RINALDI: "È SINCERO QUANDO DICE DI AVER CHIUSO CON LA POLITICA ATTIVA. HA CAPITO CHE ORMAI NON AVRÀ PIÙ GRANDI CARICHE" - FELTRI: "UN SOSTITUTO DI BERLUSCONI? PER ORA NON NE VEDO. FOSSI IN LUI CERCHEREI DI CORTEGGIARMI IL GOVERNATORE DRAGHI".

Roberto Rossi per "l'Unità"


1 - E' UN LOTTATORE, MA È REALISTA. CREDO CHE ABBIA CHIUSO CON LA POLITICA ATTIVA.


«Ieri si è visto il Berlusconi di sempre. Una persona che vuole lottare e che ha la fissazione di sembrare più giovane. Quando ha avuto le prime avvisaglie del malessere non ha smesso subito di parlare ha voluto continuare l'intervento. Ci tiene ad apparire un quarantenne». Eppure per Claudio Rinaldi, opinionista ed ex direttore dell'Espresso, da qualche tempo l'ex premier non è più lo stesso. «Ho l'impressione che abbia tirato i remi barca».

Per motivi di salute?
«No, per carità. Per un'analisi della situazione».

Di che tipo?
«Lui è sincero quando dice di aver chiuso con la politica operativa. Il ragionamento è questo: se il governo Prodi va avanti lui l'opposizione cinque anni non la fa. Se Prodi cade per un banale incidente di percorso si fa un altro governo di centrosinistra. Se Prodi cade per una rottura della maggioranza e si farà un governo di "lunga transizione" e non sarà lui a guidarlo. Se si fanno le elezioni anticipate lui non è in gioco. Bloccato dai veti dell'Udc».

Insomma è politicamente spacciato?
«Da uomo realista qual è ha valutato che ormai non avrà più grandi cariche. Che poi è l'unica cosa che gli interessa. Lui fa finta di fare la grande politica per onor di firma. Anche del suo partito non gliene frega più niente visto che è stato lasciato nelle mani di Bondi e di Cicchitto, una coppia disastrosa che dal 2002 in poi ha perso tutte le tornate elettorali. Lui è già lontano da questo mondo».

Alla ricerca di cosa?
«Di un nuovo orizzonte, un nuovo terreno di impegno dove possa far veder quanto è bravo e giovane».

Lei pensa a un impegno imprenditoriale?
«Non credo. Ormai le attività del gruppo sono in mano ai figli. L'anno scorso un paio di volte ha detto che gli piacerebbe fare un grande piano di realizzazioni di ospedali nel mondo. Ma mi sembra un piano poco difficile da realizzare».

Senza Berlusconi che futuro ha la destra?
«La destra troverà nuovi campioni. Da Tremonti a Formigoni, da Casini a Fini. Troveranno il modo di riorganizzarsi, non c'è dubbio».



2 - UNA GRAN PAURA: QUI È FINITA. HO PENSATO ALL'ICTUS. NON SEMBRA, MA HA 70 ANNI.

«Mi ha fatto venire in mente Berlinguer». Vittorio Feltri, direttore di Libero, ha appreso la notizia del malore di Berlusconi a pranzo. «Stavo mangiando. Al momento mi sono spaventato. E mi sono detto: "qui è finita". Mi dava l'idea dell'ictus».

Come se lo spiega questo svenimento?
«Recentemente Berlusconi è stato operato, sapevo che aveva un pochettino di influenza. Ma poi bisogna tenere a mente che è un uomo di settanta anni e che negli ultimi dodici ha fatto una vita infernale. Lo stress della politica, la paura per le vicende giudiziarie. Le emozioni non gli sono mancate. E poi ha anche avuto un tumore».

Secondo lei continuerà a far politica?
«Secondo me sì. Probabilmente sarà meno impegnato, farà meno viaggi, cercherà di darsi una calmata, dormirà un po' di più».

Niente ritiro ma un ruolo più defilato?
«Credo di sì. Magari troverà qualcuno che gli organizza meglio il partito. Mi pare che sia in atto qualcosa che vada in questa direzione. Vediamo che cosa verrà fuori».

Si ritaglierà un ruolo super partes?
«Be', super partes riferito a Berlusconi è un po' impegnativo».

Nel centrodestra intendevo?
«È possibile. Ma lui non ha il temperamento per fare l'uomo distaccato. Farà la vita di partito ma con minore intensità. Deve rendersi conto che son settanta. D'altronde gli Andreotti e tutti quelli che sono campati a lungo politicamente a un certo punto hanno staccato la spina.

Un Berlusconi debilitato può aumentare le ambizioni di chi voglia sostituirlo?
«Quello senz'altro. Immagino che oggi quando le cose sembravo più gravi di quelle che sono risultate qualcuno avrà fatto dei pensierini. Io non ho niente contro Casini ma non può pensare di prendere in mano la baracca».

All'orizzonte non c'è un sostituto di Berlusconi?
«Per ora non ne vedo. Io fossi in lui cercherei di corteggiarmi il governatore Draghi. Se mette Casini o Fini non dico che siamo alla minestra riscaldata ma a qualcosa di simile».


Dagospia 27 Novembre 2006