TELECOM, PRODI ESCLUDE RINAZIONALIZZAZIONE RETE FISSA - RUGGERO E AMATO DIVISI A BERLINO - CACCIARI: CON IL NORD ABBIAMO CHIUSO - BORDON: VERIFICARE TESSERE SOSPETTE DL - LATORRE (DS): LE PRIMARIE LE FANNO GLI ELETTORI ALLE ELEZIONI.
1 - TELECOM, PRODI ESCLUDE RINAZIONALIZZAZIONE RETE FISSA.
(Agi) - Romano Prodi ha escluso categoricamente che ci possa essere una rinazionalizzazione delle rete fissa di telefonia in Italia. "La mia risposta e' no, no, no", ha replicato alla domanda di un giornalista nel corso di un intervento al Forum della nuova economia a Madrid. Su Telecom "ci sono stati troppi processi alle intenzioni in questi mesi", ha aggiunto il premier.
2 - PRODI DAL PAPA: UN'AGENDA PER IL GOVERNO.
(Agi) - 'C'e' una specie di agenda, nel breve comunicato della sala stampa vaticana a conclusione dell'udienza di Romano Prodi dal Papa: dalla bioetica, alla difesa e promozione della vita e della famiglia, dalla solidarieta', al dialogo tra le religioni e le culture, dall'educazione della gioventu', fino all'importanza dei valori cristiani nel processo di integrazione europea'. Lo scrive il Servizio Informazione Religiosa della Chiesa Italiana, che ricorda come queste siano 'le grandi questioni aperte, punti su cui in questi anni si deve decidere, su cui e' in atto un confronto, una dialettica, in Italia come in Europa'.
Con la visita di Prodi in Vaticano, 'e' stata ribadita - sottolinea il Sir - la volonta' di una stretta collaborazione tra le parti, per il progresso della Nazione italiana e per il bene della comunita' internazionale. Non e' mancato, infatti, un esame dei temi di politica internazionale, soprattutto in relazione alla situazione in Medio Oriente e all'impegno italiano in Libano'. Secondo il Sir, 'questa agenda mette in ordine una serie di punti molto rilevanti non solo in se', ma anche in ordine a una questione piu' ampia, quella delle prospettive del Paese. Sui diversi punti deve essere impegno di tutti dare risposte serie e impegnative. Le poste in gioco sono importanti e tutti si devono assumere le proprie responsabilita''. 'L'idea che il Papa ribadisce con determinazione costante - ricorda ancora il Sir nella sua nota settimanale - e' che l'identita' cristiana e', in particolare proprio qui, nell'Europa e nell'Italia, una preziosissima risorsa per la societa', per il futuro'.
Si tratta, per l'agenzia dei vescovi, di 'un punto cruciale, su cui si fonda anche il dialogo delle culture e delle religioni, a partire dai grandi temi dell'uomo: vita, famiglia, educazionee' una sfida a molteplici livelli e di non breve periodo'. 'Il tono - conclude il Sir - e' aperto e fiducioso, come quello del Convegno di Verona, che rappresenta senz'altro una grande occasione in cui questo fruttuoso dialogo prosegue, si approfondisce, diventa proposta e progetto. E' la realta' di una forma popolare della fede e della Chiesa, che da sempre si intreccia con l'identita' dell'Italia nelle sue molteplici realta'. E guarda con speranza e con passione al futuro, chiamando tutti alla coerenza e al coraggio'.
3 - STORACE (AN): INTERROGAZIONE A MASTELLA SUGLI ISCRITTI DL.
(Adnkronos) - Il senatore Francesco Storace, di Alleanza nazionale, ha preannunciato la presentazione di un'interrogazione al ministro della Giustizia ''per conoscere, alla luce delle clamorose denunce di stampa, se in una qualsiasi procura della Repubblica, sia stata aperta un'inchiesta in merito alla scandalo delle tessere in seno al partito della Margherita, anche in attuazione delle norme che regolano la legislazione in materia di privacy; ovvero se risponde a verita' che molti elenchi siano stati compilati grazie a elenchi forniti da compiacenti responsabili dei servizi anagrafici di amministrazioni comunali; quanti siano i cittadini iscritti a loro insaputa al partito della Margherita e se sono previste forme di risarcimento per gli stessi; se i fatti contestati si siano verificati prima dei termini stabiliti per i benefici previsti dalla legislazione sull'indulto''.
4 - BORDON: VERIFICARE TESSERE SOSPETTE DL A COSTO DI RINVIARE CONGRESSI.
(Adnkronos) - ''Sul tesseramento della Margherita molte cose non tornano. E ben prima della denuncia di 'Striscia la notizia'. Se vogliamo costruire il partito nuovo, il Pd, non possiamo permetterci nemmeno un'ombra, il sospetto delle manovre dei 'signori delle tessere', il ritorno delle 'anime morte'. Percio' pretendiamo controlli capillari, la trasparenza piu' assoluta. Se vogliamo evitare il collasso''. Lo afferma il presidente dell'assemblea federale della Margherita, Willer Bordon, in'intervista a 'La Repubblica'. ''Il primo allarme -spiega- e' arrivato dalla stessa commissione per il tesseramento. Dati molto strani. Nel giro di un anno gli iscritti al partito risultano quasi raddoppiati: da 250mila e 450mila, e non in presenza di un nostro particolare incremento elettorale''. Sono partite delle lettera di verifica agli iscritti, e sono arrivate le risposte su cui oggi la commissione per il tesseramento si riunisce: ''E se, come alcune percentuali fanno sospettare -aggiunge Bordon- dovessero emergere dati gonfiati, chiederemo la piu' scrupolosa verifica a tappeto''.
E in un'intervista, al 'Quotidiano nazionale', l'esponente della Margherita precisa quali conseguenze potrebbero comportare queste verifiche: ''Vogliamo una garanzia assoluta sulla verifca del tesseramento che avra' valore congressuale. Anche a costo di ritardare i congressi. Quelli comunali dovevano partire a novembre. ''E' evidente che il ritardo e' obbligato''.
5 - PARISI: PD NON E' UN'OPA SUI PARTITI ESISTENTI MA UN LASCITO.
(Adnkronos) - ''E' proprio per evitare il rischio della democrazia plebiscitaria che abbiamo bisogno di un partito forte , che non sia solo scheletro e serva a riequlibrare il potere dei leader. Altro che Pcus e Forza Italia. Il Partito democratico viene prima e oltre il suo primo leader. E' pensato per durare nel tempo. Non un partito per Prodi, semmai un partito per il dopo Prodi''. Cosi' Arturo Parisi, ministro della Difesa, parla del Partito democratico, definito, in un'intervista al 'Corriere della Sera', ''un partito che aiuti l'affermarsi di leadership nuove che succedano a tutti noi. Non un Opa sui partiti esistenti, ma semmai un lascito in eredita'''. Parisi ammette di essere preoccupato per la contemporanea tendenza al formarsi di ''correnti'' al ritorno di ''vecchi partiti travestiti da culture''. Il ministro ricorda di aver avvertito tutti gli alleati interessati al progetto: ''Annunciare un nuovo partito significa dichiarare a scadenza quelli attuali, che cosi' diventano in poco tempo scandenti e presto scaduti. Da quel momento ognuno pensa a posizionarsi. E' cosi' successo che i Popolari di Marini hanno preferito cercare sicurezza nel proprio passato, affidando a Castagnetti il compito di dichiarare la propria delusione per quel presente che chiamiamo Margherita. Come se da questo deludente presente fosse possibile prendere le distanze da parte di chi sostiene di rappresentare la stragrande maggioranza del partito. Almeno in termini di tessere e di preferenze, non altrettanto in termini di tesserati e di voti. Ci si lamenta della storia appena passata per tornare alla storia trapassata''. Per evitare il rischio di 'tesserati fantasma' nei nuovo partito, Parisi ribadisce che ''la possibilita' di coinvolgere il popolo delle primarie rappresenta un'occasione unica. In quegli elenchi non ci sono anime morte ma cittadini che hanno fatto la fila davanti ai seggi, senza altro motivo che la passione politica, iscrivendo il loro nome in un elenco, pagando di tasca propria un contributo. E quegli elenchi sono un patrimonio di tutta l'Unione, rappresentano un bacino che puo' servire a rigenerare tutti i partiti, non uno solo''.
6 - LATORRE (DS): LE PRIMARIE LE FANNO GLI ELETTORI ALLE ELEZIONI.
(Adnkronos) - ''Una cosa e' avere legittime preoccupazioni sull'approdo a un partito leggero, altra cosa e' dare per scontato che sara' cosi'. Nessuno di noi vuole un Partito democratico che non sia nazionale, popolare, profondamente radicato sul territorio''. Lo afferma il vice presidente del gruppo dell'Ulivo al Senato, Nicola Latorre, intervistato da 'La Stampa'. Alla domanda sulle primarie che Prodi vorrebbe anche per selezionare la classe dirigente del nuovo partito, Latorre risponde: ''Ma le primarie sono le elezioni politiche! Cambieremo la legge elettorale, saranno i cittadini col loro voto a scegliere. Cio' non toglie che ci dovremo dare modalita' di scelta della classe dirigente, delle regole condivise per le leadership. Ma la fase non e' questa. Questa e' la fase di un patto costitutivo tra Ds, Margherita, le associazioni per il Partito democratico. Penso anche alla grande attenzione che c'e' nel mondo socialista''.
7 - FORMICA: LOTTA ALL'EVASIONE? MA SE GLI EVASORI SONO NEI PARTITI...
(Adnkronos) - ''Un pugno di evasori, grazie anche alla legge elettorale, decide tutto. E gli annunci mettono in moto reazioni...Meglio un piano di emersione graduale, decennale, accompagnato da agevolazioni fiscali per impedire a chi emerge di rituffarsi nel nero''. Lo dichiara Rino Formica, ex ministro delle Finanze in un'intervista al quotidiano il 'Corriere della Sera' in merito alla manovra finanziaria. ''Il problema vero - continua Formica - e' che in Italia c'e' un'economia che si e' formata con l'evasione, che e' parte integrante del conto economico delle imprese. E con la repressione puoi controllare solo fenomeni limitati. Per questo e' sbagliato politicamente un piano quinquennale di repressione''. Riferendosi al piano di Visco, l'ex ministro conclude: ''E' in antitesi con il programma di riforme liberali del governo Prodi, dove si e' tornati alla separazione di fatto tra Tesoro e Finanze. Nel mondo quei ministeri sono ormai tutti unificati, proprio perche' la politica fiscale deve essere funzionale a quella economica''.
8 - DAMIANO: ALIQUOTE SU FONDI PENSIONE RIMANGANO ALL'11%...
(Adnkronos) - ''Mi battero' per impedire l'innalzamento delle aliquote fiscali sui fondi pensione, oggi all'11%''. E' quanto afferma il ministro del Lavoro Cesare Damiano, in un'intervista a 'La Stampa', in cui spiega che ''il risparmio finanziario e' cosa distinta dal risparmio previdenziale e perche' se vogliamo incentivare i fondi pensione non possiamo tassarli di piu'. Infine -dice- se aumentassimo queste tasse ci allontaneremmo dal regime fiscale prevalente in Europa''.
Damiano annuncia poi che ''le regole attuali sull'anticipo di una quota del Tfr per l'acquisto della prima casa e per spese mediche urgenti dovranno rimanere invariate''. Per aiutare le piccole imprese in tema di Tfr il ministro ricorda gli sgravi contributivi fino a 500 milioni che potrebbero essere riorientati a loro vantaggio e ipotizza ''un fondo apposito per garantire il credito bancario alle pmi''. Sulla questione della Tav, per il ministro ''l'alta va fatta d'intesa con le popolazioni locali e con garanzie ambientali e per la salute''. Mentre su Alitalia osserva che ''la mobilita' del personale e' una componente del successo di un'impresa nel quadro di garanzie occupazionali e di un efficace piano industriale''.
10 - CACCIARI: CON IL NORD ABBIAMO CHIUSO.
(Adnkronos) - ''Il centrosinistra con il Nord ha chiuso''. Lo afferma a ''La Stampa'' il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. ''La manovra -dice- colpisce le piccole e medie imprese e gli enti locali che offrono servizi sociali. Per noi di centrosinistra e' un errore''. Per Cacciari, inoltre, ''mancano le riforme strutturali che servivano agli imprenditori. In questa fase abbiamo perso moltissimi consensi''. Per Cacciari il centrosinistra ''non riesce a comprendere la composizione sociale di queste regioni. Non ha interfaccia con le persone che qui vivono e lavorano. Enrico Letta e' uno dei pochi che capisce quello che accade sopra il Po. Ma anche lui ha le mani legate. Il governo sembra crederci ogni tanto, poi al dunque ha un riflesso condizionato: ritrae la mano tesa e bastona''.
11 - GASPARRI: A STORACE DICO CHE NON C'E' LEADER ALTERNATIVO A FINI.
(Adnkronos) - Accennando alla possibilita' di mettere in discussione la leadership di Fini in An, Storace ''fa lo stesso errore di Casini con Berlusconi. E' una polemica fine a se stessa e di nessuna utilita'. Leadership alternative a quelle di Gianfranco Fini non ce ne sono''. Lo afferma Maurizio Gasparri, membro dell'esecutivo del partito, in un'intervista a 'Il Giornale' a commento della riunione di Fiuggi della componente dell'ex ministro della Salute 'D-Destra'. ''Penso che la cosa piu' saggia da fare -aggiunge l'ex titolare delle Comunicazioni- sia quella di utilizzare tutte le nostre energie per tenere unito il centrodestra''. Di fronte alla richiesta di congresso prima di decidere sull'adesione al Ppe, Gasparri afferma che ''l'adesione al Ppe non mette affatto in discussione i nostri capisaldi. Non e' un caso che nel partito popolare europeo ci sia anche la destra francese di Sarkozy. Insomma, non mi pare proprio che sia l'Internazionale democristiana. Se per An, dunque, il modello e' quello gollista, credo che il Ppe sia la nostra naturale collocazione. E' evidente, poi, che tutti i futuri cambiamenti, compreso l'ingresso nel Ppe, dovranno essere sanciti da passaggi congressuali''.
12 - ROSSI (FILT CGIL): FIUMICINO STRATEGICO PER SVILUPPO ALITALIA.
(Adnkronos) - ''Alitalia ha bisogno di interventi urgenti. Mentre il governo sta lavorando al varo di un nuovo impianto strategico entro tre mesi, a giorni se non ad ore, serve un intervento per rianimare il comparto industriale dell'azienda. Serve un manager che ridisegni da subito il network dei voli e che invece di puntare al taglio dei costi pensi allo sviluppo dei collegamenti a lungo raggio dove oggi si fanno i soldi''. Lo afferma Mauro Rossi segretario nazionale della Filt-Cgil con delega al trasporto aereo in un'intervista a 'Il Messaggero'.
''Il tema non e' Malpensa contro Fiumicino anche perche' Alitalia non ha le dimensioni per presidiare entrambe le strutture. Ma, sia per le prospettive che per le infrastrutture presenti al via piu' naturale consolidare Fiumicino - continua - Questo senza abbandonare Malpensa per impedire che vada a finire nell'orbita dei concorrenti. C'e' la possibilita' di avviare alleanze italiane e internazionali per assicurare un futuro a Malpensa ma, ripeto, il ruolo strategico di Fiumicino e' naturale''.
12 - LETIZIA MORATTI: UN ERRORE LASCIARE MILANO, CON FIUMICINO LENTA AGONIA.
(Adnkronos) - ''Spostare Alitalia solo a Roma e' una scelta politica e sindacale, di sicuro non di mercato. La maggior parte del personale dell'azienda gravita attorno alla capitale...''. Cosi' il sindaco di Milano, Letizia Moratti, risponde, in un'intervista a ''La Repubblica'', alla ricetta del vicepremier Francesco Rutelli per l'Alitalia e per gli scali di Malpensa e Fiumicino. ''Il discorso -dice Moratti- e' molto semplice. Alitalia e' una realta' quotata. Per salvarla bisogna fare una scelta di mercato, che garantisca un futuro alla societa' e ai suoi azionisti. E i numeri parlano chiaro. Malpensa non e' il problema ma la soluzione ai problemi della compagnia. Se il governo non lo capisce, non fa un dispetto a Milano o a me. Ma lo fa all'azienda. Un'Alitalia concentrata su Fiumicino sarebbe condannata a una lenta agonia''. E, riguardo l'affermazione di Rutelli che il mercato della Capitale e del Sud Italia e' potenzialmente piu' ricco di quello del Nord, Letizia Moratti sottolinea: ''Ai dati rispondo con i dati. E' su quelli che dobbiamo ragionare per non fare scelte illogiche come quella di abbandonare gli scali milanesi. Le cifre ufficiali sono inoppugnabili: il 70% dei biglietti aerei emessi in Italia e' venduto da Bologna in su''.
''Dire che gli aeroporti lombardi non crescono, poi, -prosegue il sindaco di Milano- e' semplicemente falso: il sistema milanese e' quello che dal '97 e' cresciuto di piu', passando da 18 a 30 milioni di passeggeri. Malpensa e' lo scalo che registra il piu' alto tasso di crescita tra quelli europei (+11% nei primi sei mesi del 2006 contro il +5,6% della media). Dal '97 al 2005 - senza voler peccare di campanilismo - Milano e' cresciuta piu' di Roma''. Riguardo, inoltre, una sua possibile ricetta per Alitalia, Letizia Moratti afferma: ''Non mi permetto di darla. Non e' il mio compito. Ma di certo Malpensa non e', come avrebbero scritto i tecnici del ministero del turismo, il 'tallone d'Achille' della compagnia. In una logica di mercato, anzi, la scelta naturale sarebbe quella di farne il baricentro del network di voli dell'azienda''. ''Malpensa e' poco accessibile? Puo' darsi. Ma allora -continua- mi devono spiegare perche', malgrado questo handicap, e' l'aeroporto che cresce di piu' in tutta Europa''. ''Il presidente Prodi quando abbiamo steso l'agenda per il 'tavolo Milano' ci aveva dato assicurazione che saremmo stati chiamati al tavolo del salvataggio di Alitalia per essere consultati, io e i miei colleghi della provincia di Milano e della regione Lombardia. Mi aspetto -conclude il sindaco di Milano- che questi impegni siano mantenuti. Anche con il sindaco Veltroni avevamo ipotizzato di lavorare assieme. Non e' un problema Milano-Roma, ma un problema Alitalia''.
13 - CASINI: IDEE DIVERSE DA BERLUSCONI MA MI SPIACE PER BATTUTE.
(Adnkronos) - ''Delle battute di Berlusconi nei confronti miei bisogna chiedere a lui. Se io ho fatto battute nei confronti di Berlusconi, mi dispiace. Perche' oggi la politica non puo' piu' procedere con battute. Anzi, io ho rapporti di amicizia, di affetto nei confronti di Berlusconi''. Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini durante un'intervista a 'Unomattina'. ''Ho un un'idea diversa del futuro del centrodestra. Ma non e' un problema da affrontare con le battute'' ha aggiunto ''per cui io nel tranello che a volte gli amici giornalisti mi tirano ho deciso di non cadere piu'. Le battute danno l'impressione di mancanza di rispetto e questo mi dispiace perche' io rispetto tutti e tanto piu' una personalita' come Berlusconi con cui ho collaborato lealmente per tanti anni''.
''Ci sono strategie diverse sul futuro del centrodestra. E' un tema che va affrontato con grande serieta'. E ci sono -ha proseguito l'ex presidente della Camera- idee diverse sul futuro della politica italiana, perche' credo che il bipolarismo sia un valore da salvaguardare se riesce a rappresentare il meglio del Paese, non se rimane ostaggio degli estremismi. Mi piacerebbe affrontare questo tema con Berlusconi ma anche con gli altri colleghi del centrodestra fuori dalle contingenze''. A proposito del partito unico del centrodestra, Casini ribadisce di considerarlo un errore, perche' ''davanti a un centrosinistra che e' connotato in questo governo per la grandissima influenza dell'estrema sinistra, e lo abbiamo visto anche durante la legge finanziaria'' e mentre ''Ds e Dl stanno creando un partito unico destinato fatalmente a marginalizzare i cattolici e i democratici cristiani'', ebbene ''davanti a questo modo di organizzare il centrosinistra, se noi rispondiamo con il partito unico facciamo loro il piu' grande regalo''. ''Io invece lavoro -ha proseguito il leader Udc- per costruire un partito di opposizione. La Casa delle liberta' e' stata un'epoca della politica italiana. Ma oggi il problema vero che tutti hanno di fronte e' ritrutturare l'opposizione. Anche Berlusconi ha un grandissimo contributo da dare a questa ristrutturazione del centrodestra, perche' e' chiaro che e' il leader del partito di maggioranza relativa''.
14 - RUGGERO E AMATO DIVISI A BERLINO
Tom A. Celli per "Il Mondo" - Ingorgo internazionale a Berlino. Neppure i cervelloni dell'Aspen institute convocati in gran segreto domenica scorsa a Roma sono riusciti a dipanare la matassa sul come celebrare politicamente al meglio i cinquant'anni della ricorrenza dei Trattati di Roma. Un appuntamento, quello a Berlino del 25 marzo 2007, da tutti i partners dell'Ue allargata considerato (almeno a parole) decisivo per il rilancio della stessa costituzione europea.
Ai seminario dell'Aspen lo stesso vice commissario a Bruxelles, il tedesco Gunther Verheugen, ha dovuto prendere atto che il filo diplomatico tra la Germania e l'Italia è attraversato da pericolose correnti ad alta tensione (polemica). Ma non per colpa della Farnesina. II suo titolare, Massimo D'Alema, non avrebbe alcuna intenzione di mettersi di traverso alla cancelliera tedesca Angela Merckel. La rivalità in realtà, raccontano fonti diplomatiche, sarebbe esplosa proprio tra il ministro dell'Interno italiano Giuliano Amato, chiamato a scrivere insieme ad altri la «dichiarazione solenne dì Berlino», e l'ex ambasciatore Renato Ruggero. Quest'ultimo è stato indicato dal capo dello Stato Giorgio Napoiitano e poi nominato con decreto del governo consigliere del premier Romano Prodi (con tanto di mugugni dì Amato) proprio in vista dell'appuntamento di Berlino del prossimo anno.
Dagospia 16 Ottobre 2006
(Agi) - Romano Prodi ha escluso categoricamente che ci possa essere una rinazionalizzazione delle rete fissa di telefonia in Italia. "La mia risposta e' no, no, no", ha replicato alla domanda di un giornalista nel corso di un intervento al Forum della nuova economia a Madrid. Su Telecom "ci sono stati troppi processi alle intenzioni in questi mesi", ha aggiunto il premier.
2 - PRODI DAL PAPA: UN'AGENDA PER IL GOVERNO.
(Agi) - 'C'e' una specie di agenda, nel breve comunicato della sala stampa vaticana a conclusione dell'udienza di Romano Prodi dal Papa: dalla bioetica, alla difesa e promozione della vita e della famiglia, dalla solidarieta', al dialogo tra le religioni e le culture, dall'educazione della gioventu', fino all'importanza dei valori cristiani nel processo di integrazione europea'. Lo scrive il Servizio Informazione Religiosa della Chiesa Italiana, che ricorda come queste siano 'le grandi questioni aperte, punti su cui in questi anni si deve decidere, su cui e' in atto un confronto, una dialettica, in Italia come in Europa'.
Con la visita di Prodi in Vaticano, 'e' stata ribadita - sottolinea il Sir - la volonta' di una stretta collaborazione tra le parti, per il progresso della Nazione italiana e per il bene della comunita' internazionale. Non e' mancato, infatti, un esame dei temi di politica internazionale, soprattutto in relazione alla situazione in Medio Oriente e all'impegno italiano in Libano'. Secondo il Sir, 'questa agenda mette in ordine una serie di punti molto rilevanti non solo in se', ma anche in ordine a una questione piu' ampia, quella delle prospettive del Paese. Sui diversi punti deve essere impegno di tutti dare risposte serie e impegnative. Le poste in gioco sono importanti e tutti si devono assumere le proprie responsabilita''. 'L'idea che il Papa ribadisce con determinazione costante - ricorda ancora il Sir nella sua nota settimanale - e' che l'identita' cristiana e', in particolare proprio qui, nell'Europa e nell'Italia, una preziosissima risorsa per la societa', per il futuro'.
Si tratta, per l'agenzia dei vescovi, di 'un punto cruciale, su cui si fonda anche il dialogo delle culture e delle religioni, a partire dai grandi temi dell'uomo: vita, famiglia, educazionee' una sfida a molteplici livelli e di non breve periodo'. 'Il tono - conclude il Sir - e' aperto e fiducioso, come quello del Convegno di Verona, che rappresenta senz'altro una grande occasione in cui questo fruttuoso dialogo prosegue, si approfondisce, diventa proposta e progetto. E' la realta' di una forma popolare della fede e della Chiesa, che da sempre si intreccia con l'identita' dell'Italia nelle sue molteplici realta'. E guarda con speranza e con passione al futuro, chiamando tutti alla coerenza e al coraggio'.
3 - STORACE (AN): INTERROGAZIONE A MASTELLA SUGLI ISCRITTI DL.
(Adnkronos) - Il senatore Francesco Storace, di Alleanza nazionale, ha preannunciato la presentazione di un'interrogazione al ministro della Giustizia ''per conoscere, alla luce delle clamorose denunce di stampa, se in una qualsiasi procura della Repubblica, sia stata aperta un'inchiesta in merito alla scandalo delle tessere in seno al partito della Margherita, anche in attuazione delle norme che regolano la legislazione in materia di privacy; ovvero se risponde a verita' che molti elenchi siano stati compilati grazie a elenchi forniti da compiacenti responsabili dei servizi anagrafici di amministrazioni comunali; quanti siano i cittadini iscritti a loro insaputa al partito della Margherita e se sono previste forme di risarcimento per gli stessi; se i fatti contestati si siano verificati prima dei termini stabiliti per i benefici previsti dalla legislazione sull'indulto''.
4 - BORDON: VERIFICARE TESSERE SOSPETTE DL A COSTO DI RINVIARE CONGRESSI.
(Adnkronos) - ''Sul tesseramento della Margherita molte cose non tornano. E ben prima della denuncia di 'Striscia la notizia'. Se vogliamo costruire il partito nuovo, il Pd, non possiamo permetterci nemmeno un'ombra, il sospetto delle manovre dei 'signori delle tessere', il ritorno delle 'anime morte'. Percio' pretendiamo controlli capillari, la trasparenza piu' assoluta. Se vogliamo evitare il collasso''. Lo afferma il presidente dell'assemblea federale della Margherita, Willer Bordon, in'intervista a 'La Repubblica'. ''Il primo allarme -spiega- e' arrivato dalla stessa commissione per il tesseramento. Dati molto strani. Nel giro di un anno gli iscritti al partito risultano quasi raddoppiati: da 250mila e 450mila, e non in presenza di un nostro particolare incremento elettorale''. Sono partite delle lettera di verifica agli iscritti, e sono arrivate le risposte su cui oggi la commissione per il tesseramento si riunisce: ''E se, come alcune percentuali fanno sospettare -aggiunge Bordon- dovessero emergere dati gonfiati, chiederemo la piu' scrupolosa verifica a tappeto''.
E in un'intervista, al 'Quotidiano nazionale', l'esponente della Margherita precisa quali conseguenze potrebbero comportare queste verifiche: ''Vogliamo una garanzia assoluta sulla verifca del tesseramento che avra' valore congressuale. Anche a costo di ritardare i congressi. Quelli comunali dovevano partire a novembre. ''E' evidente che il ritardo e' obbligato''.
5 - PARISI: PD NON E' UN'OPA SUI PARTITI ESISTENTI MA UN LASCITO.
(Adnkronos) - ''E' proprio per evitare il rischio della democrazia plebiscitaria che abbiamo bisogno di un partito forte , che non sia solo scheletro e serva a riequlibrare il potere dei leader. Altro che Pcus e Forza Italia. Il Partito democratico viene prima e oltre il suo primo leader. E' pensato per durare nel tempo. Non un partito per Prodi, semmai un partito per il dopo Prodi''. Cosi' Arturo Parisi, ministro della Difesa, parla del Partito democratico, definito, in un'intervista al 'Corriere della Sera', ''un partito che aiuti l'affermarsi di leadership nuove che succedano a tutti noi. Non un Opa sui partiti esistenti, ma semmai un lascito in eredita'''. Parisi ammette di essere preoccupato per la contemporanea tendenza al formarsi di ''correnti'' al ritorno di ''vecchi partiti travestiti da culture''. Il ministro ricorda di aver avvertito tutti gli alleati interessati al progetto: ''Annunciare un nuovo partito significa dichiarare a scadenza quelli attuali, che cosi' diventano in poco tempo scandenti e presto scaduti. Da quel momento ognuno pensa a posizionarsi. E' cosi' successo che i Popolari di Marini hanno preferito cercare sicurezza nel proprio passato, affidando a Castagnetti il compito di dichiarare la propria delusione per quel presente che chiamiamo Margherita. Come se da questo deludente presente fosse possibile prendere le distanze da parte di chi sostiene di rappresentare la stragrande maggioranza del partito. Almeno in termini di tessere e di preferenze, non altrettanto in termini di tesserati e di voti. Ci si lamenta della storia appena passata per tornare alla storia trapassata''. Per evitare il rischio di 'tesserati fantasma' nei nuovo partito, Parisi ribadisce che ''la possibilita' di coinvolgere il popolo delle primarie rappresenta un'occasione unica. In quegli elenchi non ci sono anime morte ma cittadini che hanno fatto la fila davanti ai seggi, senza altro motivo che la passione politica, iscrivendo il loro nome in un elenco, pagando di tasca propria un contributo. E quegli elenchi sono un patrimonio di tutta l'Unione, rappresentano un bacino che puo' servire a rigenerare tutti i partiti, non uno solo''.
6 - LATORRE (DS): LE PRIMARIE LE FANNO GLI ELETTORI ALLE ELEZIONI.
(Adnkronos) - ''Una cosa e' avere legittime preoccupazioni sull'approdo a un partito leggero, altra cosa e' dare per scontato che sara' cosi'. Nessuno di noi vuole un Partito democratico che non sia nazionale, popolare, profondamente radicato sul territorio''. Lo afferma il vice presidente del gruppo dell'Ulivo al Senato, Nicola Latorre, intervistato da 'La Stampa'. Alla domanda sulle primarie che Prodi vorrebbe anche per selezionare la classe dirigente del nuovo partito, Latorre risponde: ''Ma le primarie sono le elezioni politiche! Cambieremo la legge elettorale, saranno i cittadini col loro voto a scegliere. Cio' non toglie che ci dovremo dare modalita' di scelta della classe dirigente, delle regole condivise per le leadership. Ma la fase non e' questa. Questa e' la fase di un patto costitutivo tra Ds, Margherita, le associazioni per il Partito democratico. Penso anche alla grande attenzione che c'e' nel mondo socialista''.
7 - FORMICA: LOTTA ALL'EVASIONE? MA SE GLI EVASORI SONO NEI PARTITI...
(Adnkronos) - ''Un pugno di evasori, grazie anche alla legge elettorale, decide tutto. E gli annunci mettono in moto reazioni...Meglio un piano di emersione graduale, decennale, accompagnato da agevolazioni fiscali per impedire a chi emerge di rituffarsi nel nero''. Lo dichiara Rino Formica, ex ministro delle Finanze in un'intervista al quotidiano il 'Corriere della Sera' in merito alla manovra finanziaria. ''Il problema vero - continua Formica - e' che in Italia c'e' un'economia che si e' formata con l'evasione, che e' parte integrante del conto economico delle imprese. E con la repressione puoi controllare solo fenomeni limitati. Per questo e' sbagliato politicamente un piano quinquennale di repressione''. Riferendosi al piano di Visco, l'ex ministro conclude: ''E' in antitesi con il programma di riforme liberali del governo Prodi, dove si e' tornati alla separazione di fatto tra Tesoro e Finanze. Nel mondo quei ministeri sono ormai tutti unificati, proprio perche' la politica fiscale deve essere funzionale a quella economica''.
8 - DAMIANO: ALIQUOTE SU FONDI PENSIONE RIMANGANO ALL'11%...
(Adnkronos) - ''Mi battero' per impedire l'innalzamento delle aliquote fiscali sui fondi pensione, oggi all'11%''. E' quanto afferma il ministro del Lavoro Cesare Damiano, in un'intervista a 'La Stampa', in cui spiega che ''il risparmio finanziario e' cosa distinta dal risparmio previdenziale e perche' se vogliamo incentivare i fondi pensione non possiamo tassarli di piu'. Infine -dice- se aumentassimo queste tasse ci allontaneremmo dal regime fiscale prevalente in Europa''.
Damiano annuncia poi che ''le regole attuali sull'anticipo di una quota del Tfr per l'acquisto della prima casa e per spese mediche urgenti dovranno rimanere invariate''. Per aiutare le piccole imprese in tema di Tfr il ministro ricorda gli sgravi contributivi fino a 500 milioni che potrebbero essere riorientati a loro vantaggio e ipotizza ''un fondo apposito per garantire il credito bancario alle pmi''. Sulla questione della Tav, per il ministro ''l'alta va fatta d'intesa con le popolazioni locali e con garanzie ambientali e per la salute''. Mentre su Alitalia osserva che ''la mobilita' del personale e' una componente del successo di un'impresa nel quadro di garanzie occupazionali e di un efficace piano industriale''.
10 - CACCIARI: CON IL NORD ABBIAMO CHIUSO.
(Adnkronos) - ''Il centrosinistra con il Nord ha chiuso''. Lo afferma a ''La Stampa'' il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari. ''La manovra -dice- colpisce le piccole e medie imprese e gli enti locali che offrono servizi sociali. Per noi di centrosinistra e' un errore''. Per Cacciari, inoltre, ''mancano le riforme strutturali che servivano agli imprenditori. In questa fase abbiamo perso moltissimi consensi''. Per Cacciari il centrosinistra ''non riesce a comprendere la composizione sociale di queste regioni. Non ha interfaccia con le persone che qui vivono e lavorano. Enrico Letta e' uno dei pochi che capisce quello che accade sopra il Po. Ma anche lui ha le mani legate. Il governo sembra crederci ogni tanto, poi al dunque ha un riflesso condizionato: ritrae la mano tesa e bastona''.
11 - GASPARRI: A STORACE DICO CHE NON C'E' LEADER ALTERNATIVO A FINI.
(Adnkronos) - Accennando alla possibilita' di mettere in discussione la leadership di Fini in An, Storace ''fa lo stesso errore di Casini con Berlusconi. E' una polemica fine a se stessa e di nessuna utilita'. Leadership alternative a quelle di Gianfranco Fini non ce ne sono''. Lo afferma Maurizio Gasparri, membro dell'esecutivo del partito, in un'intervista a 'Il Giornale' a commento della riunione di Fiuggi della componente dell'ex ministro della Salute 'D-Destra'. ''Penso che la cosa piu' saggia da fare -aggiunge l'ex titolare delle Comunicazioni- sia quella di utilizzare tutte le nostre energie per tenere unito il centrodestra''. Di fronte alla richiesta di congresso prima di decidere sull'adesione al Ppe, Gasparri afferma che ''l'adesione al Ppe non mette affatto in discussione i nostri capisaldi. Non e' un caso che nel partito popolare europeo ci sia anche la destra francese di Sarkozy. Insomma, non mi pare proprio che sia l'Internazionale democristiana. Se per An, dunque, il modello e' quello gollista, credo che il Ppe sia la nostra naturale collocazione. E' evidente, poi, che tutti i futuri cambiamenti, compreso l'ingresso nel Ppe, dovranno essere sanciti da passaggi congressuali''.
12 - ROSSI (FILT CGIL): FIUMICINO STRATEGICO PER SVILUPPO ALITALIA.
(Adnkronos) - ''Alitalia ha bisogno di interventi urgenti. Mentre il governo sta lavorando al varo di un nuovo impianto strategico entro tre mesi, a giorni se non ad ore, serve un intervento per rianimare il comparto industriale dell'azienda. Serve un manager che ridisegni da subito il network dei voli e che invece di puntare al taglio dei costi pensi allo sviluppo dei collegamenti a lungo raggio dove oggi si fanno i soldi''. Lo afferma Mauro Rossi segretario nazionale della Filt-Cgil con delega al trasporto aereo in un'intervista a 'Il Messaggero'.
''Il tema non e' Malpensa contro Fiumicino anche perche' Alitalia non ha le dimensioni per presidiare entrambe le strutture. Ma, sia per le prospettive che per le infrastrutture presenti al via piu' naturale consolidare Fiumicino - continua - Questo senza abbandonare Malpensa per impedire che vada a finire nell'orbita dei concorrenti. C'e' la possibilita' di avviare alleanze italiane e internazionali per assicurare un futuro a Malpensa ma, ripeto, il ruolo strategico di Fiumicino e' naturale''.
12 - LETIZIA MORATTI: UN ERRORE LASCIARE MILANO, CON FIUMICINO LENTA AGONIA.
(Adnkronos) - ''Spostare Alitalia solo a Roma e' una scelta politica e sindacale, di sicuro non di mercato. La maggior parte del personale dell'azienda gravita attorno alla capitale...''. Cosi' il sindaco di Milano, Letizia Moratti, risponde, in un'intervista a ''La Repubblica'', alla ricetta del vicepremier Francesco Rutelli per l'Alitalia e per gli scali di Malpensa e Fiumicino. ''Il discorso -dice Moratti- e' molto semplice. Alitalia e' una realta' quotata. Per salvarla bisogna fare una scelta di mercato, che garantisca un futuro alla societa' e ai suoi azionisti. E i numeri parlano chiaro. Malpensa non e' il problema ma la soluzione ai problemi della compagnia. Se il governo non lo capisce, non fa un dispetto a Milano o a me. Ma lo fa all'azienda. Un'Alitalia concentrata su Fiumicino sarebbe condannata a una lenta agonia''. E, riguardo l'affermazione di Rutelli che il mercato della Capitale e del Sud Italia e' potenzialmente piu' ricco di quello del Nord, Letizia Moratti sottolinea: ''Ai dati rispondo con i dati. E' su quelli che dobbiamo ragionare per non fare scelte illogiche come quella di abbandonare gli scali milanesi. Le cifre ufficiali sono inoppugnabili: il 70% dei biglietti aerei emessi in Italia e' venduto da Bologna in su''.
''Dire che gli aeroporti lombardi non crescono, poi, -prosegue il sindaco di Milano- e' semplicemente falso: il sistema milanese e' quello che dal '97 e' cresciuto di piu', passando da 18 a 30 milioni di passeggeri. Malpensa e' lo scalo che registra il piu' alto tasso di crescita tra quelli europei (+11% nei primi sei mesi del 2006 contro il +5,6% della media). Dal '97 al 2005 - senza voler peccare di campanilismo - Milano e' cresciuta piu' di Roma''. Riguardo, inoltre, una sua possibile ricetta per Alitalia, Letizia Moratti afferma: ''Non mi permetto di darla. Non e' il mio compito. Ma di certo Malpensa non e', come avrebbero scritto i tecnici del ministero del turismo, il 'tallone d'Achille' della compagnia. In una logica di mercato, anzi, la scelta naturale sarebbe quella di farne il baricentro del network di voli dell'azienda''. ''Malpensa e' poco accessibile? Puo' darsi. Ma allora -continua- mi devono spiegare perche', malgrado questo handicap, e' l'aeroporto che cresce di piu' in tutta Europa''. ''Il presidente Prodi quando abbiamo steso l'agenda per il 'tavolo Milano' ci aveva dato assicurazione che saremmo stati chiamati al tavolo del salvataggio di Alitalia per essere consultati, io e i miei colleghi della provincia di Milano e della regione Lombardia. Mi aspetto -conclude il sindaco di Milano- che questi impegni siano mantenuti. Anche con il sindaco Veltroni avevamo ipotizzato di lavorare assieme. Non e' un problema Milano-Roma, ma un problema Alitalia''.
13 - CASINI: IDEE DIVERSE DA BERLUSCONI MA MI SPIACE PER BATTUTE.
(Adnkronos) - ''Delle battute di Berlusconi nei confronti miei bisogna chiedere a lui. Se io ho fatto battute nei confronti di Berlusconi, mi dispiace. Perche' oggi la politica non puo' piu' procedere con battute. Anzi, io ho rapporti di amicizia, di affetto nei confronti di Berlusconi''. Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini durante un'intervista a 'Unomattina'. ''Ho un un'idea diversa del futuro del centrodestra. Ma non e' un problema da affrontare con le battute'' ha aggiunto ''per cui io nel tranello che a volte gli amici giornalisti mi tirano ho deciso di non cadere piu'. Le battute danno l'impressione di mancanza di rispetto e questo mi dispiace perche' io rispetto tutti e tanto piu' una personalita' come Berlusconi con cui ho collaborato lealmente per tanti anni''.
''Ci sono strategie diverse sul futuro del centrodestra. E' un tema che va affrontato con grande serieta'. E ci sono -ha proseguito l'ex presidente della Camera- idee diverse sul futuro della politica italiana, perche' credo che il bipolarismo sia un valore da salvaguardare se riesce a rappresentare il meglio del Paese, non se rimane ostaggio degli estremismi. Mi piacerebbe affrontare questo tema con Berlusconi ma anche con gli altri colleghi del centrodestra fuori dalle contingenze''. A proposito del partito unico del centrodestra, Casini ribadisce di considerarlo un errore, perche' ''davanti a un centrosinistra che e' connotato in questo governo per la grandissima influenza dell'estrema sinistra, e lo abbiamo visto anche durante la legge finanziaria'' e mentre ''Ds e Dl stanno creando un partito unico destinato fatalmente a marginalizzare i cattolici e i democratici cristiani'', ebbene ''davanti a questo modo di organizzare il centrosinistra, se noi rispondiamo con il partito unico facciamo loro il piu' grande regalo''. ''Io invece lavoro -ha proseguito il leader Udc- per costruire un partito di opposizione. La Casa delle liberta' e' stata un'epoca della politica italiana. Ma oggi il problema vero che tutti hanno di fronte e' ritrutturare l'opposizione. Anche Berlusconi ha un grandissimo contributo da dare a questa ristrutturazione del centrodestra, perche' e' chiaro che e' il leader del partito di maggioranza relativa''.
14 - RUGGERO E AMATO DIVISI A BERLINO
Tom A. Celli per "Il Mondo" - Ingorgo internazionale a Berlino. Neppure i cervelloni dell'Aspen institute convocati in gran segreto domenica scorsa a Roma sono riusciti a dipanare la matassa sul come celebrare politicamente al meglio i cinquant'anni della ricorrenza dei Trattati di Roma. Un appuntamento, quello a Berlino del 25 marzo 2007, da tutti i partners dell'Ue allargata considerato (almeno a parole) decisivo per il rilancio della stessa costituzione europea.
Ai seminario dell'Aspen lo stesso vice commissario a Bruxelles, il tedesco Gunther Verheugen, ha dovuto prendere atto che il filo diplomatico tra la Germania e l'Italia è attraversato da pericolose correnti ad alta tensione (polemica). Ma non per colpa della Farnesina. II suo titolare, Massimo D'Alema, non avrebbe alcuna intenzione di mettersi di traverso alla cancelliera tedesca Angela Merckel. La rivalità in realtà, raccontano fonti diplomatiche, sarebbe esplosa proprio tra il ministro dell'Interno italiano Giuliano Amato, chiamato a scrivere insieme ad altri la «dichiarazione solenne dì Berlino», e l'ex ambasciatore Renato Ruggero. Quest'ultimo è stato indicato dal capo dello Stato Giorgio Napoiitano e poi nominato con decreto del governo consigliere del premier Romano Prodi (con tanto di mugugni dì Amato) proprio in vista dell'appuntamento di Berlino del prossimo anno.
Dagospia 16 Ottobre 2006