IL CDA RAI LITIGA SU SANTORO E SILVIO FURIOSO CHIAMA PETRUCCIOLI - PER LA RAI MEGLIO UNA FONDAZIONE - MIMUN AI SERVIZI PARLAMENTARI: ADDIO AL BLABLA DI ANNUZZA LA ROSA.

1 - IL CDA RAI LITIGA SU SANTORO E BERLUSCA MINACCIA ESPOSTI E QUERELE..
(Ansa) - Silvio Berlusconi avrebbe chiamato ieri sera il presidente della Rai Claudio Petruccioli lamentandosi della parte di 'Annozero' di Michele Santoro dedicata alla vicenda Mills, e anche del fatto che il programma - da lui chiamato in diretta - non avrebbe accettato di mandare la sua replica telefonica nel corso della trasmissione. E' questo in sintesi - a quanto si apprende - che il presidente Rai avrebbe riferito oggi nel corso della riunione del Cda ai consiglieri aprendo il dibattito sulla trasmissione di Santoro. Stamattina comunque il consiglio aveva in primo luogo votato le nomine dei vicedirettori (all'unanimita'), il contratto per i Campionati del mondo di sci (2007-2008) ed ha anche approvato una delibera in cui il direttore generale impegna i direttori di rete e di testata ad una maggiore sobrieta' nella presentazione di libri di collaboratori e interni Rai.I consiglieri del centrodestra, dopo l'intervento di Petruccioli, avrebbero preso la parola per criticare il programma di Santoro, pur ammettendo di non averlo visto. In particolare prima il consigliere Angelo Maria Petroni, e poi Marco Staderini.

Sempre a quanto si apprende Staderini avrebbe avanzato la richiesta di una ricognizione sul contenzioso legale, ovvero sulle citazioni per diffamazione, di 'Annozero' ma anche di 'Report', gia' oggetto di critiche dei consiglieri della Cdl nelle passate riunioni del Cda. Si acceso quindi il dibattito del Cda, con i consiglieri Sandro Curzi e Nino Rizzo Nervo che avrebbero invece sottolineato la correttezza del programma di ieri sera (loro l'avevano visto) di Michele Santoro. In particolare Rizzo Nervo avrebbe messo in luce l'equilibrio della puntata, che ci sarebbe stato sia nella prima parte dedicata a San Marino (con la replica del ministro delle finanze del luogo), sia in quella sulla finanziaria (con ospiti Brunetta e Di Pietro), sia in quella dedicata a Berlusconi e il caso Mills (con Travaglio e Facci).

Quanto poi al rifiuto della trasmissione di mandare in onda in diretta la telefonata di Berlusconi, il consigliere avrebbe spiegato che questo e' l'uso del programma e la stessa cosa e' stata fatta anche in puntate precedenti. Ma il punto vero, avrebbero concordato a questo punto lo stesso Rizzo Nervo e Curzi, e' che si sta cercando di creare un clima che ripropone quello di qualche anno fa. La discussione si sarebbe conclusa quindi affidando al direttore generale Claudio Cappon il compito di fare una verifica sul contenzioso giudiziario, ma che abbia avuto gia' una conclusione, nei confronti dei programmi di approfondimento. Cappon avrebbe spiegato che una verifica su 'Report' era stata gia' fatta e finora non e' stata persa nessuna causa.

2 - RAI: VARATE NOMINE VICEDIRETTORI RISORSE UMANE.
(Ansa)
- Luigi Meloni e Alessandro Zucca sono -sempre a quanto si apprende - i nuovi vicedirettori delle risorse umane, dove sarebbe tramontata l'ipotesi di un terzo vicedirettore. Valerio Fiorespino e' il nuovo vicedirettore delle risorse televisive e a Giancarlo D'Arma e' stata invece stata affidata la vicedirezione del dipartimento acquisti e servizi.



3 - «PER LA RAI MEGLIO UNA FONDAZIONE».
Dal "Corriere della Sera"
La separazione proprietaria tra operatore di rete e fornitore di contenuti e l'allontanamento dei partiti dalla gestione dell'azienda: sono i punti essenziali per la nuova Rai nell'era digitale secondo il documento, redatto da un gruppo di specialisti, che la rivista «Reset» pubblicherà nel prossimo numero, presentato ieri a Roma. Firmato da Giorgio Bogi, Enzo Cheli, Alessandro Ovi, Augusto Preta, Carlo Rognoni, Antonio Sassano e Gianluca Veronesi. Principi ispiratori essenziali sono la separazione, non solo in termini di società (come prevede il ddl Gentiloni a regime, cioè dopo il 2012, anno del definitivo passaggio al digitale terrestre), ma anche in termini di proprietà, della società che gestisce torri e impianti di distribuzione da quella che produce e offre i contenuti.

Questi gli altri temi centrali: la sostituzione del concetto di «centralità» del servizio pubblico con quello di «indispensabilità», intesa come obiettivo politico, che implica la sua autonomia dagli interessi strettamente commerciali e modalità di finanziamento pubbliche; la creazione di una fondazione ad hoc per le funzioni di indirizzo e controllo e per la nomina dei vertici, con organi costituiti da persone selezionate pubblicamente attraverso una commissione terza nominata dall'Autorità per le Comunicazioni; la responsabilità editoriale confermata nelle mani dell'azienda.

4 - MIMUN CANCELLA IL BLABLABLA DI ANNA LA ROSA.
Da "Il Tempo"

Alla Tsp si cambia metodo. Presentando il suo nuovo piano editoriale (votato con l'80% di consensi) il neo direttore Mimun ha fatto capire che i servizi e le tribune parlamentari sono entrati in una nuova era. Addio al blablabla politico tanto caro alla precedente direttrice Anna La Rosa. L'interesse dei notiziari si sposterà dalla politica ai lavori delle Camere. Il Senato dovrà essere seguito con più attenzione, anche in virtù della situazione di equilibrio tra le coalizioni. Inoltre sarà realizzato uno sforzo massiccio per rendere chiaro e alla portata di tutti il lavoro di aule e commissioni. Dunque, si cambia. Del resto anche i parlamentari sono stufi di apparire solo come ignoranti e drogati alle prese unicamente con i problemi dei bagni per uomini, donne o trans.


Dagospia 03 Novembre 2006