WALTERLAND! - UN MILIONE DI EURO PER L'INCORONAZIONE IMPERIALE (E BERLUSCONA) DI VELTRONI A MILANO: 166MILA EURO ALL'ORA, 2.800 AL MINUTO - 300MILA SOLO PER IL PALCO BIO BY MALFATTO. ALTRO CHE TAGLIARE I CENTIMETRI DELLE CRAVATTE.

Di giornalisti sabato alla fiera di Milano ce n'erano a decine, forse anche oltre il centinaio. Eppure a nessuno è venuto in mente di porre quell'unica domanda che di fronte a tanto sfarzo colorato ogni cronista avrebbe avanzato prima di tutto: ma quanto è costata l'incoronazione imperiale e berluscona di WalterEgo Veltroni? Tante chiacchiere sulle polemiche per la votazione bulgara, per le regole non discusse, per le dispute a distanza sulla legge elettorale, ma nessun accenno alla sostanza vera. Ma nei corridoi di palazzo non si parla d'altro e la cifra è di quelle che fanno tremare i tagli alle commissioni governative del ministro Santagata. Walterland, come l'ha ribattezzata Filippo Ceccarelli ieri su Repubblica, è costata la bellezza di un milione di euro.

Due miliardi delle vecchie lire. Calcolando che la cerimonia è durata circa sei ore, dalle 10.30 alle 16.30, sono circa 166mila euro all'ora, 2.800 euro al minuto. Insomma, nuova stagione, ma vecchie tariffe della politica. Scrive Ceccarelli nel suo articolo di ieri: "Il parco o la città a tema di Veltroni è lodevolmente aperta, senza guardie, senza divieti, senza transenne, senza barriere. Lui se ne sta tranquillo prima sulla sua prima sedia, poi al suo banco del bio-palco, gli si può stringere facilmente la mano, gli si può chiedere 'autografo, molti lo fanno".

Si è risparmiato anche sulla sicurezza, ma non è bastato per abbassare i costi. Il solo "bio-palco", by Roberto Malfatto (già "architetto della prova del Lingotto", ha scritto Sandro De Riccardis su Repubblica, definito il "Panseca veltroniano" nella cronaca di Luca Telese sul Giornale), è stato allestito per la modica cifra di 300mila euro. "Prima ancora delle immagini - scrive ancora Ceccarelli - contano gli schermi, di tutte le misure e di tutte le varietà, vera e propria evoluzione tecnologica dell'antico gioco di specchi. E' qui dentro, in queste maxi e mini televisioni disposte per catturare lo sguardo, che si vede e si misura l'immane e incompiuta sostituzione simbolica delle culture politiche del secolo scorso". Schermi disposti a catturare gli sguardi, ma anche i danari.



E pensare che anche il Partito democratico veltroniano non manca mai di spingere sul pedale dei tagli alla politica, le feste del cinema da 15 milioni di euro vengono giustificate con gli introiti "per la città", e tanto per dare un segnale di novità sono anche stati eliminati i posti riservati ai vari leader nelle prime file. A parte Fassino, D'Alema e Rutelli, infatti, tutti gli altri, dai ministri ai sottosegretari, dai leader regionali ai sindaci, si sono dovuti cercare posti di fortuna in qualche sperduto angolo della platea.

"Prime file per i giovani", è stato il ritornello-mantra di Milano. Idem per il tavolo della presidenza dove erano seduti i tre coordinatori Soro, Migliavacca e Barbi, oltre ai capigruppi Finocchiaro e Franceschini e al presidente dell'assemblea Prodi: inizialmente era previsto vicino al palco da cui sono stati declamati i discorsi, poi è stato spostato in posizione più defilata, per evitare che venisse ripreso dalle telecamere durante gli interventi del segretario imperiale. Walter balla da solo.

Qualcuno avverta Luca di Montezemolo, che si lamentava per il fatto che il governo non fosse neanche in grado di tagliare di due centimetri le cravatte dei ministri. Qui non sono capaci di tagliare di un metro i megaschermi del bio-palco.


Dagospia 29 Ottobre 2007