AVANTI POPOLO, FALCE E POLTRONA LA TRIONFERA' - DAGO FECCIA FASCISTA - LE OMISSIONI DI SGRENA E SCALFARI - VIVA IL GARANTE, ABBASSO LA STAMPA - COL GOVERNO BERLUSCONI MILANO COME BEVERLY HILLS? - CON INTERNET, BASTA SEGRETI DI PULCINELLA.
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Compagni lettori di "Dagospia", nel momento del massimo bisogno, il neonato PARTITO UNITARIO DEI COMUNISTI/FALCE E POLTRONA, naturale confluenza politica delle forze comuniste in Italia, ribadisce il proprio sostegno incondizionato al compagno Romano Prodi e al suo governo dei Lavoratori, contro gli ennesimi, oscuri attacchi della reazione. Difendiamo, con Prodi, le maggiori conquiste conseguite di recente dai Lavoratori, l'importanza delle quali potrebbe essere sminuita solo da un qualunquismo autolesionista, come ad esempio: la Presidenza della Camera, che sancisce la nostra ammissione ufficiale al Palazzo; i ministeri e le sottosegreterie, le presidenze di commissioni parlamentari, i consigli amministrativi degli enti pubblici e delle aziende pubblico-private; le pensioni parlamentari, i super-vitalizi, le super-indennità, i super-rimborsi spese, le auto blu, le scorte, trattamenti di favore e prestazioni gratuite d'ogni genere, strappati all'ingordigia capitalista; i finanziamenti milionari per i giornali di partito, fonte di sopravvivenza per molti nostri militanti e le loro famiglie; i mirabili successi conseguiti contro l'annosa piaga del precariato politico, specialmente in Calabria e nel resto del Mezzogiorno, permettendo ad alcuni dei nostri iscritti più rappresentativi di ottenere adeguata sistemazione lavorativa; la titolarità di presenza nel prestigioso programma televisivo "Porta a porta" (RaiUno), conquistata baldamente dal compagno Bertinotti e difesa con valore dal compagno Diliberto; il credito guadagnato presso gli ambienti mondani romani dalla compagna Lella Bertinotti, grazie a un'opera indefessa che ha sconfitto i più banali pregiudizi borghesi sul popolo comunista; il credito di spiritualità guadagnato presso gli ambienti religiosi dal compagno Bertinotti, in forza di un'attenta rilettura di S.Paolo e della frequentazione di comunità monastiche.
AVANTI POPOLO, A PECORONA FALCE E POLTRONA TRIONFERA'
Lettera 2
L'autoreferenzialità politica di Bertinotti fa rima con il suo status quo da privilegiato che va oltre l'aria da saccente che si ritrova. Questo evidentemente gli dà il coraggio di fermarsi,come successo all'Università La Sapienza di Roma, e pretendere le scuse dagli studenti che protestavano. Non è la prima volta che viene messo in discussione. Nel settembre del 2004, in occasione della sua annunciata linea di mettere da parte la richiesta del ritiro delle truppe in Iraq,venne disapprovato e accolto da fischi da quasi tutti gli studenti italiani per la sue incapacità sindacali passate,e per una qualsiasi prospettiva di politica di sinistra alternativa che ha effetti gravissimi per i messaggi che il movimento della pace mondiale cerca di veicolare.
Tuareg
Lettera 3
Caro D'Agostino, Sinceri complimenti per aver trasformato un sito interessante e con notevoli anticipazioni, specie in campo economico, in una palestra a esclusivo uso della destra italiana e dei suoi vaneggiamenti. Spero che, almeno, l'assegno fosse grosso...
Marco
Lettera 4
Caro Dago sei un fascista di merda, feccia della feccia, sei il servo dei servi, il peggio del peggio. Sei uno schifoso squadrista, raccatti tutte le merde giornalistiche strapagate dal Berlusca per fare il tuo gossip di regime quotidiano, forte con i deboli e debole con i forti. tu sei veramente una merda, la degna rappresentazione di questa Italia di furbi stronzi e nullafacenti, l'Italia del me ne frego, l'Italia che se ne fotte di chi resta indietro.
Costantino
Lettera 5
Par di capire che Pierferdinando Casini voterà insieme alla maggioranza su Kabul. La differenza col 'traditore' Follini è quindi che uno vota con l'Unione sempre, l'altro solo quando serve davvero. Differenza che gli elettori di sicuro apprezzeranno. O, forse, disprezzeranno.
Alberto A.
Lettera 6
Caro Dago tra lo sgomento della Sgrena nella sua polemica con Eugenio Scalfari e lo stupore del medesimo forse è necessario aggiungere anche una certa dose d'indignazione per l'imperversare di questi personaggi, divenuti vittime di rapimenti in zona di guerra, che nella mistica delle loro ricostruzioni degli eventi si collocano al pari di un Lazzaro resuscitato. Mai che questi miracolati, oltre che allo sgomento per le più che corrette osservazioni sulle loro purtroppo tragiche vicende, dimostrino pudore e rispetto per il sacrificio, diretto ed indiretto di vite umane e lo sperpero di soldi pubblici, avvenuto esclusivamente per causa loro.
Max
Lettera 7
Caro Dago, ho letto la risposta di Scalfari alla Sgrena e in generale sarei d'accordo. Però non ho potuto fare a meno di notare come l'Eugenio nazionale abbia glissato sul commento della Sgrena, a proposito del cambio di indirizzo del quotidiano quando è stato rapito un loro giornalista. Sarà stata sicuramente una dimenticanza, ma molto conveniente...
Colinmckenzie - http://www.badtaste.it
Lettera 8
DDD, Dear Dago & Daghi,
Arturo Parisi, tamponato mentre era fermo sulla corsia d'Emergency, è l'ennesima vittima dello Strada.
Secondo alcuni "boccaloni", il Cavaliere avrebbe comprato Bossi con 70 miliardi. Manco si trattasse di Umberto De Assis Moreira, alias Ronaldinho.
Una guardatina di Sircana a un trans è costata (alla Rcs) centomila euro. E meno male che non hanno consumato.
Natalino Russo Seminara
Lettera 9
Caro Dago, continua l'offensiva dei giornalisti contro il Garante per la privacy. Emblematico il sotto-titolo di un articolo del Giornale di oggi: "Guerra di Garanti sull'editto anti-giornalisti". Anti-giornalisti? Ci sarà un modo diverso di vedere la cosa, oppure non è possibile? I giornalisti hanno in mano l'informazione è quindi scrivono a proprio favore, lo capisco. Chissà se sarà mai possibile riuscire a dire che il provvedimento è PRO-CITTADINI e serve a proteggerli da un "eccessiva" intrusione nella sfera privata da parte di giornalisti e fotografi. Comincio ad essere seccato di questa reclamata onnipotenza dei giornalisti che in nome della libertà di stampa pretendono di calpestare a loro piacimento i diritti fondamentali di un individuo (chiunque esso sia).
Numerio Negidio
Lettera 10
Caro Dago, per tentare di cacciare da Palazzo Chigi Prodi e Sircana non basta, al centro- destra, cercare di impedire il "tradimento" dell' UDC dello scalpitante ed ambizioso Casini. Occorre riuscire a presentare agli ex elettori del Professore l'immagine di una opposizione coesa ed efficiente, non litigiosa, in grado di lavorare, con intelligenza, competenza, passione e duttilità politica, per riuscire ad i tanti ex seguaci e fan dell'Unione, delusi dal bilancio fallimentare, fatto registrare, e non solo in politica estera, dall'ex Presidente dell'IRI e dal pletorico battaglione dei suoi ministri. E, per far questo, occorre che Berlusconi, spronato dalle poche voci libere, come quelle di Guzzanti, Mennitti, Baget - Bozzo, Giuliano Ferrara, Feltri e, si parva licet, il sottoscritto, riprenda, a tempo pieno, in mano le redini del suo partito e della coalizione, imponendo lo slogan, a suo tempo caro a un brillante e intelligente leader degli anni 60, il socialista Pietro Nenni.
"Politique d'abord", affermava Il Gran Capo di Faenza del PSI. In primo piano, cioè, non le trame e gli intrighi, ma la Politica, la capacità di saper parlare alla gente, con chiarezza, non prendendola in giro, fornendo risposte adeguate ai tanti problemi del Paese, e tra i primi quelli del Sud e della Calabria, aggravati dai 12 mesi di deludente prodismo. E maggior spazio, con la nomina a coordinatore politico unico, e il ridimensionamento di Bondi e Bonaiuti, all'esperto e collaudato deputato, ex PSI, Fabrizio Cicchitto, e a seri dirigenti, come il veneziano Brunetta e il napoletano Lavitola, ai giovani e alle donne preparate, come la Brambilla, la cattolica Elisabetta Gardini e la brillante giurista Jole Santelli. A casa, subito, o sugli schermi di Mediaset, le " veline ", molto avvenenti- ma il Parlamento non è il teatro, o il cinema. - ma incapaci!
E, "last but not least ", guai a dimenticarsi del necessario pensionamento della maggioranza degli attuali senatori e deputati forzisti , catapultati in Parlamento dalle ristrette oligarchie dei partiti, grazie alla immonda porcata elettorale, chiamata " Calderolum ".
Pietro Mancini
Lettera 11
Cari amici. In Italia, si sa, si può fare e dire di tutto, soprattutto se comandi direttamente o indirettamente la stragrande maggioranza dell'informazione. In questo senso devo dire che mi è sfuggito qualcosa. Deve essermi sfuggito, per esempio, che fino a meno di un anno fa, a Milano si vivesse come a Beverly Hills e, solo dopo l'avvento del governo Prodi siano cominciati saccheggi, devastazioni e quant'altro. Nei cinque anni di governo del Napoleone di Arcore, coadiuvato dal "mutandato" Albertini, ho visto Svizzeri e Monegaschi chiedere la residenza nella città meneghina. Poi in 11 mesi il disastro:macerie dappertutto, disoccupazione, povertà. Addirittura Vieri, che disperato, ha dovuto trasferirsi nella vicina Bergamo. Dove andremo a finire...
PATO
Lettera 12
Chi va con i transessuali li sfrutta? Il concetto mi è oscuro. Qualcuno confonde i diversi tipi di prostituzione. I trans lo fanno per scelta. Non li operano mica con la forza! Semplicemente uniscono l'utile al dilettevole. Non sono mica le giovani prostitute dell'Est. Ma forse per indignarsi va bene tutto.
Aldo Petrocchi
Lettera 13
Caro Dago, quando ho letto sulle pagine della cultura di Repubblica della mostra all'Auditorium di Roma del ritrattista Ettore Viola, mi sono stropicciato gli occhi. Forse una omonimia, ho pensato. Ho guardato meglio i disegni, macchè, era proprio lui! Quel ragazzino, peraltro simpatico, dai modi educati, che avevo incrociato a fine anni ''70 nella redazione del Satyricon, l'inserto di Repubblica diretto da Forattini. Era bravino, aveva solo il difetto di imitare spudoratamente Forattini. Poi, però, per un pò è sparito, salvo riapparire qualche tempo dopo, sempre sulle pagine di Repubblica, con delle caricature/ritratto. Pensai: vedi, ha trovato una sua strada, complimenti. E io che mi chiedevo che fine avrebbe fatta, così mite, in quel mondo di lupi che è l'editoria. Bravo.
Francamente i suoi "ritratti" non mi facevano impazzire, mi sembrava che avesse più talento e che non lo stesse incanalando nel modo migliore, ma in fondo che importa, aveva trovato un suo spazio e meglio per lui. Tanto più che non eravamo certo in concorrenza, non essendo mai stata la caricatura il mio terreno privilegiato. Poi è scomparso dalle pagine di Repubblica dove, nel frattempo, a svolgere lo stesso ruolo è arrivato Riccardo Mannelli, e di lui non ho più avuto notizie. Fino a questa strabiliante mostra dell'Auditorium con tanto di grosso articolo con illustrazioni di cui sopra. Fino al tuo servizio fotografico di oggi sulla strabiliante inaugurazione della strabiliante mostra con tutti i vip possibili e inimmaginabili. Ho letto a bocca aperta l'articolo che accompagnava le strabilianti foto e mi si è aperto un mondo. Il ragazzino timido e cortese è figlio di (Sandro Viola) e marito della figlia di (Eugenio Scalfari), eccetera eccetera. Veramente non ho mai capito un cazzo della vita!
Dino Manetta
Lettera 14
Possiamo anche far finta di credere che siano state quelle 2 banali foto, pubblicate dai giornali, all'origine del ricatto alla figlia di Belusconi, come non battiamo ciglio ai peana di Vincenzo Mollica, però da chi ci governa vorremmo un minimo di coerenza e verità. Si potrà dire che la libertà di stampa spaventa soprattutto i potenti, compresi molti giornalisti? mentre a noi, che il potere glielo diamo, farebbe invece piacere saperne di più di quello che avviene, soprattutto in politica ed economia, ed essere considerati un po' meno allocchi? Sarebbe già un passo avanti convincersi che, nell'epoca di cellulari, internet, YouTube e Dagospia, sarà sempre più difficile arginare fughe di notizie e pettegolezzi con decreti legge e affossamenti, soprattutto ora che l'area si sta allargando a macchia d'olio e tocca pure gli inviolabili della politica. Meglio farsene una ragione e assumersi le proprie responsabilità. I segreti di Pulcinella sono destinati a durare sempre meno.
Mary
Dagospia 27 Marzo 2007
Lettera 1
Compagni lettori di "Dagospia", nel momento del massimo bisogno, il neonato PARTITO UNITARIO DEI COMUNISTI/FALCE E POLTRONA, naturale confluenza politica delle forze comuniste in Italia, ribadisce il proprio sostegno incondizionato al compagno Romano Prodi e al suo governo dei Lavoratori, contro gli ennesimi, oscuri attacchi della reazione. Difendiamo, con Prodi, le maggiori conquiste conseguite di recente dai Lavoratori, l'importanza delle quali potrebbe essere sminuita solo da un qualunquismo autolesionista, come ad esempio: la Presidenza della Camera, che sancisce la nostra ammissione ufficiale al Palazzo; i ministeri e le sottosegreterie, le presidenze di commissioni parlamentari, i consigli amministrativi degli enti pubblici e delle aziende pubblico-private; le pensioni parlamentari, i super-vitalizi, le super-indennità, i super-rimborsi spese, le auto blu, le scorte, trattamenti di favore e prestazioni gratuite d'ogni genere, strappati all'ingordigia capitalista; i finanziamenti milionari per i giornali di partito, fonte di sopravvivenza per molti nostri militanti e le loro famiglie; i mirabili successi conseguiti contro l'annosa piaga del precariato politico, specialmente in Calabria e nel resto del Mezzogiorno, permettendo ad alcuni dei nostri iscritti più rappresentativi di ottenere adeguata sistemazione lavorativa; la titolarità di presenza nel prestigioso programma televisivo "Porta a porta" (RaiUno), conquistata baldamente dal compagno Bertinotti e difesa con valore dal compagno Diliberto; il credito guadagnato presso gli ambienti mondani romani dalla compagna Lella Bertinotti, grazie a un'opera indefessa che ha sconfitto i più banali pregiudizi borghesi sul popolo comunista; il credito di spiritualità guadagnato presso gli ambienti religiosi dal compagno Bertinotti, in forza di un'attenta rilettura di S.Paolo e della frequentazione di comunità monastiche.
AVANTI POPOLO, A PECORONA FALCE E POLTRONA TRIONFERA'
Lettera 2
L'autoreferenzialità politica di Bertinotti fa rima con il suo status quo da privilegiato che va oltre l'aria da saccente che si ritrova. Questo evidentemente gli dà il coraggio di fermarsi,come successo all'Università La Sapienza di Roma, e pretendere le scuse dagli studenti che protestavano. Non è la prima volta che viene messo in discussione. Nel settembre del 2004, in occasione della sua annunciata linea di mettere da parte la richiesta del ritiro delle truppe in Iraq,venne disapprovato e accolto da fischi da quasi tutti gli studenti italiani per la sue incapacità sindacali passate,e per una qualsiasi prospettiva di politica di sinistra alternativa che ha effetti gravissimi per i messaggi che il movimento della pace mondiale cerca di veicolare.
Tuareg
Lettera 3
Caro D'Agostino, Sinceri complimenti per aver trasformato un sito interessante e con notevoli anticipazioni, specie in campo economico, in una palestra a esclusivo uso della destra italiana e dei suoi vaneggiamenti. Spero che, almeno, l'assegno fosse grosso...
Marco
Lettera 4
Caro Dago sei un fascista di merda, feccia della feccia, sei il servo dei servi, il peggio del peggio. Sei uno schifoso squadrista, raccatti tutte le merde giornalistiche strapagate dal Berlusca per fare il tuo gossip di regime quotidiano, forte con i deboli e debole con i forti. tu sei veramente una merda, la degna rappresentazione di questa Italia di furbi stronzi e nullafacenti, l'Italia del me ne frego, l'Italia che se ne fotte di chi resta indietro.
Costantino
Lettera 5
Par di capire che Pierferdinando Casini voterà insieme alla maggioranza su Kabul. La differenza col 'traditore' Follini è quindi che uno vota con l'Unione sempre, l'altro solo quando serve davvero. Differenza che gli elettori di sicuro apprezzeranno. O, forse, disprezzeranno.
Alberto A.
Lettera 6
Caro Dago tra lo sgomento della Sgrena nella sua polemica con Eugenio Scalfari e lo stupore del medesimo forse è necessario aggiungere anche una certa dose d'indignazione per l'imperversare di questi personaggi, divenuti vittime di rapimenti in zona di guerra, che nella mistica delle loro ricostruzioni degli eventi si collocano al pari di un Lazzaro resuscitato. Mai che questi miracolati, oltre che allo sgomento per le più che corrette osservazioni sulle loro purtroppo tragiche vicende, dimostrino pudore e rispetto per il sacrificio, diretto ed indiretto di vite umane e lo sperpero di soldi pubblici, avvenuto esclusivamente per causa loro.
Max
Lettera 7
Caro Dago, ho letto la risposta di Scalfari alla Sgrena e in generale sarei d'accordo. Però non ho potuto fare a meno di notare come l'Eugenio nazionale abbia glissato sul commento della Sgrena, a proposito del cambio di indirizzo del quotidiano quando è stato rapito un loro giornalista. Sarà stata sicuramente una dimenticanza, ma molto conveniente...
Colinmckenzie - http://www.badtaste.it
Lettera 8
DDD, Dear Dago & Daghi,
Arturo Parisi, tamponato mentre era fermo sulla corsia d'Emergency, è l'ennesima vittima dello Strada.
Secondo alcuni "boccaloni", il Cavaliere avrebbe comprato Bossi con 70 miliardi. Manco si trattasse di Umberto De Assis Moreira, alias Ronaldinho.
Una guardatina di Sircana a un trans è costata (alla Rcs) centomila euro. E meno male che non hanno consumato.
Natalino Russo Seminara
Lettera 9
Caro Dago, continua l'offensiva dei giornalisti contro il Garante per la privacy. Emblematico il sotto-titolo di un articolo del Giornale di oggi: "Guerra di Garanti sull'editto anti-giornalisti". Anti-giornalisti? Ci sarà un modo diverso di vedere la cosa, oppure non è possibile? I giornalisti hanno in mano l'informazione è quindi scrivono a proprio favore, lo capisco. Chissà se sarà mai possibile riuscire a dire che il provvedimento è PRO-CITTADINI e serve a proteggerli da un "eccessiva" intrusione nella sfera privata da parte di giornalisti e fotografi. Comincio ad essere seccato di questa reclamata onnipotenza dei giornalisti che in nome della libertà di stampa pretendono di calpestare a loro piacimento i diritti fondamentali di un individuo (chiunque esso sia).
Numerio Negidio
Lettera 10
Caro Dago, per tentare di cacciare da Palazzo Chigi Prodi e Sircana non basta, al centro- destra, cercare di impedire il "tradimento" dell' UDC dello scalpitante ed ambizioso Casini. Occorre riuscire a presentare agli ex elettori del Professore l'immagine di una opposizione coesa ed efficiente, non litigiosa, in grado di lavorare, con intelligenza, competenza, passione e duttilità politica, per riuscire ad i tanti ex seguaci e fan dell'Unione, delusi dal bilancio fallimentare, fatto registrare, e non solo in politica estera, dall'ex Presidente dell'IRI e dal pletorico battaglione dei suoi ministri. E, per far questo, occorre che Berlusconi, spronato dalle poche voci libere, come quelle di Guzzanti, Mennitti, Baget - Bozzo, Giuliano Ferrara, Feltri e, si parva licet, il sottoscritto, riprenda, a tempo pieno, in mano le redini del suo partito e della coalizione, imponendo lo slogan, a suo tempo caro a un brillante e intelligente leader degli anni 60, il socialista Pietro Nenni.
"Politique d'abord", affermava Il Gran Capo di Faenza del PSI. In primo piano, cioè, non le trame e gli intrighi, ma la Politica, la capacità di saper parlare alla gente, con chiarezza, non prendendola in giro, fornendo risposte adeguate ai tanti problemi del Paese, e tra i primi quelli del Sud e della Calabria, aggravati dai 12 mesi di deludente prodismo. E maggior spazio, con la nomina a coordinatore politico unico, e il ridimensionamento di Bondi e Bonaiuti, all'esperto e collaudato deputato, ex PSI, Fabrizio Cicchitto, e a seri dirigenti, come il veneziano Brunetta e il napoletano Lavitola, ai giovani e alle donne preparate, come la Brambilla, la cattolica Elisabetta Gardini e la brillante giurista Jole Santelli. A casa, subito, o sugli schermi di Mediaset, le " veline ", molto avvenenti- ma il Parlamento non è il teatro, o il cinema. - ma incapaci!
E, "last but not least ", guai a dimenticarsi del necessario pensionamento della maggioranza degli attuali senatori e deputati forzisti , catapultati in Parlamento dalle ristrette oligarchie dei partiti, grazie alla immonda porcata elettorale, chiamata " Calderolum ".
Pietro Mancini
Lettera 11
Cari amici. In Italia, si sa, si può fare e dire di tutto, soprattutto se comandi direttamente o indirettamente la stragrande maggioranza dell'informazione. In questo senso devo dire che mi è sfuggito qualcosa. Deve essermi sfuggito, per esempio, che fino a meno di un anno fa, a Milano si vivesse come a Beverly Hills e, solo dopo l'avvento del governo Prodi siano cominciati saccheggi, devastazioni e quant'altro. Nei cinque anni di governo del Napoleone di Arcore, coadiuvato dal "mutandato" Albertini, ho visto Svizzeri e Monegaschi chiedere la residenza nella città meneghina. Poi in 11 mesi il disastro:macerie dappertutto, disoccupazione, povertà. Addirittura Vieri, che disperato, ha dovuto trasferirsi nella vicina Bergamo. Dove andremo a finire...
PATO
Lettera 12
Chi va con i transessuali li sfrutta? Il concetto mi è oscuro. Qualcuno confonde i diversi tipi di prostituzione. I trans lo fanno per scelta. Non li operano mica con la forza! Semplicemente uniscono l'utile al dilettevole. Non sono mica le giovani prostitute dell'Est. Ma forse per indignarsi va bene tutto.
Aldo Petrocchi
Lettera 13
Caro Dago, quando ho letto sulle pagine della cultura di Repubblica della mostra all'Auditorium di Roma del ritrattista Ettore Viola, mi sono stropicciato gli occhi. Forse una omonimia, ho pensato. Ho guardato meglio i disegni, macchè, era proprio lui! Quel ragazzino, peraltro simpatico, dai modi educati, che avevo incrociato a fine anni ''70 nella redazione del Satyricon, l'inserto di Repubblica diretto da Forattini. Era bravino, aveva solo il difetto di imitare spudoratamente Forattini. Poi, però, per un pò è sparito, salvo riapparire qualche tempo dopo, sempre sulle pagine di Repubblica, con delle caricature/ritratto. Pensai: vedi, ha trovato una sua strada, complimenti. E io che mi chiedevo che fine avrebbe fatta, così mite, in quel mondo di lupi che è l'editoria. Bravo.
Francamente i suoi "ritratti" non mi facevano impazzire, mi sembrava che avesse più talento e che non lo stesse incanalando nel modo migliore, ma in fondo che importa, aveva trovato un suo spazio e meglio per lui. Tanto più che non eravamo certo in concorrenza, non essendo mai stata la caricatura il mio terreno privilegiato. Poi è scomparso dalle pagine di Repubblica dove, nel frattempo, a svolgere lo stesso ruolo è arrivato Riccardo Mannelli, e di lui non ho più avuto notizie. Fino a questa strabiliante mostra dell'Auditorium con tanto di grosso articolo con illustrazioni di cui sopra. Fino al tuo servizio fotografico di oggi sulla strabiliante inaugurazione della strabiliante mostra con tutti i vip possibili e inimmaginabili. Ho letto a bocca aperta l'articolo che accompagnava le strabilianti foto e mi si è aperto un mondo. Il ragazzino timido e cortese è figlio di (Sandro Viola) e marito della figlia di (Eugenio Scalfari), eccetera eccetera. Veramente non ho mai capito un cazzo della vita!
Dino Manetta
Lettera 14
Possiamo anche far finta di credere che siano state quelle 2 banali foto, pubblicate dai giornali, all'origine del ricatto alla figlia di Belusconi, come non battiamo ciglio ai peana di Vincenzo Mollica, però da chi ci governa vorremmo un minimo di coerenza e verità. Si potrà dire che la libertà di stampa spaventa soprattutto i potenti, compresi molti giornalisti? mentre a noi, che il potere glielo diamo, farebbe invece piacere saperne di più di quello che avviene, soprattutto in politica ed economia, ed essere considerati un po' meno allocchi? Sarebbe già un passo avanti convincersi che, nell'epoca di cellulari, internet, YouTube e Dagospia, sarà sempre più difficile arginare fughe di notizie e pettegolezzi con decreti legge e affossamenti, soprattutto ora che l'area si sta allargando a macchia d'olio e tocca pure gli inviolabili della politica. Meglio farsene una ragione e assumersi le proprie responsabilità. I segreti di Pulcinella sono destinati a durare sempre meno.
Mary
Dagospia 27 Marzo 2007