, il giro del mondo per vendere l'intervista-evento dell'Oriana l'Americana apparsa sul "Corriere della Sera". Con buona pace di Ferruccio de Bortoli e il godimento sadico di Paolino Mieli.
(a cura di Tina.A.Commotrix)
Dagospia.com 22 Ottobre 2001
Riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa di Gianni Agnelli, ad Arcore Antonino Ligresti ha chiesto al Cavaliere come salvare la Sai dagli artigli del Toro (assicurativo). A insaputa di Franco Cingano, a piazzetta Cuccia Vincenzino Maranghi si è informato con Gaetano Marchetti e Bernardino Libonati sulla possibilità di autonominarsi presidente di Mediobanca e conservare lo stipendio. A insaputa di Umberto Agnelli, a Torino Cesare Romiti ha proposta una tregua all'Avvocato sull'Hdp guidata dal figliolo Maurizio. A insaputa di Ezio Mauro, a Garavicchio il principe-editore Carlo Caracciolo è diventato il numero uno delle cliniche private romane.
Martedì 16 ottobre (S.Edvige).
Nuove riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa dei lettori di libri e dei frequentatori delle università, a Bari l'allievo prediletto di Mieli Prof. Cutolo, Pierluigi Battista, ha scritto un nuovo saggio storico-politico. A insaputa di Antonio D'Amato, in via dell'Astronomia il dinamico Stefano Parisi si è candidato a direttore generale della Rai. A insaputa di Stellazza Pende, a piazzetta Bossi Francesco Micheli rimpiange ancora il giorno in cui si è fatto intervistare in cima agli alberi del suo "Shenandoah" dall'ex signora Tardelli. A insaputa degli amanti del green, a Linate il presidente della Sea, Giorgio Fossa, si è dimesso da presidente della Federazione italiana golf. A insaputa dei giornalisti dell'Economist, a Crema l'americanista Beppe Severgnini continua a spacciarsi per collaboratore del magazine inglese.
Mercoledì 17 ottobre (S.Ignazio).
Ancora riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa di Ferruccio De Bortoli, nella cittadina Gand (Fiandre) l'Italia di Silvio Berlusconi subisce una pesante sconfitta (diplomatica): l'esclusione dal triangolare politico-militare Francia-Inghilterra-Germania. A insaputa di Renato Ruggiero, nelle stesse ore a Roma il presidente del Consiglio annuncia che sarà in campo nel match del secolo, America contro il Resto del Mondo, organizzato da Giuliano Ferrara e il guerriero del "Grande Fratello", Pietro Taricone. A insaputa di George W.Bush, a Segrate Carlito Rossella si è dimesso dal "Circolo di Berlino per protesta contro il socio (inaffidabile e moroso) Paolino Mieli.
Giovedì 18 ottobre (S.Luca).
Ultime riflessioni (tristi e amare) sul Bel Paese dopo la caduta delle Twin Towers. A insaputa di Marcello Pera e di Gaetano Mele (Rcs), al "Corriere della Sera" di via Tomacelli Ludina Barzini, l'Anna La Rosa di Palazzo Madama, conserva un piccolo ufficio per diramare inviti senatoriali (e interviste) al suo direttore. A insaputa di Francesco Cossiga, a palazzo Chigi sta per essere bocciata la candidatura del gen. Jean a presidente di Finmeccanica. A insaputa di Gianni Riotta, sul Foglio Mattia Feltri ha scoperto che Augusto Minzolini della Stampa non ha mai lasciato (con la testa) la buvette di Montecitorio.
Venerdì 19 ottobre (S.Isaac Jogues).
E' stato Bruno Tassan Din, ai tempi amministratore della Rizzoli, ad introdurmi al mensile "Prima comunicazione" diretto dallo spregiudicato Umberto Brunetta e dalla enigmatica Alessandra Ravetta. Sul numero appena arrivato in edicola scorro un'intervista ad un ex dipendente del "Corriere della Sera", il discusso Alberto Donati che in viale Rizzoli continua a fare il bello e il cattivo tempo. Sarà infatti il manager (dimesso) dall'Rcs a mandare in edicola "City" per conto del "Corriere della Sera". Davvero strano. Anche se a dirigere l'ultimo "free press" forse non sarà Lanfranco Vaccari.
Ps. Perché Pit Bull non ringhia più dalla pagine di "Prima" invece di scodinzolare festoso come un cocker tra le gambe di Paolo Mieli, Giuliano Ferrara, Carlo Rossella, Giulio Anselmi, Marcello Sorgi, Gianni Riotta, l'editore del Tempo Domenico Bonifaci e Luca di Montezemolo? Nelle quattro paginate di slurp-slurp, l'unico grrr! é dedicato al polpaccio di Paolo Graldi: "Per la prima volta da molti anni, il quotidiano di via del Tritone è andato, sulla piazza romana, sotto le centomila copie di vendita".
Sabato 20 ottobre (S.Irene).
Una notiziola apparsa oggi a pagina 29 del "Corriere della Sera" attira la mia curiosità. Titolo: "Mediobanca, più vicina la conferma di Cingano". Dunque, la questione della presidenza, almeno a dare ascolto alla "velina" fatta diffondere ad arte da Cipresso Maranghi, sarebbe stata risolta. Ma una vocina mi avverte che i giochi restano ancora tutti aperti. Nel porto di Barcellona, capitale della Catalogna, qualcuno ha visto Vito Gamberale e Giancarlo Elia Valori pescare un messaggio (in bottiglia) indirizzato al mio amicuzzo Franceschiello Cossiga. Che a suo tempo, respinse sdegnato e offeso per i modi, l'offerta di andarsi a sedere in piazzetta Cuccia. Mittente della missiva? Il nome è noto. L'indirizzo, invece, è quello sconosciuto di un convento di clausura.
Domenica 21 ottobre (S.Orsola).
Sdraiato sull'amaca della vita mi dondolo chiedendomi perché "Le Monde" abbia scelto di pubblicare l'articolo di Antonio Tabucchi, "grande firma" del Corriere della Sera, contro Carlo Azeglio Ciampi per la sua esternazione su Salò e rifiutato, invece, di pubblicare l'invettiva di Oriana Fallaci dopo l'attentato alle Twin Towers di New York. Eppure gli agenti editoriali della Rizzoli avevano fatto, inutilmente, il giro del mondo per vendere l'intervista-evento dell'Oriana l'Americana apparsa sul "Corriere della Sera". Con buona pace di Ferruccio de Bortoli e il godimento sadico di Paolino Mieli.
(a cura di Tina.A.Commotrix)
Dagospia.com 22 Ottobre 2001