IL CONSIGLIO DI GESTIONE DI SANT'INTESA - AI MILANESI 6 POSTI CHIAVE SU 9 A DISPOSIZIONE: SALZA PRESIDENTE, ROSSI VICE. TUTTI I POTERI A PASSERA, NOMINATO AD - MODIANO E MICHELI DIRETTORI GENERALI, MICCICHÈ RESPONSABILE DEL CORPORATE.

Al.G. per "Il Sole 24 Ore"


L'indicazione che più interessava al mercato è stata mantenuta: Corrado Passera sarà il capoazienda della nuova Intesa-Sanpaolo, mentre delle sei business unit del gruppo le due principali saranno affidate a Pietro Modiano (retail) e Gaetano Micciché (corporate e investment banking). Il resto delle nomine varate ieri dal neonato comitato di gestione di Intesa Sanpaolo è l'inevitabile sintesi (o compromesso) di una fusione che, come già emerso fin dall'inizio, evidenzia il netto predominio della componente Intesa rispetto a quella Sanpaolo.

La prima linea del management è quasi interamente targata Intesa, né poteva essere diversamente considerato che Passera, una volta investito dai grandi soci del ruolo di capo-azienda, ha voluto i suoi uomini di fiducia nei principali posti-chiave. Circostanza che assicura al nuovo gruppo una chiarezza e univocità nelle linee di comando, sempre apprezzata dai mercati.Ma nella messa a punto della griglia del top management, oltre alla netta supremazia dei manager di Intesa su quelli Sanpaolo, non mancano i compromessi «politici» e i dosaggi col bilancino.

A partire dalla decisione di nominare anche due direttori generali. In agosto, alla fine delle trattativa sul vertice, era previsto che Passera fosse unico capoazienda con sei vicedirettori generali (tra cui Modiano). Una soluzione accettata da Salza e Iozzo ma non dai grandi soci Sanpaolo e dal mondo politico torinese. Che hanno imposto, per tentare di riequilibrare la governance, la nomina di Modiano alla direzione generale.



Pretesa che Bazoli e i soci di Intesa hanno accettato, ma solo a patto che anche i milanesi potessero nominare un direttore generale. In lizza c'erano Francesco Micheli (capo del personale) e Gaetano Micciché (corporate banking).Alla fine la scelta è caduta sul primo, forse anche per i delicati compiti che lo attenderanno nell'integrazione con l'inevitabile ristrutturazione che coinvolgerà il personale del gruppo.

Micciché avrà comunque un ruolo di primo piano, con la guida del corporate e investment banking in un gruppo che,non va dimenticato,eredita le attività di Comit, Caboto e Banca Imi. Resta l'anomalia di due direzioni generali senza poteri reali (i riporti dei responsabili di business faranno capo direttamente a Passera) che,nei fatti,lasciano più scontenti che contenti nella prima lineadi management.

Scorrendo la lista dei responsabili delle sei business unit e delle quattro «macroaree», sei su nove fanno capo a Intesa e solo tre a uomini Sanpaolo. Tra le sorprese, spicca la grande rimonta di Bruno Picca che entra nella griglia dei «top-nine» della nuova banca con la supervisione di amministrazione e affari legali.

Curiosità finale: Alfonso Iozzo, neo presidente della Cassa Depositi e Prestiti, ha rinunciato per incompatibilità alla vicepresidenza del consiglio di sorveglianza. Ma resta nel supervisory board. Ed entra anche nel comitato nomine. L'organo che, tra l'altro, ha il potere di indicare i membri del comitato di gestione.


Dagospia 03 Gennaio 2007