ESPRESSO RISERVATO - LITI MINISTERIALI TRA TERESA ARMOSINO E LA SPOSA FOLLINI - PER CHI SUONA LA CAMPANIA: 9.986 DIPENDENTI - CALCIO NEL PALLONE ELETTORALE DI SILVIO - NOZZE CONTE - GIULIETTI D'ASSISI.
Da L'Espresso - a cura di Primo Di Nicola
1 - La vispa Teresa
Teresa Armosino ed Elisabetta Spitz, consorte del segretario dell'Udc Marco Follini, non si sono mai sopportate: l'una sottosegretario al ministero dell'Economia, l'altra direttore dell'Agenzia del Demanio, non hanno mai perduto occasioni per rinfacciarsi scelte strategiche e decisioni operative in tema di demanio, patrimonio dello Stato, spiagge, caserme. Vicenda di difficile soluzione visto che proprio alla Armosino è stata affidata dal ministro Domenico Siniscalco la delega sul settore. Uno spiraglio sembrava essersi aperto quando, con il varo del secondo governo Berlusconi, all'Economia è sbarcato come sottosegretario Michele Vietti, proveniente dall'Udc di suo marito. La Spitz ha usato tutta la sua capacità di influenza per far trasferire la delega dalla Armosino al nuovo arrivato, sicuramente più affidabile e in linea con le sue idee. La battaglia è durata più di un mese, ma alla fine la Spitz ha dovuto rinunciare al progetto per le resistenze del sottosegretario. Il ministro Siniscalco ha deciso: il Demanio resta di competenza dell'Armosino. Così, la lite continua. M. G. P.
2 - Campania carissima
Sono tanti, tantissimi: quasi 10 mila dipendenti (9.896) ammassati in un solo palazzo, quello della Regione Campania guidata dal governatore Antonio Bassolino. La Corte dei conti li ha fotografati e schedati nel suo ultimo dossier sull'andamento della finanza pubblica, scoprendo che l'intero Centro Italia non basta a mettere in discussione il record campano: infatti Toscana (2.834), Umbria (1.673), Marche (1.651) e Lazio (3.609) raggiungono quota 9.767 addetti. Impallidisce pure il rapporto popolazione/dipendenti della Lombardia, quattro volte inferiore a quello della Campania (dove viene occupata una scrivania regionale ogni 570 cittadini). Ovvio che il costo del lavoro sia da capogiro: 392 milioni 351 mila euro nel 2003, il 19 per cento di tutta la spesa nazionale. Primato riconfermato nel 2004 nonostante un evidente risparmio (364 milioni di euro). Ma i dipendenti della Regione Campania restano i più felici dello Stivale, dato che la retribuzione media annua è di 27 mila 689 euro (superiore di 2 mila 500 euro rispetto alla media nazionale). Stipendi che però diventano bruscolini se confrontati con gli 85 mila 832 euro all'anno finiti nelle tasche dei 506 dirigenti campani. Troppi e superpagati, secondo i magistrati contabili. Bassolino è avvertito. (M. F.)
3 - Gol per Silvio
Mediaset si aggiudica il calcio: qualcuno l'ha chiamato il canto del cigno di Berlusconi. Ma al di là della dietrologia, il pallone rimane un ottimo volano di consensi. L'ipotetico stratega che liquidasse l'operazione come la prova dell'abdicazione berlusconiana, dimostrerebbe solo la sua ingenuità. Il calcio è un forte tonico per la propaganda del premier, soprattutto su quei ceti più scontenti che con una buona campagna elettorale potrebbero invece passare a sinistra. (Klaus Davi)
4 - Giù le mani da Santo Stefano
Appena in tempo. L'assessore all'Ambiente della Regione Lazio Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, aveva avviato l'esproprio di Santo Stefano, l'isolotto di fronte a Ventotene, luogo di confino per molti antifascisti, tra i quali il defunto presidente della Repubblica Sandro Pertini, ed ecco spuntare su Internet l'offerta di vendita da parte dei proprietari. Bonelli vuole espropriare Santo Stefano, che ospita anche un carcere borbonico in rovina, per dichiararlo monumento nazionale e realizzarci un osservatorio della biodiversità. Nell'offerta di vendita comparsa su un sito tedesco (www.vladi-private-islands.de) Santo Stefano viene decantata come "un'isola dalle ottime potenzialità turistiche", con gli immobili trasformabili in hotel. "Una pazzia", per l'assessore, che andrà avanti con l'esproprio. P. D. N.
5 - Sposi in bianco
Il segretario dei Ds Piero Fassino in persona, lo scorso primo luglio, era arrivato fino a Salerno per dare l'annuncio del passaggio dell'ex ministro socialista delle Aree urbane Carmelo Conte nelle fila del suo partito. Invece, appena quattro settimane dopo, nessuno dei big della politica italiana si è fermato a Eboli per assistere al matrimonio di Federico e Mara, rampolli dell'ex esponente del Psi craxiano e dell'europarlamentare della Margherita Alfonso Andria. Un mezzo flop, diluito tra i mille e 200 invitati locali. Sia in chiesa che al ricevimento dato a Paestum, infatti, tra i convenuti da tempo allertati si è vistosamente notata l'assenza del presidente della Quercia, Massimo D'Alema; Francesco Rutelli pare sia stato trattenuto a Roma da improvvisi impegni; spariti nel nulla Bobo Craxi e Rino Formica, che avrebbero dovuto rappresentare il vecchio Psi; anche Ciriaco De Mita, ex segretario democristiano e capo della Margherita campana si è fatto desiderare fino a sera tarda; perfino il governatore della Campania, Antonio Bassolino, ha fatto tanti auguri agli sposi, ma non s'è visto. In compenso, il senatore Nicola Mancino non si è perso un minuto tra cerimonia religiosa e rinfresco, spesso a braccetto con Enrico Letta, europarlamentare e responsabile economico della Margherita. M. F.
6 - Giuseppe d'Assisi
Per strappare il comune a Forza Italia e consentire alla sinistra di riconquistare il sacro suolo di Assisi, i diessini umbri stanno pensando di impegnare uno dei big del partito alle prossime amministrative. Si tratta del deputato Giuseppe Giulietti, ex segretario dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, membro della commissione parlamentare di Vigilanza sui servizi radiotelevisi. Perché proprio lui? Giulietti è stato eletto alla Camera nel collegio 4 di Gubbio, è molto presente nel territorio e soprattutto amatissimo in Umbria. Insomma, il candidato giusto. P. D. N.
Dagospia 12 Agosto 2005
1 - La vispa Teresa
Teresa Armosino ed Elisabetta Spitz, consorte del segretario dell'Udc Marco Follini, non si sono mai sopportate: l'una sottosegretario al ministero dell'Economia, l'altra direttore dell'Agenzia del Demanio, non hanno mai perduto occasioni per rinfacciarsi scelte strategiche e decisioni operative in tema di demanio, patrimonio dello Stato, spiagge, caserme. Vicenda di difficile soluzione visto che proprio alla Armosino è stata affidata dal ministro Domenico Siniscalco la delega sul settore. Uno spiraglio sembrava essersi aperto quando, con il varo del secondo governo Berlusconi, all'Economia è sbarcato come sottosegretario Michele Vietti, proveniente dall'Udc di suo marito. La Spitz ha usato tutta la sua capacità di influenza per far trasferire la delega dalla Armosino al nuovo arrivato, sicuramente più affidabile e in linea con le sue idee. La battaglia è durata più di un mese, ma alla fine la Spitz ha dovuto rinunciare al progetto per le resistenze del sottosegretario. Il ministro Siniscalco ha deciso: il Demanio resta di competenza dell'Armosino. Così, la lite continua. M. G. P.
2 - Campania carissima
Sono tanti, tantissimi: quasi 10 mila dipendenti (9.896) ammassati in un solo palazzo, quello della Regione Campania guidata dal governatore Antonio Bassolino. La Corte dei conti li ha fotografati e schedati nel suo ultimo dossier sull'andamento della finanza pubblica, scoprendo che l'intero Centro Italia non basta a mettere in discussione il record campano: infatti Toscana (2.834), Umbria (1.673), Marche (1.651) e Lazio (3.609) raggiungono quota 9.767 addetti. Impallidisce pure il rapporto popolazione/dipendenti della Lombardia, quattro volte inferiore a quello della Campania (dove viene occupata una scrivania regionale ogni 570 cittadini). Ovvio che il costo del lavoro sia da capogiro: 392 milioni 351 mila euro nel 2003, il 19 per cento di tutta la spesa nazionale. Primato riconfermato nel 2004 nonostante un evidente risparmio (364 milioni di euro). Ma i dipendenti della Regione Campania restano i più felici dello Stivale, dato che la retribuzione media annua è di 27 mila 689 euro (superiore di 2 mila 500 euro rispetto alla media nazionale). Stipendi che però diventano bruscolini se confrontati con gli 85 mila 832 euro all'anno finiti nelle tasche dei 506 dirigenti campani. Troppi e superpagati, secondo i magistrati contabili. Bassolino è avvertito. (M. F.)
3 - Gol per Silvio
Mediaset si aggiudica il calcio: qualcuno l'ha chiamato il canto del cigno di Berlusconi. Ma al di là della dietrologia, il pallone rimane un ottimo volano di consensi. L'ipotetico stratega che liquidasse l'operazione come la prova dell'abdicazione berlusconiana, dimostrerebbe solo la sua ingenuità. Il calcio è un forte tonico per la propaganda del premier, soprattutto su quei ceti più scontenti che con una buona campagna elettorale potrebbero invece passare a sinistra. (Klaus Davi)
4 - Giù le mani da Santo Stefano
Appena in tempo. L'assessore all'Ambiente della Regione Lazio Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi, aveva avviato l'esproprio di Santo Stefano, l'isolotto di fronte a Ventotene, luogo di confino per molti antifascisti, tra i quali il defunto presidente della Repubblica Sandro Pertini, ed ecco spuntare su Internet l'offerta di vendita da parte dei proprietari. Bonelli vuole espropriare Santo Stefano, che ospita anche un carcere borbonico in rovina, per dichiararlo monumento nazionale e realizzarci un osservatorio della biodiversità. Nell'offerta di vendita comparsa su un sito tedesco (www.vladi-private-islands.de) Santo Stefano viene decantata come "un'isola dalle ottime potenzialità turistiche", con gli immobili trasformabili in hotel. "Una pazzia", per l'assessore, che andrà avanti con l'esproprio. P. D. N.
5 - Sposi in bianco
Il segretario dei Ds Piero Fassino in persona, lo scorso primo luglio, era arrivato fino a Salerno per dare l'annuncio del passaggio dell'ex ministro socialista delle Aree urbane Carmelo Conte nelle fila del suo partito. Invece, appena quattro settimane dopo, nessuno dei big della politica italiana si è fermato a Eboli per assistere al matrimonio di Federico e Mara, rampolli dell'ex esponente del Psi craxiano e dell'europarlamentare della Margherita Alfonso Andria. Un mezzo flop, diluito tra i mille e 200 invitati locali. Sia in chiesa che al ricevimento dato a Paestum, infatti, tra i convenuti da tempo allertati si è vistosamente notata l'assenza del presidente della Quercia, Massimo D'Alema; Francesco Rutelli pare sia stato trattenuto a Roma da improvvisi impegni; spariti nel nulla Bobo Craxi e Rino Formica, che avrebbero dovuto rappresentare il vecchio Psi; anche Ciriaco De Mita, ex segretario democristiano e capo della Margherita campana si è fatto desiderare fino a sera tarda; perfino il governatore della Campania, Antonio Bassolino, ha fatto tanti auguri agli sposi, ma non s'è visto. In compenso, il senatore Nicola Mancino non si è perso un minuto tra cerimonia religiosa e rinfresco, spesso a braccetto con Enrico Letta, europarlamentare e responsabile economico della Margherita. M. F.
6 - Giuseppe d'Assisi
Per strappare il comune a Forza Italia e consentire alla sinistra di riconquistare il sacro suolo di Assisi, i diessini umbri stanno pensando di impegnare uno dei big del partito alle prossime amministrative. Si tratta del deputato Giuseppe Giulietti, ex segretario dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, membro della commissione parlamentare di Vigilanza sui servizi radiotelevisi. Perché proprio lui? Giulietti è stato eletto alla Camera nel collegio 4 di Gubbio, è molto presente nel territorio e soprattutto amatissimo in Umbria. Insomma, il candidato giusto. P. D. N.
Dagospia 12 Agosto 2005