SACCAO MERAVIGLIAO: QUANTE SEGNALAZIONI DA BERLUSCONI
UN GIORNO IN PRETURA CON RAI FICTION: E LETTA SPINSE LA FLAVI
NON SOLO DONNINE, LA SOCIETA' DI SACCA CON LUCHINO E PASSERA

Giovanni Bianconi per Corriere.it

ROMA - «Ricordo la conversazione, che confermo, e ne spiego il senso», dice Agostino Saccà al pubblico ministero di Napoli a proposito dell'intercettazione tra lui e Silvio Berlusconi del 7 luglio, quella in cui l'ex premier gli chiede di far lavorare Elena Russo promettendogli in cambio «un grande sostegno ». Gli hanno fatto ascoltare la registrazione, e il direttore (ora autosospeso) di Raifiction spiega: «All'inizio si parla della situazione politica e dei suoi riflessi nel consiglio di amministrazione Rai che avevano incidenza sul mio lavoro quotidiano. Ad un certo punto l'on. Berlusconi mi segnala Elena Russo, un'attrice che conosco e che stimo per essere brava».

È il 4 dicembre scorso, e in una caserma romana della Guardia di finanza il dirigente della Rai, affiancato dal suo avvocato Marcello Melandri, siede davanti al magistrato dalle 10,30 del mattino. Ormai è sera, e Saccà sente il bisogno di «fare una premessa»: «Io ricevo moltissime segnalazioni provenienti dalle parti più disparate, e non solo dal mondo politico, com'è naturale. Quando ne ricevo una, la smisto al capo struttura di riferimento per la fiction oggetto di interesse», e se questa non è indicata «mi faccio mandare un curriculum del segnalato che spesso desidero incontrare di persona... Io non ho mai fatto pressioni su alcuno per promuovere un attore piuttosto che un altro, salvo naturalmente la scelta sui protagonisti contrattualmente garantita ».

LE RACCOMANDAZIONI
Ed eccoci alla raccomandazione dell'ex presidente del Consiglio: «Così mi sono comportato per questa ed altre segnalazioni che mi sono arrivate dall'on. Berlusconi. Ricordo che mi ha segnalato nell'ultimo anno due o tre persone, tra le quali attori maschi, anzi con questi ultimi arriviamo a quattro-cinque. Tra le donne ricordo tale Gaggioli, Elena Russo, Antonella Troise, Evelina Manna, Vittoria Ferranti».

Saccà vorrebbe forse continuare, ma quando entra nei particolari della situazione di Camilla Vittoria Ferranti, il suo avvocato lo interrompe e lo invita a non rispondere più alle domande del pubblico ministero. Sono le ore 20. «L'avvocato Melandri - si legge nel verbale -fa presente che i fatti che si stanno verbalizzando non sono contestati nell'invito a comparire, non hanno a suo dire rilevanza penale e invita il pm a trasmettere comunque il fascicolo alla Procura di Roma territorialmente competente. L'avvocato si riserva di presentare un'istanza di immediata archiviazione o, in subordine, di invito a trasmettere gli atti a Roma».

Il magistrato ribatte che qualche accenno, «seppure sommario», nell'invito recapitato a Saccà c'era, e l'interrogatorio finisce con la decisione di segretare il verbale e il rifiuto a rilasciarne copia a l l ' i n d a g a t o ; uno scontro tra accusa e difesa che certamente si riproporrà nel corso del procedimento per il quale la Procura di Napoli sembra pronta a chiedere il rinvio a giudizio per corruzione. Perché «l'ingerirsi arbitrariamente ed illecitamente nella formazione del cast degli attori delle fiction», com'è scritto nel capo d'imputazione, rappresenterebbe un «atto contrario ai doveri d'ufficio» di Saccà, compiuto per gratificare Berlusconi dal quale l'indagato «accettava la promessa di sostegno finanziario, imprenditoriale e politico».

IL PRODUTTORE E LA TELEFONATA
Dagli altri verbali dell'inchiesta si capisce che il pm non s'è fermato di fronte al rifiuto di Saccà di rispondere alle domande sulle segnalazioni di Berlusconi. Tre giorni dopo, al produttore televisivo Guido De Angelis chiede conto della telefonata in cui Saccà lo sollecita a far lavorare Elena Russo. «Per la selezione degli attori ricevo molte segnalazioni provenienti da ogni parte - risponde il testimone -. Il criterio a cui mi ispiro è di non prescindere dalla professionalità del soggetto segnalato, di accontentare il segnalante e di rendere in questo modo anche un buon servizio al prodotto». E dopo aver ascoltato l'intercettazione tra lui e il direttore di Raifiction risponde: «Quando Saccà mi chiede di far fare un provino ad Elena Russo perché "questo ci aiuta a farci un grande alleato" e io rispondo "so tutto, me lo ha detto anche a me", intendevo riferirmi al fatto che Elena Russo mi era stata segnalata anche da Rosanna Mani», cioè la condirettrice di Sorrisi e canzoni Tv.

«Quest'ultima - prosegue De Angelis - mi aveva detto che Elena Russo, siccome da p e t t e g o l e z z i usciti dopo il Telegatto veniva indicata come "protetta" di Berlusconi ed era stata perciò bistrattata da tutti i produttori, bisognava aiutarla. L'espressione "grande alleato" intendeva riferirsi alla necessità che tutta la stampa ci desse una mano visti gli attacchi che dall'interno dell'azienda erano arrivati ad Incantesimo ». Indagati e testimoni, insomma, minimizzano, mentre secondo la Procura in gioco c'era ben altro che un aiuto dai giornali. Questo spiegherebbe, ad esempio, l'attivismo di Saccà nell'ottobre 2007 per un'altra attrice indicata da Berlusconi, Camilla Vittoria Ferranti, come risulta dalle sintesi effettuate dalla Finanza di alcune intercettazioni.



Il 17 ottobre, alle 17,25, c'è una telefonata tra Saccà e Rosanna Mani: «Le conversazioni vertono sulla segnalazione effettuata dal "presidente" per inserire l'attrice Ferranti nel cast della fiction "Incantesimo", nonostante che la stessa attrice fosse stata esclusa in sede di provini». Cinque minuti dopo Saccà chiama un uomo indicato come «persona di sua fiducia nella produzione di "Incantesimo"», il quale «riferisce che l'attrice scelta per il ruolo nella predetta fiction sarebbe molto più adatta della Ferranti, e che ormai i tempi sono brevi... Saccà, asserendo che la scelta finale l'avrebbe operata lui, gli chiede di inviargli il dvd del provino della Ferranti».

"INCANTESIMO" e PROVINI
Altre telefonate si susseguono con De Angelis, «il quale riferisce di aver comunicato a "lui" (il presidente) che Saccà stava provvedendo a sistemare la questione revisionando i provini, e che avrebbe orientato la scelta nella direzione giusta». Finché il 19 ottobre Saccà parla di nuovo con Rosaria Mani, e «le comunica di aver visionato il dvd della Ferranti e che è tutto a posto. Le riferisce che trattasi di una "forzatura" atteso che l'altra attrice recitava meglio, ma era meno indicata in questo lavoro. La Mani chiede se ha riferito tutto a "lui" (il presidente) e Saccà risponde di averlo sentito ieri per altre cose e gli ha confermato che avrebbe risolto il problema».

Alcuni interessamenti hanno tutt'altro sapore. Come quello che si evince dalla conversazione tra Saccà e il dipendente Rai Francesco Nardella: «Quest'ultimo gli chiede se Giuditta Saltarini (attrice di teatro e vedova di Renato Rascel, ndr) è importante per lui. Agostino risponde di sì, in quanto glielo ha chiesto Gianni Letta». Altri hanno un seguito meno vigoroso, come si evince dalla telefonata del 30 ottobre tra Saccà e Berlusconi: «Il presidente segnala Marta Flavi ad Agostino per una parte nello sceneggiato "Incantesimo". Agostino risponde che ha problemi perché la Flavi non è un'attrice. Il presidente risponde di aver avuto la segnalazione e non ha fatto altro che smistarla. Poi chiede se quella parte andava bene per l'attrice Troise. Agostino, dopo aver manifestato dei dubbi, riferisce che per un appuntamento contatterà Marinella (segretaria del presidente) ». Per conto di Berlusconi il direttore di Raifiction ammette nel suo interrogatorio, prima che venisse interrotto, di aver incontrato il senatore Pietro Fuda (ex Forza Italia passato al centrosinistra, uno di quelli individuati per il possibile cambio di maggioranza a palazzo Madama) «per segnalare una permanente attenzione della sua persona », cioè del leader dell'opposizione.

IL PROGETTO "PEGASUS"
Mentre quando parla del progetto di produzioni televisive chiamato «Pegasus», al quale erano interessati anche Luca Cordero di Montezemolo e Corrado Passera, dice: «Io ne ho parlato sia con Berlusconi che con Confalonieri, perché avevo interesse ad assicurarmi una non ostilità al soggetto economico che pensavo di costituire».

Secondo il pubblico ministero, l'appoggio di Berlusconi a Saccà per «Pegasus» - che interessava anche Giuliano Urbani - è una parte del prezzo della presunta corruzione. Nel suo interrogatorio come testimone il consigliere d'amministrazione Rai in quota Forza Italia spiega: «Per quanto riguarda il mio ruolo in questo potenziale progetto, devo dire che fu il Saccà a propormi la presidenza della eventuale e futuribile New.Co., ritengo più per una forma di cortesia salottiera che per reale determinazione... Di questo progetto mi sono trovato a parlarne con Berlusconi molto probabilmente in una sola occasione...». Dopo qualche altra risposta e l'ascolto di un'intercettazione tra lui stesso e Saccà, il pm invita il testimone a ricordare meglio, e Urbani dichiara.

«Effettivamente devo averne parlato in altre occasioni con Berlusconi, anche se non come argomento centrale. Ora che ricordo c'era stata una manifestazione di disponibilità da parte di Berlusconi ad essere parte del quadro. Naturalmente, data l'estrema genericità del quadro stesso, generica era stata anche questa manifestazione di disponibilità ».




Dagospia 22 Dicembre 2007