PICCOLI GOTTI CRESCONO - IN MANETTE JOHN JR. - L´FBI CI RIPROVA: È LA QUARTA VOLTA (SEMPRE SCAGIONATO) DOPO LA MORTE DEL PADRE NEL 2002 DISSE CHE AVREBBE LASCIATO LA MAFIA: "PIENA DI LUPI E TRADITORI".
Vanna Vannuccini per "la Repubblica"
Manette all´alba nella sua casa di Long Island per l´ultimo dei Gotti, John Gotti Jr, il cui padre era stato, fino alla sua morte in carcere sei anni fa, il «padrino», il boss della famiglia Gambino, la più potente organizzazione mafiosa di New York. John Gotti Jr., in pantaloni blu e maglietta da tennis, è stato prelevato da poliziotti in borghese sotto le telecamere della rete locale Wnbc e non ha fatto una piega. «E´ tragico e ridicolo che cerchino di metterlo di nuovo nei guai», ha dichiarato Charles Carnese, lo storico avvocato del clan che già diverse volte in passato l´aveva fatto scagionare da ogni accusa. E´ la quarta volta infatti che le autorità federali cercano di incastrarlo.
Non a caso suo padre era stato soprannominato il 'Padrino al Teflon´ perchè nessun tribunale era riuscito per anni, fino al 1999, a trovare prove della sua colpevolezza. John Gotti Jr è stato anche lui sotto processo per tre volte, nel 2005 e nel 2006, per associazione a delinquere, e l´ultima volta per aver tentato di far rapire il fondatore del gruppo di vigilantes Guardian Angels, Curtis Sliwa. Ma la giuria non trovò un accordo sul verdetto e l´azione legale finì su un binario morto. La procura di New York si arrese e decise di non chiedere un nuovo processo.
«La storia di Gotti jr. è già stata abbondantemente scritta da Herman Melville» ha detto Seth Ginsberg, un altro avvocato di famiglia, come a dire che anche questa volta le accuse finiranno in un nulla di fatto.
Stavolta l´inchiesta è partita da Tampa, in Florida, e ha allargato le sue ramificazioni in New Jersey e a New York. Insieme a Gotti sono indagati altri cinque capi dei Gambino tra cui Ronnie 'One Arm´ Trucchio. Il figlio dell´ultimo boss è accusato di complicità in tre omicidi avvenuti negli anni Ottanta e Novanta, ordinati dal padre e relativi a una rete di narcotraffico. In particolare l´accusa riguarda la morte di un «soldato» dell´organizzazione, e quella del costruttore Luis De Bono, trovato nel 1990 con quattro pallottole in testa, disteso dentro una Cadillac in un parcheggio del World Trade Center. Il vecchio Gotti era stato riconosciuto colpevole di aver ordinato l´omicidio e aveva ammesso davanti ai giudici che Di Bono era stato ucciso «perché aveva rifiutato di presentarsi quando lui l´aveva convocato».
Gotti senior era stato per anni a New York un secondo Al Capone, il padrone del porto, temuto da migliaia di piccoli imprenditori, spacciatori e prostitute. A farlo salire alla testa del clan era stato uno spettacolare assassinio, quando nell´85 aver fatto freddare l´amico "Big Paul" Castellano con sei colpi di pistola. Diventò un fenomeno mediatico grazie alla sua ostentata eleganza, lo chiamavano "Dapper John", "John l´elegantone" e Time l´immortalò su una famosa copertina con un ritratto fatto da Andy Warhol.
Il figlio, che era stato iniziato alla cupola di Cosa Nostra quando aveva 24 anni (oggi ne ha 44), aveva giurato, dopo la morte del padre nel 2002, di aver avuto una crisi esistenziale e di aver rinunciato alla vita di mafia, popolata, aveva detto, da «lupi e traditori». Ma non aveva convinto la giustizia.
Dagospia 06 Agosto 2008
John Gotti Jr.
Non a caso suo padre era stato soprannominato il 'Padrino al Teflon´ perchè nessun tribunale era riuscito per anni, fino al 1999, a trovare prove della sua colpevolezza. John Gotti Jr è stato anche lui sotto processo per tre volte, nel 2005 e nel 2006, per associazione a delinquere, e l´ultima volta per aver tentato di far rapire il fondatore del gruppo di vigilantes Guardian Angels, Curtis Sliwa. Ma la giuria non trovò un accordo sul verdetto e l´azione legale finì su un binario morto. La procura di New York si arrese e decise di non chiedere un nuovo processo.
«La storia di Gotti jr. è già stata abbondantemente scritta da Herman Melville» ha detto Seth Ginsberg, un altro avvocato di famiglia, come a dire che anche questa volta le accuse finiranno in un nulla di fatto.
Stavolta l´inchiesta è partita da Tampa, in Florida, e ha allargato le sue ramificazioni in New Jersey e a New York. Insieme a Gotti sono indagati altri cinque capi dei Gambino tra cui Ronnie 'One Arm´ Trucchio. Il figlio dell´ultimo boss è accusato di complicità in tre omicidi avvenuti negli anni Ottanta e Novanta, ordinati dal padre e relativi a una rete di narcotraffico. In particolare l´accusa riguarda la morte di un «soldato» dell´organizzazione, e quella del costruttore Luis De Bono, trovato nel 1990 con quattro pallottole in testa, disteso dentro una Cadillac in un parcheggio del World Trade Center. Il vecchio Gotti era stato riconosciuto colpevole di aver ordinato l´omicidio e aveva ammesso davanti ai giudici che Di Bono era stato ucciso «perché aveva rifiutato di presentarsi quando lui l´aveva convocato».
Gotti senior era stato per anni a New York un secondo Al Capone, il padrone del porto, temuto da migliaia di piccoli imprenditori, spacciatori e prostitute. A farlo salire alla testa del clan era stato uno spettacolare assassinio, quando nell´85 aver fatto freddare l´amico "Big Paul" Castellano con sei colpi di pistola. Diventò un fenomeno mediatico grazie alla sua ostentata eleganza, lo chiamavano "Dapper John", "John l´elegantone" e Time l´immortalò su una famosa copertina con un ritratto fatto da Andy Warhol.
Il figlio, che era stato iniziato alla cupola di Cosa Nostra quando aveva 24 anni (oggi ne ha 44), aveva giurato, dopo la morte del padre nel 2002, di aver avuto una crisi esistenziale e di aver rinunciato alla vita di mafia, popolata, aveva detto, da «lupi e traditori». Ma non aveva convinto la giustizia.
Dagospia 06 Agosto 2008