PRODI: STASERA VERTICE PD, GLI ALLEATI PREMONO PER IL RINVIO (INCONTRO FASSINO-RUTELLI) - BONAIUTI: IN PIAZZA - TPS DA BERTINOTTI - NICOLA ROSSI: CON AUT-AUT, PRODI RIDICOLO - UNITA', FACCIAMOCI DEL MALE - EMERGENCY: KABUL SI FA GIOCO DI D'ALEMA.

1 - CAMERA: BERTINOTTI RICEVE PADOA-SCHIOPPA.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e' giunto a Montecitorio dove e' a colloquio con il presidente della Camera, Fausto Bertinotti.

2 - NOTA CONGIUNTA FI-AN: ORA MASSIMO IMPEGNO PER VITTORIA BALLOTTAGGI.
(Asca) - Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi e il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini ''hanno espresso grande soddisfazione per il risultato elettorale conseguito alle elezioni amministrative''. Lo afferma una nota congiunta degli uffici stampa di Forza Italia e Alleanza Nazionale dopo l'incontro tra Berlusconi e Fini. ''Nell'incontro, che si e' svolto a Palazzo Grazioli, i due leader -prosegue la nota- hanno sottolineato come l'esito del voto dimostri il valore dell'unita' della coalizione, che ha permesso al centrodestra di strappare numerose citta' capoluogo alla sinistra e aggiudicarsi la vittoria in importanti province''. ''Il risultato elettorale, che ha visto nettamente in vantaggio la coalizione di centrodestra sull'esecutivo, ha una rilevanza politica. Ha messo, infatti, in evidenza ancora di piu' le difficolta' in cui versa il governo Prodi, sempre piu' debole, minoritario nel Paese e lacerato da mille contraddizioni al suo interno. In vista dei ballottaggi, Berlusconi e Fini scenderanno nuovamente in campo -conclude la nota-, garantendo il massimo impegno, per ottenere la vittoria definitiva anche nelle citta' al voto''.

3 - BONAIUTI: PIAZZA? RIUNIONE INIZIA ORA...
(Ansa)
- ''La riunione sta iniziando ora...''. Cosi' Paolo Bonaiuti, portavoce del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha risposto ai cronisti che, mentre entrava alla riunione dei vertici di Fi a Palazzo Grazioli, gli chiedevano di confermare le indiscrezioni secondo cui il centrodestra sarebbe orientato ad organizzare una grande manifestazione di piazza come quella del 2 dicembre. Il dirigente azzurro, a proposito del fatto che le indiscrezioni provenivano da un parlamentare di Fi, ha risposto con una battuta: ''Forse sara' stato un anonimo veneziano''.

4 - PRESSING SU PRODI PER RINVIARE VERTICE PD DI STASERA, LUI DICE NO.
(Apcom)
- Troppe divisioni, troppi rischi di un primo vertice al buio e dall'esito incerto. Sono stati in molti, dopo la lettura questa mattina dell'intervista del premier Romano Prodi a 'la Repubblica' , a sconsigliare al premier di riunire proprio oggi il comitatone 14 ottobre. E rinviarne la convocazione.
Fra gli altri, si apprende, anche il segretario dei Ds Piero Fassino nell'incontro di questa mattina con il ministro per l'Attuazione del Programma Giulio Santagata. Che avrebbe preferito far precedere la prima riunione del 'comitatone' da un 'chiarimento' fra i leader, ristretto a Prodi Rutelli e Fassino.
Ma la risposta da palazzo Chigi, ribadita dallo stesso Prodi in ai giornalisti a Varsavia, a tutti è stata una sola: il vertice a Santi Apostoli si farà comunque stasera con chi vorrà esserci.
Nessun rinvio, dunque, per confrontarsi e decidere da subito sul partito democratico. Prodi non appena atterrato a Roma da Ciampino si recherà direttamente a Santi Apostoli.

5 - DIPLOMAZIA AL LAVORO SUL PD, INCONTRO FASSINO-RUTELLI.
(Apcom)
- Girandola di incontri e colloqui tra i leader dell'Ulivo, dopo l'intervista-ultimatum di Romano Prodi.
Il segretario Ds Piero Fassino, dopo aver incontrato questa mattina Giulio Santagata, ha visto oggi pomeriggio dopo le 15 il leader della Margherita Francesco Rutelli. Si lavora per preparare la riunione di questa sera del comitato promotore del Pd, un incontro che secondo alcuni sarebbe meglio rinviare e, comunque, assicurano nell'Ulivo "va preparato bene, perché se Prodi fa un'altra intervista così...".

6 - FACCIAMOCI DEL MALE.
Da "l'Unità" - Il giorno dopo la figuraccia elettorale uno si aspetta che i leader dell'Unione facciano mea culpa, facciano quadrato, insomma facciano qualcosa. E infatti eccoli puntuali al tg delle venti che si beccano l'uno con l'altro. Appare il minaccioso Giordano e avverte Prodi: senza un salto di qualità a sinistra il governo non va avanti. Poi arriva Diliberto e avverte Prodi: non voteremo il Dpef a scatola chiusa.

Poi arriva Mussi e avverte Prodi (e Fassino e D'Alema e Rutelli): è stata la debacle del partito democratico. Poi arriva Prodi e avverte tutti: non mi interessa nulla della effimera popolarità. Qualche ora prima, a «Unomattina», gli otto rappresentanti del centrosinistra si mettono a litigare tra loro. I sette rappresentanti della destra se la ridono: abbiamo capito perché avete perso. Adesso lo abbiamo capito anche noi.

7 - GIORDANO: NO A USCITA STATO DA CAPITALE ALITALIA.
(Apcom)
- No all'uscita dello Stato dal capitale di Alitalia e no alla quotazione in Borsa di Fincantieri. In un'intervista a Finanza & Mercati, il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, lancia l'ultimatum al governo e afferma che in tema di privatizzazioni il suo partito "non è più disposto a transigere. Se l'esecutivo andrà avanti nella direzione intrapresa dovrà pagarne le conseguenze". Dopo aver ricordato che il premier Prodi aveva "assicurato che lo stato avrebbe mantenuto una presenza significativa nella compagnia", Giordano ribadisce che "è fondamentale che lo stato tenga un piede in azienda per non svendere un importante asset nazionale e anche a garanzia dei livelli occupazionali". Quanto a Fincantieri, osserva, "siamo assolutamente contrari alla quotazione e anche su questo punto siamo disposti ad andare fino in fondo. Il motivo è molto semplice. C'è il rischio di una possibile scomposizione dell'assetto produttivo. (...) E' mai possibile che quando un'impresa pubblica va bene a dobbiamo regalare?".



8 - TAORMINA, DA COGNE A RIGNANO.
Da "l'Unità"
- La tentazione sarà stata fortissima per tutto questo mese: arresti, accuse mostruose, clamorose scarcerazioni, ore di diretta tv con divani e opinionisti. Ieri s'è buttato: l'avvocato Taormina balza dritto su Rignano: coordinerà un pool di «007 privati» in una vera e propria controinchiesta per le famiglie dei bimbi dell'asilo. «Sono stato contattato da tempo - ammetteva ieri all'AdnKronos - . Ho letto le carte del Riesame che ha disposto la scarcerazione degli indagati e credo ci siano dei punti a favore delle famiglie sui quali si deve lavorare».

Chiede «mano libera» per agire perché «l'inchiesta che è stata fatta finora è anomala nelle forme e ci sono errori di interpretazione». E spiega: «Non si può affermare che a quei bambini non sia accaduto nulla. Ancora più impressionante sostenere che i genitori avrebbero fatto pressioni sui figli». Dunque pronti con il luminol d'ordinanza e con altre «attrezzature professionali» per ribaltare verdetti e scenari. Chissà se a Rignano era di questo che avevano bisogno.

9 - MASTELLA: DOPO 'TERREMOTO' VOTO, PRODI SIA DIRETTORE ORCHESTRA.
(Adnkronos) - Con le ultime amministrative "il 'terremoto' c'e' stato ma non e' successa l'apocalisse", rileva Clemente Mastella. A Benevento per un incontro con il ministro della Giustizia dell'Azerbaijan, Firat Mammadov, il leder dell'Udeur sottolinea "la possibilita' di recuperare a condizione che all'interno del governo ci sia unita' vera". L'esito elettorale "richiede al nostro governo di cambiare marcia, di cambiare musica, lasciando il direttore d'orchestra purche' sappia fare il direttore d'orchestra".

"Se su ogni provvedimento del governo c'e' chi fa le pulci ad ogni atto -osserva il Guardasigilli- anche quando e' votato all'unanimita' al Consiglio dei ministri o in collegialita', Prodi deve richiamare ognuno di noi a definire le regole. Una volta che si e' definito un provvedimento, tutti sostengono quel provvedimento. E' giusto che ogni iniziativa sia discussa, di qui la mia richiesta, rinnovata, di un vertice per creare delle regole e sapere in quale direzione di segmento sociale e di valori il governo e la maggioranza devono muoversi". "Ad ognuno -prosegue Mastella- e' richiesto uno sforzo per mitigare le nostre asprezze partitiche, per contemperarle all'interno dell'esigenza di unita' di comportamento". "Durante i 5 anni di governo della Cdl sono andati in minoranza ad ogni elezione amministrativa, regionale o europea. Le minoranze o le maggioranze -avverte Mastella- non si fanno secondo criteri elettorali diversificati. Ogni elezione e' a se". Quanto all'esito delle elezioni al Nord, "fossi in Prodi riunirei i partiti, ascolterei i percettori di realta' locali nelle aree in cui c'e' stata la maggior difficolta'".

10 - NICOLA ROSSI: CON SUO AUT-AUT PRODI SI RENDE RIDICOLO.
(Ansa)
- Ripetendo il suo aut-aut 'o cosi' o me ne vado', Prodi ''si rende ridicolo''. E' l'opinione di Nicola Rossi, deputato dell'Ulivo, raccolta da 'Radio Radicale'. ''E' la seconda volta che Prodi usa l'espressione prendere o lasciare, la prima volta e' successo a gennaio durante la crisi di governo. A me spiace dirlo, ma un presidente del Consiglio che nel giro di cinque mesi ripete la stessa frase, 'prendere o lasciare', 'o cosi' o me ne vado', e' un presidente del Consiglio che si rende ridicolo, che perde completamente di autorevolezza, che non e' in grado - conclude - di dettare una linea al proprio governo o alla propria maggioranza, tanto meno al Paese''.

11 - EMERGENCY: KABUL HA INGANNATO D'ALEMA SU HANEFI.
(Ansa)
- Le autorita' afghane hanno ingannato il ministro italiano degli esteri Massimo D'Alema sulla vicenda di Rahmatullah Hanefi: lo sostiene Emergency, che esce dal silenzio di questi ultimi giorni per denunciare il mancato rispetto degli impegni presi dal presidente Karzai con D'Alema nel loro incontro di dieci giorni fa a Kabul e per accusare il governo italiano di ''ignavia''. Emergency parte dal fatto che l'assicurazione che ''entro qualche giorno'' o addirittura ''qualche ora'' sarebbero state formalizzate le accuse nei confronti di Hanefi e' risultata ''un irridente inganno al ministro degli esteri italiano, cui era stato peraltro garantito che l'ambasciatore italiano a Kabul avrebbe potuto incontrare Rahmatullah''. A tutt'oggi, sottolinea, non risulta che quest'incontro sia avvenuto. Per di piu', ''con nessun senso della realta' o del ridicolo, e con scarsissima preoccupazione della dignita' propria, il governo italiano prepara un incontro a Roma sulla giustizia in Afghanistan, lusingato e compiaciuto che Karzai assicuri la propria presenza''.

Secondo l'organizzazione umanitaria, nel frattempo il suo collaboratore afghano, detenuto da 72 giorni ''illegalmente'', si e' visto imporre un avvocato scelto dall'autorita' inquirente, benche' la famiglia avesse indicato un altro legale, al quale invece e' ''sistematicamente impedito di avere un colloquio diretto e riservato con Rahmatullah''. Sempre secondo fonti di Emergency, il collaboratore e' in condizioni psicologiche preoccupanti e ha terrore di firmare il conferimento d'incarico all'avvocato suggerito dai suoi parenti, essi stessi oggetto di pressioni d'ogni genere e nel mirino dei servizi segreti''. ''Da 72 giorni - conclude Emergency - chiediamo al governo italiano atti pubblici, ufficiali e impegnativi che riconoscano le responsabilita' italiane nella vicenda Hanefi e chiariscano, piu' in generale, i rapporti tra il sostegno a un asserito 'governo democratico dell'Afganistan' e la difesa di elementari diritti umani''.


Dagospia 30 Maggio 2007