CAFONALINO - ART SOCIETY IN FERMENTAZIONE NELLA MILANO DA RI-BERE - DAL MINT ALLA TRIENNALE DELLA BOVISA - PER IL LIBRO DELLA CUCINOTTA ARRIVA "VASA-VASA" CUFFARO CHE RIBASTONA SANTORO E APOSTROFA SGARBI: "TRADITORE, HAI PREFERITO LA MORATTI A ME!".
Januaria Piromallo per Dagospia
La mandria degli svippati e' stata messa col culo per terra. Sfinita per aver galoppato da un capo all'altro della citta' per stringere la mano alla sindachessa Letizia Moratti che inaugurava la prima edizione di Mint (la mostra-mercato che affianca arte antica e moderna) al SuperStudio di via Tortona. Per orecchiare poi Vittorio Sgarbi che davanti agli "scarabocchi" della mostra "In principio era il fulmine" di Hans Hartung - per il debutto della Triennale alla Bovisa, ex quartiere operaio - critica (ma e' il suo mestiere): "Avrei preferito Basquiat, avrebbe attirato piu' giovani"; per crepare d'invidia davanti ai Young Italian Gentlemen, selezionati con cura da Donella Sartorio per il suo libro di ritratti e regole di stile.
E alla fine per rifarsi gli occhi con una bombastica Maria Grazia Cucinotta, versione musa (ma non per il calendario Pirelli) per il libro di fotografie "La Sicilia di Maria Grazia Cucinotta" , click d'autore di Lidia Costantini e abiti di Luisa Beccaria, la stilista del pizzo & merletto, che con la Sicilia ha un rapporto molto stretto visto che ne ha sposato un principe: Lucio Bonaccorsi di Reburdone.
Pe i Mind People (quelli che si credono intelligentoni perche' mascherano la loro febbre da presenzialismo sotto la maschera dell'evento culturale) prima un cocktail nel megastore tutto cristalli di Luisa Beccaria in zona Brera e poi seratona nel suo spazio trasformato in serra con mini/bonsai di agrumi e illuminata solo a candele. Il tutto, ovviamente, ad alto tasso mangiereccio visto che il buffet era un made in Sicilia.
Per intoppi burocratici i pesci (saraghi e aragostine) promessi dalla Regione Sicilia non arrivano. Arriva invece il suo rappresentante piu' autorevole il governatore Salvatore Cuffaro, che per non venire meno alla sua reputazione in loco di zio vasa-vasa, si esibisce per il parterre femminile in galanti bacia/mano. I primi ovviamente sono per le padrone di casa, Luisa (che, oddio, corre a cambiarsi d'abito perche' la Cucinotta indossava la stessa nuvola chiffonosa en fleur) e Lucilla Bonaccorsi, stilista in erba al fianco della madre, gia' molto apprezzata dalla penna al vetriolo Suzy Menkes.
Tra un nido al miele, un tortino di alici e una caponata ai sapori di menta (lo chef del borgo siracusano settecentesco della Beccaria e' sbarcato con le verdure dell'orto) si scambiano battute. E Cuffaro, dopo l'ospitata a "Anno Zero", ancora batte lo stesso chiodo: "Ho chiesto e ho ottenuto il 740 di Santoro: guadagna 816mila euro all'anno. Contro i miei 120mila. La stessa Rula ne guadagna 2400 a puntata. Tranvaglio (ne storpia il nome) poco di meno. La biondina (si riferisce alla Borromeo) e' invece sottopagata".
I conti al pallottoliere vengono interrotti da un grido: "Traditore! Hai preferito la sottana della Moratti ai miei... (boxer?)!" Fa la sua entrata Sgarbi, sopravvissuto al tour de force Mint/Bovisa. "Traditore - lo bacchetta Cuffaro - hai rinunciato al mio Assessorato ai Beni Culturali per dire di si' alla Moratti". Il critico risponde con aplomb: "Magari e' stato un bene per la Sicilia".
Pace fatta e Sgarbi invita Cuffaro e una mini delegazione di portaborse ad un fuori programma: fa aprire nottetempo Palazzo Reale per fargli ammirare la mostra di Boccioni. I guardiani museali sono ormai vaccinati agli exploit dell'insonne Sgarbi, allargano le braccia: "Tiriamo a' campare".
Dagospia 23 Novembre 2006
La mandria degli svippati e' stata messa col culo per terra. Sfinita per aver galoppato da un capo all'altro della citta' per stringere la mano alla sindachessa Letizia Moratti che inaugurava la prima edizione di Mint (la mostra-mercato che affianca arte antica e moderna) al SuperStudio di via Tortona. Per orecchiare poi Vittorio Sgarbi che davanti agli "scarabocchi" della mostra "In principio era il fulmine" di Hans Hartung - per il debutto della Triennale alla Bovisa, ex quartiere operaio - critica (ma e' il suo mestiere): "Avrei preferito Basquiat, avrebbe attirato piu' giovani"; per crepare d'invidia davanti ai Young Italian Gentlemen, selezionati con cura da Donella Sartorio per il suo libro di ritratti e regole di stile.
E alla fine per rifarsi gli occhi con una bombastica Maria Grazia Cucinotta, versione musa (ma non per il calendario Pirelli) per il libro di fotografie "La Sicilia di Maria Grazia Cucinotta" , click d'autore di Lidia Costantini e abiti di Luisa Beccaria, la stilista del pizzo & merletto, che con la Sicilia ha un rapporto molto stretto visto che ne ha sposato un principe: Lucio Bonaccorsi di Reburdone.
Pe i Mind People (quelli che si credono intelligentoni perche' mascherano la loro febbre da presenzialismo sotto la maschera dell'evento culturale) prima un cocktail nel megastore tutto cristalli di Luisa Beccaria in zona Brera e poi seratona nel suo spazio trasformato in serra con mini/bonsai di agrumi e illuminata solo a candele. Il tutto, ovviamente, ad alto tasso mangiereccio visto che il buffet era un made in Sicilia.
Per intoppi burocratici i pesci (saraghi e aragostine) promessi dalla Regione Sicilia non arrivano. Arriva invece il suo rappresentante piu' autorevole il governatore Salvatore Cuffaro, che per non venire meno alla sua reputazione in loco di zio vasa-vasa, si esibisce per il parterre femminile in galanti bacia/mano. I primi ovviamente sono per le padrone di casa, Luisa (che, oddio, corre a cambiarsi d'abito perche' la Cucinotta indossava la stessa nuvola chiffonosa en fleur) e Lucilla Bonaccorsi, stilista in erba al fianco della madre, gia' molto apprezzata dalla penna al vetriolo Suzy Menkes.
Tra un nido al miele, un tortino di alici e una caponata ai sapori di menta (lo chef del borgo siracusano settecentesco della Beccaria e' sbarcato con le verdure dell'orto) si scambiano battute. E Cuffaro, dopo l'ospitata a "Anno Zero", ancora batte lo stesso chiodo: "Ho chiesto e ho ottenuto il 740 di Santoro: guadagna 816mila euro all'anno. Contro i miei 120mila. La stessa Rula ne guadagna 2400 a puntata. Tranvaglio (ne storpia il nome) poco di meno. La biondina (si riferisce alla Borromeo) e' invece sottopagata".
I conti al pallottoliere vengono interrotti da un grido: "Traditore! Hai preferito la sottana della Moratti ai miei... (boxer?)!" Fa la sua entrata Sgarbi, sopravvissuto al tour de force Mint/Bovisa. "Traditore - lo bacchetta Cuffaro - hai rinunciato al mio Assessorato ai Beni Culturali per dire di si' alla Moratti". Il critico risponde con aplomb: "Magari e' stato un bene per la Sicilia".
Pace fatta e Sgarbi invita Cuffaro e una mini delegazione di portaborse ad un fuori programma: fa aprire nottetempo Palazzo Reale per fargli ammirare la mostra di Boccioni. I guardiani museali sono ormai vaccinati agli exploit dell'insonne Sgarbi, allargano le braccia: "Tiriamo a' campare".
Dagospia 23 Novembre 2006